Uscire dall'ipocondria
Salve a tutti, scrivo qui per trovare aiuto per la mia situazione. Qualche settimana fa ho avuto dei sintomi dopo una partita di calcetto, ovvero delle vertigini e leggero dolore a petto e spalle e mi sono allarmato per il cuore, la sera in ospedale mi hanno controllato e hanno escluso problemi gravi in quanto era tutto regolare. Nei giorni successivi sono stato controllato anche da un altro medico e da un infermiere che è un amico di famiglia ed entrambi mi hanno rassicurato sulle mie condizioni. Probabilmente soffro di qualcosa di molto meno grave che ha causato quei sintomi, ad esempio reflusso gastroesofageo visto che ancora spesso ho dolori di stomaco e acidità. Fatto sta che nonostante queste rassicurazioni rimango in parte spaventato di poter avere qualcosa al cuore, il tempo che passa e l'aiuto dei miei genitori e di un amico mi sta aiutando a superare la cosa ma ogni tanto sono ancora spaventato, ad esempio se rimango solo a casa o se sto per fare una passeggiata. Non sono ancora riuscito a tornare a fare sport come avevo sempre fatto senza problemi e a vivere in piena tranquillità, nonostante i miei progetti fossero di giocare tantissimo a calcio dopo l'estate e di fare molto sport. Premetto che, anche se non sono mai stato un fumatore accanito, fino a due settimane fa fumavo e ho smesso circa 48 ore prima dell'inizio di questi episodi di paura e ipocondria. Può essere stato anche questo a crearmi ansia insieme ai sintomi del reflusso? Ripeto che con il tempo che passa la mia situazione va sempre meglio ma vorrei dei consigli per tranquillizzarmi ulteriormente sul cuore ed essere sempre più tranquillo, lasciando fuori i pensieri negativi ed ipocondriaci. Vi ringrazio in anticipo, spero possiate aiutarmi.
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Gentile utente,
Il reflusso le è stato diagnosticato o è una sua ipotesi? Lo chiedo perché, come i fastidi al petto da lei riferiti sono spesso riconducibili all'ansia, i bruciori di stomaco sono a volte somatizzazioni di stati psicologici negativi/ansiosi.
Comunque, l'astinenza può causare ansia, anche se non è possibile ricondurre una sola causa ad uno specifico malessere.
Lei, come ci racconta, è qui per avere rassicurazioni sul suo stato di salute, nonostante le abbia già più volte avute da medici competenti. Proprio in questo bisogno di rassicurazione fonda le sue radici il disturbo di ansia da malattia, meglio conosciuto come ipocondria. Qualsiasi rassicurazione non farà altro che aumentare il suo dubbio e la sua ansia, che avrà un effetto tipo circolo vizioso sui sintomi percepiti, fino ad alimentare nuovamente lo stesso circolo di azioni che lei farà: sentire un fastidio, pensare al peggio, cercare su internet, conultare un medico, non essere abbastanza sicuri della diagnosi.
Il reflusso le è stato diagnosticato o è una sua ipotesi? Lo chiedo perché, come i fastidi al petto da lei riferiti sono spesso riconducibili all'ansia, i bruciori di stomaco sono a volte somatizzazioni di stati psicologici negativi/ansiosi.
Comunque, l'astinenza può causare ansia, anche se non è possibile ricondurre una sola causa ad uno specifico malessere.
Lei, come ci racconta, è qui per avere rassicurazioni sul suo stato di salute, nonostante le abbia già più volte avute da medici competenti. Proprio in questo bisogno di rassicurazione fonda le sue radici il disturbo di ansia da malattia, meglio conosciuto come ipocondria. Qualsiasi rassicurazione non farà altro che aumentare il suo dubbio e la sua ansia, che avrà un effetto tipo circolo vizioso sui sintomi percepiti, fino ad alimentare nuovamente lo stesso circolo di azioni che lei farà: sentire un fastidio, pensare al peggio, cercare su internet, conultare un medico, non essere abbastanza sicuri della diagnosi.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la risposta anche abbastanza veloce, per quanto riguarda il reflusso probabilmente ne soffro e sarò controllato tra pochi giorni dal mio medico. Io fortunatamente so che in realtà è un problema mentale, sto gestendo la mia ipocondria sul cuore, ma vorrei sapere se c'è un modo per potersi gestire anche meglio ed evitare i pensieri negativi. Grazie comunque per la risposta.
[#3]
Qualora venisse diagnositcato un disturbo d'ansia da malattia, la successiva terapia sarebbe da concordare con uno psicologo psicoterpeuta. Purtroppo non c è un modo particolare di gestire i pensieri, specialmente se questi hanno le caratteristiche come riportate nel mio consulto precedente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 940 visite dal 23/09/2018.
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