Mia moglie vuole farlo con un altro

Cerco di spiegare tutta la storia dall'inizio per capire che cosa succede adesso.
Quando avevo 8 anni ho cominciato a fare un tic molto evidente con gli occhi.
Ho cominciato a lavorare molto presto perché non avevo voglia di studiare. Intorno ai 19 anni ho iniziato un altro tic con il naso. Entrambi mi sono rimasti fino adesso. Ho sofferto per un po' di anni di attacchi di panico, che sono riuscito a sconfiggere, ma continuo a prendere farmaci per l'ansia.
A 29 anni mi sono sposato. Avere un figlio non è stato semplice. Mia moglie ha avuto un aborto spontaneo e io ho cominciato ad avere problemi di erezione, in parte dovuti dall'ansia e in parte ai farmaci per l'ansia e al sonnifero per dormire.
Finalmente abbiamo avuto un figlio, ma affetto dalla sindrome di down. Per me è stato un colpo durissimo. Non credo di essermi mai ripreso...
Ora ha 6 anni e per me sono cominciati 6 anni di convivenza anche con la depressione, che si è molto aggravata da quando la mia ditta ha chiuso e ho perso il posto.
Ora sto a casa con il figlio e mia moglie lavora.
Tra ansia, depressione e insonnia prendo una serie di farmaci che hanno ucciso definitivamente la mia sessualità.
Mia moglie mi ha costretto a fare mille esami , ma la causa sembra siano le pastiglie, che non posso smettere di prendere.
Per molti anni lei ha cercato di stimolarmi senza grandi successi e di provare a eccitarsi senza la penetrazione, ma posso capire che non è la stessa cosa.
Da un paio di mesi, solo per amore suo, mi sono lasciato convicere a fare una cosa a tre, che è il motivo per cui vi scrivo.
In pratica ha coinvolto un suo collega single in un rapporto a tre. Funziona così. Lei comincia a toccarmi e lui guarda. Io non ho quasi nessun effetto mentre lui si eccita e poi loro due insieme concludono il rapporto e io guardo.
Non ce la faccio più. È una situazione umiliante, che mi fa soffrire moltissimo. Le ho parlato, ma lei non vuole smettere. Dice che se io riuscissi a soddisfarla lo farebbe solo con me. Ho anche la sensazione che abbiano cominciato a vedersi senza di me.
Abbiamo cominciato solo perché io ho accettato, ma non pensavo sarebbe stato così difficile. Lui, tra l'altro è molto più alto di me e con un fisico atletico, mentre io sono secco. Quanto alle dimensioni, non ci sarebbe tantissima differenza, ma lui è in piena erezione e io sono a zero, quindi sembro un bambino, con lui vicino.
Non so come uscirne, non so che cosa fare. Ho paura che prendere posizioni drastiche possa compromettere gli equilibri: non ho un lavoro e abbiamo un figlio particolare. Ho bisogno di mia moglie.
Mi sento malissimo. Non vorrei alzarmi dal letto mai più. Ho ricominciato a fumare tantissimo. Mi sento un fallito, mia moglie ha bisogno di chiamare un altro per fare quello che io non riesco.
A volte mi sono masturbato fino a farmi male, ma non riesco a avere una erezione sufficiente per la penetrazione.
I tic sono fortissimi e io non so come fare.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

dispiace la sua situazione, così impegnativa:
problemi che si trascinano da tanto come i tics e la depressione,
problemi nuovi come il sesso a tre...
e sentirsi in una specie di tunnel senza uscita:
"..Non so come uscirne, non so che cosa fare. Ho paura che prendere posizioni drastiche possa compromettere gli equilibri: non ho un lavoro e abbiamo un figlio particolare. Ho bisogno di mia moglie..."

E' probabile che prendere decisioni drastiche sul menage a trois dopo aver accettato,
potrebbe portare ad altri passi di conseguenza
da parte di Sua moglie.

Ma non so se Lei riuscirà a continuare così.

Sono le situazioni nelle quali il consulto on line mostra tutti i limiti del mezzo,
perchè l'unico modo di capire cosa fare/pensare/agire
passa attraverso un percorso psicologico di persona.
Ed è dunque questo a cui La orientiamo, invitandoLa a mettere in atto al più presto:
una telefonata al più vicino Consultorio per chiedere un appuntamento con lo Psicologo.

__________________________

Sulla problematica "psicofarmaci-deficit erettivo", perchè non postare una richiesta di Consulto ai nostri Colleghi dell'area psichiatrica, per ricevere un secondo parere?
Lo possiamo fare anche noi da qui, se Lei ce lo chiede.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
La ringrazio dottoressa per la sua risposta.
In realtà sono seguito da uno specialista. Gli avevo parlato della richiesta di mia moglie e lui mi aveva caldamente sconsigliato di accettare. Diceva che non avrei sopportato la situazione.
Io ho avuto paura di perderla e ho accettato. Ora vorrei non averlo fatto.
Lui dice che il fatto di accettare fa parte della mia scarsa autostima e della mia tendenza a farmi sopraffare per evitare il contrasto. Per un periodo mi aveva anche aumentato il farmaco per l'ansia.
Mi aveva detto che mi avrebbe fatto male perché mi sarei più volte trovato a vivere una situazione di inadeguatezza e che la mia depressione sarebbe peggiorata.
Avrei anche rivissuto i miei complessi per le dimensioni del pene a riposo, in questo caso è poi confrontato con uno in erezione e quindi non c'è partita.
C'è poi il fatto di vedere mia moglie posseduta da un altro uomo, è la mia paura di perderla che si materializza. Mi fa sentire un perdente tutte le volte.
Un errore totale, insomma. Il fatto è che ora non riusciamo a trovare una via di uscita che mi sembra percorribile. È per questo che vi ho scritto, per una altra opinione. Capisco che senza vedersi è difficile, ma per me sarebbe importante anche solo uno spunto a cui pensare.
La ringrazio per la possibilità di girare anche il consulto ai colleghi. Mi interesserebbe, anche se ormai ho perso le speranze. Con la pillola blue l'erezione c'é, ma è una cosa solo meccanica e quando nella testa si affollano mille pensieri la perdo, non arrivo al preservativo, figuriamoci la penetrazione. Questa sera lui è venuto a casa nostra per farlo. Come al solito mia moglie mi ha tirato fuori il pene dai boxer e ha cominciato a toccarmi. A lui piace avere l'erezione senza essere toccato. Rispetto al solito gli ho chiesto se poteva tirare fuori il pene subito, a riposo. Speravo di partire quasi alla pari e di sentirmi meno umiliato. In realtà in erezione io arrivavo a circa 13 cm e lui sarà sui 15, ma a riposo io ho solo 4cm e lui sarà già almeno a 10. Come al solito a me è successo poco o nulla e appena lui è andato in erezione mia moglie ha dedicato le sue attenzioni a lui. Dovevo avere un aspetto talmente sconsolato che mentre lui la penetrava lei ha baciato me. Non me lo aspettavo e sono stato contento. La cosa deve averlo turbato perché il rapporto è durato molto poco rispetto al solito. Quando me ne sono reso conto mi sono agitato. Ho temuto potessero nascere problemi. Come sempre, quando sono in ansia, devo aver aumentato di molto i tic, perché non la smetteva di fissarmi e mi ha anche chiesto se mi sentivo bene. Mi ha anche detto che al mio posto non ce la farebbe e che devo volere molto bene a mia moglie. Mia moglie ha continuato a baciarmi a lungo per tranquillizzarmi. Dopo circa 20 minuti lui era di nuovo in erezione e ha ampiamente rimediato alla durata breve del primo rapporto. Ha fatto tutta la penetrazione da in piedi, mentre la reggeva. Con me lei non lo aveva mai fatto così, mi sono sentito totalmente annullato. Lui ha anche solo 25 anni e io già 41. L'età non gioca a mio favore. Io non sono mai riuscito a farlo due volte, neanche a 17 anni, quando avevo un solo tic e non prendevo pastiglie.
Ho avuto rapporti con cinque ragazze prima di mia moglie, con tutte ho avuto intoppi. Mi masturbavo tantissimo perché pensavo che fosse un allenamento utile per non fallire, invece a me succedeva che più mi masturbavo e più era difficile avere l'erezione durante il rapporto.
A dire il vero l' ansia mi ha creato problemi sessuali fin da ragazzo. Quando cercavamo di avere un figlio è stato molto difficile, ma almeno non prendevo ancora gli antidepressivi e ogni tanto riuscivo ad avere rapporti completi, forse anche perché saltavo la fase del preservativo. È sempre stato un momento delicato infilare il preservativo. Tantissime volte mi ha fatto perdere l'erezione. In ogni caso non sono mai durato più di un paio di minuti.
Il rapporto sessuale è sempre stato per me più fonte di ansia e tensione, che di piacere. Dopo aver incontrato le prime difficoltà di concepimento mia moglie aveva trasformato i nostri rapporti in appuntamenti da fissare sul calendario, in funzione della sua ovulazione. Non le dico la mia ansia di non farcela.
I rapporti più belli li abbiamo avuti durante la gravidanza. Mi ero liberato di un peso e mi sentivo sereno. La nascita di nostro figlio ha rovinato tutto. Non riuscivo ad accettarlo, lo consideravo un mio fallimento. A poco a poco ho imparato ad amarlo, ma rimane per me una grandissima fonte di ansia e preoccupazione. Soprattutto da quando ho perso il lavoro. Ho paura di non riuscire ad occuparmi di lui. Ho paura di non farcela ad aiutarlo, di non avere abbastanza forza per vivere. Se non fossi un codardo forse avrei provato anche a farla finita, ma ho troppa paura del dolore.
Se non prendessi il sonnifero passerei la notte con gli occhi sbarrati a pensare.
I tic a fine giornata sono quasi dolorosi, non li avevo mai avuti così. Non sono mai stato così messo male. Sono completamente distrutto e privo di energie. So che anche il fumo è un errore, ma da quando ho ricominciato non riesco a controllarmi. La sigaretta mi sembra che mi calmi, anche se poi il desiderio di avere quella successiva mi agita. Se non riesco ad averla vado in sofferenza.
Mio padre non ha mai accettato i miei problemi e i miei tic lo hanno sempre messo in imbarazzo. Adesso mi accorgo che sto facendo lo stesso con mio figlio e mi vergogno. Quando ha scoperto della malattia di mio figlio mi ha detto che era il risultato di tutte le pillole che ho preso. Che non avevo saputo essere un uomo. Mia madre invece ha sempre giustificato i miei fallimenti (scuola, lavoro, ..) dicendo che avevo i miei problemi. Questo mi ha sempre fatto stare male perché mi sentivo di non essere in grado di fare niente.
Quando avevo gli attacchi di panico e non riuscivo più a guidare invece di aiutarmi a riprendere mi impediva di usare la macchina, per evitare che stessi male. Il risultato è che adesso ho mantenuto la patente, ma non guido più e anche in questo dipendo da mia moglie. Ci sono tante cose che mi mettono in ansia e mi limitano nella vita quotidiana.
In generale ho sempre temuto il giudizio degli altri anche perché di solito non sono mai all'altezza delle aspettative.
Non so se lei abbia voglia di leggere tutto quello che ho scritto, ma spero che possa aiutarla per darmi qualche indicazione, ne ho davvero bisogno.
Grazie.

P.s. Questa sera ho una strana agitazione, non riesco a smettere di scrivere e non ho ancora preso il sonnifero. Ho anche provato a masturbarmi due volte, la seconda con risultati discreti. Non è venuto proprio duro, ma è cresciuto abbastanza in circonferenza e si è allungato a 7-8 cm. Peccato non essere riuscito a farlo quando c'era lui. Ho anche fumato 11 sigarette in poco tempo.
Ho un solco arrossato sotto al naso dato dal movimento continuo e dallo sfregamento della ricrescita della barba e gli occhi rossi che mi bruciano a forza di strizzarli. Mi accorgo che mi sto toccando il pene in continuo, come per sistemarlo nei boxer. Non voglio addormentarmi, ma vorrei tranquillizzarmi.
Credo che la mia agitazione sia dovuta anche al fatto che lei lo ha accompagnato a casa e poi è andata a dormire da mia suocera per stare con nostro figlio, che non sa dormire senza la mamma. La cosa curiosa è che non ho nulla da temere. Che cosa mai potrebbero fare che già non fanno davanti a me? In ogni caso non sono sereno.
Ho il timore che il solo sesso che fanno ora diventi qualcosa di più e che mi tagliano fuori.
Se passassero la notte insieme? Non ci posso pensare.
Ora è molto tardi e penso di dover prendere il sonnifero. A volte mi è capitato di non poterlo prendere e sono stato malissimo, avevo paura e una sensazione di caldo e freddo.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

In questi casi le "pillole" - nè psico, nè blu - non bastano.
L'abbinamento di farmacoterapia e psicoterapia sembra essere quello che ottieme i risultati migliori e più duraturi nel tempo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .

Lo Psicoterapeuta, psicologo o psichiatra abilitato alla psicoterapia!, è lo specialista adatto.

Lo "specialista" che La sta seguendo ora è
psicoterapeuta, psichiatra, altro?
D'altra parte se Lei non ne utilizza i motivati pareri ("..Mi aveva detto che mi avrebbe fatto male ..) è inutile frequentarlo.

Lei auspica che noi qui possiamo
".. aiutarla per darmi qualche indicazione, ne ho davvero bisogno...".
Le nostre indicazioni riguardano la terapia,
ma anche il cambiamento da mettere in atto attraverso la psicoterapia:
nulla avviene senza un importante impegno personale.

Per il resto noi - on line - non riusciremo ad essere più efficaci degli specialisti di persona. E ci dispiace.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Sono in cura da uno psicoterapeuta e sto facendo una terapia cognitivo comportamentale.
Forse il problema è l'impegno personale e il cambiamento da mettere in atto.
Non ho sempre seguito le sue indicazioni, perché non me la sono sentita e ora ne pago le conseguenze.
Ieri alla fine non ho preso il sonnifero e questa notte sono stato male ed ero da solo. Ora sono uno straccio. Mia moglie non è ancora tornata. I tic non si sono calmati e il mio pene è arrossato e irritato a forza di toccarlo.
Al telefono mi ha detto che questa sera vorrebbero rifarlo, ma che se sto male rimandiamo.
Se continuo così non ci arrivo a stasera. Sono sfinito, ho un senso di nausea, male allo stomaco e la testa mi scoppia. Ho sicuramente esagerato anche con le sigarette.
Mi ha raccontato che lui si è impressionato quando avevo i tic forte, non mi aveva mai visto così. Mi ha detto che forse non dovrei stare a guardare, mi eviterei tanta sofferenza. Ho paura che se li lascio soli li autorizzo proprio a fare tutto. Carta bianca per farmi le corna.
Mi ha anche offerto l'opportunità di avere un rapporto anale con lui. Non avevo mai pensato a una cosa del genere.

So che non mi risponderà su nulla, ma avevo bisogno di scriverlo nei dettagli.
Rileggere quello che ho scritto questa notte mi è stato utile.
Grazie per la sua compassione.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

perchè pensare "..che non mi risponderà su nulla.."?
Certo che le rispondo,
però non ho la bacchetta magica, quella non ancora..

Lei si è messo in una situazione molto difficile, e ne è consapevole.
La Sua sofferenza è palese anche a "loro due",
e forse la proposta di un rapporto anale va in questo senso; chissa?

Al proposito interpelli il Suo Terapeuta, che La conosce di persona;
però ascoltando con attenzione le motivazioni e le indicazioni: non è detto che Lei le deva seguire, ma comprenderne i motivi quello sì.

La stessa cosa con i farmaci. Perchè fare di testa Sua, quando già la situazione è complessa?
In questo modo accresce la propria confusione.

"Compassione" è la parola giusta. Ma certamente non nel senso di pietismo, bensì di prendersi - attraverso l'ascolto profondo - una (piccola) parte della sofferenza che attraversa la persona. (cum-patire dicevano i latini, = "soffrire assieme..").

Talvolta anche noi Psicoterapeuti vorremmo essere "più onni-potenti",
poter aiutare di più;
ma anche il pz. (parlo del rapporto vis-à-vis) ha da fare la propria parte, nell'impegno e deteminazione al cambiamento. Se NON scatta questa "molla", il pz. continua a vivere e a fare scelte dettate dalla paura. E così giunge a disprezzarsi; con una autostima pari a zero.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#6]
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Pensavo che non mi avrebbe risposto su nulla perché prima non aveva ripreso niente di tutto quel tanto che ho scritto. Mia moglie è rientrata e si è messa a letto con me e mi ha tenuto stretto. Non sono mai stato così bene come in quel momento. Mi ha tenuto il pene in mano, evitandomi di continuare a torturarlo. Ho preso anche la pastiglia del mattino e mi sto calmando, ma ho sempre nausea, mal di stomaco e un mal di testa fortissimo.
Si, sto soffrendo, è vero, in parte è sicuramente colpa mia, ma il fatto che non riesca a seguire i consigli del medico per paura delle conseguenze credo che faccia parte del mio problema di ansia.
Quanto ai farmaci sono preciso, ma ieri non ho preso il sonnifero perché non potevo dormire, avevo troppe cose a cui volevo pensare.
Mia moglie ha voluto parlare di ieri sera. Mi ha detto che ha sentito il bisogno di baciarmi perché cosi le sembrava di avere un rapporto con me. Mi ha detto che ha provato molto piacere, ma anche che vedermi così tormentato dai tic la fa soffrire. Mi ha detto che lui cerca solo sesso, senza problemi. Ha già penetrato altri uomini. Mi ha detto che nelle sue fantasie c'è di farlo con un uomo e una donna contemporaneamente. Accettare, per me, sarebbe un ulteriore atto di sottomissione, ma mi permetterebbe di avere un ruolo nel triangolo e di non essere tagliato fuori.
Si, sono in una situazione difficile, ma non ce la facevo più a provare continuamente con mia moglie e avere un fallimento dietro l'altro e vederla insoddisfatta.
Tra poco lei uscirà per fare la spesa con il bambino. Io non ce la faccio ad alzarmi. Non ho la forza di fare nulla. Non mi sono neanche trascinato fino al giadino per fumare. Ieri ho fatto fuori quasi tre pacchetti.
Secondo il mio medico dovrei insistere nel dire a mia moglie che non ce la faccio più, anche se lei non si è dimostrata disposta a farlo. Se adesso gli dico del sesso anale mi uccide.
Se questa sera mi reggeró in piedi, crede che dovrei provare? Non posso chiederlo a lui fino a mercoledì.
Le chiedo anche una altra cosa. Non riesco a smettere di toccarmi il pene, non mi sto masturbando, ma mi accorgo di toccarmi, come fanno i bambini piccoli per intenderci. Il pene è assolutamente flaccido. È da ieri che mi succede ed è la prima volta.
Ho preso anche le gocce per il mal di testa, ma non fanno effetto. Adesso mi da anche fastidio la luce, mi sono dovuto coricare al buio.
Sono pieno di farmaci ma sto sempre peggio.
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

alle Sue due domande

1. crede che dovrei provare?
2. Non riesco a smettere di toccarmi il pene, come fanno i bambini piccoli

rispondo:
1. gli psicologi non consigliano comportamenti,
tanto meno on line
e in una situazione GIA' ORA complessissima;
2. che sia un nuovo tic?

Orientamento:
attendere fino a mercoledì per confrontarsi col Suo Terapeuta
potrebbe essere consigliabile, non crede?
quando si è nell'acqua alta e ci si agita "sbracciandosi" disordinatamente
il rischio di annegare aumenta. Fermarsi e fare il punto può essere più produttivo.

E con ciò La ri-consegnamo al suo Psicoterapeuta,
per tematiche da trattare "di persona".

Saluti cordiali.
dott. Brunialti
[#8]
Attivo dal 2018 al 2021
Ex utente
Gentile dottoressa, ci tengo a ringraziarla per tutto quello che mi ha scritto. Comprendo la sua posizione e sicuramente parlerò con il mio medico.
Mi sento proprio nell'acqua alta.
Per ora sono riuscito a rimandare il discorso della penetrazione anale. Oggi sono stato a letto tutto il giorno, non me la sentivo di stare in piedi, non sono riuscito a toccare cibo e ho quasi pianto per il mal di testa. Ora, per fortuna, le cose sono un po' migliorate, mi da ancora fastidio la luce. Mia moglie mi è stata accanto tutto il pomeriggio e questo mi è sempre di grande aiuto.
Leggendo le sue risposte, però, non ho potuto non sobbalzare sul letto...VERAMENTE C'È LA POSSIBILITÀ CHE IL TOCCARMI IL PENE POSSA ESSERE UN NUOVO TIC?
Gli altri tic abituali si sono molto attenuati, ma continuo a toccarmi il pene. In sostanza lo sposto negli slip toccandolo da sopra al pigiama. Non so se riesco ad aspettare fino a mercoledì per parlarne con il medico.
Sono molto molto preoccupato.
Come posso fare a capire se è un tic? Potrebbe non andarsene più, come gli altri? Sono terrorizzato. Tra l'altro tra la masturbazione di ieri e il toccarlo di oggi è tutto irritato.
So che mi dirà che non vedendoci di persona non può pronunciarsi, ma io riprovo a chiedere di nuovo.

Mi scusi se sono insistente, ma ha dimostrato grande disponibilità ad ascoltarmi la sua immagine del nuotatore che si sbraccia mi sembra sia una sua ottima lettura del mio stato d'animo.
Ora prendo il sonnifero e cerco di dormire, perché non credo di riuscire a sopportare una seconda notte come la scorsa.

Grazie ancora
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

niente allarmismi.
"Tic" non è una diagnosi, bensì una parola-sintesi di quanto Lei ha descritto:
"Non riesco a smettere di toccarmi il pene, non mi sto masturbando, ma mi accorgo di toccarmi, come fanno i bambini piccoli per intenderci. Il pene è assolutamente flaccido. È da ieri che mi succede ed è la prima volta."
e che evoca la definizione che Galimberti dà del tic, come di un "movimento rapido, ripetitivo, coordinato e stereotipato, ripetuto nella mimica e nella gestualità, senza poter essere impedito dalla volontà".

Qui on line non si fanno diagnosi;
si possono porre degli interrogativi affinchè la persona si rivolga in tempi brevi
al proprio medico (per indagare cause organiche) o,
se di origine psichica, al proprio Psicoterapeuta,
che - anche nel Suo caso - avrà il piacere di prendersene cura.

Ritengo che on line abbiamo approfondito tutto quanto possibile.
Il resto di persona.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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