Alcol e salute mentale
Gentili dottori, chiedo un vostro consulto circa la mia situazione. Sono in terapia da oltre due anni con psichiatra e psicologo per problemi d’ansia, Doc e disturbi del comportamento. Assumo regolarmente alprazolam, acido valproico, risperidone, sertralina. Mi capita spesso di esagerare con l’alcol: bevo ad aperitivo una, a volte due birre ed il fine settimana vino e superalcolici. In alcune occasioni mi è capitato di ubriacarmi pesantemente compromettendo rapporti familiari e d’amicizia anche duraturi purtroppo. Sono in una situazione pesante: attualmente non studio e non lavoro anche se probabilmente inizierò un nuovo impiego a breve, i rapporti d’amicizia sono minimi e non ho alcun rapporto con l’altro sesso; inoltre ho subito di recente un pesante intervento chirurgico di stabilizzazione della colonna vertebrale che mi limita molto. Sono conscio del problema che ho con l’alcol, non ne parlo con i miei genitori ed evito l’argomento con lo psicologo perché mi imbarazza. Sfogo nell’alcol l’ansia, la rabbia, le frustrazioni, la solitudine. Ho rovinato dei rapporti a causa dell’alcol che fa uscire di me una parte aggressiva e insensibile a volte. Ho attraversato una fase depressiva in cui uscivo solo e mi ubriacavo tutti i fine settimana ritrovandomi poi a piangere con tutte le mie difficoltà. Ora ho preso coscienza di quanto abbia rischiato e non lo faccio più ma l’alcol è ancora una presenza importante nella mia vita. Vorrei parlarne con lo psicologo ma non so come affrontare la questione, desidero da voi professionisti qualche consiglio su come porre il problema. Ora sono molto concentrato sul fatto di trovare lavoro e ho la speranza che questo mi aiuti sopratutto psicologicamente. Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
“evito l’argomento con lo psicologo perché mi imbarazza”
Cosa teme? Quale è la paura più grande che ha quando pensa di parlare con il collega dell’uso che fa di alcool?
Cosa potrebbe succedere di così tremendo se gli parlasse del suo sintomo?
“evito l’argomento con lo psicologo perché mi imbarazza”
Cosa teme? Quale è la paura più grande che ha quando pensa di parlare con il collega dell’uso che fa di alcool?
Cosa potrebbe succedere di così tremendo se gli parlasse del suo sintomo?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Gentile Signore,
da come credo di capire e da quali farmaci assume posso dedurre che è affetto anche da disturbo bipolare. E' frequente in mania o durante stati intensi di d'ansia ricorrrere all'uso di alcolici o benzodiazepine (alprazolam) per sedare l'euforia e l'agitazione. La dipendenza da alcol ha bisogno di un team multidisciplinare con psicologi, psichiatri ed educatori. Perchè oltre alla terapia psicologica c'è bisogno di terapia farmacologica e sociale. Le dipendenze sono un autoterapia contro ansia e depressione, ma sono autoterapie disfunzionali che uccidono.
Afferma di essere seguito da psichiatra e psicologo ma visti i suoi comportamenti a rischio le consiglierei di raggiungere per un consulto il SERD.
Vista la sua giovane età ha tutto il tempo per aiutarsi facendosi aiutare.
da come credo di capire e da quali farmaci assume posso dedurre che è affetto anche da disturbo bipolare. E' frequente in mania o durante stati intensi di d'ansia ricorrrere all'uso di alcolici o benzodiazepine (alprazolam) per sedare l'euforia e l'agitazione. La dipendenza da alcol ha bisogno di un team multidisciplinare con psicologi, psichiatri ed educatori. Perchè oltre alla terapia psicologica c'è bisogno di terapia farmacologica e sociale. Le dipendenze sono un autoterapia contro ansia e depressione, ma sono autoterapie disfunzionali che uccidono.
Afferma di essere seguito da psichiatra e psicologo ma visti i suoi comportamenti a rischio le consiglierei di raggiungere per un consulto il SERD.
Vista la sua giovane età ha tutto il tempo per aiutarsi facendosi aiutare.
[#3]
Utente
Gentili dottori, vi ringrazio delle vostre tempestive risposte. Ho cambiato diverse volte psichiatra per inefficacia della terapia, ora con l’ultima terapia farmacologica ho riacquistato la lucidità mentale e sono uscito dallo stato di apatia passato. Il presente psichiatra ha suggerito di conciliare i farmaci ad una terapia cognitivo comportamentale. Il mio obiettivo primario al momento è riuscire ad affrontare le situazioni ansiogene legate sopratutto al lavoro. La mia riserva nel parlare del mio uso di alcolici con lo psicologo risiede nel fatto che non vorrei che tutta la terapia venisse deviata verso questo ambito che, seppur importante, al momento non ritengo prioritario. Premetto che la mia presunta dipendenza da alcolici non è fisica ma mentale, non avverto alcun sintomo di astinenza; considerato che prendo già un notevole quantitativo di psicofarmaci, non vorrei assumere sostanze ulteriori. Chiedo a voi professionisti come impostereste la terapia psicologica, tenuto conto del fatto che alla base di tutto c’è una forte componente ansiosa. Saluti.
[#4]
Gentile signore,
la terapia psicologica è unica per ogni paziente e cambia in base anche all’approccio teorico del terapeuta. A priori e via forum è impossibile delineare come avverrà la terapia. La dipendenza da alcol è sempre anche fisica oltre che psicologica. Probabilmente i suoi stati ansiosi potrebbero essere anche frutto dell’astinenza se sta cercando di smettere. La gestione dell’ansia e le tecniche di respirazione possono essere gestite dallo psicologo. Ma per la dipendenza da sostanze c’è bisogno di un team composto spesso da psicologo, psichiatra ed educatore che potrà trovare nei SerD.
la terapia psicologica è unica per ogni paziente e cambia in base anche all’approccio teorico del terapeuta. A priori e via forum è impossibile delineare come avverrà la terapia. La dipendenza da alcol è sempre anche fisica oltre che psicologica. Probabilmente i suoi stati ansiosi potrebbero essere anche frutto dell’astinenza se sta cercando di smettere. La gestione dell’ansia e le tecniche di respirazione possono essere gestite dallo psicologo. Ma per la dipendenza da sostanze c’è bisogno di un team composto spesso da psicologo, psichiatra ed educatore che potrà trovare nei SerD.
[#5]
Utente
Gentili dottori, l’ansia è un fattore che mi ha accompagnato fin dall’infanzia, non credo sia imputabile all’alcol, semmai il contrario. La mia perplessità nel parlarne con lo psicologo sta nel fatto che non vorrei che orientasse tutta la terapia su questo elemento quando il mio principale obiettivo al momento è affrontare le problematiche lavorative. Chiedo a voi professionisti come reagireste di fronte ad un tale paziente salvo il fatto che ogni terapeuta ha il suo approccio.
Saluti.
Saluti.
[#6]
Gentile utente,
Lei riprende nuovamente la questione
"..La mia riserva nel parlare del mio uso di alcolici con lo psicologo risiede nel fatto che non vorrei che tutta la terapia venisse deviata verso questo ambito che, seppur importante, al momento non ritengo prioritario. "
ma Le è già stato risposto;
parli con lo Psicologo,
lo Psicologo non decide nulla da solo,
la psicoterapia non è una dittatura."
Questo è l'orientamento che Le forniamo.
Il resto di persona, con chi si prende cura di Lei.
Dott. Brunialti
Lei riprende nuovamente la questione
"..La mia riserva nel parlare del mio uso di alcolici con lo psicologo risiede nel fatto che non vorrei che tutta la terapia venisse deviata verso questo ambito che, seppur importante, al momento non ritengo prioritario. "
ma Le è già stato risposto;
parli con lo Psicologo,
lo Psicologo non decide nulla da solo,
la psicoterapia non è una dittatura."
Questo è l'orientamento che Le forniamo.
Il resto di persona, con chi si prende cura di Lei.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 27/09/2018.
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