Insofferenza, impulsività

Salve dottori.
Ho deciso di richiedere un consulto a titolo informativo, per quanto i mezzi telematici possano aiutare.

Sto vivendo un periodo (di circa sette mesi, ad oggi) caratterizzato da insofferenza verso il prossimo ed attimi di impulsività che mi portano ad azioni sciocche, per il solo scopo di sentire controllo su scelte e soddisfazione nel fare cose logicamente errate ma in maniera cosciente (come provare sostanze potenzialmente nocive o mettere a rischio volontariamente la mia incolumità).
Ho allontanato dalla mia vita persone a me care, perché incapace di esprimere i miei stati umorali che si avvicinano sempre alla commiserazione e malinconia non sempre spiegate e provo fastidio verso chi, invece, mi si avvicina cercando contatto, portandomi ad ignorare se non maltrattare la persona per una rabbia che non saprei spiegare.
Rabbia che sono incapace di esprimere. Inoltre, mi trovo ad essere incapace nel comprendere l'altro e pesare frasi, ignorando l'empatia e finendo col ferire il mio interlocutore.
Evito incontri o scambi con coetanei, uscite e corsi universitari in aule affollate, a causa della presenza di individui. Ho problemi a mantenere l'attenzione fissa, e a portare a termine progetti importanti a causa degli sbalzi di umore.
Inoltre, non saprei se definirla conseguenza o no, le ore di sonno si contano sulle dita di una mano, ed i sogni sono spesso molto realistici e corposi, anche in poco tempo (trenta minuti di riposo, ad esempio). Ciò mi inquieta ed agita, portandomi a stati di ansia, mancato fiato ed emicranee frequenti ed eccessiva assunzione di caffeina.
Tutto ciò si alterna a momenti di lucidità e calma, che durano poche ore nella giornata e che terminano bruscamente.

Non so neanche dare una spiegazione al perché scriva, forse necessito di un parere e di un consiglio.
Attendo risposta.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, penso che in questo momento della sua vita Lei si senta frustrato, preoccupato e percio’ a tratti aggressivo, in situazioni come questa c’e’ bisogno di aiuto.. le consiglio di rivolgersi al suo medico di base e
da lui farsi indicare un Collega , anche in una struttura pubblica, con cui instaurare un dialogo e un percorso che l’aiuti a rileggere e chiarire problematiche che suscitano i suoi odierni stati d’animo.. noi siamo anche la nostra storia, Lei ci ha descritto con sensibilità notevole quello che sente ora. ‘L’alleanza terapeutica’ che si crea tra il soggetto e lo psicoterapeuta la farà sentire compreso, rassicurato, meno solo. Inoltre verrà valutata anche l ‘opportunita’ di un mirato supporto farmacologico prescritto da uno psichiatra.. la collaborazione tra questi due specialisti e’ prassi collaudata. Carissimo, da questo periodo nero si puo’ uscire ed e’ un peccato sprecare la giovinezza e l’intelligenza, tra la rabbia e la disperazione. Spero che ascolti le mie parole e si dia aiuto, restiamo in ascolto , ci riscriva se crede, intanto auguri di coraggio ...e ‘ stato in gamba a scriverci , ora prenda in mano la sua vita..!