Mi manca la terra sotto i piedi
Buongiorno Dottori,
Non so più cosa fare.
Da qualche anno ormai vivo con gli attacchi di panico e ansia perenne, cerco sempre di combatterli appena sento che arrivano, ma sono più forti di me.
Mi destabilizzano, mi tolgono la terra sotto i piedi e non riesco ad avere il controllo su me stessa.. mi sembra di morire e ogni volta sembra sempre più forte.
Non riesco a capire da cosa sono scatenati, sono sempre stata una persona senza ansia e il fatto di avere questo problema mi impedisce di fare ciò che voglio.
Ho paura di svenire, ho paura che nessuno sappia soccorrermi in quel momento.. le persone e le voci le sento distanti.. ogni volta che mi capita un attacco di panico penso anche che nemmeno i dottori riescono a salvarmi la vita.
Io lo so che è una cosa mentale, ma nonostante io provi a combatterla, questa ritorna ancora più forte. Ogni volta sembra di provarlo per la prima volta..
Ho paura di restare sola in quei momenti di paura, ma allo stesso tempo credo che nessuno sappia come gestire la situazione..
Quando finisce quel momento di terrore, spero che non ricapiti più e automaticamente ritorna.
Io non so più cosa fare, dove andare, non sono al sicuro da nessuna parte.. sembra che nessuno capisca, che nessuno abbia la prontezza di fare la cosa giusta.
Appena sento qualcosa di strano in me, anche un semplice mal di testa, mi scatta il panico..
La mia vita sta andando a pezzi e ho solo 18 anni..
Cosa posso fare? Un consiglio su come gestirla? Un esercizio o qualcosa?
Vi prego rispondetemi, sto impazzendo..
Grazie per avermi ascoltata e per le eventuali risposte.
Non so più cosa fare.
Da qualche anno ormai vivo con gli attacchi di panico e ansia perenne, cerco sempre di combatterli appena sento che arrivano, ma sono più forti di me.
Mi destabilizzano, mi tolgono la terra sotto i piedi e non riesco ad avere il controllo su me stessa.. mi sembra di morire e ogni volta sembra sempre più forte.
Non riesco a capire da cosa sono scatenati, sono sempre stata una persona senza ansia e il fatto di avere questo problema mi impedisce di fare ciò che voglio.
Ho paura di svenire, ho paura che nessuno sappia soccorrermi in quel momento.. le persone e le voci le sento distanti.. ogni volta che mi capita un attacco di panico penso anche che nemmeno i dottori riescono a salvarmi la vita.
Io lo so che è una cosa mentale, ma nonostante io provi a combatterla, questa ritorna ancora più forte. Ogni volta sembra di provarlo per la prima volta..
Ho paura di restare sola in quei momenti di paura, ma allo stesso tempo credo che nessuno sappia come gestire la situazione..
Quando finisce quel momento di terrore, spero che non ricapiti più e automaticamente ritorna.
Io non so più cosa fare, dove andare, non sono al sicuro da nessuna parte.. sembra che nessuno capisca, che nessuno abbia la prontezza di fare la cosa giusta.
Appena sento qualcosa di strano in me, anche un semplice mal di testa, mi scatta il panico..
La mia vita sta andando a pezzi e ho solo 18 anni..
Cosa posso fare? Un consiglio su come gestirla? Un esercizio o qualcosa?
Vi prego rispondetemi, sto impazzendo..
Grazie per avermi ascoltata e per le eventuali risposte.
[#1]
Gentile utente,
nei casi come il suo è consigliabile inizialmente un approccio integrato, farmacologico e psicologico.
Purtroppo, non è sufficiente agire solo chimicamente, perché i meccanismi che scatenano gli attacchi sono di origine psichica.
Dovrebbe intraprendere un percorso psicologico, che la conduca alla causa dei suoi disagi, affinché possa finalmente liberarsene definitivamente.
Cari saluti
nei casi come il suo è consigliabile inizialmente un approccio integrato, farmacologico e psicologico.
Purtroppo, non è sufficiente agire solo chimicamente, perché i meccanismi che scatenano gli attacchi sono di origine psichica.
Dovrebbe intraprendere un percorso psicologico, che la conduca alla causa dei suoi disagi, affinché possa finalmente liberarsene definitivamente.
Cari saluti
Dr.ssa Erika Salonia (Psicologa)
erikasalonia@medicitalia.it
[#2]
Ex utente
Dr.ssa Erika Salonia, la ringrazio per la sua tempestiva risposta. Volevo informarLa che avevo iniziato una terapia comportamentale con uno psicoterapeuta, ma non mi sono trovata molto bene, forse perché ero a disagio i primi tempi a raccontare le mie cose, quindi dopo 3 sedute ho lasciato..
Se Lei dice che prima di iniziare a prendere farmaci conviene intraprendere un percorso psicologico allora Le do ascolto.. chi meglio di lei può consigliare ...
La ringrazio ancora e spero abbia una buona giornata!
Se Lei dice che prima di iniziare a prendere farmaci conviene intraprendere un percorso psicologico allora Le do ascolto.. chi meglio di lei può consigliare ...
La ringrazio ancora e spero abbia una buona giornata!
[#3]
Gentile utente,
in realtà le ho scritto che spesso nei primi periodi è conveniente un approccio integrato ovvero sia farmacologico che psicologico.
Ma, in ogni caso, è il medico o lo psichiatra che deve valutare caso per caso se sia necessario o meno un intervento farmacologico.
Pertanto, per questo aspetto, si rivolga al medico.
Sicuramente, invece, la terapia psicologica le servirà a scavare a fondo per individuare le cause del problema e per risolvere i sintomi.
Ha detto di aver fatto una terapia di tre sedute, in effetti sono troppo poche per valutare i risultati.
In ogni caso se non si instaura una buona alleanza terapeutica il percorso non può andare avanti, pertanto potrebbe valutare se cambiare o meno terapeuta.
Non è così importante il tipo di approccio ma la relazione che si instaura tra le parti.
Le auguro di trovare presto quella giusta per lei.
Cari saluti
in realtà le ho scritto che spesso nei primi periodi è conveniente un approccio integrato ovvero sia farmacologico che psicologico.
Ma, in ogni caso, è il medico o lo psichiatra che deve valutare caso per caso se sia necessario o meno un intervento farmacologico.
Pertanto, per questo aspetto, si rivolga al medico.
Sicuramente, invece, la terapia psicologica le servirà a scavare a fondo per individuare le cause del problema e per risolvere i sintomi.
Ha detto di aver fatto una terapia di tre sedute, in effetti sono troppo poche per valutare i risultati.
In ogni caso se non si instaura una buona alleanza terapeutica il percorso non può andare avanti, pertanto potrebbe valutare se cambiare o meno terapeuta.
Non è così importante il tipo di approccio ma la relazione che si instaura tra le parti.
Le auguro di trovare presto quella giusta per lei.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10k visite dal 18/10/2018.
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