Vorrei non esistere.
Salve,
sono un ragazzo di 22 anni, frequento l'università e da un po' di anni mi trovo in crisi costante. Ho più volte chiesto consulti qui, fino a quando quest'anno mi sono deciso di rivolgermi allo psicologo della mia università, il quale pur comprendendo i miei disagi non è stato, a mio parere, capace di offrirmi soluzioni concrete per il mio problema. Dalla prossima settimana inizierò un ciclo di 4 incontri con un gruppo sulla comunicazione, per il quale, tuttavia, non nutro particolare speranza.
Il mio problema è che sono totalmente senza amici, non esco mai se non per andare all'università un po' di ore durante la settimana e da troppo tempo non riesco ad uscire da questo stato. Ieri pomeriggio i miei mi hanno fatto uscire con loro in un centro commerciale ma la situazione mi imbarazzava non poco. Credo che a 22 anni uscire con i propri genitori sia un po' ridicolo. Entrato in vari negozi mi vedevo circondato soltanto da ragazzi della mia età (o più giovani) con amici o ragazze, ed io, con i miei, mi sono sentito molto a disagio e avevo sensazioni di vergogna/tristezza/imbarazzo tant'è che mi sono innervosito e ho iniziato a voler uscire al più presto.
Un tasto dolente è poi la questione macchina, non ho una macchina perché non posso permettermela ma da quando ho preso la patente a 20 anni (quindi in ritardo di 2 anni rispetto agli altri) non ho mai avuto il coraggio di guidare da solo e ho guidato un po' di volte solo con i miei in macchina. Ieri sera ho ripreso la macchina, sempre con i miei, ma mi sono sentito un imbranato pazzesco, vedo sfrecciare ragazzi più piccoli ed io invece sembro un vecchio di 90 anni, poi mi trovo totalmente spiazzato in varie situazioni e ho l'ansia per i veicoli che mi circondano. Questa cosa della macchina mi fa stare davvero molto male. La solitudine e la depressione ho imparato a tollerarle in parte, ma il non saper guidare è un grave limite che non ti permette nemmeno di essere autosufficiente e quindi di vivere una vita in solitudine perché non sai muoverti.
Mi sento un bambino di 8 anni. Vedo fuori ragazzi pieni di esperienza, che si divertono, non soffrono mentre io rimango qui chiuso, incapace di muovermi e di vivere.
Penso che ormai non ci sia più soluzione e a volte mi viene da pensare che sarebbe meglio non essere mai nati. Non riesco più a sopportare questo senso di inadeguatezza generalizzato e il confronto con i miei coetanei mi angoscia troppo. La macchina e la guida, ne è l'emblema, dalla guida di ieri sera ho pensato che probabilmente non riuscirò mai a guidare veramente (da solo soprattutto) e inizio a deprimermi ancora di più perché penso che se in un futuro dovessi anche incontrare una ragazza o degli amici passerei per uno anormale dato che praticamente tutti i ragazzi sanno guidare.
Mi scuso per il disturbo ma avevo la necessità di sfogarmi, ormai non vedo più niente di positivo e non saprei come risolvere i miei problemi, in particolare quelli legati alla guida che mi fanno sentire anormale
sono un ragazzo di 22 anni, frequento l'università e da un po' di anni mi trovo in crisi costante. Ho più volte chiesto consulti qui, fino a quando quest'anno mi sono deciso di rivolgermi allo psicologo della mia università, il quale pur comprendendo i miei disagi non è stato, a mio parere, capace di offrirmi soluzioni concrete per il mio problema. Dalla prossima settimana inizierò un ciclo di 4 incontri con un gruppo sulla comunicazione, per il quale, tuttavia, non nutro particolare speranza.
Il mio problema è che sono totalmente senza amici, non esco mai se non per andare all'università un po' di ore durante la settimana e da troppo tempo non riesco ad uscire da questo stato. Ieri pomeriggio i miei mi hanno fatto uscire con loro in un centro commerciale ma la situazione mi imbarazzava non poco. Credo che a 22 anni uscire con i propri genitori sia un po' ridicolo. Entrato in vari negozi mi vedevo circondato soltanto da ragazzi della mia età (o più giovani) con amici o ragazze, ed io, con i miei, mi sono sentito molto a disagio e avevo sensazioni di vergogna/tristezza/imbarazzo tant'è che mi sono innervosito e ho iniziato a voler uscire al più presto.
Un tasto dolente è poi la questione macchina, non ho una macchina perché non posso permettermela ma da quando ho preso la patente a 20 anni (quindi in ritardo di 2 anni rispetto agli altri) non ho mai avuto il coraggio di guidare da solo e ho guidato un po' di volte solo con i miei in macchina. Ieri sera ho ripreso la macchina, sempre con i miei, ma mi sono sentito un imbranato pazzesco, vedo sfrecciare ragazzi più piccoli ed io invece sembro un vecchio di 90 anni, poi mi trovo totalmente spiazzato in varie situazioni e ho l'ansia per i veicoli che mi circondano. Questa cosa della macchina mi fa stare davvero molto male. La solitudine e la depressione ho imparato a tollerarle in parte, ma il non saper guidare è un grave limite che non ti permette nemmeno di essere autosufficiente e quindi di vivere una vita in solitudine perché non sai muoverti.
Mi sento un bambino di 8 anni. Vedo fuori ragazzi pieni di esperienza, che si divertono, non soffrono mentre io rimango qui chiuso, incapace di muovermi e di vivere.
Penso che ormai non ci sia più soluzione e a volte mi viene da pensare che sarebbe meglio non essere mai nati. Non riesco più a sopportare questo senso di inadeguatezza generalizzato e il confronto con i miei coetanei mi angoscia troppo. La macchina e la guida, ne è l'emblema, dalla guida di ieri sera ho pensato che probabilmente non riuscirò mai a guidare veramente (da solo soprattutto) e inizio a deprimermi ancora di più perché penso che se in un futuro dovessi anche incontrare una ragazza o degli amici passerei per uno anormale dato che praticamente tutti i ragazzi sanno guidare.
Mi scuso per il disturbo ma avevo la necessità di sfogarmi, ormai non vedo più niente di positivo e non saprei come risolvere i miei problemi, in particolare quelli legati alla guida che mi fanno sentire anormale
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Gentile utente,
Le abbiamo risposto solo qualche tempo fa
per lo stesso problema
suggerendoLe anche una valutazione psicologica di persona.
Ora entrerà in un gruppo sulla comunizaione.
Perchè "non nutre particolari speranze"? Non Le sembra un inizio già perdente prima di iniziare?
Online abbiamo fatto tutto quanto era possibile,
rispondendo alle decine di consulti di questi ultimi mesi.
Il resto va fatto in presenza, ma mettendoci tutto l'impegno possibile: nessuno può "lavorare" su di sè al posto Suo,
neppure il più fantastico Psicoterapeuta.
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
Le abbiamo risposto solo qualche tempo fa
per lo stesso problema
suggerendoLe anche una valutazione psicologica di persona.
Ora entrerà in un gruppo sulla comunizaione.
Perchè "non nutre particolari speranze"? Non Le sembra un inizio già perdente prima di iniziare?
Online abbiamo fatto tutto quanto era possibile,
rispondendo alle decine di consulti di questi ultimi mesi.
Il resto va fatto in presenza, ma mettendoci tutto l'impegno possibile: nessuno può "lavorare" su di sè al posto Suo,
neppure il più fantastico Psicoterapeuta.
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 07/10/2018.
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