Quando mi arrabbio perdo le staffe e divento violento
Gentilissimi Dottori,
Sono un ragazzo di quasi 23 anni e voglio parlarvi di una situazione che ultimamente mi sta creando qualche problema. Sono sempre stato un tipo tranquillo, non ho mai creato problemi a nessuno...sono molto disponibile e mi metto sempre a disposizione delle persone a cui voglio bene (e non solo) tanto che spesso mi dicono che sono "troppo buono". Da adolescente ero un po' il bersaglio del mio gruppetto di amici, venivo infatti continuamente preso in giro per alcune mie idee diverse dalle loro, per il fatto che non passavo le serate ubriacandomi e fancendomi le canne, perché ero pieno di brufoli e perché sono sempre stato un tipo poco sportivo e atletico. Forse per la paura di rimanere senza amici lasciavo correre senza mai reagire e nel frattempo mi facevo sfruttare... dopo la maturità ho avuto problemi con l'Università e non sono riuscito a fare nuove amicizie e dunque per lungo tempo continuai a frequentare quel gruppo fino a quando non ci ho visto più e ho tagliato i ponti. Dopo un periodo di " solitudine" ho iniziato a frequentare un nuovo gruppo di amici, poco più piccoli di me, e ho risolto anche i problemi con l'universitá, trovando la strada giusta: con loro all'inizio andava a gonfie vele, essendo il più grande ero un po' (e sono tuttora) l'esempio per tutti...grazie a loro ho aumentato la mia autostima prima ridotta al minimo ma poi sono iniziati i primi problemi: in questo gruppo è molto comune farsi scherzi ed hanno iniziato anche con me a volte anche in modo pesante, io all'inizio mi limitavo al massimo a rispondere a parole, poi ultimamente alcune volte mi capita di arrabbiarmi anche per cose da nulla, di fare scenate isteriche davanti a tutti e anche di alzare le mani...giusto per fare un esempio l'altro giorno scavalcando una ringhiera mi si è squarciato il panatalone e si è aperto un grosso buco allora tutti si sono messi a ridere e uno in particolare ha attirato l'attenzione degli altri ragazzi intorno prendendomi in giro pubblicamente allora non ci ho visto più e gli ho alzato le mani senza però fargli poi del male... e mi sono messo a gridare facendo girare tutti e facendo una figura bruttissima per la mia reazione più che per il pantalone bucato! E dopo mi sono sentito uno schifo, non era la prima volta che succedeva qualcosa di simile,alcune volte quando mi arrabbio divento violento e spesso mi succede anche con i miei genitori. Mi è successo di alzare le mani a persone che considero come se fossero miei fratelli e dopo vengo assalito dai sensi di colpa perché non voglio che mi considerino un ragazzo violento e quindi per questo inizino ad escludermi, purtroppo non so stare agli scherzi e perdo le staffe. In generale sono un tipo molto ansioso, e ho sofferto di attacchi di panico. Le cose possono essere collegate? Come posso fare per controllare la mia rabbia? Non mi ritengo e non voglio essere considerato un tipo aggressivo. Vi ringrazio in anticipo e mi scuso per lo sfogo.
Sono un ragazzo di quasi 23 anni e voglio parlarvi di una situazione che ultimamente mi sta creando qualche problema. Sono sempre stato un tipo tranquillo, non ho mai creato problemi a nessuno...sono molto disponibile e mi metto sempre a disposizione delle persone a cui voglio bene (e non solo) tanto che spesso mi dicono che sono "troppo buono". Da adolescente ero un po' il bersaglio del mio gruppetto di amici, venivo infatti continuamente preso in giro per alcune mie idee diverse dalle loro, per il fatto che non passavo le serate ubriacandomi e fancendomi le canne, perché ero pieno di brufoli e perché sono sempre stato un tipo poco sportivo e atletico. Forse per la paura di rimanere senza amici lasciavo correre senza mai reagire e nel frattempo mi facevo sfruttare... dopo la maturità ho avuto problemi con l'Università e non sono riuscito a fare nuove amicizie e dunque per lungo tempo continuai a frequentare quel gruppo fino a quando non ci ho visto più e ho tagliato i ponti. Dopo un periodo di " solitudine" ho iniziato a frequentare un nuovo gruppo di amici, poco più piccoli di me, e ho risolto anche i problemi con l'universitá, trovando la strada giusta: con loro all'inizio andava a gonfie vele, essendo il più grande ero un po' (e sono tuttora) l'esempio per tutti...grazie a loro ho aumentato la mia autostima prima ridotta al minimo ma poi sono iniziati i primi problemi: in questo gruppo è molto comune farsi scherzi ed hanno iniziato anche con me a volte anche in modo pesante, io all'inizio mi limitavo al massimo a rispondere a parole, poi ultimamente alcune volte mi capita di arrabbiarmi anche per cose da nulla, di fare scenate isteriche davanti a tutti e anche di alzare le mani...giusto per fare un esempio l'altro giorno scavalcando una ringhiera mi si è squarciato il panatalone e si è aperto un grosso buco allora tutti si sono messi a ridere e uno in particolare ha attirato l'attenzione degli altri ragazzi intorno prendendomi in giro pubblicamente allora non ci ho visto più e gli ho alzato le mani senza però fargli poi del male... e mi sono messo a gridare facendo girare tutti e facendo una figura bruttissima per la mia reazione più che per il pantalone bucato! E dopo mi sono sentito uno schifo, non era la prima volta che succedeva qualcosa di simile,alcune volte quando mi arrabbio divento violento e spesso mi succede anche con i miei genitori. Mi è successo di alzare le mani a persone che considero come se fossero miei fratelli e dopo vengo assalito dai sensi di colpa perché non voglio che mi considerino un ragazzo violento e quindi per questo inizino ad escludermi, purtroppo non so stare agli scherzi e perdo le staffe. In generale sono un tipo molto ansioso, e ho sofferto di attacchi di panico. Le cose possono essere collegate? Come posso fare per controllare la mia rabbia? Non mi ritengo e non voglio essere considerato un tipo aggressivo. Vi ringrazio in anticipo e mi scuso per lo sfogo.
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Gentile utente,
ritiene che sia probabile che il fatto di non essersi mai legittimato ad esprimere le proprie emozioni, anche quando sentiva di "essere usato", o quando "veniva sfruttato", e silenziosamente passava oltre, per paura di non perdere i rapporti con i suoi vecchi amici, possa in qualche modo c'entrare con questi suoi improvvisi scoppi di rabbia?
Attacchi di panico e rabbia non sono la stessa cosa, e anche il motivo dell'insorgenza è relativamente diverso. Non ci vedo molta connessione, ma non si può dire con certezza (da questa postazione). Le ipotesi possibili sono molte.
Si può imparare a gestire la rabbia. Certo, non per tutti il percorso è uguale. Solitamente, una presa in carico psicoterapeutica risolve il problema.
ritiene che sia probabile che il fatto di non essersi mai legittimato ad esprimere le proprie emozioni, anche quando sentiva di "essere usato", o quando "veniva sfruttato", e silenziosamente passava oltre, per paura di non perdere i rapporti con i suoi vecchi amici, possa in qualche modo c'entrare con questi suoi improvvisi scoppi di rabbia?
Attacchi di panico e rabbia non sono la stessa cosa, e anche il motivo dell'insorgenza è relativamente diverso. Non ci vedo molta connessione, ma non si può dire con certezza (da questa postazione). Le ipotesi possibili sono molte.
Si può imparare a gestire la rabbia. Certo, non per tutti il percorso è uguale. Solitamente, una presa in carico psicoterapeutica risolve il problema.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la sua risposta. Si, ritengo proprio che probabilmente questi attacchi siano generati dalla rabbia repressa nel passato quando stavo in silenzio e passavo oltre, e dunque è come se in qualche modo dovessi buttarla fuori. Volevo anche aggiungere che spesso mi viene detto che devo farmi rispettare di più e forse può essere anche questo che mi spinge a reagire in un certo modo, dato che i toni normali non sono sufficienti...
Inoltre ho sempre una costante paura di perdere questi nuovi amici, e dopo questi episodi la paura è ancora di più.
La ringrazio per la sua risposta. Si, ritengo proprio che probabilmente questi attacchi siano generati dalla rabbia repressa nel passato quando stavo in silenzio e passavo oltre, e dunque è come se in qualche modo dovessi buttarla fuori. Volevo anche aggiungere che spesso mi viene detto che devo farmi rispettare di più e forse può essere anche questo che mi spinge a reagire in un certo modo, dato che i toni normali non sono sufficienti...
Inoltre ho sempre una costante paura di perdere questi nuovi amici, e dopo questi episodi la paura è ancora di più.
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Le indicazioni (frasi, consigli, rimproveri..) che vengono dall'esterno, come per esempio dai genitori, o da persone autorevoli, secondo un approccio cognitivo, possono creare quelli che vengono chiamati pensieri disfunzionali. Sono delle brevi affermazioni che si cristallizzano nella mente e che influenzano in modo spesso non consapevole il nostro comportamento e il nostro modo di pensare. Probabilmente lei ha associato, per qualche motivo, il fatto di farsi rispettare con l'aggressività, rendendo quest'ultima causa del primo. Sono solo ipotesi, comunque.
La sua paura è comprensibile. Purtroppo però, da questa postazione non possiamo risolvere i suoi problemi di rabbia, solo un consulto diretto potrebbe valutare il suo caso.
Mi sento di consigliare, però, che un grande aiuto per scaricare rabbia e tensione in eccesso viene dallo sport. Potrebbe prendere in considerazione l'idea di iniziare, qualora non lo facesse già, qualche attività fisica (che sicuramente male non fa, anzi).
La sua paura è comprensibile. Purtroppo però, da questa postazione non possiamo risolvere i suoi problemi di rabbia, solo un consulto diretto potrebbe valutare il suo caso.
Mi sento di consigliare, però, che un grande aiuto per scaricare rabbia e tensione in eccesso viene dallo sport. Potrebbe prendere in considerazione l'idea di iniziare, qualora non lo facesse già, qualche attività fisica (che sicuramente male non fa, anzi).
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.8k visite dal 17/09/2018.
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