Ho scoperto di essere psicotico e sono molto spaventato
Purtroppo ho scoperto di essere psicotico, probabilmente si tratta di un disturbo di tipo schizofrenico. Questa cosa mi spaventa molto. È da febbraio che ho delle allucinazioni visive e da un po' di tempo sto cominciando anche a sentire delle voci nella mia testa, cioè frammenti di pensiero incoerenti che "penso" e non dipendono dalla mia volontà. Ormai ho quasi terminato tutta una serie di accertamenti per verificare se vi fossero problemi di natura organica, e hanno dato tutti esito negativo. Mi rimane solo una batteria di test endocrinologici che lo stesso specialista che me li ha prescritti ha affermato essere più uno scrupolo che altro.
Ormai so già di dover tornare dallo psichiatra, che mi prescriverà degli antipsicotici. Come sapete questi farmaci danno effetti collaterali molto gravi, per cui mi attende una vita miserabile, probabilmente con un progressivo declino cognitivo ed emotivo, dato che gli antipsicotici rimpiccioliscono il cervello; e poi resterò emarginato a vita, condannato alla solitudine. Non riesco a pensare ad un solo motivo per cui dovrei continuare a vivere, se non la paura della morte.
Se potete, offritemi qualche barlume di speranza, qualche rassicurazione. Non so come fare.
Ormai so già di dover tornare dallo psichiatra, che mi prescriverà degli antipsicotici. Come sapete questi farmaci danno effetti collaterali molto gravi, per cui mi attende una vita miserabile, probabilmente con un progressivo declino cognitivo ed emotivo, dato che gli antipsicotici rimpiccioliscono il cervello; e poi resterò emarginato a vita, condannato alla solitudine. Non riesco a pensare ad un solo motivo per cui dovrei continuare a vivere, se non la paura della morte.
Se potete, offritemi qualche barlume di speranza, qualche rassicurazione. Non so come fare.
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Buon pomeriggio,
leggendo il suo consulto e quelli precedenti, ha comunicato diversi stati d'animo, che meritano la massima attenzione. Ha parlato della difficoltà ad accettare il suo aspetto fisico e a valutare la sua persona positivamente. Ha parlato della fatica a relazionarsi e della paura di non trovare una fidanzata. Ha parlato della sua rabbia per non essere compreso, del senso di fallimento e della malinconia che a volte sembra vivere.
Se sente questa sofferenza interiore, è anche vero che una parte di lei mostra il desiderio di non farsi sopraffare, quando parla del bisogno di reagire e di non crogiolarsi nel dolore. Questo non vuol dire che il dolore non c'è, vuol dire che è importante potersene prendere cura.
Il fatto che lei desideri ricevere un "barlume di speranza", mi sembra il segno che lei stesso desideri nutrirla. Come lei dice, senza rassegnarsi. E questo è un buon segno. Anche se non è facile, le difficoltà possiamo affrontarle.
Posso chiederle se, a seguito dell'interruzione della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ha svolto un nuovo percorso psicoterapeutico?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
leggendo il suo consulto e quelli precedenti, ha comunicato diversi stati d'animo, che meritano la massima attenzione. Ha parlato della difficoltà ad accettare il suo aspetto fisico e a valutare la sua persona positivamente. Ha parlato della fatica a relazionarsi e della paura di non trovare una fidanzata. Ha parlato della sua rabbia per non essere compreso, del senso di fallimento e della malinconia che a volte sembra vivere.
Se sente questa sofferenza interiore, è anche vero che una parte di lei mostra il desiderio di non farsi sopraffare, quando parla del bisogno di reagire e di non crogiolarsi nel dolore. Questo non vuol dire che il dolore non c'è, vuol dire che è importante potersene prendere cura.
Il fatto che lei desideri ricevere un "barlume di speranza", mi sembra il segno che lei stesso desideri nutrirla. Come lei dice, senza rassegnarsi. E questo è un buon segno. Anche se non è facile, le difficoltà possiamo affrontarle.
Posso chiederle se, a seguito dell'interruzione della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ha svolto un nuovo percorso psicoterapeutico?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Sì, ho svolto un secondo percorso psicoterapeutico con una psicologa sistemico relazionale. L'ho interrotto dopo una decina di sedute perché all'ultimo incontro mi sono sentito male, e da quel giorno ho paura di uscire di casa perché ho capogiri e sensazione di perdere l'equilibrio.
Riguardo agli altri problemi che ha citato, sono ormai finiti assolutamente in secondo piano visti gli sviluppi recenti. In realtà provo nostalgia per quei tempi in cui il mio più grosso problema era il crucciarmi per il mio aspetto fisico, ma comunque riuscivo a condurre una vita relativamente normale.
Io do la colpa di quello che mi è successo all'uso di antidepressivi. Non li avrei mai dovuti prendere. Ma come potevo immaginare che sarei finito così?
Riguardo agli altri problemi che ha citato, sono ormai finiti assolutamente in secondo piano visti gli sviluppi recenti. In realtà provo nostalgia per quei tempi in cui il mio più grosso problema era il crucciarmi per il mio aspetto fisico, ma comunque riuscivo a condurre una vita relativamente normale.
Io do la colpa di quello che mi è successo all'uso di antidepressivi. Non li avrei mai dovuti prendere. Ma come potevo immaginare che sarei finito così?
[#3]
Comprendo il suo stato d'animo, si trova in una situazione di difficoltà, l'importante è non trascurarla.
Bisogna avere un po' di pazienza, anche se mi rendo conto che la sofferenza può essere forte. Non bisogna rassegnarsi, so che lei stesso lo pensa.
Mi sembra di capire che non si sia trovato né con le cure farmacologiche né con le psicoterapie. Forse ha interrotto troppo precocemente. In riferimento alla psicoterapia può essere necessario più tempo.
Se non si è sentito a suo agio con gli specialisti, provi a cercare ancora. È importante che segua un progetto di cura, con uno specialista di cui sente di potersi fidare.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Bisogna avere un po' di pazienza, anche se mi rendo conto che la sofferenza può essere forte. Non bisogna rassegnarsi, so che lei stesso lo pensa.
Mi sembra di capire che non si sia trovato né con le cure farmacologiche né con le psicoterapie. Forse ha interrotto troppo precocemente. In riferimento alla psicoterapia può essere necessario più tempo.
Se non si è sentito a suo agio con gli specialisti, provi a cercare ancora. È importante che segua un progetto di cura, con uno specialista di cui sente di potersi fidare.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 15/09/2018.
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