Periodo buio: disagio e inadeguatezza

Buongiorno,
da qualche settimana mi trovo in una situazione spiacevole. Sto lavorando sulla mia tesi, in un argomento che mi piace (o che pensavo mi piacesse quando l'ho richiesta) e seguita da persone molto gentili e preparate. Dopo aver finito l'ultimo esame, che mi ha causato molta ansia (per qualche settimana ho avuto difficoltà a dormire e ho perso un paio di kg), sono rientrata in laboratorio piena di entusiasmo per il lavoro che mi aspettava. Però il mio supervisore da un paio di settimane sta lavorando su un altro progetto e non riesce a seguirmi adeguatamente. Pur sapendo di avere molto tempo a disposizione (mi vorrei laureare ad aprile), mi sento di perdere tempo, mi sento pressata da scadenze che non esistono e dalle domande (del tutto innocenti) dei miei. Vedo i miei amici e le altre persone che sono nel mio stesso laboratorio che lavorano, fanno, disfano, e io sono sempre a fare cose che mi sembrano inutili, nell'attesa che il mio supervisore abbia tempo per me. E non mi viene neanche da arrabbiarmi con lui, perchè è sempre gentilissimo e si vede che gli dispiace dirmi di no giorno dopo giorno.
Forse dovrei imparare a non confrontarmi con gli altri? A riempire i tempi morti? Quando ho cose da fare non ci penso, ma non è una vera e propria risoluzione del problema, perchè non appena mi fermo un attimo scoppio e mi metto o a rimuginare o a piangere (e non so cosa sia peggio).
Scrivo solo per avere un confronto con qualcuno, mi sento molto sola in questa situazione.

PS. Questa mattina ho preso coraggio e sono andata in un consultorio vicino all'università per chiedere un appuntamento con uno psicologo, anche solo per vedere se parlare con qualcuno possa aiutarmi ad uscire da questa situazione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

condividiamo molto la decisione di "..chiedere un appuntamento con uno psicologo, anche solo per vedere se parlare con qualcuno possa aiutarmi ad uscire da questa situazione."

Di persona potrà spiegarsi,
chiarire le sfumature che ogni situazione presenta.

Uno Psicologo non è "qualcuno",
bensì un professionista preparato attraverso anni di studio e tirocinio
ad affrontare assieme al pz. situazioni che provocano sofferenza.
E dunque la persona "giusta".

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio moltissimo per a risposta. Spero che il confrontarmi con qualcuno di "esterno" mi possa aiutare a vedere sotto una diversa prospettiva la situazione che sto vivendo. Nel frattempo, proverò anche ad avere un confronto con il mio supervisore e con i miei genitori.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Condivido.

Se ritiene, ci tenga aggiornati.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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Utente
Utente
Buongiorno,
ieri ho preso coraggio e mi sono confrontata con i miei genitori. Non è stato affatto semplice, non amo aprirmi con gli altri, ma condividere parte di quello che provavo mi ha aiutata abbastanza. E oggi sono riuscita a parlare con il mio supervisore, cosa che mi ha tranquillizzata ancora di più. Se solo l'avessi fatto prima! Mi facevo tanti problemi per paura di disturbarlo, e avevo paura di far preoccupare i miei.
Settimana prossima andrò comunque ad un colloquio con una psicologa, vorrei evitare situazioni del genere in futuro.
Ringrazio moltissimo anche per il supporto ricevuto qui sul sito (sembra poco, ma per me non lo è stato).
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Mi fa veramente piacere il Suo riscontro.

SentirLa stare meglio,
sentirLa soddisfatta dello sforzo per aprirsi e dei risultati raggiunti
è motivo di grande soddisfazione anche per noi!

Sono contenta che abbia mantenuto l'appuntameno con la Psicologa,
sono in ogni caso occasioni di crescita e di riflessione.

Saluti cari!
dott. Brunialti