Sesso, libido, stato d'animo

Gentili dottori mi chiamo Stefano, ho 30 anni, scrivo perchè mi trovo in una situazione che mi fa stare male, credo di essere un po' carino, non bello perchè ho vari difetti sul viso tipo i denti sporgenti, il viso un po' pallido, un lato della faccia un po' calato perchè da piccolo ho avuto una paresi facciale, i capelli che mi stanno cadendo, ma nonostante questo molte volte mi sono sentito oggetto di attenzione e attrazione di ragazze e donne più grandi. cmq il problema è che ho sempre molta voglia sfrenata di fare sesso, di uscire e rimorchiare le ragazze, ma non sono mai stato bravo a questo gioco e ho un carattere molto impacciato e riservato. I miei genitori sono sempre stato molto bigotti e mi hanno influenzato tantissimo, sono nato in una religione dove fare sesso prima del matrimonio è un grave peccato e ho sempre vissuto con i sensi di colpa e paure di essere scoperto/infangato, infatti le poche occasioni di avere rapporti anche con donne più grandi che mi piacevano non le ho sapute sfruttare per via di tutte le sovrastrutture che ho. Ho sofferto di depressione e ho fatto una terapia con una dottoressa che seppure brava, cercava di farmi cambiare la personalità invece che sui sintomi (la personalità credo che non si cambia mai). Certi momenti vorrei fare un provino porno perchè sarebbe l'unica possibilità di fare sesso libero da sentimenti e liberatorio da tutte le false morali (andare a prostitute non è il massimo della vita) ma non voglio espormi e il mio fisico non è un gran che, poi in Italia credo che non è come negli altri paesi, è meno esportato e forse anche più selettivo.
non sono ricco, forse non lo sarò mai perchè ho anche problemi di attenzione. Al momento non riesco neanche a trovare lavoro per via del mio stato d'animo, però ho sempre avuto una forte spinta sessuale, voglia di saperci fare, di non avere timori. poi faccio spesso sogni di sesso con donne bellissime, ma poi mi sveglio...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Stefano, per capire meglio la situazione che descrive, vorrei chiederle se in terapia era stato per le stesse ragioni.
Che cosa vuol dire che la terapeuta voleva che Lei cambiasse personalità?
Che tipo di terapia era? Con quali obiettivi terapeutici?
Secondo Lei che cosa le impedisce di avere relazioni sentimentali?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Dott. Anna, credo di essere una persona molto meno ben pensante della maggioranza. non mi importa niente di essere una persona perbene, non credo nelle buone azioni o i buoni propositi, e per questo non credo più neanche alle terapie. la mia dottoressa era un po' rigida moralmente, mi accorgevo che mi giudicava, sono uno molto sensibile su queste cose riesco a leggere ogni sguardo. la terapia era cognitivo-comportamentale e l'obiettivo era di essere più socievole e estroverso, ma ora ho capito che non fa parte della mia personalità. la vita per me è una nemica, il mio desiderio ormai è solo di vivere in una mia isola dove poter stare sereno, vivere i miei anni rimanenti in libertà e senza dipendere da nessuno. da quando ero piccolo che subisco la cattiveria degli altri, i miei genitori mi hanno dominato e bastonato, e le persone che ho avuto attorno sono state meglio da perdere che trovarle.
anni fa ho conosciuto una persona, aveva circa 50 anni e andava al letto con ragazze anche di 20 anni (una volta mi fece ascoltare una telefonata dove la ragazza gli diceva di quanto era soddisfatta del rapporto avuto), era uno che stava bene di umore. quando esco di casa e vedo ragazze e donne belle, mi scoraggio ancora di più perchè mi dico "ma perchè c'è chi ha tanto e io non ho avuto niente, neanche quel poco che avrei potuto avere?... e perchè devo avere paura del giudizio degli altri?"
se mi capitasse di incontrare una donna che mi innamoro (e viceversa) non escluderei di volerci stare insieme, ma per me il benessere mentale/morale (nel senso di umore) viene molto di più dal sesso senza inibizioni, senza doveri, non per forza il sesso con i sentimenti ma anche solo per divertirmi, per sentirmi leggero da ogni moralismo, anche perchè nei sentimenti veri credo che non esiste la parola devi.
quello che mi ha impedito di molte possibilità è stata proprio questa rigidità, che mi ha portato a uno stato d'animo così basso, al punto che quando rispondo al telefono mi chiedono se sto dormendo, se è "tutto ok", oppure a un colloquio mi sono sentito dire "sì però su col la vita!" e che non andavo bene per quella posizione. come questa ho perso tante altre opportunità. ogni giorno mi chiedo come faccio a andare avanti con questo passato e i dèmoni irrisolti che ho dentro
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

se c'è tanta discrepanza tra i Suoi desideri e obiettivi di vita
e le realizzazioni che riesce a raggiungere,
perchè non chiedersi se anche la Sua personalità o comportamenti ci mettano del loro?

Capisco la Sua soggettiva esigenza di "..sesso senza inibizioni, senza doveri, non per forza il sesso con i sentimenti ma anche solo per divertirmi, per sentirmi leggero da ogni moralismo.."
ma affinchè la sessualità sia in coppia occorre che:
- ci sia un'altra persona d'accordo con tale impostazione (cosa non impossibile),
- Lei "offra", oltre al sesso, un insieme di caratteristiche relazionali che renda, anche relazionalmente, piacevole tale tipo di sessualità.

Lei era in terapia per "..essere più socievole e estroverso, ma ora ho capito che non fa parte della mia personalità..." ed ha chiuso la psicoterapia;
come pensa di potersi relazionare piacevolmente con la persona, anche solo per la durata della sessualità, se ".. ho un carattere molto impacciato e riservato..."?
E ancor più se "..se mi capitasse di incontrare una donna che mi innamoro (e viceversa).."?

Investire tutti i propri bisogni di auto-realizzazione unicamente sulla sessualità, come Lei sembra dichiarare,
carica questo settore di aspettative tali da predisporre all'insuccesso oppure alla dipendenza: https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html .
E dunque alla ennesima frustrazione o delusione.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile dott. Carla, grazie per la risposta approfondita. capisco quello che mi ha detto e sono abbastanza d'accordo, non ho detto che la mia personalità mi piace, ho passato giorni e anni con le lacrime agli occhi per come vorrei essere e non sono, ma la vita, la mia famiglia, anche la scuola fin da piccolo mi ha portato a stare così (ricordo che le mie mestre delle elementari erano un po' cattive, forse perchè vedevano che per la mia religione non festeggiavo i compleanni e altre feste) e aver perso gli anni che dovevano essere spensierati, o per lo meno non vissuti con la depressione. Ho vissuto con la paura di essere eliminato da Dio e esonerato dalla comunità religiosa che per i miei è tutta la loro vita (adesso ne sono uscito e non ci credo più, ma ho sempre come una spada sulla mia testa di persone che cercano di intromettersi e dominare la mia vita).
La terapia che ho fatto è stata di 3 anni, ho fatto molti tentativi non meno di quanti ne farebbe chiunque non si impegni ma sono finito in altre situazioni disagiate. Oltre a questo, la maggior parte delle persone non capiscono che ci sono problemi nella vita di cui non si può essere colpevoli, che uno stato d'animo a terra ti porta anche a non essere concentrato, nè motivato, e che i giudizi e certi comportamenti possono fare molto male soprattutto a un ragazzo che ha già tanti casini. ho sempre desiderato avere una persona che mi prendesse "per mano" e fare esperienze, con un carattere sensibile e sicuro di sè allo stesso tempo, dato una speranza in parole povere, che mi aiutava a superare i miei problemi emotivi/caratteriali e avere un equilibrio, quelli che mi hanno impedito di vivere. tutto questo sommato alle poche occasioni di lavoro che ho avuto e quindi anche niente soldi. Cerco ogni giorno di fare dei piccoli passi e riflessioni ma nella vita quello che conta è proprio la personalità e quanto uno sta bene moralmente (nel senso di umore). Non voglio fare pena a nessuno o fare il melodrammatico ma so che vivrò i miei giorni con il peso del passato e presente, come se ho sfiorato la vita che valeva la pena di vivere ma non ce l'ho fatta e non ho avuto neanche fortuna.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

una visita psichiatrica per verificare l'eventuale utilità di farmaci di supporto
è stata fatta?

Lei è troppo giovane per "tirare a campà'"..

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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Utente
Utente
sì mi avevano consigliato antidepressivi, li ho presi per un po' poi ho smesso per tanti motivi, tra cui il pensiero di doverne essere dipendente e il fatto di non essere la cura alla radice. E' veramente brutto nascere in una famiglia "difficile" come la mia, il passato mi tormenta tutti i giorni, i soldi e le esperienze che potevo fare e invece non ho niente perchè questo stato d'animo mi ha fatto perdere all'aria tutte le possibilità che ho avuto, mi chiedo se arriverò a 40 anni o se vorrò farla finita prima di vedermi invecchiare quando nessuna donna mi guarderà più come adesso, che mi fa stare ogni volta più male perchè mi dico: quella ragazza mi ha sorriso, mi ha guardato ma non ho una personalità, come diceva lei, libera, allegra, e altre caratteristiche relazionali per concludere qualcosa o anche solo la soddisfazione di farle rimanere sorprese per il carattere. Non so se ha mai visto il programma Emigratis erano due ragazzi che andavano in giro a farsi pagare tutto dai vip, uno in particolare si chiama Amedeo e se lei ha visto le puntate capirebbe cosa intendo per il tipo di carattere che avrei voluto essere
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

è inutile vivere di rimpianti per quello che si sarebbe voluto essere o avere;
è inutile rinunciare agli antidepressi per non diventarne dipendente e al contempo essere fortemente dipendente dai disturbi che condizionano la Sua vita.

Gli specialisti possono fare proposte di percorsi terapeutici,
e ognuno poi decide della propria vita.

Ma nel frattempo siamo scivolati su discorsi ben più generali di quelli posti da Lei nel consulto.
Motivo per cui ci fermiamo.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti