Ansia per scelta difficile
Salve, sono una studentessa di 25 anni, da qualche giorno sono in crisi perché devo prendere una decisione complicata, per un trasferimento. Tre anni fa sono stata costretta, per proseguire il percorso universitario a cui tanto ambivo, a trasferirmi in una città che ho odiato e che tuttora non mi soddisfa. Prima di allora sono stata fuori sede per tre anni in un'altra città che invece ho adorato fin dal primo momento. Al momento dell'iscrizione all'universita tre anni fa ho scelto senza pensarci troppo di trasferirmi, spinta da una grande motivazione e determinazione, lasciando però tutta la mia vita che avevo costruito fino ad allora. In questa prima città infatti mi sentivo profondamente integrata, fidanzato, amici, ed era il posto in cui potevo pensare di costruirmi un futuro. Mi sono trasferita perché era l'unica possibilità di fare ciò che volevo, con la convinzione che sarei riuscita a ritrasferirmi in un futuro vicino. Ciò non è successo per tre anni. La delusione nel non riuscire a ritrasferirmi mi ha fatto stare molto male. Da allora ho vissuto una condizione di sofferenza e di disagio, ho iniziato una storia a distanza con il mio ragazzo che mi ha destabilizzato, e all'inizio non sono riuscita facilmente a rifarmi una vita (all'inizio non lo volevo neanche). Mi sono sentita molto sola e non desideravo altro che tornare il prima possibile, sopratutto per riavere la quotidianità della relazione (ci vedevamo 3 weekend al mese). Con il tempo poi c'è stato un processo di rassegnazione e lenta accettazione, ho trovato dei compagni di studio e ho iniziato a coltivare un hobby che mi ha fatto conoscere nuove persone. Piano piano è andata un po' meglio, fino a quando questa estate a causa dello studio intenso, di una crisi profonda con il mio ragazzo e altre situazioni, ho avuto un crollo emotivo con una sintomatologia depressiva. In quel momento imaspettatamente l'università ha messo a disposizione dei posti per il trasferimento e ho fatto domanda, che ho saputo pochi giorni fa essere stata accettata! Adesso che la relazione con il mio fidanzato si è deteriorata non sono piu sicura se è quello che voglio. La notizia non mi ha evocato quella emozione intensa che mi avrebbe dato qualche tempo fa, e sono molto confusa. Il sentimento prevalente è la paura, di ricominciare, di riadattarmi (anche se ho ancora amici e la università la conosco bene), e la paura che dopo l'esaurimento di questa estate io abbia più bisogno di tranquillita. Ho pochissimi giorni per decidere e questo mi crea molta ansia. Spero possiate darmi un parere, chiedo scusa per la lunghezza del messaggio
[#1]
Gentile utente,
premesso che sarà Lei a dover prendere la decisione,
noi - qui, on line - Le possiamo fornire ulteriori elementi di riflessione:
- la valutazione che Lei fa attualmente dell'evento (trasferimento ottenuto) può essere influenzata dal "crollo emotivo" avuto recentemente, e che talvolta attutisce (transitoriamente) i sentimenti positivi;
- il deterioramento della relazione col Suo ragazzo può essere stato influenzato dalla distanza: le relazioni a distanza sono difficili.
Chissà se la situazione è irrimediabile..
Detto questo, considerato che la decisione avrà ricadute profonde sulla Sua vita,
Le consiglio vivamente una Consulenza di persona con uno/a Psicologo/a. Se la Sua attuale città è quella che vedo nell'anagrafica,
è ricca di risorse, in questo senso.
Non affidi unicamente all'on line la Sua decisione.
Se ritiene, ci tenga al corrente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
premesso che sarà Lei a dover prendere la decisione,
noi - qui, on line - Le possiamo fornire ulteriori elementi di riflessione:
- la valutazione che Lei fa attualmente dell'evento (trasferimento ottenuto) può essere influenzata dal "crollo emotivo" avuto recentemente, e che talvolta attutisce (transitoriamente) i sentimenti positivi;
- il deterioramento della relazione col Suo ragazzo può essere stato influenzato dalla distanza: le relazioni a distanza sono difficili.
Chissà se la situazione è irrimediabile..
Detto questo, considerato che la decisione avrà ricadute profonde sulla Sua vita,
Le consiglio vivamente una Consulenza di persona con uno/a Psicologo/a. Se la Sua attuale città è quella che vedo nell'anagrafica,
è ricca di risorse, in questo senso.
Non affidi unicamente all'on line la Sua decisione.
Se ritiene, ci tenga al corrente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dott.ssa Brunialti la ringrazio per la tempestiva risposta. Mi ritrovo in ciò che lei scrive nel primo punto, in quei mesi mi sono sentita fortemente apatica e pessimista e probabilmente ancora oggi ne risento. Per paura di risprofondare nelle tenebre tendo a preservarmi, forse anche in maniera eccessiva, da tutte le fonti di stress e probabilmente anche per questo il trasferimento mi preoccupa. Vorrei porgerle una domanda: secondo lei in linea generale può essere sconsigliato un trasloco per una persona ancora convalescente, tenendo conto che è un evento stressante?
Il mio timore è quello di desiderare in realtà di trasferirmi ma di non avere al momento le energie necessarie per affrontarlo.
La mia città non è più quella dell'anagrafica, è una città molto più affollata e caotica e purtroppo non ho trovato nel pubblico disponibilità immediata per un consulto psicologico, che andrebbe oltre la scadenza per il trasferimento
Il mio timore è quello di desiderare in realtà di trasferirmi ma di non avere al momento le energie necessarie per affrontarlo.
La mia città non è più quella dell'anagrafica, è una città molto più affollata e caotica e purtroppo non ho trovato nel pubblico disponibilità immediata per un consulto psicologico, che andrebbe oltre la scadenza per il trasferimento
[#3]
Gentile utente,
Le suggerivo una "consulenza unica",
magari nel privato,
per i motivi detti sopra in #1.
(La tariffa la può chiedere in anticipo.)
La Sua è una situazione impegnativa,
e on line
- mancando l'interazione vis-à-vis -
mancano quasi tutti gli elementi della decisione
e dunque non si riesce a dare una indicazione piuttosto certa,
dato essenziale quando si tratta della VITA della persona.
Nella necessità di operare una scelta, il mezzo (on line) rende difficile l'aiuto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Le suggerivo una "consulenza unica",
magari nel privato,
per i motivi detti sopra in #1.
(La tariffa la può chiedere in anticipo.)
La Sua è una situazione impegnativa,
e on line
- mancando l'interazione vis-à-vis -
mancano quasi tutti gli elementi della decisione
e dunque non si riesce a dare una indicazione piuttosto certa,
dato essenziale quando si tratta della VITA della persona.
Nella necessità di operare una scelta, il mezzo (on line) rende difficile l'aiuto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 803 visite dal 15/10/2018.
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