Personalità di tipo borderline

Buongiorno.
Ho bisogno di un suggerimento su come orientarmi in una situazione faticosa e difficile.

La mia unica figlia ha 24 anni, è una ragazza molto carina, affascinante, intelligente e brillante, laureata con il massimo dei voti e la lode. Sta svolgendo una specializzazione e nel contempo lavora.
La sua personalità è complessa e piena di contraddizioni.
E' insicura e ansiosa, deve avere sempre tutto sotto controllo, pianifica maniacalmente la sua giornata e detesta gli imprevisti, i cambiamenti di programma inaspettati e i piccoli incidenti, che la mandano in crisi.
E' emetofobica, e in generale spaventata dalle malattie, ma ugualmente fuma e non presta alcuna attenzione alla sua salute (che per fortuna è ottima).
Ha problemi a gestire la rabbia, le sue sfuriate sono epocali, con distruzione di oggetti, grida e pianti isterici. Tende ad estremizzare tutto, a vedere solo bianco o solo nero.
Ha sempre avuto molti corteggiatori perchè è bella e femminile, fa amicizia con facilità ma poi non riesce a conservarsi gli amici, soprattutto se sono ragazze: presto o tardi si allontanano scontente di lei. E' infatti da sempre molto egocentrica, con scarso interesse per gli altri, poca pazienza e pochissima empatia.
Tende a riferire tutto a sè e predilige i rapporti a due perchè così le è più facile essere la protagonista della scena. Inoltre, nelle situazioni di gruppo, diventa sospettosa, si sente emarginata e malvista anche quando non è vero.
E' curiosa, va ovunque la invitino, viaggia ogni volta che ne ha l'occasione (ma ha rifiutato di fare l'Erasmus perchè l'idea di un periodo troppo lungo lontano da casa la terrorizza).
A noi genitori è molto legata e abbiamo molta confidenza, ma bisogna stare attenti a come la si contraddice, perchè può reagire in maniera aggressiva.

In mia figlia rivedo molto mia madre, oggi 77 enne, sofferente di depressione dall'età giovanile e affetta da personalità di tipo Borderline, che ci ha condizionato la vita con i suoi sbalzi di umore e le sue scenate.
Mia figlia è seguita da 7 anni da una psicologa da cui va "a chiacchierare" nei momenti di crisi, ma mi sembra che la situazione si stia cristallizzando e che le sedute siano sostanzialmente inutili. La psicologa non ha mai elaborato una "diagnosi" e ovviamente non le ha mai prescritto farmaci.

La domanda è questa: la diagnosi di (eventuale) personalità di tipo Borderline, o altra patologia, è compito del medico psichiatra o anche uno psicologo può farla?
In che modo uno psicologo "dovrebbe" essere d'aiuto a una persona difficile come mia figlia? E che tipo di orientamento dovrebbe avere questo psicologo?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

I disturbi di personalità sono molto difficli da diagnositcare a causa delle varie componenti che li caratterizzano. Generalmente l'insorgenza si colloca in tarda età adolescenziale.
Alcuni dei tratti di sua figlia che lei riporta potrebbero essere inquadrati all'interno di un disturbo borderline di personalità, altri invece lo contraddicono, ma purtroppo non è così facile dirlo.
Venendo alla sua domanda, la diagnosi di disturbo di personalità può essere fatta da un medico psichiatra o da uno psicologo, o da uno psicologo psicoterpeuta. Quest'ultimo è colui che deve condurre la terapia, eventualmente anche grazie all'aiuto di uno psichiatra che avrà il compito di somministrare farmaci per tenere sotto controllo possibili stati emotivi o comportamenti cla cui intesità impedirebbe il buon proseguimento della psicoterapia.
Purtroppo la prognosi per i disturbi di personalità non può definirsi completamente positiva: è possibile cercare di riorganizzare la struttura di personalità intorno a nuclei meno patologici (emozioni, relazioni, percezione di se...), ma tenga presente che, essendo la personalità un costrutto relativamente stabile nel tempo, sara molto impegnativo e difficile raggiungere gli obbiettivi.
Lo psicologo psicoterapeuta non deve avere un certo tipo di orientamento: ognuno, a suo modo, ha la sua efficacia, dipende tutto dal terapeuta (e dal paziente, ovviamente).

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

in aggiunta a quanto già detto dal Collega
- che condivido -
consiglierei di evitare da parte Sua collegamenti con la personalità della nonna,
per evitare quelle che noi Psy chiamiamo "profezie che si auto-avverano".

Una volta si cercavano all'interno della famiglia somiglianze
per darsi una ragione di caratteristiche personali di cui non esisteva spiegazione;
Oggi abbiamo protocolli diagnostici che prendono in considerazione "la persona", e sue caretteristiche, le modalità di risposta alle situazioni.
Pur senza ignorare che esistono
familiarità,
apprendimenti patologici,
che però non sono "ereditari".

La seconda notazione è relativa all'uso strumentale del percorso psicologico in atto:
"..psicologa da cui va "a chiacchierare" nei momenti di crisi..".
Naturalmente questa non è una psicoterapia,
e dunque non serve a curare.
Sulle caratteristiche della psicoterapia trovo molto illuminante
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,
senza nulla togliere ai suoi stimati colleghi (e a questo proposito ringrazio il Dottor Ziglioli per il suo parere), vorrei dirle che la leggo sempre e apprezzo particolarmente le sue risposte.

La ringrazio dell'osservazione: in effetti l'esperienza vissuta con mia madre mi condiziona molto e ho questa tendenza a "spiare" mia figlia cercando (e temendo di trovare!) caratteristiche che la facciano somigliare alla problematica nonna. Ho capito che sbaglio.

In quanto all'espressione "va a chiacchierare" l'ho messa tra virgolette in quanto, anche se scorretta, sembra che mia figlia e la dottoressa stiano facendo proprio questo: non è in atto alcun percorso psicoterapico, e anche gli appuntamenti vengono presi da mia figlia quando ne sente il desiderio e il bisogno.
Lei crede, viceversa, che sarebbe più opportuna una vera psicoterapia?
[#4]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
"..sarebbe più opportuna una vera psicoterapia?.."

Gentile mamma,

premesso che:
- NON è possibile prescrivere o consigliare una psicoterapia on line (e dunque ad una persona che non si conosce direttamente), nè esprimere un parere in merito,
- tale indicazione emerge da alcuni incontri valutativi con l'interessata,
- il percorso psicoterapeutico va effettuato unicamente da Psicologo/a che sia anche Psicoterapeuta (verificare dunque che la attuale abbia tali titoli),
- non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato (posto quindi che Sua figlia non lo desideri),

fatte tutte queste opportune e necessarie premesse,
Lei può fare a Sua figlia una proposta;
oppure porle qualche interrogativo sugli incontri psy in atto e sulla funzione che essi rivestono per lei.

Mi sento di osservare che le "conversazioni al bisogno/desiderio"
non servono a curare,
quanto piuttosto a liberare momentaneamente dalla tensione interiore causata da certi eventi o comportamenti propri o altrui.
Ma è proprio tale tensione a rappresentare uno dei motori del cambiamento. Alleggerirla senza un obiettivo/progetto può essere furviante.

Grazie degli apprezzamenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#5]
Utente
Utente
Dottoressa Brunialti, ho riletto con attenzione le sue osservazioni e, pur nella mia incompetenza, mi sento di condividerle a pieno.
Mi ha colpito soprattutto l'idea che affidarsi ad una psicologa solo per sfogarsi in un momento di crisi (come si farebbe con una cara amica o una sorella, figure che a mia figlia infatti mancano) non sia molto costruttivo.

Approfittando della confidenza che fortunatamente ho con mia figlia, proverò ad avviare il discorso e a riflettere insieme a lei sull'opportunità di impostare diversamente il suo rapporto con la psicologa (che è anche una psicoterapeuta molto stimata).

La ringrazio molto.
[#6]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
E' stato un piacere ragionare assieme a Lei su tali problematiche.

Le rammento anche la questione della ipotetica somiglianza con la nonna.. che rappresenta un "compito" per Lei.. .

Saluti cari.
Dott. Brunialti
[#7]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,
la aggiorno sulla situazione di mia figlia.
Ho parlato con la psicologa che la segue e ho constatato che è davvero una professionista capace e in gamba, molto disponibile ad una eventuale "collaborazione" anche con noi genitori nell'interesse della ragazza.
Mi ha spiegato che, anche se io non l'avevo capito, le "chiacchierate" con mia figlia sono in realtà parte della terapia che ha impostato con lei, terapia che ha un suo percorso e i suoi ritmi.
Mia figlia mostra di fidarsi moltissimo della sua psicoterapeuta e ora anch'io mi sento più fiduciosa.
La ringrazio ancora per la sua disponibilità e le sue parole.
[#8]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile mamma,

Sono proprio contenta che la cosa si sia sviluppata come descritto
e che Lei ce ne abbia reso partecipi.
Talvolta i Consulti anche online raggiungono obiettivi quasi .. insperati!

Grazie dell'apprezzamento.

Dott. Brunialti
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