Amicizia
Salve, il mio problema é che non riesco a legare con un maschio, non solo della mia classe ma anche in generale. Tendo ad essere una persona ansiosa e spesso infastidisco gli altri per questo, ma cerco di essere sempre sorridente e gentile. Senza risultato, ogni giorno mi sento peggio di prima: come se avessi un vuoto da colmare; inoltre spesso piango senza ragione e mi deprimo per niente . Sono una persona molto legata al giudizio degli altri e nonostante molti tendano a dirmi che devo imparare a non dargli importanza, io continuo, non riesco a smettere. Vorrei tanto avere dei consigli e capire cosa c’è di sbagliato in me. Grazie in anticipo.
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Gentile utente,
partiamo con il dire che non c'è nulla di sbagliato in lei, come non c'è nulla di sbagliato nelle altre persone. Ognuno ha un suo modo di comportarsi, di pensare e di vivere la vita differente. Già il fatto di pensarsi "sbagliato", potrebbe rafforzare la sua ipotesi secondo la quale lei è molto legato al giudizio.
"Tendo ad essere una persona ansiosa e spesso infastidisco gli altri per questo"
Da cosa pensa che possa derivare l'ansia che prova? Quanto spesso? In che senso infastidisce gli altri? Come se ne è accorto? Che conseguenze ha questo suo comportamento sugli altri e sulla relazione con loro?
"Sono una persona molto legata al giudizio degli altri e nonostante molti tendano a dirmi che devo imparare a non dargli importanza, io continuo, non riesco a smettere"
Purtroppo, non basta che qualcuno ci dica cosa fare e cosa no. Sarebbe come se io potessi guarire una persona con depressione maggiore semplicemente dicendole <<suvvia, non sia sempre così depressa>>. Inoltre, non pensa che dentro questa frase che le dicono, vi sia una componente di giudizio (DEVI imparare, perchè così è sbagliato..)?
Rispetto al vuoto da colmare e ai pianti senza motivo, non mi sbilancio. Questo mi porta a formulare il consiglio da lei richiesto (sebbene dare consigli non sia l'obiettivo dello psicologo): provi a contattare un collega della sua zona per prendere appuntamento e fare un'analisi del suo caso. Potrà sicuramente esporre queste sue preoccupazioni.
partiamo con il dire che non c'è nulla di sbagliato in lei, come non c'è nulla di sbagliato nelle altre persone. Ognuno ha un suo modo di comportarsi, di pensare e di vivere la vita differente. Già il fatto di pensarsi "sbagliato", potrebbe rafforzare la sua ipotesi secondo la quale lei è molto legato al giudizio.
"Tendo ad essere una persona ansiosa e spesso infastidisco gli altri per questo"
Da cosa pensa che possa derivare l'ansia che prova? Quanto spesso? In che senso infastidisce gli altri? Come se ne è accorto? Che conseguenze ha questo suo comportamento sugli altri e sulla relazione con loro?
"Sono una persona molto legata al giudizio degli altri e nonostante molti tendano a dirmi che devo imparare a non dargli importanza, io continuo, non riesco a smettere"
Purtroppo, non basta che qualcuno ci dica cosa fare e cosa no. Sarebbe come se io potessi guarire una persona con depressione maggiore semplicemente dicendole <<suvvia, non sia sempre così depressa>>. Inoltre, non pensa che dentro questa frase che le dicono, vi sia una componente di giudizio (DEVI imparare, perchè così è sbagliato..)?
Rispetto al vuoto da colmare e ai pianti senza motivo, non mi sbilancio. Questo mi porta a formulare il consiglio da lei richiesto (sebbene dare consigli non sia l'obiettivo dello psicologo): provi a contattare un collega della sua zona per prendere appuntamento e fare un'analisi del suo caso. Potrà sicuramente esporre queste sue preoccupazioni.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 626 visite dal 16/10/2018.
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