Un opinione medica non chiederà mai aiuto

buongiorno.ringrazio x la vostra attenzione.chiedo un consulto specializzato perché credo che mio padre stia soffrendo di qualche forma di depressione ma senza un opinione medica non chiederà mai aiuto.mi spiego in breve. Già da qualche anno soffre di attacchi di vertigini,nausee,stanchezza improvvisa, irritabilità e i suoi pensieri e preoccupazioni volgono sempre in negativo.Credo che la causa sia dovuta al fatto che lui non si senta forte come un tempo ma nonostante ciò abbia ancora la responsabilità di mio fratello malato.Mio fratello sta in un centro specializzato ma anche solo andarlo a trovare sta diventando difficile alla sua età poiché ci voglio sei ore d auto e la strada è pessima (purtroppo in sardegna non vi è nessun collegamento ..treno ecc ecc..)non a caso la prima crisi gli venne mentre andava a trovarlo.ed è sempre mio padre che intraprende le lotte burocratiche x avere anche ciò di cui necessità..tipo sedia a rotelle ecc ecc.inutile dire che non vuole aiuto..perche' chiedendolo ammetterebbe di non farcela più. Ha fatto ogni esame possibile e immaginabile compresi eg e risonanza ma fisicamente sta benissimo.spero di essere stata chiara nell' esposizione.grazie ancora
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile figlia,

è molto difficile per noi ed "arrischiato" - oltre che scorretto essendo on line - collegare disturbi fisici quali "attacchi di vertigini, nausee, stanchezza improvvisa, irritabilità.." con "qualche forma di depressione" o anche di ansia, aggiungerei, senza aver incontrato vis-à-vis la persona interessata.

Comprendo le sue preoccupazioni verso Suo padre
ed anche l'attenzione empatica, che La fa entrare nei suoi vissuti.

Ritengo che una visita psichiatrica possa approfondire i differenti aspetti,
come pure una consulenza presso uno Psicologo psicoterapeuta.
Ambedue gli specialisti di provata esperienza e capacità di dialogo con le persone "in età",
che non sempre hanno facilità ad aprirsi o a "leggere" dentro di sè,
oppure temono di essere giudicate; soprattutto se lo Specialista è di età troppo giovane.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

quanti anni ha il papà?
La preoccupazione per Suo fratello è certamente una grande preoccupazione per il papà, non solo per i trasferimenti e per tutto ciò che è la burocrazia, quanto perchè una persona anziana inizia più frequentemente a preoccuparsi del futuro dei figli disabili. Non escludo, quindi, con i limiti del mezzo che stiamo utilizzando, che la Sua ipotesi sia corretta.
Con chi vive Suo papà?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
grazie mille per le tempestive risposte.mio padre ha 65 anni ma la vita non è stata facile e ne dimostra molti di più.vive con mia madre e mio fratello maggiore e purtroppo questo influisce ulteriormente in negativo poiché non hanno buoni rapporti.passatemi l espressione" non hanno pena l uno per l altro.".non c è il minimo senso di empatia fra loro e questo porta ogniuno di loro a chiudersi ed essere sempre in guardia come se dovessero difendersi da chissà quale attacco.se uno di loro dicesse di avere un problema gli altri risponderebbero "risolvitelo".dunque x lui è preferibile quasi sperare in una reale malattia che dover affrontare il fatto che questo malessere sia dovuto da una sua "debolezza".vorrei solo che capisse che parlare con qualcuno lo aiuterebbe.gli farò leggere le vostre risposte spero si convinca che una chiacchierata non può che fargli bene.vi ringrazio ancora.cordiali saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,
Lei sta facendo il possibile.
I risultati non dipendono solo da Lei...

Se ritiene, ci tenga al corrente.

Dott. Brunialti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"dunque x lui è preferibile quasi sperare in una reale malattia che dover affrontare il fatto che questo malessere sia dovuto da una sua "debolezza"."

Anche questa Sua ipotesi mi pare del tutto sensata.
Le persone depresse in genere fanno più fatica di tutte le altre a chiedere aiuto, a vedere le proprie debolezze e limiti, ad appoggiarsi sugli altri. Spesso non hanno avuto un riconoscimento del loro bisogni e quindi loro stessi per primi non ne sono consapevoli o non li riconoscono importanti.

Ci faccia sapere come evolve la situazione.

Cordiali saluti,