Le prendo mi sento molto più rilassato vorrei un consiglio
Salve gli ultimi 4 mesi soffro di attacchi di panico o almeno credo ,in pratica ho paura di avere qualche malattia tutto questo è successo a seguito di dolori al petto dopodiché in questi mesi mi hanno portato ad andare parecchie volte al pronto soccorso dopo diversi esami al cuore tutto ok poi sono stato ricoverato x 4 giorni e mi hanno diagnosticato una gastrite con conseguente reflusso e ernia iatale da allora da quel periodo di paura non riesco ad uscirmene da questa cosa ho paura anche di uscire e sto tutto il giorno chiuso in casa sto assumendo xanax goccie 20 al mattino e 20 prima di andare a letto e premetto che quando le prendo mi sento molto più rilassato vorrei un consiglio e cosa fare per uscire da questa mia ipocondria
[#1]
Buonpomeriggio,
Il consiglio che le possiamo dare è quello di contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta che si occupi di diagnosi e cura di sindromi ansiose affinché possa usufruire di una valutazione, cioè di un inquadramento diagnostico e quindi capire quale siano i problemi, e valutare l’opportunità di una psicoterapia mirata ad imparare a gestire pensieri ed emozioni ansiosi sgradevoli e quindi curarsi.
Ovviamente è bene che riferisca al collega l’uso dell’ansiolitico.
Sono problematiche trattabili e curabili. Non procrastini a trovare un collega altrimenti le sue ansie cresceranno in intensità, frequenza, durata e gravità.
Prima ci va, meglio è!
Intanto può leggere questo articolo del Collega De Vincentiis https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Non trascuri una sana e corretta alimentazione. Disbiosi gastrointestinali, reflusso, gastriti, ernia iatale, etc etc, influiscono non poco sul tono dell’umore. Non per nulla stomaco e cervello sono chiamati “secondo cervello” considerando che contengono milioni di neuroni identici a quelli presenti nel nostro sistema nervoso centrale. Forse anche l’aiuto di un nutrizionista le sarebbe utile ma, come per la diagnosi, anche questo aspetto dovrebbe essere valutato in diretta con il/la collega.
Insomma, ci sarà da prendersi cura di se stesso sotto vari punti di vista ma è tutto risolvibile con pazienza e complianza alle terapie.
Cordiali saluti
Il consiglio che le possiamo dare è quello di contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta che si occupi di diagnosi e cura di sindromi ansiose affinché possa usufruire di una valutazione, cioè di un inquadramento diagnostico e quindi capire quale siano i problemi, e valutare l’opportunità di una psicoterapia mirata ad imparare a gestire pensieri ed emozioni ansiosi sgradevoli e quindi curarsi.
Ovviamente è bene che riferisca al collega l’uso dell’ansiolitico.
Sono problematiche trattabili e curabili. Non procrastini a trovare un collega altrimenti le sue ansie cresceranno in intensità, frequenza, durata e gravità.
Prima ci va, meglio è!
Intanto può leggere questo articolo del Collega De Vincentiis https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Non trascuri una sana e corretta alimentazione. Disbiosi gastrointestinali, reflusso, gastriti, ernia iatale, etc etc, influiscono non poco sul tono dell’umore. Non per nulla stomaco e cervello sono chiamati “secondo cervello” considerando che contengono milioni di neuroni identici a quelli presenti nel nostro sistema nervoso centrale. Forse anche l’aiuto di un nutrizionista le sarebbe utile ma, come per la diagnosi, anche questo aspetto dovrebbe essere valutato in diretta con il/la collega.
Insomma, ci sarà da prendersi cura di se stesso sotto vari punti di vista ma è tutto risolvibile con pazienza e complianza alle terapie.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 837 visite dal 25/10/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.