Differenza tra terapie
Salve, voleco chiedere alcune cose per delucidazioni.
1) che differenza c'è, se c'è tra psicoterapia e psicanalisi.
@) io sono in terapia da psicologa per attacchi di panico, da 6 mesi circa con lieve miglioramento dovuto probabilmente a xanax che assumoprescritte però dal medico curante. La terapia non farmacologia adatta quale sarebbe? La nia psicologa ha uns specializzazione sistemico relazionale, è adatta al mio caso?
3) una visita psichiatrica per addattchu di panico, si conclude necessariamente con farmaci, o può anche fare terapia ad esempio cognitivo comportamentale (la quale leggo su vari post sia la più efficace ) ed inoltre quando è necessaria e quando può essere "evitata"?
1) che differenza c'è, se c'è tra psicoterapia e psicanalisi.
@) io sono in terapia da psicologa per attacchi di panico, da 6 mesi circa con lieve miglioramento dovuto probabilmente a xanax che assumoprescritte però dal medico curante. La terapia non farmacologia adatta quale sarebbe? La nia psicologa ha uns specializzazione sistemico relazionale, è adatta al mio caso?
3) una visita psichiatrica per addattchu di panico, si conclude necessariamente con farmaci, o può anche fare terapia ad esempio cognitivo comportamentale (la quale leggo su vari post sia la più efficace ) ed inoltre quando è necessaria e quando può essere "evitata"?
[#1]
legga questo , intanto
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Bene, a schiarito molti dubbi.
Ora se posso: il mio desiderio di cambiare o provare un altra terapeuta, da cosa può scaturire?
L' insoddisfazione del servizio offerto intendi, anche se razionalmente riconosco essere molto professionale, e valido ma ho la costante sensazione di essere poco valido per me.
Forse mi spiego male, sento "passività" nella terapia, cioè nn sento che mi stia insegnando qualcosa, ne come gestire ne come pensare durante gli attacchi. Questa sensazione da cosa può esser dovuta?
Šà è un po delicato parlarne con l'interessata, potrebbe fraintendere e mi dispiacerebbe...
Ora se posso: il mio desiderio di cambiare o provare un altra terapeuta, da cosa può scaturire?
L' insoddisfazione del servizio offerto intendi, anche se razionalmente riconosco essere molto professionale, e valido ma ho la costante sensazione di essere poco valido per me.
Forse mi spiego male, sento "passività" nella terapia, cioè nn sento che mi stia insegnando qualcosa, ne come gestire ne come pensare durante gli attacchi. Questa sensazione da cosa può esser dovuta?
Šà è un po delicato parlarne con l'interessata, potrebbe fraintendere e mi dispiacerebbe...
[#3]
Gentile Utente,
non so che tipo di psicoterapia sta seguendo ora, ma indipendentemente dall'orientamento, se non vede miglioramenti dopo mesi né riesce a gestire (perchè non sa come fare) gli attacchi di panico, allora ne deve parlare con il terapeuta.
Non è Lei che deve preoccuparsi, faccia il paziente! :-)
Il terapeuta non ci resta male, perché sa bene che l'unico interesse è la salute del paziente.
E, nel caso, il nostro codice deontologico ci impone di inviare il paziente altrove, per poter beneficiare di un trattamento migliore per quel paziente. Ovviamente, se Lei non ne parla, il terapeuta non lo potrà immaginare, quindi colga l'occasione la prossima volta e lo dica.
Non perda tempo, invece, a porsi inutili problemi di "delicatezza": se i risultati non ci sono è normalissimo avere la sensazione che qualcosa non stia funzionando.
Cordiali saluti,
non so che tipo di psicoterapia sta seguendo ora, ma indipendentemente dall'orientamento, se non vede miglioramenti dopo mesi né riesce a gestire (perchè non sa come fare) gli attacchi di panico, allora ne deve parlare con il terapeuta.
Non è Lei che deve preoccuparsi, faccia il paziente! :-)
Il terapeuta non ci resta male, perché sa bene che l'unico interesse è la salute del paziente.
E, nel caso, il nostro codice deontologico ci impone di inviare il paziente altrove, per poter beneficiare di un trattamento migliore per quel paziente. Ovviamente, se Lei non ne parla, il terapeuta non lo potrà immaginare, quindi colga l'occasione la prossima volta e lo dica.
Non perda tempo, invece, a porsi inutili problemi di "delicatezza": se i risultati non ci sono è normalissimo avere la sensazione che qualcosa non stia funzionando.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 641 visite dal 12/09/2018.
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