Binge eating 70 anni
Buongiorno
Vi scrivo perché sono preoccupata per mio suocero.
Ha 70 anni, ha il diabete (è di famiglia) tenuto sotto controllo con pillole, ha un ispessimento del pericardio e il colesterolo sempre alto e nonostante ciò mangia in continuazione e il suo peso continua a salire.
Cosa posso fare per lui? Per ora ho provato a dirgli "basta aumentare", si rende perfettamente conto che dovrebbe smettere e penso che potrebbe cambiare qualcosa solo se gli venisse un malore che gli fa venire paura. Ovviamente però non glielo auguro perché rischierebbe troppo.
Cosa possiamo fare noi "giovani"?
Lo devo far parlare di sè, lo devo portare a fare delle passeggiate, devo convincerlo a mettersi a dieta (ma sarebbe una cosa troppo temporanea, poi riprenderebbe a mangiare male...)devo mandarlo da un professionista? Il suo medico curante non gli ha ancora messo abbastanza paura secondo me è preferirei che lo avesse fatto. Oltretutto lui ci dice amaramente " nuovo record" (di peso) che secondo me è un po' una richiesta di attenzioni...però non so come fare!
Consigli?
Grazie
Alice
Vi scrivo perché sono preoccupata per mio suocero.
Ha 70 anni, ha il diabete (è di famiglia) tenuto sotto controllo con pillole, ha un ispessimento del pericardio e il colesterolo sempre alto e nonostante ciò mangia in continuazione e il suo peso continua a salire.
Cosa posso fare per lui? Per ora ho provato a dirgli "basta aumentare", si rende perfettamente conto che dovrebbe smettere e penso che potrebbe cambiare qualcosa solo se gli venisse un malore che gli fa venire paura. Ovviamente però non glielo auguro perché rischierebbe troppo.
Cosa possiamo fare noi "giovani"?
Lo devo far parlare di sè, lo devo portare a fare delle passeggiate, devo convincerlo a mettersi a dieta (ma sarebbe una cosa troppo temporanea, poi riprenderebbe a mangiare male...)devo mandarlo da un professionista? Il suo medico curante non gli ha ancora messo abbastanza paura secondo me è preferirei che lo avesse fatto. Oltretutto lui ci dice amaramente " nuovo record" (di peso) che secondo me è un po' una richiesta di attenzioni...però non so come fare!
Consigli?
Grazie
Alice
[#1]
Gentile utente,
mi spiace per Suo suocero, e anche per Voi che - impotenti - assistete ai suoi peggioramenti.
Come Lei ha correttamente intuito, la componente psichica ha un rilievo importante nei disturbi della nutrizione, ad ogni età.
Per questo motivo non si possono nè sottovalutare, nè trascurare gli elementi comportamentali che accade di osservare.
La paura non è una motivazione sufficiente a modificare i comportamenti alimentari.
Per documentarsi Le consiglio di leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Avrà letto che ormai esistono dei Centri dell'Azienda sanitaria che effettuano diagnosi e terapia "integrate",
facendo ciò interagire i diversi specialisti di cui il pazienta di qualsiasi età abbisogna.
Anche i Pronto Soccorso sono oggi preparati a ciò,
come trova qui,
assieme alla mappa nazionale dei Centri specialistici:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2477-disturbi-alimentari-e-codice-lilla-al-pronto-soccorso-nuove-attenzioni-cliniche-e-familiari.html
Questo per far capire
quanto un disturbo alimentare sia complesso,
quanto il medico di base non passa bastare,
quanto l'amore dei familiari non sia sufficiente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
Purtroppo so che non si farebbe aiutare, negando il problema e relegandolo ad un problema alimentare.
Sono particolarmente sensibile ai disturbi alimentari perché ne ho sofferto in varie forme per 10'anni ma ho potuto fare due percorsi psicologici entrambi utilissimi per la guarigione.
Per questo, sapendo che lui non accetterebbe aiuti esterni, cerco di capire se posso fare qualcosa, magari trasformandomi in semplice ascoltatrice, se trovassi il tempo per stare sola con lui.
Chissà..
Intanto grazie!
Buon lavoro
Alice
Purtroppo so che non si farebbe aiutare, negando il problema e relegandolo ad un problema alimentare.
Sono particolarmente sensibile ai disturbi alimentari perché ne ho sofferto in varie forme per 10'anni ma ho potuto fare due percorsi psicologici entrambi utilissimi per la guarigione.
Per questo, sapendo che lui non accetterebbe aiuti esterni, cerco di capire se posso fare qualcosa, magari trasformandomi in semplice ascoltatrice, se trovassi il tempo per stare sola con lui.
Chissà..
Intanto grazie!
Buon lavoro
Alice
[#3]
Gentile ragazza,
la Sua risposta mi permette di delineare il problema con maggiore precisione
ed anche di comprendere le radici personali e profonde della Sua sensibilità verso i problemi del suocero.
Lei dà per certo che lui "non accetterebbe aiuti esterni", e qunque potreste:
- farvi dare qualche indicazione farmacologica o altro dal medico di base;
- agire, come da Lei proposto, in prima persona.
Già nel corso del consulto Lei proponeva di "..portarlo a fare delle passeggiate", in #2 di fargli da "semplice ascoltatrice"..
entrambe le attività sono di grande utilità,
e assai più importanti nonchè relazionalmente "complesse" di quanto dica quell'aggettivo... "semplice"!
A parte il fatto che "il dono del tempo" è quanto di più prezioso si possa regalare.
La incoraggio in ciò e ne confermo l'utilità,
al di là dei risultati immediatamente riscontrabili.
Se lo desidera ci faccia sapere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
la Sua risposta mi permette di delineare il problema con maggiore precisione
ed anche di comprendere le radici personali e profonde della Sua sensibilità verso i problemi del suocero.
Lei dà per certo che lui "non accetterebbe aiuti esterni", e qunque potreste:
- farvi dare qualche indicazione farmacologica o altro dal medico di base;
- agire, come da Lei proposto, in prima persona.
Già nel corso del consulto Lei proponeva di "..portarlo a fare delle passeggiate", in #2 di fargli da "semplice ascoltatrice"..
entrambe le attività sono di grande utilità,
e assai più importanti nonchè relazionalmente "complesse" di quanto dica quell'aggettivo... "semplice"!
A parte il fatto che "il dono del tempo" è quanto di più prezioso si possa regalare.
La incoraggio in ciò e ne confermo l'utilità,
al di là dei risultati immediatamente riscontrabili.
Se lo desidera ci faccia sapere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 854 visite dal 24/09/2018.
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