Consulto sessuologico di coppia

Gentili dottori, buongiorno. Mi rivolgo ai Signori psicologi/psicologhe di indirizzo sessuologico. Ecco in breve la mia situazione: sono in una relazione da circa 1 anno e cominciano ora ad emergere da parte della mia compagna diversi elementi di insoddisfazione di fatto legati alla difficoltà nel raggiungere l' orgasmo. Ne abbiamo parlato, e per farla breve e diretta il problema è dovuto alle dimensioni del mio pene che in erezione raggiunge i 14 cm scarsi, mentre i partner precedenti della mia compagna superavano abbondantemente i 16 cm. Dal punto di vista statistico andrologico è evidente che io sia sotto la media e nulla si può fare per questo. Motivo per cui ho indirizzato il mio consulto nella sezione psicologia e non andrologia. Mi reputo persona intelligente, affettuosa nella coppia, ironica e colta e non trovo giusto veder naufragare una relazione per questo tipo di problematiche. D' altro canto la mia compagna è insoddisfatta e via via più depressa, portata il più delle volte a tacere solo per non ferirmi. Come uscirne ?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

un consulto medico a mio avviso è indicato perchè Le avrebbe chiarito le idee sulle statistiche.
Il problema che Lei sta descrivendo non mi pare legato alle dimensioni, che sono nella norma, ma probabilmente alla relazione e alla qualità della relazione.

Scusi, ma che senso ha per entrambi parlare dei partner precedenti? Mi pare che già qui ci sia un inghippo che non fa altro che alimentare da una parte confusione e sensi di colpa, dall'altra potrebbero servire a non ricercare mai una spiegazione e una soluzione.

La Sua compagna sa che ci ha scritto?
Tacere non è una soluzione e soprattutto non è vero che il silenzio non ferisca...

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentile Dott.ssa PileciIl problema delle "dimensioni" è evidente che emerga solo quando c'è una certa confidenza all' interno della coppia, ed è emerso dietro mia sollecitazione, dal momento che la partecipazione emotiva della mia compagna all' atto sessuale vedo che è quasi inesistente. C' è una situazione di anorgasmia generata da un pene sotto la media. Un pene nella media (15 cm) o maggiore genera ancor prima della penetrazione un maggior coinvolgimento psicologico, e sappiamo che la sessualità femminile differisce da quella maschile in quanto la parte emotiva/psicologica è quella preponderante. Il problema delle "dimensioni" non è un MIO problema immaginario, è un qualcosa di concreto che ingenera insoddisfazione nella mia compagna e quindi mette in crisi la coppia. Mi dispiace ma nella Sua Gentile e pur fulminea risposta ho visto più che altro un tentativo di sviare il discorso dal nodo cruciale del problema..forse perchè come temo, non vi è alcuna soluzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, se il poco coinvolgimento della Sua compagna La porta ad indagare e a confrontarsi con gli ex, questo è già un problema che ne genera altri.
Ribadisco che un primo consulto medico è consigliato ma dubito che l ' anorgasmia sia generata dalle dimensioni.

Cordiali saluti,
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
E' pur vero che il confronto con gli ex nuoce alla coppia..È anche vero che i problemi vanno affrontati e a nulla serve mettere la testa sotto la sabbia. La mia domanda era semplicemente volta a capire se un consulto sessuologico potrebbe risolvere una mancata intesa di coppia dovuta a ipogenitalismo maschile. A fronte di caratteristiche naturali IMMODIFICABILI pensavo in un aiuto da parte di uno sessuologo..il cui ruolo ultimo, credo, dovrebbe essere quello di salvare l integrità della coppia. Lei cosa ne pensa ?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Il primo step è una diagnosi chiara, formulata dal medico o dallo psicologo.
Bisogna evitare le autodiagnosi!
Solo dopo una diagnosi corretta è possibile capire cosa fare e come.

Cordiali saluti,
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentile dottoressa la diagnosi data da 2 andrologi diversi è la medesima: ipogonadismo ipergonadotropo. È una situazione immodificabile, si poteva intervenire in pubertà con cure ormonali ma ora i giochi sono fatti. È per questo che necessita l intervento di un sessuologo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, se Lei scrive che le misure del pene in erezione corrispondono a 14 cm, ebbene parliamo di normalità.
Non mi pare che il piacere sessuale sia correlato alle dimensioni come molti uomini da sempre pensano.
In ogni caso l ' andrologo Le ha suggerito uno psicoterapeuta?
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
No, l andrologo non mi ha suggerito alcunché. Comunque se Lei sostiene che io sia nell' ambito della normalità, è evidentemente il parere di un sessuologo/a.. e che questo lo ritengo sufficiente. Un cordiale saluto e grazie della disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
aggiungo qualche nota a quelle già ricevute.


Le dimensioni del pene non sono orgasmo femminile correlate..

L'orgasmo dipende da tantissimo altro, non ultimo dalle dinamiche di coppia, di cui non ci parla.

Le allego un capitolo di un mio libro, dove troverà anche iun video; lo consulti e ne riparliamo.

https://www.valeriarandone.it/sessuologia/orgasmo-femminile/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, il mio parere non risolve in ogni caso il problema per il quale ci ha scritto, ragion per cui La invito senz'altro a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta proprio per affrontare la problematica di coppia.

Cordiali saluti,
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Alla Dott.ssa Pileci: se io "rientro in un ambito di normalità" è evidente che il problema risiede nella mia compagna, delle due l' una.
Alla Dott.ssa Randone:
Ho letto l' articolo sulla diversa natura dell' orgasmo maschile (esplosivo) e femminile (espansivo). Molto esaustivi ed interessanti senonchè vi è un piccolo paragrafo in cui si fa riferimento alle "arti amatoriali" maschili necessarie al raggiungimento dell orgasmo espansivo femminile. Nel mio caso queste "arti" possono essere sviluppate fino ad un certo punto in quanto si scontrano con problematiche di tipo medico: io ho 39 anni ed un valore ematico di testosterone pari a quello di un uomo di 55 anni. Il testosterone influenza il vigore e la durata delle erezioni...ergo..La soluzione sarebbe terapia sostitutiva esogena di testosterone, pillole di Sildenafil (Viagra), uso di creme locali anestetizzanti per prolungare la durata del rapporto o medicinali come la dopoxetina aventi il medesimo scopo. Come vede tutta la magia e la giocosità del rapporto è sfumata. Il rapporto stesso diventa un qualcosa che deve essere programmato...un esame per cui si deve prima studiare e prepararsi. Non ho deciso io di nascere così: mi sento solo di raccomandare a chi ha figli maschi di portarli ad un controllo andrologico quando avranno 13 o 14 anni per vedere se tutto si sviluppa correttamente. Io ho avuto una adolescenza devastata da complessi ed ora, in età adulta e in coppia, ho una sessualità appena tiepida, dove sono costretto a doparmi per avere performance sessuali appena accettabili in termini di intensità e durata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
“La soluzione sarebbe terapia sostitutiva esogena di testosterone, pillole di Sildenafil (Viagra), uso di creme locali anestetizzanti per prolungare la durata del rapporto o medicinali come la dopoxetina aventi il medesimo scopo”

Nulla di tutto ciò!
O per lo meno, nona vulso da tanto altro.

Manca del tutto la diagnosi andrò-sessuologica dalla quale di parte per stabilire il resto.

Le creme, poi, peggiorano la situazione, come spiegato qui

https://www.valeriarandone.it/eiaculazione-precoce-cause-e-cure/


appartengono alle strategie fai da te, che peggiorano la durata del rapporto.

La cura è ben altra.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei ha esordito in questo post sostenendo che il problema risiedeva nelle dimensioni del pene, ora scrive: "...se io "rientro in un ambito di normalità" è evidente che il problema risiede nella mia compagna, delle due l' una...".

Purtroppo, temo che Lei abbia una visione un po' troppo semplificata. Situazioni di questo tipo coinvolgono la coppia e non è comunque escluso che possano coesistere diverse problematiche o che una abbia generato anche l'altra.

Ma da qui possiamo solo fare ipotesi; sarebbe opportuna una valutazione diretta di coppia.

Cordiali saluti,
[#14]
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Generalmente, nella maggior parte dei consulti vedo che il problema dimensionale viene relegato nell' ambito della psiche maschile classificandolo in taluni casi come sindrome da spogliatoio (io non frequento spogliatoi per evitare confronti..problema risolto) oppure dismorfofobia del pene (errata percezione di se..ma basta un righello per accertare la cosa). Io posso solo dire che i pareri femminili (gli unici che contano) che ho avuto nel corso della mia vita in relazione al mio pene sono stati alquanto freddi con reazioni che andavano dall' imbarazzo, alla evidente delusione fino al velato scherno. Questo perchè la donna (italiana) statisticamente si relaziona con uomini che difficilmente hanno meno di 15 cm e su questo tema non fa sconti. Il sesso orale e "manuale" ad una donna non è sostitutivo..lo può benissimo praticare un superdotato!!..e quindi palla al centro!. Si tratta solamente di argomenti consolatori finalizzati a togliere dall' angoscia i poverini dalla condizione anatomica immodificabile. Tutto questo senza nulla togliere agli articoli scientifici sulla sessualità femminili redatti dalla dott..sa Randone.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

"..vedo che il problema dimensionale viene relegato nell' ambito della psiche maschile ..",

è proprio così;
non ci succede mai di incrociare un Consulto in cui una donna ci scrive qui
lamentandosi che il proprio partner è .. di misura scarsa
(e il nostro "osservatorio" annovera ben 500 mila utenti M-F, mezzo milione..).
Al punto che anche utenti che effettivamente
- per motivi ad es. genetici -
soffrono per certo di "taglie piccole",
frequentemente trovano una ragazza
alla quale evidentemente il particolare penieno interessa relativamente,
oppure che non lo mette al primo posto.
Ma questo già è stato detto nelle precedenti risposte.

Allego:
un consulto su argomento analogo scritto da utente maschio; sul sito ne troverà parecchi sulla tematica inviati da ragazzi o uomini...
e un articolo sul "pene piccolo" scritto da un Collega Specialista Uro-andrologo (uomo).

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/640879-depressione-pene-piccolo-in-un-mondo-di-ipocrisia.html

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/127-pene-piccolo-dimensione-dei-genitali.html

Ritengo
- con ciò -
che le numerose risposte ricche di stimoli che ha ricevuto al presente Consulto,
nonchè i materiali di approfondimento
possano rappresentare stimoli sufficienti alla Sua riflessione.

Dott. Brunialti