PERIODO DI PROFONDA TRISTEZZA E ANSIA
Salve a tutti. Mi trovo in un periodo un po' particolare. Premetto dicendo che sono una laureanda della triennale di scienze e tecniche psicologiche. Uscita dal liceo ho frequentato per il primo anno una facoltà scientifica. Mi sono bastati pochi mesi per capire che non era quello che volevo fare. A quel punto le scelte erano due: psicologia o lettere. Le facoltà che più mi piacevano basandomi anche da esperienze del liceo. Sono entrata a psicologia e ne ero più che felice.Mi piacevano le materie e mi piaceva l'idea di lavorare negli ospedali o nelle comunità. Poi qualcosa è cambiato. Alla fine del terzo anno sono crollata. In parte colpevole le difficoltà lavorative, mi sono chiesta se era ancora quello che volessi fare e non ne ero più tanto sicura. Mi incolpavo non solo di aver fatto una scelta sbagliata ma anche di aver accantonato quella che è la mia più grande passione: la scrittura! Per circa una settimana non ho fatto altro che piangere, non volevo saperne di alzarmi dal letto, mi sentivo come se il mondo mi stesse crollando addosso, avevo sbagliato tutto e nulla aveva più importanza. Ma sapendo di non poter continuare così mi sono buttata di forza giù dal letto. Ormai mi mancavano 4 esami, i più impegnativi, ma pur sempre quattro. Ho studiato quelle materie con grande interesse prendendo voti anche molto alti, ho scritto la tesi e, se tutto va bene, tra poco dovrei laurearmi. Ma dopo? Non essendo più molto certa di voler diventare psicologa ho abbandonato l'idea di fare psicologia clinica e mi sono orientata verso la psicologia del lavoro, nel cui corso ci sono esami di formazione e pubblicità, argomenti che mi interessano. Tuttavia il numero dei posti della magistrale della mia città non è molto elevato e, seppur ho una buona media, non è altissima e temo di non riuscire ad entrare (ne sono quasi certa). A questo si aggiunge che non ho la possibilità economica di andare fuori paese. Inutile dirlo, in questo periodo sono di nuovo ricaduta in questo pozzo di tristezza. Se non entro alla magistrale non so che fare e non mi va di perdere un anno senza far nulla. Sebbene mi piaccia molto l'idea di fare lettere non voglio iscrivermi. L'idea di dover iniziare un percorso da zero mi spaventa non poco! Ho paura tra qualche anno di ritrovarmi di nuovo in questa situazione e di ritrovarmi a 30 anni con niente in mano (ora ne ho 24). Onestamente io ci tengo a finire questo percorso perché nonostante tutto mi piace e anche molto. Insomma, mi piace lo studio della psicologia ma non voglio fare la psicologa, in più in questi giorni sto iniziando a pensare che forse mi piacerebbe lavorare in una biblioteca o in un museo. Ormai la notte non riesco a dormire, mi addormento alle prime luci del mattino. Il giorno lo passo con questo unico pensiero. Non riesco ad avere neanche la forza di leggere un libro, figuriamoci scrivere! Esco poco di casa e ho veramente pochi amici, nessun ragazzo. Non ho hobby e mi sento molto sola. In questa situazione che fare?
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Gentile utente,
Purtroppo, a volte, la scelta dell'università è messa in dubbio di fronte alle considerazioni rispetto l'eventualità di trovare o meno un posto di lavoro nell'ambito di interesse. Sono considerazioni che, al momento dell'iscrizione, raramente si fanno. Specialmente se si avanza in un percorso lungo come quello per diventare psicologo (e spesso, al primo anno di università, neanche ci si pone il problema). Lei mi sembra aver chiari quali somo i suoi interessi, solo che fatica a scegliere una direzione: da un lato la paura di abbandonare la strada intrapresa e perdere questi anni di studio (ma sarebbero davvero una perdita? Quante cose ha imparato? Oltre alle nozioni teoriche, ha anche capito quale non È le sua strada, e mi creda, questo e gia tanto); dall'altro teme di iniziare da capo un nuovo percorso di studi.
Inoltre, parla della magistrale in psicologia del lavoro come se le fosse gia stata comunicata l'esclusione. E se non fosse così?
Ha provato ad informarsi upsu eventuali borse di studio?
E se, in caso non dovesse entrare, ritentasse l'anno prossimo? Potrebbe sfruttare quest'anno di stop universitario per fare ancora più chiarezza su ciò che desidera, oppure fare nuove esperienze, anche lavorative, vicine ai suoi interessi che ci racconta (un lavoro in biblioteca con il servizio civile, per esempio?)
Inoltre, spero che nella sua Universita sia attivo lo sportello di orientamento. Ha mai pensato di consultarlo?
Purtroppo, a volte, la scelta dell'università è messa in dubbio di fronte alle considerazioni rispetto l'eventualità di trovare o meno un posto di lavoro nell'ambito di interesse. Sono considerazioni che, al momento dell'iscrizione, raramente si fanno. Specialmente se si avanza in un percorso lungo come quello per diventare psicologo (e spesso, al primo anno di università, neanche ci si pone il problema). Lei mi sembra aver chiari quali somo i suoi interessi, solo che fatica a scegliere una direzione: da un lato la paura di abbandonare la strada intrapresa e perdere questi anni di studio (ma sarebbero davvero una perdita? Quante cose ha imparato? Oltre alle nozioni teoriche, ha anche capito quale non È le sua strada, e mi creda, questo e gia tanto); dall'altro teme di iniziare da capo un nuovo percorso di studi.
Inoltre, parla della magistrale in psicologia del lavoro come se le fosse gia stata comunicata l'esclusione. E se non fosse così?
Ha provato ad informarsi upsu eventuali borse di studio?
E se, in caso non dovesse entrare, ritentasse l'anno prossimo? Potrebbe sfruttare quest'anno di stop universitario per fare ancora più chiarezza su ciò che desidera, oppure fare nuove esperienze, anche lavorative, vicine ai suoi interessi che ci racconta (un lavoro in biblioteca con il servizio civile, per esempio?)
Inoltre, spero che nella sua Universita sia attivo lo sportello di orientamento. Ha mai pensato di consultarlo?
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Oggi penso che sia davvero bello lavorare in un biblioteca (tenendo presente che anche qui non ci sono molte possibilità lavorative), la settimana scorsa pensavo che lavorare come maestra non è così male. Onestamente non so neanche io cosa voglio. L'unica cosa certa è che mi piace davvero tanto scrivere. Mi piacerebbe pubblicare qualcosa un giorno ma non posso vivere nella speranza di diventare scrittrice (e addirittura mantenermi di questo lavoro). Non voglio cambiare rotta perché ho paura di pentirmene un giorno. Se penso alla professione di psicologo mi piace tanto e mi piacerebbe esserlo, se penso alle possibilità lavorative ecco che arriva la depressione e non sono più tanto convinta. In più lo studio della materia mi piace davvero tanto. Nel corso di questi anni mi è capitato anche di arrivare a studiare fino a tardi ma non è mai stato veramente un peso per me. Inoltre in questo modo (è una pura idea, niente di certo), durante la magistrale, potrei recuperare con calma qualche esame per accedere a una delle magistrali di lettere (se ne avrò voglia). Mi informerò, come da lei suggerito, sulla presenza di uno sportello di orientamento (dovrebbe esserci). Quando sono particolarmente ansiosa la mia mente inizia a pensare a mille cose e metto tutto in dubbio. Oggi mi sento più tranquilla ma non nego che la possibilità di non entrare alla magistrale (e quindi scalare tutto di un anno) mi deprime parecchio. Non potendo andare fuori dalla mia città (i bandi per le borse di studio sono scaduti) non so che fare. La ringrazio molto per il suo aiuto.
[#3]
Consulti lo sportello orientamento. Consideri anche la prospettiva di non docer per forza scegliere una passione o l'altra: si può diventare scrittori anche senza aver fatto un percorso accademico inerente; per esempio, potrebbe scrivere libri di psicologia!
Stia bene
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 22/09/2018.
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