La pressione, ho scoperto che queste

Salve,
Mi chiamo Nicola, ho 29 anni e sono di Torino. Volevo esporLe gentilemente il mio problema perchè ne ho tanto bisogno.
Sono un ragazzo abbastanza timido, che ha sempre pensato a studiare (ho una laurea) e ho sempre avuto difficoltà ad accettare i "canoni" che la vita moderna ci impone. Infatti, a parte qualche uscita nel cortile di casa da piccolo, non sono mai uscito con gli amici il sabato e la domenca perchè stavo (e stò!) bene in casa. All'interno delle mura domestiche ho sempre trovato la tranquillità che mi dava la forza di andare avanti. I miei genitori (molto all'antica!!!) mi hanno sempre iperprotetto facendomi stare bene con loro. Ero comunque consapevole di essere diverso dagli altri, ma la cosa non mi dava granchè fastidio. C'è da aggiungere poi che soffro anche di una cardiopatia congenita scoperta a 17 anni che mi limita un po', nel senso che mi provoca stanchezza. Inoltre, grazie alle medicine che prendo da molti anni per controllare la pressione, ho scoperto che queste a lungo andare possono provocare la comparsa della depressione. Ma questa non vuole essere una scusa...certo!

Ho anche un fratellino, più piccolo di me (19 anni) affetto dalla nascita di una Emiparesi spastica. La sua malattia mi ha legato tantissimo a lui vedendolo più come un figlio che come un fratello.

Ma, a parte questa situazione familiare cui sono abituato, come Le dicevo sono rimasto troppo attaccato alla mia famiglia! Questo non mi ha permesso di fare molte esperienze di vita purtroppo...esempi? Non potevo avere una ragazza, non potevo prendere la macchina per andare in città (mio padre mi ha messo tante di quelle paure...ma ho quasi 30 anni diamine!!!)...insomma mi sentivo comunque diverso dai miei coetanei.

La ragazza...già...un problema cui cercavo di non pensarci tuffandomi nei miei (numerosi e piacevoli) hobby che mi distoglievano dal pensiero. Ho anche provato vari "approcci" ma...buchi nell'acqua continui. Ero arrivato al punto di dirmi:"il destino mio si vede che è quello di rimanere single a vita!Pazienza...tanto ho la mia famiglia". Alcuni miei amici dicevano che non era possibile pensarla così ma ormai ne ero davvero convinto. Ero arrivato al punto di odiare le ragazze!! Incredibile ma vero!

Comunque, siccome la vita è imprevedibile, proprio quando avevo gettato la spugna trovo finalmente una ragazza che mi corrisponde! Si immagini che è la figlia del mio datore di lavoro!!

All'inizio, quando gli chiesi di uscire ero davvero contento. Tutto sembrava andare a meraviglia. Finalmente usciamo, sto bene con lei. Torno la sera stessa a casa e comincia a prendermi uno strana sensazione di nervosismo. La verità? Avevo paura di dirlo ai miei! Ebbene sì! Con i miei non avevo mai trattato questi argomenti perchè essendo molto timido avevo paura di dirglielo. Lo sò, sembra assurdo ma è così...mi vergogno a dirlo! Comunque la cosa andò avanti per 5 giorni. Poi d'improvviso mi assalì la paura, l'ansia, l'angoscia di dover cambiare forzatamente il mio stile di vita. Il mio cervello si era autoconvinto che dovevo lasciare questa relazione perchè rappresentava nel mio inconscio un cambiamento radicale nella mia vita. Tutto quello che avevo sempre desiderato pochi giorni prima era diventato di colpo un muro insormontabile. La lascio credendo di recuperare la mia vita in pochi giorni.ERRORE!!!Dopo poche ore ho cominciato ad avere ripensamenti perchè lo trovavo assurdo. Io l'amavo sul serio diamine! Per rispetto nei suoi confronti ho voluto chiarirmi con lei su questa cosa e per fortuna mi ha capito. Le ho detto che volevo solo rimanerli amico..ma in realtà dicevo una bugia a me stesso perchè avevo PAURA di intraprendere questa relazione! Lei non sà le ore passate al telefono con questa ragazza a parlare del mio problema...quando ero al telefono con lei non volevo più staccarmi e finita la telefonata ripioinbavo in una solitudine assurda. Siamo andati avanti così fino all'inizio di quest'anno. Morale...ci siamo rimessi insieme perchè provavo un senso di vuoto immenso quando lei non era con me! Ho passato due mesi terribili, mi creda! Sono passato dall'ansia alla depressione. Adesso che ne ho parlato coi miei ma la cosa non è del tutto risolta perchè continuo a star male. La mattina mi alzo con un senso di spossatezza e depressione incredibile. La sera invece mi rilasso di più e sembra quasi che i problemi vadano via. Se non fosse perchè lavoro (con grande fatica pur non facendo niente di particolare...son sempre seduto!) passerei le mie giornate a letto...Ma perchè faccio così? Ho paura di tutto ormai. Desideravo TANTO avere una ragazza e ora che l'ho trovata non riesco a "godermi" l'attimo. Vivo sempre rimuginando sul mio stato d'animo che vede la relazione come un pericolo, un qualcosa che mi ha cambiato la vita...il mio cervello sembra che voglia inconsciamente tornare allo stato precedente! Ma sò che come prima non è possibile ritornare. Il mio medico di base mi ha dato una pastiglia di Xanax 0,25mg da prendere la sera per dormire. Ma di giorno stò male. Tempo fà ho avuto anche un attacco di panico notturno (mai successo in vita mia!).

Io non sò cosa possa avere. Se ho un blocco emotivo, se sono le medicine che prendevo per il cuore (Atenol e Tareg), o se ho problemi di tiroide (il mio cardiologo mi dice che potrebbe essere anche quello dato che mia mamma ne soffre da sempre). Non lo sò. L'unica cosa è che non voglio lasciare questa ragazza e che VOGLIO risolvere il mio blocco! Cosa devo fare? Sto cercando di vincere le mie paure ma non è facile. Vivo sempre pensando troppo a quello che potrebbe succedere e non riesco a vivere il momento. Ho paura di affrontare il futuro.

Comunque, anche prima di intraprendere questa relazione c'era già qualcosa che non andava. Infatti era già da un annetto circa che ho cominciato pian piano a disinteressarmi dei miei hobby, ma la cosa sembrava solo passeggera e legata al passaggio dallo studio al lavoro. E comunque non ero apatico come adesso! Ero nervoso, mi arrabbiavo spesso, ma riuscivo ancora vivere...ora non più.

I miei poi mi hanno sempre inculcato senza volerlo delle idee a cui poi io mi sono adattato. Non mi lasciavano uscire, da piccolo mi sgridavano per ogni cosa, mi mettevano paure infondate! Loro mi vogliono bene, ripeto, ma proteggendomi così mi hanno chiuso al mondo esterno! Il bello che mia mamma mi diceva sempre:"non capisco perchè il sabato non esci con gli amici"...Dopo tutte le cose che mi diceva e mi inculcava come potevo farlo? Ne avevo paura, non mi sentivo (e non mi sento) a mio agio. Solo a casa stavo bene!

Mi dia qualche consiglio LA PREGO perchè stò troppo male...per i miei che non capiscono le mie difficoltà, per la mia ragazza e per la mia stessa vita!

La ringrazio tanto e spero davvero che possa rispondermi.

Cordiali saluti. Nicola
[#1]
Dr.ssa Linda Pannocchia Psicologo, Psicoterapeuta 14
Caro Nicola, da ciò che ha scritto mi sembra di capire che uno dei suoi problemi principali sia legato al rapporto che ha con la sua famiglia, che da un lato desidera e dall'altro vorrebbe fuggire. Mi sento di consigliarle di non limitarsi a ricorrere ai farmaci ma di intraprendere anche un percorso di psicoterapia che l'aiuti nel processo di svincolo dalla sua famiglia e di maturazione personale.
Mi sembra giunto il momento di fare una riflessione su se stessi e sui propri desideri.
Le faccio i miei più cari auguri..
Dott.ssa Linda pannocchia

Dott.ssa Linda Pannocchia
www.lindapannocchia.it

[#2]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa,
Forse si, il mio problema risiede nel rapporto affettivo con la mia famiglia. Mi sento tanto,TROPPO legato ad essa e ogni qualvolta ci sia un evento che mi allontani da questa mi sento perso! Ho anche rinunciato tempo fa ad un lavoro per via del fatto che questo mi avrebbe portato a fare degli spostamenti lontano da casa...Ho poi provato a contattare una psicologa per avere un colloquio ma confesso che non vedo come possa risolvere i miei problemi perche sono sempre preso tra due fuochi...stare con la mia famiglia e continuare come se nulla fosse o cercare di svincolarmi da essa anche se mi sento perso.Forse ho scarsa autostima e questo potrebbe influire sul mio comportamento. Inoltre i miei non capiscono perche sia cosi depresso dato che finalemente ho la ragazza...dicono che non sia vero amore e in questo modo mi stanno lentamente facendo un lento lavaggio del cervello...Mi dia un consiglio la prego...
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Se non ha mai provato a rivolgersi a un collega psicologo, mi sembra abbastanza ovvio che non sappia in che modo ciò potrebbe aiutarla.

Il fatto che lei sia preso fra due fuochi non significa che per risolvere il suo problema occorra spegnerli. Spesso, i problemi sono dati dal nostro modo di reagire agli eventi più che dagli eventi in sé.

Intanto può leggere quest'articolo dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

ma poi, se non riesce a far fronte alla sua situazione da solo, dovrebbe decidersi a chiedere un aiuto professionale.

Cordiali saluti
[#4]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie...un'articolo interessante. Comunque si, ho deciso dopo mesi di andare da una psicologa su consiglio della mia ragazza la quale a sua volta conosce altre persone che sono state in cura da lei e si son trovati bene. Proverò ma a volte mi sembra che il problema lo possa risolvere da solo facendo "marcia indietro", ovvero tornando sui miei passi abbandonando questa relazione che, mi piaccia a no, è stato l'evento scatenante di tutto questo pasticcio! Forse non sono adatto ad avere una relazione extra famigliare o forse non sono ancora pronto...ma le mie sono solo congetture dovute forse al fatto che il mio cervello rifiuta automaticamente qualsiasi relazione affettiva con una ragazza per motivi che forse neanche conosco. Prima di intraprendere questa relazione immaginavo che sarebbe stato diffcile averne una per via del fatto che sono troppo legato ai miei. Si figuri che quando vedo mio fratello mi sento in colpa per lui perchè mi sembra di averlo abbandonato! E' questo senso di colpa che mi uccide dentro! Il sabato, che ora esco con la mia ragazza, non riesco a viverlo pienamente..anzi, la mattina mi sento male e depresso al solo pensiero di uscire di casa anzi di stare con i miei! Anche se poi quando stò con la mia ragazza sembra che gli effetti si smorzino...ma intanto il giorno prima e la mattina stessa sto male! A volte rimpiango la vita di prima...senza ragazza, vero, ma almeno vivevo! Ora non più...Anche se andrò questo venerdì da questa psicologa, cosa ne pensa? Sò che è difficile dare un giudizio via internet ma...ho davvero bisogno di un conforto perchè non ne posso più...mi sembra di vivere un brutto incubo! Grazie!
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Il conforto di cui ha bisogno potrà trovarlo, eventualmente, solo attraverso una relazione d'aiuto nel mondo "reale". Non può esistere alcun surrogato internet di una relazione di fiducia con un altro essere umano, tantomeno di una relazione terapeutica.

Molti utenti, come lei ci dicono: "Sì, sì, ho già fissato un colloquio (oppure sto per fissarlo), però intanto mi rassicuri". Illudendosi in tal modo che: 1) la soluzione del loro problema possa venirgli attraverso delle rassicurazioni e: 2) che leggere informazioni sullo schermo di un computer sia la stessa cosa che avere dei colloqui di persona. Ma non può essere la stessa cosa, e se ci pensa un attimo si renderà conto anche del perché.

Se proprio non se la sente di recarsi di persona da uno psicologo, può intanto provare a telefonargli, spiegandogli che il primo problema è proprio questo.

Cordiali saluti
[#6]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
E va bene, mi arrendo. Tanto venerdì devo andare da questa psicologa. Le farò sapere...
Grazie lo stesso. Nicola
[#7]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Dunque..questo venerdì sono andato da una psicologa molto esperta (consigliato da alcune persone che sono state in cura da lei). Abbiam fatto una chiaccherata spiegandogli tutti i miei sintomi (depressione, ansia e quant'altro...). Bene, ecco il risultato: "stia tranquillo e vada avanti così. Si stacchi dai suoi (senza manco sapere come..) e cirivediamo, se vuole, tra 15gg!". Inoltre gli ho chiesto se va bene lo xanax che prendo, e lei: "ma sì lo prenda pure, tanto è come prendere l'aspirina o poco più!!". Gli ho chiesto se poteva darmi almeno un anti-depressivo e la sua risposta è stata: "mi spiace ma non è di mia competenza"...!?! Ma allora DI CHI CAVOLO SAREBBE LA COMPETENZA? Del mio verduriere? Ma dai...
Allora a questo punto mi dico...MA COSA CAVOLO CI SONO ANDATOA FARE? A BUTTARE I MIEI (già pochi) QUATTRINI PER SENTIRMI DIRE 2 CAVOLATE CHE SAPEVO GIA'? Dice che la mia situazione non è poi così grave...MA DOVE? Ma se la mattina mi sveglio con una voglia di scappare che non ha senso e inoltre stò pensando di piantare il mio lavoro perchè non riesco neanche più a concentrarmi nelle faccende quotidiane! Ringrazio i miei poveri genitori che almeno mi sostengono un po'e mi danno qualche consiglio su cosa fare, anche se mi spiace coinvolgerli sempre perchè poi si preoccupano troppo e, di riflesso sto male anch'io (perchè sono molto sensibile!). O che periodo, signori miei. Nessuno mi capisce...Saluti
[#8]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Ah...dimenticavo..peggio delle "comiche".Ieri si è rifatta viva una ragazza cui andavo dietro qualche tempo fà di cui ero molto innamorato. Ovvio che col tempo mi ero creato per così dire uno "scudo" su di lei perchè avevo capito che tanto non c'era niente da fare. E invece? Non mi chiede di uscire con lei? Sembra cioè che ultimamente tutte si facciano avanti e ora non so più che fare...nel senso che sono già abbastanza confuso di mio, ma ora si è aggiunta altra "benzina sul fuoco"! Io non capisco perchè tutto ora...Per quasi 30 anni non mi guardava nessuna ragazza e ora (credetemi) sembra che all'improvviso tutte si accorgano di me! Ragazze che inoltre non sono "facili" conquiste perchè sono molto attraenti ma anche molto difficili da conquistare per via del fatto che sono ragazze con molta esperienza e che cercano, ovviamente, ragazzi che conducano vite normali e non da recluso come faccio io!(e poi di ragazzi più in gamba e carini di me ve ne sono una valanga...). Comunque, scherzi a parte, vi scrivo queste righe per stemperare un po' la mia tensione nervosa e per scusarmi per quanto detto prima ma...credetemi che delle volte mi passano dei pensieri per la testa che è meglio che non ve lo dica...sto davvero davvero MALE!(ecco perchè chiedo aiuto!). Grazie per l'attenzione..
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Se lei riesce a trovare chi l'ascolta e a confidarsi QUI, senza nemmeno vedere in faccia con chi sta parlando, trovando addirittura la forza di scusarsi, questo è sicuramente positivo e significa che senz'altro potrà trovare un professionista che fa per lei anche nel mondo reale.

Questo non significa che sarà una cosa facile o immediata, ma possibile. Preferisce arrendersi subito, oppure continuare a lottare per stare meglio?

Sinceramente, trovo molto strano che una professionista possa condurre una prima seduta nel modo che lei ha descritto, soprattutto se "molto esperta e consigliata da alcune persone che sono state in cura da lei". Ma tutto può succedere a questo mondo.

Quindi, a questo punto non posso fare altro che suggerirle di leggere quest'altro articolo:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=76

Cordiali saluti
[#10]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentile Dottore,
Ho già letto quell'articolo la settimana scorsa e penso sia giusto. Infatti la dottoressa mi ha stabilito 4 incontri per vedere cosa succede. Però confesso che sì, vorrei arrendermi subito! Nel senso che vorrei la vita di prima che per quanto a volte detestassi, mi sembrava MOLTO più vivibile. Forse non sono adatto ad avere delle relazioni affettive con l'altro sesso. E sà perchè? Perchè mi sembra di non essere più libero di fare quello che voglio, quando voglio e come voglio! Mi sento uno spitiro libero e non riesco a vedermi in una vita di coppia. Anche adesso, che stò con questa ragazza, mi sento obbligato a uscire anche se non ne ho assolutamente voglia! E poi certo, non riesco a slegarmi più di tanto dai miei genitori, vero, ma cosa posso farci? Per esempio odio uscire il sabato sera ma adesso devo farlo...e vivo tutta la settimana con l'incubo del sabato! Non ne posso più! Sembra una cosa stupida dall'esterno ma mi creda che per me è un dramma! Ciò provato, mi son sforzato ma invece di abituarmi mi sembra che la cosa peggiori sempre più. Certo, l'attrazione fisica che provo per l'altro sesso è comunque forte (ovvio,no?) però se penso a quello che bisogna fare e a tutto quello che devo rinunciare mi dico: chi me lo fa fare? Non era meglio prima? Rimpiango FORTEMENTE la vita che facevo qualche mese fa! E pensare che mi lamentavo sempre per non avere una compagnia femminile al mio fianco! Potrei avere d'avanti a me la ragzza più bella del mondo ma mi sento sempre non a mio agio...non lo so. Forse è perchè sono molto depresso e confuso caro dottore...non so cosa fare perchè non vorrei poi pentirmene più in là nel tempo. Grazie per la Sua risposta

PS: La mia relazione è complicata dal fatto che lavoro alle dipendenze di suo padre (con cui non vado granchè d'accordo...)Adesso poi, con questa depressione, ho difficoltà nel lavoro a concentrarmi e mi chiedo se non sia opportuno lasciare questo lavoro. Lei cosa mi consiglia di fare?
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Le confesso che avrei voglia di rispondere alle sue puntualizzazioni e trattare insieme a lei il suo dilemma, perché dopotutto il mio lavoro è questo e adoro farlo. Gli elementi per un lavoro terapeutico ci sono tutti, si è spiegato e ha reso bene quali sono i punti che la fanno star male.

Il problema è che non è possibile, perché questo servizio non permette di trattare direttamente le questioni che le persone portano. Per questo, sono costretto a rinviarla alla sua terapia nel mondo "reale". La proposta di stabilire 4 colloqui esplorativi mi sembra buona e se ha letto l'articolo avrà visto che anch'io dò suggerimenti in questa direzione.

Un punto su cui lavorare sarà certamente il cosiddetto invischiamento con la sua famiglia d'origine, che con tutta probabilità le sta impedendo di andare avanti e di trovare altrove le gratificazioni delle quali ha bisogno. Se non fosse così non starebbe così male, ovviamente.

Cordiali saluti e molti auguri
[#12]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie..forse con Lei risolverei davvero il mio problema perchè mi sembra capisca maggiormente rispetto ad altri (almeno questa è la mia impressione...)! Solo una cosa: per "invischiamento"cosa intende? Scusi la mia "ignoranza"...
I miei stanno tendando di aiutarmi ma non sanno neanche loro! Non vedendomi contento come un tempo, continuano a mettermi dei dubbi sulla mia relazione, del tipo: "sei davvero innamorato?", "non è che lei ti ama talemente tanto che tu non hai il coraggio di lasciarla perchè la faresti star male?", "Perchè esci tutto il sabato dato che dicevi che non ti piaceva farlo? Non è che ti costringe?"...
Insomma Dottore, più me lo dicono e più me ne convinco davvero! A volte infatti non ho nemmeno volgia di parlargli o di vederla perchè la vedo come un problema e non come una soluzione. E dire che è molto comprensiva con me ma...quando uno è depresso ha SOLO bisogno di certezze e non di ulteriori dubbi! Già faccio fatica perchè sono molto emotivo e suggestionabile per mia natura, ma se ci si mettono anche loro...che faccio? Fingere che tutto vada bene è faticosissimo!
Oltrettutto lavoro alle dipendenze del padre della mia ragazza...un uomo che NON SOPPORTO (e lui nemmeno...).
Pensi in che guaio mi son cacciato! Menomale che anche la mia ragazza non lo sopporta, anche se mi spiace perchè tuttosommato è sempre suo papà! Infatti stò pensando di "sloggiare" dall'ufficio dove lavoro e prendermi una pausa di riposo in casa. Cosa ne dice? I miei dicono di farlo e confesso che anch'io vorrei ma non so più che fare...
Che macello...comunque caro Dottore, mi piacerebbe davvero parlarne con Lei privatamente perchè già solo scrivendoLe mi sembra che ci "capiamo"...e ciò è fondamentale come dice nel Suo articolo. Non posso contattarLa eventualmente in altri modi? Se si può fare altrimenti pazienza...però ne avrei DAVVERO bisogno. Anche solo per un supporto morale. Grazie, grazie infinite!
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Se desidera contattarmi personalmente può farlo attraverso il mio sito, utilizzando l'indirizzo d'email o i telefoni riportati in coda a ogni pagina.

Cordiali saluti
[#14]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Grazie davvero Dottore...è un santo! La contatterò quanto prima allora perchè in qualche modo devo uscire da questa situazione! A presto!! Nicola
[#15]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Carissimo Amico,

In teoria le dico quanto segue.
È vero che oggi esiste un Super Io timido e debole nei ragazzi, super io che è una parte della persona che racchiude norme morali e regole di comportamento tali da non permettere di compiere azioni riprovevoli e socialmente inaccettabili.
Il superio si costruisce attraverso l’incorporazione delle figure parentali ( madre e padre, di solito), del loro comportamento e delle loro convinzioni. Ed è un’istanza NECESSARIA per una sana crescita del soggetto (bambino, adolescente e poi giovane).
Ma se i genitori, invece di dare giuste regole e norme, amplificano in modo notevole le restrizioni, mettono freni troppo tirati alla libera espressione del figlio/a, e forti divieti e limitazioni esagerate, essi fanno nascere inevitabilmente nel bambino e nell’adolescente un super io ANOMALO.
Questa istanza critica e valutativa del proprio comportamento è troppo rigida e allora diventa CASTRANTE, FRUSTRANTE, tale da schiacciare l’Io del bambino e dell’adolescente i quali sentono e vivono come riprovevoli i propri piccoli moti di LIBERTA’ perché questi si contrappongono a quei convincimenti che forzatamente gli sono stati inculcati.
Allora il soggetto vive un grosso conflitto psichico: da una parte il DOVERE, dall’altra la spinta verso il “”piacere””.
A mio avviso è una forma di educazione da far star male un soggetto per il resto dei suoi giorni.
Le psicoterapie di ogni provenienza sono tutte ugualmente rivolte verso lo stesso fine che è quello di mettere limiti ad un superio soverchiante, di ridurre la sua smisurata e presunta verità, di indebolirne la durezza, di riportarlo a miti pretese.
E lo fanno in nome di cosa?
“””In nome del diritto che ognuno ha di autodeterminare le proprie azioni. Ogni individuo nella fase di crescita raggiunge pian piano questo stadio: quello auto regolarsi, di auto governarsi, di decidere da solo, di dirigere autonomamente la propria vita””” . E’ questo il senso della LIBERTA' a cui la persona aspira. È questo il compito della psicologia e di tutte le altre scienze umane: difendere la libertà di autodeterminazione del soggetto. Inoltre le psicoterapie intervengono proprio su patologie che nascono da questa forma autoritaria che rimpiccolisce e distrugge pian piano l’IO della persona. E che spesso interviene anche sugli affetti della persona per condizionarne la vita.

La sua storia è quella di una crescita che assomiglia al caso sopra descritto?
Non lo so, lo dica lei.

Se lo è ci ponga riparo.

Ho visto che negli ultimi suoi interventi lei è ricorso ad una collega che prima le ha detto che andava bene un farmaco che prendeva, poi le ha dovuto dire, per forza, che non poteva indicarle i farmaci da prendere. E' vero questo, noi psicologi non dobbiamo e non vogliamo dare farmaci. Se è vero quello che lei poi aggiunge, e non ho motivo per non crederci, a mio avviso, lei ha sbagliato professionista. E chi gliel'ha suggerita avrebbe fatto meglio a tacere. Nessuno psicologo che conosco e che apprezzo e e che consiglio avrebbe trattato così una persona bisognosa di aiuto. Ma il mondo è vario e tutto può succedere.....

Tanti auguri per una scelta migliore.

E per i suoi problemi.

A risentirci

Cordiali saluti

[#16]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentilissimo Dottore,

Innazitutto grazie per la Sua risposta!
Quello che Lei dice può essere vero. Mi sento un individuo senza la minima personalità! Le mie scelte devono sempre essere inconsapevolmente approvate dai miei altrimenti mi sembra di sbagliare. Non che loro mi impongano le scelte (loro alla fine mi dicono "fai ciò che vuoi" ma..) ma in realtà, se non faccio quello che dicono loro mi sembra di sbagliare e mi fanno pesare la cosa.
E poi un'altra cosa che non capisco. Di fronte ai miei provo uno strano senso di disagio nel parlare di ragazze o quant'altro...perchè? Infatti, da quando sto con questa ragazza mi vergogno tremendamente della cosa...ma perchè? Non è normale, no? Sarà colpa dei miei? Sarò pazzo io? Non lo sò...
Poi c'è da dire che questa storia più va avanti e più ne ho la NAUSEA! Alla fine sta povera ragazza la sto inconsciamente odiando invece di amarla perchè in fondo la mia depressione è venuta da quando l'ho conosciuta.
Ne ho parlato con una psicologa che conosco (l'ennesima...) e mi ha detto che semplicemente non sono innamorato e dunque devo lasciarla. Il fatto è che quando sono fidanzato con lei vorrei piantare tutto subito (per i motivi detti sopra), ma quando tento di lasciarla improvvisamente ne ho paura perchè so che mi mancherebbe (ripenso ai bei momenti passati insieme, ai suoi sguardi, alle sue attenzioni...). Inoltre se la lascio mi vedo lei con un'altro ragazzo (gelosia) e la cosa mi infastidisce. Ma se ritorno da lei mi sembra di star peggio....insomma....La verità? NON CI CAPISCO PIU' NIENTE!!! Le uniche cose certe sono:

1) La mattina mi alzo con una fatica immensa e depressione assurda.
2) Lavoro in ufficio con una svogliatezza da far paura (non so se ritirarmi ma che dire ai miei?)
3) A volte mi passano delle idee in testa terribili (menomale che son credente altrimenti non so!)
4) Passo le giornate svogliatamente con l'incubo di uscire di casa
5) Se sto in casa ci son i miei e devo fingere che tutto sia apposto (difficilissimo!)
6) Comicncio ad odiare anche questa povera ragazza anche se quando sto con lei gli effetti si smorzano un po'
7) Il sabato uscire è diventata una tragedia
8) Vorrei scappare da tutto e da tutti ma so che non posso farlo
9) Vedo mio fratello e provo una pena terribile perchè sto meno con lui
10) Abbandono praticamente totale dei miei hobby
11) I miei mi riempiono di dubbi...suggestionabile come sono poi...
12) Sensi di colpa verso tutto e verso tutti

Mi dica Lei cosa ne pensa...io sono sempre più giù. Quì ognuno dice la sua ma la cosa certa è che sto sempre peggio ogni giorno che passa.

L'unico conforto è la preghiera...che Dio mi aiuti e mi liberi.

Grazie.
[#17]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Ancora una cosa...
Stamane, leggendo un "post" non mio ho trovato una frase che riporto quì di seguito che descrive un po' il mio problema (riadattandola al mio caso):
"Più cerco di abbracciare uno stile di vita che non rientra nella mia filosofia di vita più questo mi crea conflitto e quindi disagio psicologico. Il tentativo di adattarmi ad uno stile di vita nuovo sarebbe solo una falsa imitazione di un qualcosa di inappropiato e se dovessi adottarlo davvero da un punto di vista comportamentale la mia mente lo rigetterebbe come il sistema immunitario attaccherebbo un organo trapiantato, voluto ma non appartenente a sè"
Dico questo perchè l'ho sto provando davvero! E se fosse che, oltre a non amarla davvero (difficile da capire nelle mie condizioni attuali) non voglio impegnarmi in una relazione? E se fosse solo la voglia istintiva di avere una ragazza al mio fianco ma senza volermi impegnare sul serio? Se così fosse sarei davvero detestabile perchè oltre a far star male lei mi sentirei tremendamente in colpa io. Il fatto è che da un po' di giorni provo una repulsione incredibile verso di lei. Ma quando cerco di allontanarla mi dispiace perchè mi fa una pena tremenda e non riuscirei piu a guardarla negli occhi! Insomma forse mi mancherebbe pure...Non lo so. Sembra che nessuno mi capisca sul serio. Ma se continuo cosi mi ricoverano davvero in un manicomio...E NON STO SCHERZANDO!
Sono disperato...qualcuno mi dica qualcosa...grazie
[#18]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Caro Amico,

Tutto quello che lei dice, anche nell'ultimo suo post, lo dovrebbe riferire ad uno psicoterapeuta (m. o f.) e con lui capire il perché di tanti problemi che l'assalgono con una violenza che provoca in lei questa marea di esitazione e di dubbi.
Ecco la necessità di trovare un discreto terapeuta. anche non di grido e di grande risonanza professionale, ma che si prenda cura dei suoi problemi.

A un tenore che aveva perso la voce e che non gli era stato diagnosticato il male che l'affliggeva, glielo spiegò un giorno il figlio del panettiere sotto casa, che stava facendo una test proprio sui danni della voce a causa di .... etc. Sono i casi della vita, purtroppo.-

Si dia una mossa, trovi un terapeuta onesto e che abbia voglia di prendersi cura di lei e dei suoi problemi e inizi questo benedetto percorso terapeutico.


Aggiungo:
Lei dice

1) La mattina mi alzo con una fatica immensa e depressione assurda.
2) Lavoro in ufficio con una svogliatezza da far paura (non so se ritirarmi ma che dire ai miei?)
3) A volte mi passano delle idee in testa terribili (menomale che son credente altrimenti non so!)
4) Passo le giornate svogliatamente con l'incubo di uscire di casa
5) Se sto in casa ci son i miei e devo fingere che tutto sia apposto (difficilissimo!)
6) Comicncio ad odiare anche questa povera ragazza anche se quando sto con lei gli effetti si smorzano un po'
7) Il sabato uscire è diventata una tragedia
8) Vorrei scappare da tutto e da tutti ma so che non posso farlo
9) Vedo mio fratello e provo una pena terribile perchè sto meno con lui
10) Abbandono praticamente totale dei miei hobby
11) I miei mi riempiono di dubbi...suggestionabile come sono poi...
12) Sensi di colpa verso tutto e verso tutti

Non è il primo che sentiamo tra i nostri pazienti che lamentano le stesse manifestazioni , nei nostri studi ed ambulatori. Tenga presenti questi punti, tutti sono importanti, in special modo l'11 e il 12.

A risentirci.

Cordiali saluti.




[#19]
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Mah guardi, non so neanche io. Sto provando ad affidarmi ad una psicologa (come ha visto nei miei vecchi post). Per ora ho fatto solo una seduta ma non mi pare sia servito un granchè! Vero che una sola seduta non risolve la cosa ma sentirmi dire: "Senta, ma perchè Lei è venuto qui? Vedo che Lei ha già individuato il Suo problema. Lei non vuole solo staccarsi dalla Sua famiglia. E' difficile farlo ma Lei tenga duro e vedrà che riuscirà a venirne fuori." Ecco, il sunto del discorso è stato questo. Ma siam sicuri che sia così? Allora perchè, come dice Lei giustamente sono attanagliato da dubbi continui? Allora ho telefonato ad una psicologa che conosco per avere conferma di quanto la prima mi ha detto. Mbè, ciò parlato per un ora e mezza al telefono e mi ha subito detto che dovevo troncare la relazione perchè tanto da quello che dico semplicemente non amo la mia ragazza.

Alla luce di quanto esposto io non so più cosa dire. Chi me la dice "nera" chi "bianca" e a volte anche "grigia"...ma come posso prendere una decisione senza almeno una concordanza tra professionisiti?

Ora ho rivolto il mio problema alla sezione "psichiatria" perchè quà mi sembra che sia io ad avere un serio problema di testa! O io non so spiegarmi o sono...PAZZO! Scusi il termine un po' forte ma questa è la mia netta sensazione!

O forse, come dice lei, mi rivolgerò al mio panettiere sotto casa...mi sa che alla fine farò così...

A parte gli scherzi, mi scuso per aver portato avanti molto questo forum ma ho un grande bisogno d'aiuto. Capisce che sto lentamente precipitando nell'oscuro baratro della depressione da dove uscirne diventa poi difficile.

Grazie.

PS: come mai i punti 11 e 12 sono maggiormante importanti?
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


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