La mia psicologa consiglia farmaci?

Buongiorno a tutti gentili professionisti. Mi scuso in anticipo se il mio intervento risulterà ansioso e forse ingiustificato.
Durante l' ultima seduta con la mia psicologa (siamo nella fase iniziale conoscitiva) sono andata più in profondità del solito parlando dei miei problemi personali, del mio passato, della mia famiglia. Sinceramente, ho visto la psicologa provata dai miei racconti. Sospetto non si aspettasse confessioni così oscure dopo solo un paio di sedute. Però che ci posso fare.

A un certo punto del colloquio, più o meno quando le accenno che in passato ho avuto desideri suicidi, mi chiede qual è la mia opinione sui farmaci (antidepressivi&co). Più precisamente dapprima ha sgranato gli occhi, poi mi ha chiesto cosa penso dei farmaci, ovvero se penso che le persone possano essere curate con il solo dialogo o se i farmaci possono essere un valido aiuto. Io ho provato a rispondere parlando in generale anche perchè mi sentivo molto intimidita, ma lei ha precisato: "No, mi dica cosa ne penserebbe per lei stessa."

La mia netta sensazione è che stia pensando di "scaricarmi" (passatemi il termine, riflette il mio stato d'animo...) a una psichiatra visto che lei di farmaci non potrebbe comunque prescriverne. Insomma: non mi sembrava affatto una domanda pour parlè. Sono disturbata da diverse cose: la poca delicatezza con cui ha posto la domanda (è un argomento delicato, non poteva avvicinarlo con più tatto o dopo un po' più di conoscenza tra noi?) e la sensazione che le mie confidenze la abbiano quasi sconvolta. Un professionista con anni di esperienza si può davvero ancora sconvolgere? Non penso di averle raccontato nulla di particolarmente unico. Scegliere di andare in terapia non è una cosa facile, lo si fa dopo molte riflessioni e con la fiducia che il professionista sarà dalla tua parte, non giudicante, preparato a ciò che il paziente potrebbe aver da dire.

Non so, sbaglio io a sentirmi quasi "tradita"? Sono troppo dura nei miei giudizi?
[#1]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

lei ci sta facendo delle domande relative alla relazione terapeutica con la sua psicologa. Non sappiamo come questa sia, pertanto io non mi sbilancerei a fare ipotesi e a rispondere a tutte questi suoi quesiti.
Sappia che il processo di transfert è comune durante le sedute di psicoterapia, e mi sembra che il nodo centrale della questione sia questo. Lei sta provando delle emozioni in base alle riposte (anche se non verbali, come la mimica facciale) della sua terapeuta. Anche gli psicologi sono umani, e hanno emozioni.
Inoltre, nei suoi timori mi sembra di leggere diverse interpretazioni che portano ad alcuni pensieri, che a mio parere andrebbero approfonditi. Per esempio:

"La mia netta sensazione è che stia pensando di "scaricarmi""
E' una sua sensazione. Gliel'ha detto chiaramente? E' gia stata "scaricata" in passato"?

"ho visto la psicologa provata dai miei racconti. Sospetto non si aspettasse confessioni così oscure"
Era provata dai suoi racconti o perchè aveva avuto una giornata molto pesante (questo solo per fare un esempio)?

"non giudicante" [...] "sbaglio io a sentirmi quasi "tradita"? Sono troppo dura nei miei giudizi?"
Si è sentita giudicata in qualche modo? In che modo si è sentita tradita?

Infine, l'unico consiglio che mi sento di darle è di parlare con la sua psicologa di questi suoi timori. Visto che la relazione è solo all'inizio, non potrà che giovarne.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

condividendo la risposta data dal Collega,
aggiungo unicamente una nota informativa.

Molti di noi condividono l'esito di questa ricerca
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
nella quale si prende in considerazione l'utilità dell'abbinamento di psicoterapia + farmacoterapia, quando (nei casi in cui) si ritiene che i farmaci potrebbero addirittura talvolta favorire la compliance psicoterapeutica.
Non si tratta di "scaricare" allo Psichiatra, quanto di un invio per i farmaci,
continuando la psicoterapia con la propria Psicoterapeuta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto