Non so che fare
Finisco le superiori e mi metto alla ricerca di un lavoro per inseguire uno dei miei grandi progetti, l'acquisto di un immobile.Trovo un lavoro che mi avrebbe permesso di continuare il mio percorso da studente, in uno studio commerciale. Paga bassissima, 8 ore di lavoro, senza contratto.Penso tra me e me che la gavetta è necessaria, inizio entusiasta, sono felice.Il mio fidanzato trova un impiego stabile con contratto a tempo indeterminato e dopo tanti anni decidiamo che è giunta l'ora anche per noi di iniziare a pensare all'acquisto del nostro immobile futuro. Il mio stipendio però non è aumentato di molto per cui iniziano a rendersi necessarie delle privazioni anche quelle più piccole come una pizza fuori, o cinema per risparmiare quanto più possibile.Troviamo casa o meglio acquistiamo sulla carta quella che sarà la nostra futura casa ma iniziano una serie di intoppi burocratici, perdiamo tanti soldi e passano 2 anni senza vedere l'ombra di un muro. Decidiamo di sposarci e tra le mille difficoltà,con un grande aiuto economico da parte dei miei genitori riusciamo a realizzare il nostro sogno nel giro di 2 anni e di sistemarci in una casa arredata di 25 mq (dove resteremo per quasi un anno)nel frattempo che l'altra fosse definitivamente costruita .In questo anno continuano le privazioni e i problemi relativi alla costruzione. Tutto sembrava non andare nel verso giusto, errori di qualsiasi genere. Parallelamente il mio lavoro da anni non mi dava più soddisfazioni, la paga era rimasta bassissima, ma ho stretto i denti perchè dopo 5 anni avevo ottenuto il contratto a tempo indeterminato e ciò mi sarebbe servito per l'accesso al mutuo e di un importo importante, condiviso sempre con quello che è il mio attuale marito. Ci trasferiamo definitivamente nella nuova casa e continuano gli intoppi, arrivo a pesare 44kg da 48 nel giro di due mesi,sono sempre più stanca e demotivata.Passa qualche mese, chiudiamo l'atto, rimango incinta ma all'ecografia della 6 settimana risulta essere gravidanza a rischio.A lavoro mi accusano di esagerare e che avrei dovuto dare il preavviso(???).Preciso che appena effettuate le beta il mio titolare è stato uno dei primi a saperlo. La gravidanza va male, sprofondo nell'angoscia,dopo una settimana torno a lavorare contro voglia, quei soldi servono e voglio sentirmi utile.passano 6 mesi dopo i quali dopo una vacanza rilassante riesco a riprendermi e rimango nuovamente incinta. Due giorni di felicità e va male un'altra volta. ma non riesco a trovare il coraggio di dire basta e pensare per un pò a me stessa. Tutti mi incentivano a lasciare questo lavoro che mi da solo noie ma non riesco. Sto male, sono sempre stanca, piango a giorni alterni, mi sento fragile..Ho gli incubi, sogno di essere derubata a casa, sogno di avere delle perdite che si trasformano in sangue, a pallini, rosso scuro.Non riesco a concentrarmi, dimentico tutto.Non ho più voglia di fare nulla.. Non ho più piacere di fare nulla..non so che fare..
[#1]
Gentile signora,
mi dispiace molto per le perdite che ha subito e per la situazione stressante che sta vivendo.
Ma chi Le sta attorno e La incoraggia a fare delle scelte a mio avviso fa bene; non penserei ora se sia opportuno o no lasciare il lavoro, quanto iniziare a capire quali soluzioni possono aiutarLa a risolvere la problematica.
Ad esempio, Lei dice: "... ma non riesco a trovare il coraggio di dire basta e pensare per un pò a me stessa..."
Perchè non riparte da qui; per Lei che cosa significherebbe?
Pragmaticamente cosa Le manca per trovare questo coraggio? Se avesse questo coraggio, che cosa farebbe per cambiare?
mi dispiace molto per le perdite che ha subito e per la situazione stressante che sta vivendo.
Ma chi Le sta attorno e La incoraggia a fare delle scelte a mio avviso fa bene; non penserei ora se sia opportuno o no lasciare il lavoro, quanto iniziare a capire quali soluzioni possono aiutarLa a risolvere la problematica.
Ad esempio, Lei dice: "... ma non riesco a trovare il coraggio di dire basta e pensare per un pò a me stessa..."
Perchè non riparte da qui; per Lei che cosa significherebbe?
Pragmaticamente cosa Le manca per trovare questo coraggio? Se avesse questo coraggio, che cosa farebbe per cambiare?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Purtroppo non ho ben chiaro nemmeno io il motivo per il quale non riesco a dire basta.. Forse un'abitudine, forse il fatto che sia solo io a svolgere la mia mansione e di avere tante informazioni e competenze acquisite in tanti anni e benchè io abbia già detto che dopo ulteriori accertamenti, ho bisogno di vivere una futura gravidanza, sperando di averla, in maniera tranquilla, non è stata predisposta nessuna sostituzione, e questo mi spaventa, perchè non vorrei essere tartassata telefonicamente per qualsiasi cosa, come accade spesso anche ora.. Forse il timore di essere additata come quella che "non vuole far nulla ed essere mantenuta dal marito"... al solo pensiero sto male.
Mi sento in un periodo buio, mi sento persa. Ho bisogno di quella tranquillità.., per me stessa e per vivere la mia vita matrimoniale serenamente come qualsiasi coppia. Vorrei avere degli orari normali, per avere la possibilità di frequentare una palestra, preparare la cena con calma, uscire nel week end anzichè provvedere alla sola pulizia della casa...e soprattutto non portarmi più a casa i problemi finanziari degli altri...
Mi sento in un periodo buio, mi sento persa. Ho bisogno di quella tranquillità.., per me stessa e per vivere la mia vita matrimoniale serenamente come qualsiasi coppia. Vorrei avere degli orari normali, per avere la possibilità di frequentare una palestra, preparare la cena con calma, uscire nel week end anzichè provvedere alla sola pulizia della casa...e soprattutto non portarmi più a casa i problemi finanziari degli altri...
[#3]
Gentile signora,
non possiamo fare tutto nella nostra giornata, neppure nella vita e ci sono bisogni e possibilità che cambiano nel corso della vita. A vent'anni ha del tutto senso avere degli obiettivi e quindi comportarsi in un certo modo, ma gli stessi già sono diversi a trenta!
Forse una certa "rigidità" di pensiero (e di comportamento) Le impedisce di modificare alcuni aspetti che sono diventati problematici.
Ma l'aspetto che può crearLe grandi difficoltà è una convinzione: "...Forse il timore di essere additata come quella che "non vuole far nulla ed essere mantenuta dal marito"... al solo pensiero sto male...."
Scusi, ma una donna che si assenta per la maternità NON è mica una lavativa!! Una donna che termina di lavorare prima per accudire la propria famiglia non è certo una mantenuta!! E' per questa ragione che Le ho scritto che i bisogni cambiano con il tempo!
Inoltre, Lei potrebbe fare delle valutazioni, anche insieme a Suo marito, sull'opportunità di cambiare lavoro e capire se è possibile scegliere un part-time (se economicamente possibile) o un lavoro con altre responsabilità e colleghi in affiancamento.
Posso chiederLe da chi teme di essere giudicata come una mantenuta dal marito?
non possiamo fare tutto nella nostra giornata, neppure nella vita e ci sono bisogni e possibilità che cambiano nel corso della vita. A vent'anni ha del tutto senso avere degli obiettivi e quindi comportarsi in un certo modo, ma gli stessi già sono diversi a trenta!
Forse una certa "rigidità" di pensiero (e di comportamento) Le impedisce di modificare alcuni aspetti che sono diventati problematici.
Ma l'aspetto che può crearLe grandi difficoltà è una convinzione: "...Forse il timore di essere additata come quella che "non vuole far nulla ed essere mantenuta dal marito"... al solo pensiero sto male...."
Scusi, ma una donna che si assenta per la maternità NON è mica una lavativa!! Una donna che termina di lavorare prima per accudire la propria famiglia non è certo una mantenuta!! E' per questa ragione che Le ho scritto che i bisogni cambiano con il tempo!
Inoltre, Lei potrebbe fare delle valutazioni, anche insieme a Suo marito, sull'opportunità di cambiare lavoro e capire se è possibile scegliere un part-time (se economicamente possibile) o un lavoro con altre responsabilità e colleghi in affiancamento.
Posso chiederLe da chi teme di essere giudicata come una mantenuta dal marito?
[#4]
Ex utente
Dottoressa, il suo "non possiamo fare tutto nella nostra giornata, neppure nella vita " mi ha fatto riflettere tanto ,perchè è una frase che sia mio marito che la mia famiglia mi ripetono costantemente, oltre che è un anno più o meno che mi ripetono ogni santo giorno che è ora di lasciare questo lavoro. Forse ho esempi attorno a me dove hanno usato i figli (non ancora arrivati)come fattore determinante per non andare più a lavorare, cosa che io stessa, in primis, ho giudicato negativamente, e forse per questo ora mi porto dietro, come da lei descritto, questa rigidità mentale? Tento di annullare quello che sento ora come bisogno di tranquillità (almeno per un breve periodo) per il fatto di essere consapevole di essere carente in tante situazioni quali ad esempio cucinare, magari anche saper rammendare o guidare l'auto che spesso mi viene male poichè mi manca la pratica??Non basta ciò e non porto nemmeno lo stipendio a casa?...insomma tutte cose che saranno pur banali, ma spesso mi fanno sentire inferiore, non all'altezza e mi assale un senso di fallimento. Chiedo troppo a me stessa? Inconsciamente cerco un senso di perfezione ma mi va male però in qualsiasi campo? Nella mia famiglia siamo stati abituati al sacrificio e alla rinuncia per via di una situazione economica non delle migliori, cambiata in meglio solo da qualche anno a questa parte, è per questo che ho protratto il mio non abbandonare il lavoro ? ho tanta confusione, ho bisogno di trovare delle risposte a questo mio stato, alla mia demotivazione, alla mia costante paura di essere giudicata da non so cosa o da chi. Perchè non mi considero mai una priorità?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.1k visite dal 02/10/2018.
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