Depressione maggiore grave ad episodio ricorrente
Buongiorno Gentili Dottori, sono un ragazzo di 25 anni e vivo a Brescia.
A circa 16 anni ho cominciato a soffrire di disturbi dell'alimentazione(mangiavo troppo tanto oppure pochissimo) e cominciavo a sentirmi infelice, triste, melanconico.
Questo è andato avanti per un po' di anni fino alla fine del 2013 quando la situazione è peggiorata molto e siccome ero molto depresso, pensavo al suicidio come unica via per non sentire più tutto il mio malessere, ho dovuto ricorrere al Pronto soccorso e lì una Psichiatra mi ha indirizzato al Centro Psico sociale della mia zona, dove il giorno dopo sono stato visitato, mi hanno sottoposto a questionari, ho avuto la diagnosi di depressione maggiore ricorrente e mi hanno dato degli psicofarmaci e consigliato una psicoterapia.
Così dall'inizio del 2014 fino a metà del 2015 sono stato seguito da uno Psicologo per un sostegno psicologico che però non mi ha aiutato, non ho avuto alcun piccolo cambiamento della situazione e della qualità di vita. Da questo momento fino a fine Maggio 2016 non ho più fatto psicoterapia, ma mi vedevo solo con la mia psichiatra con la quale abbiamo deciso insieme di provare a fare l'esperienza di una comunità riabilitativa per una durata di circa 6/7 mesi. Così sono stato dentro da metà Giugno 2016 fino a fine Dicembre, quando un giorno sono uscito dalla Comunità e ho tentato il suicidio. Sono stato fermato dalla Polizia e Ambulanza che mi hanno portato in ospedale e ricoverato in Spdc per 10 giorni. Dopodiché il Cps mi ha proposto di fare alcune sedute di terapia di elettrostimolazione (mi sembra che si chiami tdcs e anche un'altra) ma nessun miglioramento dell'umore. C'è da dire che in questi ultimi 5 anni da quando sono in cura al Cps hanno sperimentato su di me diversi tipi di farmaci, che ora non sto qui ad elencare tutti, perché la lista sarebbe troppo lunga.
Poi a giugno 2016 sono stato ricoverato a Villa Santa Chiara a Verona per fare la terapia elettro-convulsiva(ho fatto 7 sedute) ma nessun miglioramento. Io adesso, da tre mesi, ho iniziato un percorso di psicoanalisi e sono sempre seguito dalla psichiatra del Cps, ma la mia qualità di vita è piuttosto difficile, mi sento quasi sempre depresso, con nessun entusiasmo, nessuna vitalità, poche forze, nulla mi interessa e mi appassiona. Non so più cosa fare perché ho provato tante cose, anche diverse, non tradizionali come lo yoga, la meditazione, l'agopuntura, l'omeopatia, lo sport ma nulla mi ha aiutato. E io a questo punto non so più come aiutarmi, non so più che speranze ho di stare meglio, non so nulla, perché la depressione è davvero una "bastarda che ti ruba l'identità, ti ruba l'anima, ti ruba i tuoi sogni, le tue passioni, la tua voglia di vivere, spegne tutto e ti lascia spento, morto".
Io vorrei dei suggerimenti, dei punti di vista da parte Vostra gentili dottori sulla mia situazione e Vi prego di farmi altre domande se non avete capito bene qualcosa.
Vi ringrazio
A circa 16 anni ho cominciato a soffrire di disturbi dell'alimentazione(mangiavo troppo tanto oppure pochissimo) e cominciavo a sentirmi infelice, triste, melanconico.
Questo è andato avanti per un po' di anni fino alla fine del 2013 quando la situazione è peggiorata molto e siccome ero molto depresso, pensavo al suicidio come unica via per non sentire più tutto il mio malessere, ho dovuto ricorrere al Pronto soccorso e lì una Psichiatra mi ha indirizzato al Centro Psico sociale della mia zona, dove il giorno dopo sono stato visitato, mi hanno sottoposto a questionari, ho avuto la diagnosi di depressione maggiore ricorrente e mi hanno dato degli psicofarmaci e consigliato una psicoterapia.
Così dall'inizio del 2014 fino a metà del 2015 sono stato seguito da uno Psicologo per un sostegno psicologico che però non mi ha aiutato, non ho avuto alcun piccolo cambiamento della situazione e della qualità di vita. Da questo momento fino a fine Maggio 2016 non ho più fatto psicoterapia, ma mi vedevo solo con la mia psichiatra con la quale abbiamo deciso insieme di provare a fare l'esperienza di una comunità riabilitativa per una durata di circa 6/7 mesi. Così sono stato dentro da metà Giugno 2016 fino a fine Dicembre, quando un giorno sono uscito dalla Comunità e ho tentato il suicidio. Sono stato fermato dalla Polizia e Ambulanza che mi hanno portato in ospedale e ricoverato in Spdc per 10 giorni. Dopodiché il Cps mi ha proposto di fare alcune sedute di terapia di elettrostimolazione (mi sembra che si chiami tdcs e anche un'altra) ma nessun miglioramento dell'umore. C'è da dire che in questi ultimi 5 anni da quando sono in cura al Cps hanno sperimentato su di me diversi tipi di farmaci, che ora non sto qui ad elencare tutti, perché la lista sarebbe troppo lunga.
Poi a giugno 2016 sono stato ricoverato a Villa Santa Chiara a Verona per fare la terapia elettro-convulsiva(ho fatto 7 sedute) ma nessun miglioramento. Io adesso, da tre mesi, ho iniziato un percorso di psicoanalisi e sono sempre seguito dalla psichiatra del Cps, ma la mia qualità di vita è piuttosto difficile, mi sento quasi sempre depresso, con nessun entusiasmo, nessuna vitalità, poche forze, nulla mi interessa e mi appassiona. Non so più cosa fare perché ho provato tante cose, anche diverse, non tradizionali come lo yoga, la meditazione, l'agopuntura, l'omeopatia, lo sport ma nulla mi ha aiutato. E io a questo punto non so più come aiutarmi, non so più che speranze ho di stare meglio, non so nulla, perché la depressione è davvero una "bastarda che ti ruba l'identità, ti ruba l'anima, ti ruba i tuoi sogni, le tue passioni, la tua voglia di vivere, spegne tutto e ti lascia spento, morto".
Io vorrei dei suggerimenti, dei punti di vista da parte Vostra gentili dottori sulla mia situazione e Vi prego di farmi altre domande se non avete capito bene qualcosa.
Vi ringrazio
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Gentile utente,
vedo che ha provato più volte a trovare conforto in questo sito, per lo stesso argomento. Questo non è un male, poiché da quanto ci racconta, il suo stato è serio e necessita di supporto. Il supporto però lo sta ricevendo, e a quanto sembra, anche in modo attivo: infatti, si impegna per ricercare della attività per uscire da questa sua situazione. Questo fatto non è da sottovalutare. Infatti, a mio parere, già trovare la forza per fare anche piccole cose quotidiane, per una persona che porta il peso di una diagnosi di depressione non è semplice!
Il percorso di supporto psicologico forse non era sufficiente, lei aveva bisogno di una psicoterapia. Cosa che adesso ha iniziato. Confidi nella buona riuscita della terapia, e tenga i rapporti sia con la psicoterapeuta e lo psichiatra, che sapranno aiutarla al meglio. Purtroppo la psicoterapia, specialmente quella psicanalitica, tendenzialmente non è un percorso breve. Non molli e tenga duro, che la strada che ha scelto è quella giusta.
vedo che ha provato più volte a trovare conforto in questo sito, per lo stesso argomento. Questo non è un male, poiché da quanto ci racconta, il suo stato è serio e necessita di supporto. Il supporto però lo sta ricevendo, e a quanto sembra, anche in modo attivo: infatti, si impegna per ricercare della attività per uscire da questa sua situazione. Questo fatto non è da sottovalutare. Infatti, a mio parere, già trovare la forza per fare anche piccole cose quotidiane, per una persona che porta il peso di una diagnosi di depressione non è semplice!
Il percorso di supporto psicologico forse non era sufficiente, lei aveva bisogno di una psicoterapia. Cosa che adesso ha iniziato. Confidi nella buona riuscita della terapia, e tenga i rapporti sia con la psicoterapeuta e lo psichiatra, che sapranno aiutarla al meglio. Purtroppo la psicoterapia, specialmente quella psicanalitica, tendenzialmente non è un percorso breve. Non molli e tenga duro, che la strada che ha scelto è quella giusta.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Direi che può leggere questo. Negli ultimi anni l’asse cervello-intestino è diventato non solo argomento di studio e sperimentazione ma anche di riscontri clinici validi.
Come potrà leggere qui si sta sempre più approfondendo il ruolo di un miglioramento della flora intestinale rispetto al benessere mentale.
https://www.neuroscienze.net/il-sorprendente-ruolo-del-microbiota-sul-benessere-psicofisico/
Cordiali saluti
Come potrà leggere qui si sta sempre più approfondendo il ruolo di un miglioramento della flora intestinale rispetto al benessere mentale.
https://www.neuroscienze.net/il-sorprendente-ruolo-del-microbiota-sul-benessere-psicofisico/
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 08/10/2018.
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