Paura di non meritare ciò che si ha, possibile sindrome dell'impostore?
Salve dottori, chiedo riguardo a una sensazione che ho da mesi (o forse anni). Premetto che in passato ho sofferto di disturbo ossessivo compulsivo e che ora sembra che io non ne soffra più: non conto piu quando faccio determinate azioni, non ho più particolari rituali. Tuttavia al momento ho sempre una strana sensazione, come se non meritassi ciò che ho e ciò che vorrei. Ho sempre avuto una bassa autostima, e per piacermi sempre di più ho sempre lavorato per migliorare me stesso, sia fisicamente sia caratterialmente, e da un po' ho iniziato davvero a piacermi. Solo che sento di non meritare ciò che sono, come se i miglioramenti siano frutto del lavoro, ma la stessa mia voglia di migliorarmi sia qualcosa che ho avuto fortuna ad apprendere. E mi sorgono domande del tipo: "E se non avessi avuto la fortuna di capire che migliorarmi mi fa star meglio? E se non avessi avuto le qualità che la natura mi ha dato? Se avessi avuto dei difetti che altri hanno?". A tutte queste domande si aggiungono anche sensi di colpa, perche continuo a volermi migliorare quando invece altre persone vorrebbero delle qualita che io e alle quali sento in parte di non dare molto importanza, volendo continuare a migliorarmi. Da questi pensieri bo capito che devo continuare a migliorarmi e al contempo apprezzare ciò che ho la fortuna di avere, ma nonostante ciò sento comunque di non meritare in parte ciò che ho. Questi pensieri si presentano spesso nella mia mente durante la giornata, e vorrei riuscire a scacciarli via per sentirmi sereno e godermi ogni giorno sempre di più.
[#1]
Gentile utente,
ci racconta di aver sofferto di DOC, e di averlo risolto. E' stato seguito da un professionista per la diagnosi e l'eventuale terapia?
Detto ciò, mi sembra che il meccanismo ossessivo non si sia del tutto estinto in lei. La costante rimuginazione e la messa in discussione di ciò che si fa, di quello che si è, di quello che si pensa, è una caratteristica propria di questo disturbo.
Inoltre, anche il senso di colpa è solitamente l'emozione principale connessa la disturbo ossessivo compulsivo.
Le consiglio di prendere appuntamento con un collega della zona per approfondire la natura del suo disagio.
Ci faccia sapere, se vuole.
ci racconta di aver sofferto di DOC, e di averlo risolto. E' stato seguito da un professionista per la diagnosi e l'eventuale terapia?
Detto ciò, mi sembra che il meccanismo ossessivo non si sia del tutto estinto in lei. La costante rimuginazione e la messa in discussione di ciò che si fa, di quello che si è, di quello che si pensa, è una caratteristica propria di questo disturbo.
Inoltre, anche il senso di colpa è solitamente l'emozione principale connessa la disturbo ossessivo compulsivo.
Le consiglio di prendere appuntamento con un collega della zona per approfondire la natura del suo disagio.
Ci faccia sapere, se vuole.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Utente
Salve dottore e grazie mille per la sua risposta tempestiva! A dire il vero no, non sono stato seguito da uno specialità nella cura del DOC, ma diciamo che ho "risolto" (o meglio credevo di averlo fatto) il tutto da solo. A livello economico in questi mesi non sarei riuscito a sostenere una spesa per una cura con un professionista, ma con impegno e forza mentale sono riuscito a eliminare quantomeno i rituali al quale il DOC mi portava. Le racconto un piccolo particolare che ho dimenticato di citare nella mia domanda: uno di questi pensieri principali riguardo al non meritare ciò che ho riguarda un piccolo intervento che feci ai denti, una costruzione in composito che mi ha permesso di rimuovere un leggero difetto che ci tenevo a eliminare, che personalmente non mi piaceva, che feci gratuitamente essendo mio zio un odontoiatra molto bravo. Questo mi porta a pensare "e se non avessi avuto uno zio dentista? E se non avessi avuto la disponibilità economica per fare quel piccolo intervento, che invece ho fatto gratis? Sarei riuscito ad adattarmi alla cosa?". E nella mia mente mi rispondo che non c'è nulla di male nel migliorarsi anche utilizzando dei piccoli vantaggi che si ha la fortuna di avere, anche perche non ho fatto del male a nessuno facendolo. Ma è come se questi pensieri tornino sempre, e inoltre penso " e se non fossi stato cosi fortunato a capire che migliorarmi mi porta a stare sempre meglio con me stesso? Se mi fossi arreso davanti ad ogni difetto che avevo? E se avessi avuto difetti che non mi piacevano ma che non fossero risolvibili? Sarei riuscito comunque a trovare un mio equilibrio?", per cui inizio a pensare di non meritare ciò che ho, avendo avuto solo fortuna.nel capire di volermi migliorare e nel non avere avuto difetti irrisolvibili che non mi piacevano. È un pensiero un po' contorto, ma spero che lei possa aiutarmi a far chiarezza e darmi qualche consiglio.
[#3]
Gentile utente,
oltre a condividere le notazioni del Collega,
Le consiglio vivamente di evitare autodiagnosi (v. titolo)
e di riflettere seriamente sulla necessità di "metter mano" ai pensieri ingombranti che continuano a ripresentarsi.
Innanzi tutto occorre una diagnosi, per un eventuale DOC, considerato che mi pare un'auto diagnosi; e on line non è possibile.
E successivamente un percorso ad hoc; evitare i rituali non è sufficiente, dato che il disturbo si ripresenta "en travesti", sotto altre spoglie/abiti.
L'elemento economico è frequentemente un alibi,
dato che il Servizio nazionale mette a disposizione lo Psicologo con il pagamento del semplice ticket.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
oltre a condividere le notazioni del Collega,
Le consiglio vivamente di evitare autodiagnosi (v. titolo)
e di riflettere seriamente sulla necessità di "metter mano" ai pensieri ingombranti che continuano a ripresentarsi.
Innanzi tutto occorre una diagnosi, per un eventuale DOC, considerato che mi pare un'auto diagnosi; e on line non è possibile.
E successivamente un percorso ad hoc; evitare i rituali non è sufficiente, dato che il disturbo si ripresenta "en travesti", sotto altre spoglie/abiti.
L'elemento economico è frequentemente un alibi,
dato che il Servizio nazionale mette a disposizione lo Psicologo con il pagamento del semplice ticket.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Gentile utente,
può rivolgersi al Consultorio chiedendo le regole di accesso,
al suo medico di base chiedendo l'impegnativa per l'unità di Psicologia
o per i Centro di Salute mentale: sarà lui a valutare.
L'ammontare del ticket varia da regione a regione ma è "ridotto"; c'è anche chi è completamente esente per reddito basso: chieda info al Suo medico.
Sono contenta che Lei abbia concrete intenzioni di una visita di persona.
Se ritiene, ci sappia dire come è andata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
può rivolgersi al Consultorio chiedendo le regole di accesso,
al suo medico di base chiedendo l'impegnativa per l'unità di Psicologia
o per i Centro di Salute mentale: sarà lui a valutare.
L'ammontare del ticket varia da regione a regione ma è "ridotto"; c'è anche chi è completamente esente per reddito basso: chieda info al Suo medico.
Sono contenta che Lei abbia concrete intenzioni di una visita di persona.
Se ritiene, ci sappia dire come è andata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.6k visite dal 01/10/2018.
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