Ansia, paura costante

Buonasera, ho 26 anni e vi scrivo a causa della costante ansia e paura con cui sto convincendo da qualche settimana.
A luglio ho perso mio padre improvvisamente, a causa di un infortunio mortale sul lavoro ed era lontano da casa. Inizialmente sembravo essere la più forte, ho fatto fronte alle pile di documenti, parlato con avvocati e chi di dovere, giudicando il tutto come una disgrazia che sarebbe finita lì. Ero ormai andata via da casa Da qualche anno quindi suppongo che sia per questo che per me il distacco è arrivato in maniera più lenta.
Da qualche settimana però, sono costantemente in ansia che possa succedere qualcosa. Se uno di noi in casa fa qualche sogno strano inizio a pensare che stia per succedere qualcosa. Ho il terrore che la mia famiglia possa di nuovo vivere un dolore così. Non so davvero come comportarmi, spesso ho attacchi di panico e penso di avere delle sensazioni che poi si concretizzeranno.
Essendo molto supertiziosa, anche qualche anno fa in seguito ad un sogno strano ho avuto un periodo di molta ansia che ha portato il mio medico a farmi prendere degli antidepressivi per qualche tempo. Pensate che dovrei riprenderli?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Sicuramente il dolore della perdita di un caro, tra l'altro in modo così improvviso e cruento, è tanto. Questo potrebbe aver risvegliato in lei ansie e paure che, come ci dice, erano state curate solo in via farmacologia (non ha fatto nessun percorso di psicoterapia?).
Inoltre, eventi stressanti di grande portata, come quello che ci descrive, possono, nei mesi successivi, generare una condizione patologica meglio nota come Disturbo Post Traumatico da Stress (non sappiamo se questo è il suo caso, però). In questa condizione sono presenti numerose paure relative all'evento traumatico vissuto, timori che possa ritrovarsi bella stessa condizione, ricordi intrusivi, ansia e sintomi somatici, molto simili a quelli di un attacco di panico, spesso quando si entra in contatto o con il ricordo o con stimoli che rimandano più o meno direttamente all'evento luttuoso(in questo caso).
Non possiamo dirle, in quanto non è nostra competenza, se dovrà riprendere i farmaci. Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
Se sente che il peso è insopportabile, sarebbe bene che prenoti appuntamento con uno psicologo psicoterapeuta per fare una valutazione ed eventualmente iniziare una terapia.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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Utente
Utente
Quindi voi suggerite un incontro con uno psicologo, per iniziare?

La ringrazio tantissimo per la risposta tempestiva.
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