Mancanza di autostima o principio di depressione? Help parte 2

Buonasera, dopo diversi tentennamenti, finalmente, mi sono deciso per scrivere e descrivere le difficoltà che sto affrontando negli ultimi mesi. Sono un ragazzo di 29 anni , laureato, e da qualche mese a questa parte soffro d'ansia e angoscia, soprattutto al risveglio oppure durante l'orario di lavoro/tirocinio. Tutto è iniziato circa 2 anni fa, a seguito della morte di mia madre dopo una lunga malattia. Da allora la mia vita è cambiata, gli equilibri familiari si sono sbilanciati, litigi per stupidaggini, nervosismi vari, perdita di entusiasmo nello studio e nelle passioni che da sempre mi hanno tenuto vivo. Nonostante queste difficoltà ho portato a termine gli studi, laureandomi,grazie e soprattutto alla mia ragazza che non ha mai smesso di darmi coraggio e forza. Dopo alcuni mesi dalla laurea sono iniziati i veri "problemi". Come qualsiasi laureato mi sono cimentato alla ricerca del lavoro incontrando diverse difficoltà senza perdere però il giusto ottimismo. I primi colloqui di lavoro non sono stati delle esperienze positive, nel senso che avvertivo in me delle sensazioni di sfiducia, inadeguatezza; insomma c'era qualcosa dentro di me che mi portava a dire che quello non era il lavoro o vita per me. Tutte queste sensazioni negative si sono potratte anche nei colloqui successivi, generando in me angoscia e tristezza , io che avevo sempre sognato di lavorare in un azienda o in uno studio, insomma non vedevo l'ora di mettermi in gioco. Proprio per questo , per essere poi competitivo nel mondo del lavoro, feci l'eramus per diversi mesi, ma anche diversi tirocini curriculari. Adesso invece mi sento spento, senza entusiasmo e voglia di migliorarmi, faccio errori stupidi anche nei compiti più facili che mi vengono affidati,beccandomi sgridate una dietro l'altra. La mattina mi sveglio con un senso di angoscia terribile che causa palpitazioni e battiti accelerati, spesso durante il pranzo mi viene il magone e voglia di piangere per sfogarmi. Sono mesi duri, in cui trovo sfogo nell'attività fisica, l'unica in grado di darmi sollievo e serenità. Nel mese di luglio stufo di questa situazione, e dopo un 'esperienza negativa di lavoro presso uno studio commerciale mi sono recato presso il consultorio ad esporre il mio problema. Lo psicologo afferma che soffro di ansia da prestazione e ansia sociale ma non siamo andati oltre, non abbiamo scavato affondo e diciamo che sono rimasto deluso. Ora studio per un importante concorso pubblico ma l'ansia mi toglie tante energie pregiudicando sia la qualità del sonno, che le prestazioni sullo studio. Vorrei tanto uscire da questa situazione.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Caro utente,

noto che questo consulto è identico a quello postato diversi mesi fa. Seguendo lo scambio di battute fatto allora con il collega, ho letto che avrebbe intrapreso un percorso con una psicologa. L'ha poi fatto? Come è andato?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
ho intrapreso un percorso di pochi giorni nel mese di Luglio e il tutto si è risolto in un nulla di fatto, perché , lo psicologo, oltre a riscontrare un ansia da prestazione e/o sociale non è andato in fondo al problema. Ho tenuto anche un Diario in cui ho scritto tutti i miei pensieri giornalieri da sottoporre a valutazione ma non è servito a granchè. L'ansia è calata per circa un mesetto (Agosto), mentre ora è tornata prepotente che mai.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Bisogna chiarire se quello che ha fatto era un percorso di.tipo valutativo con uno psicologo (che poi non ha potuto proseguire con una vera e propria terapia), oppure con uno psicologo psicoterapeuta. Comunque, in pochi giorni è impensabile ottenere risultati.
Il diario dei pensieri, se viene dato come compito da uno psicoterapeuta all'interno di una cornice terapeutica ben definita, può avere senso. Altrimenti lo vedo come un modo di alimentare eventuali pensieri ossessivi.
Provo a interrogarsi sul perché l'ansia è calata proprio ad agosto. Cosa ha questo mese di diverso? Cosa ha fatto?
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Utente
Utente
Salve Dottore,

Grazie per la sua risposta puntuale. Allora ho riflettuto abbastanza per dare una risposta alla sua domanda e credo che i motivi siano diversi:

- difficoltà nel trovare un opportunità di lavoro concreta nonostante i miei sforzi (invio di curriculum, colloqui, chiamate).
- ansia generale dovuta al fatto che mi sento inadeguato e non pronto per il mondo del lavoro, ho competenze teoriche ma niente al lato pratico.
- la stessa ricerca del lavoro mi genera ansia e preoccupazione poiché sono consapevole delle difficoltà che incontrerò e i rifiuti/non risposte che riceverò.
- l'esperienza di lavoro nello studio commerciale per me è stata un completo fallimento, mi sentivo inadeguato, inesperto in diverse mansioni e sopratutto ho trovato un ambiente spesso poco collaborativo nei miei confronti, avevo il terrore di sbagliare e puntualmente sbagliavo, con relative cazziate.

Tutto ciò ha alimentato un circolo vizioso dal quale non riesco a uscirne, ho provato a parlarne con tutti, amici , fidanzata, ma nessuno è riuscito a darmi confronto.
A me non fa paura la ricerca di un lavoro o lo studio per un concorso pubblico, non sopporto questa ansia persistente che logora, e allo stesso tempo mi fa paura. Ecco che verso sera rinuncio a 2 ore si studio per fare una corsa all'aria aperta per avere un po di sollievo.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Lo dice lei stesso che non ha le competenze pratiche, ma solo queloe teoriche. È una situazione comune a tutte le persome che, dopo anni di studio, si inseriscono nel mondo del lavoro. Del resto, la propria identità professionale è ancora tutta da costruire. Questa si costruisce sperimentando, lanciandosi in sfide più o meno complesse, che a volte sono ad un altro livello rispetto alle proprie capacità. Ma è proprio qiesto che permette di migliorarsi e, magari di scoprire competenze nascoste che non sipensqva di avere. Se si facesse sempre la stessa cosa, al di sotto dei propri limiti di conoscenza, non si migliorerebbe mai. È normale sentirsi inadeguati, è normale avere paura di sbagliare. Ma si deve anche tenere presente che tutto ciò è lecito, non si inizia a lavorare nel ruolo di manager o di amministratore delegato.
L'ansia che sperimenta nel cercare lavoro anticipa, probabilmente, qualche evento negativo (per esempio, come dice lei, un rifiuto o una non risposta). Provi a riflettere su quali "terribili conseguenze" potrebbe avere un fatto simile..(magari non ha nessuna conseguenza tremenda...).
Amici e fidanzata possono offrire un supporto comprensivo durante periodi simili, ma non le offrono la chiave della soluzione. Solo un professionista puo farlo.
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