Mio fratello mi tocca il pene
Ho 19 anni e mio fratello 15.
Praticamente succede che lui è quello ok e io lo sfigato.
Lui fa un sacco di sport e io lo guardo solo in tv, lui ha la tartaruga sulla pancia e io la cellulite, lui ha i pettorali scolpiti e io sembra che ho le tette, lui va bene a scuola e io ho perso tre anni, fino ad ora, lui ha già fatto sesso, dice, e io no.
C'è una cosa, però che lo fa dare di testa. Ha una ossessione per le misure del pene e lì non è messo bene. Lui è 4cm a riposo che diventano 9,5 io sono 10cm a riposo che diventano 15, malgrado la pancia.
In pratica succede che lo vuole misurare continuamente con il mio, mi tocca per misurarlo lui oppure vuole che ci tocchiamo insieme. Condividiamo la camera perché la casa è piccola e mi capita spesso di svegliarmi e trovarlo che mi guarda, soprattutto se al mattino ho un'erezione.
A volte mi tocca mentre dormo.
Sabato sono tornato a casa molto tardi ed ero mezzo ubriaco. Mi sono buttato sul letto e mi sono addormentato vestito. Lui mi ha spogliato e mi sono accorto che si stava masturbando.
Non vi sto scrivendo perché mi sento minacciato, sono perfettamente in grado di difendermi, lo mando a quel paese e lui si allontana dicendo che non stava facendo niente di male.
Capita spesso che mi chiede come lo tengo nelle mutande o se ho mai provato a mettere il preservativo o solo che vuole parlare del pene in generale.
Io non ho mai fatto sesso. Lui mi parla spesso di quello che fa con la ragazza e gli da fastidio che io non ho niente da dire perché non ho esperienze.
Mi dice che gli piace quando lei glielo prende piccolo piccolo e lo fa diventare eretto o anche solo se lo tiene in mano e gli rimane piccolo.
Pensavo che si vergognava proprio a farsi vedere da moscio e invece gli piace.
Mi ha detto che se beve a volte non gli viene eretto, ma rimane molle e si allunga appena. Non riesce ad avere il rapporto ma a eiaculare si e dice che gode di più di quando fa tutta la penetrazione.
In pratica gli piace farselo toccare più da moscio che da eretto, a volte non si toglie neanche i jeans, ma vuole che lei gli mette la mano nei pantaloni e la tiene lì.
Mi è anche venuto in mente che magari con la ragazza non gli viene eretto e dice che preferisce così.
Sono un po' confuso e preoccupato.
Non so se è gay, se è ossessionato dal suo pene, dal pene in generale o da queste misure, o se abbia chissà che cosa altro, ma non mi sembra del tutto normale...
Lui dice che sono fuori e che è normale tra fratelli. Gli ho suggerito di parlare con lo psicologo a scuola mi ha detto che sono scemo e che non c'è niente da dire.
Non so se e come dirlo ai miei. Loro stravedono per lui, ho anche paura che non mi credono, lui ha una ragazza è io no, finisce che sono strano io.
Fino a quando eravamo piccoli capitava spesso che andavamo per casa senza mutande. Poi quando è cominciato lo sviluppo non è più successo. Magari anche questo ha influenzato.
Mi piacerebbe sentire qualcosa da voi, per decidere che cosa fare.
Grazie
Praticamente succede che lui è quello ok e io lo sfigato.
Lui fa un sacco di sport e io lo guardo solo in tv, lui ha la tartaruga sulla pancia e io la cellulite, lui ha i pettorali scolpiti e io sembra che ho le tette, lui va bene a scuola e io ho perso tre anni, fino ad ora, lui ha già fatto sesso, dice, e io no.
C'è una cosa, però che lo fa dare di testa. Ha una ossessione per le misure del pene e lì non è messo bene. Lui è 4cm a riposo che diventano 9,5 io sono 10cm a riposo che diventano 15, malgrado la pancia.
In pratica succede che lo vuole misurare continuamente con il mio, mi tocca per misurarlo lui oppure vuole che ci tocchiamo insieme. Condividiamo la camera perché la casa è piccola e mi capita spesso di svegliarmi e trovarlo che mi guarda, soprattutto se al mattino ho un'erezione.
A volte mi tocca mentre dormo.
Sabato sono tornato a casa molto tardi ed ero mezzo ubriaco. Mi sono buttato sul letto e mi sono addormentato vestito. Lui mi ha spogliato e mi sono accorto che si stava masturbando.
Non vi sto scrivendo perché mi sento minacciato, sono perfettamente in grado di difendermi, lo mando a quel paese e lui si allontana dicendo che non stava facendo niente di male.
Capita spesso che mi chiede come lo tengo nelle mutande o se ho mai provato a mettere il preservativo o solo che vuole parlare del pene in generale.
Io non ho mai fatto sesso. Lui mi parla spesso di quello che fa con la ragazza e gli da fastidio che io non ho niente da dire perché non ho esperienze.
Mi dice che gli piace quando lei glielo prende piccolo piccolo e lo fa diventare eretto o anche solo se lo tiene in mano e gli rimane piccolo.
Pensavo che si vergognava proprio a farsi vedere da moscio e invece gli piace.
Mi ha detto che se beve a volte non gli viene eretto, ma rimane molle e si allunga appena. Non riesce ad avere il rapporto ma a eiaculare si e dice che gode di più di quando fa tutta la penetrazione.
In pratica gli piace farselo toccare più da moscio che da eretto, a volte non si toglie neanche i jeans, ma vuole che lei gli mette la mano nei pantaloni e la tiene lì.
Mi è anche venuto in mente che magari con la ragazza non gli viene eretto e dice che preferisce così.
Sono un po' confuso e preoccupato.
Non so se è gay, se è ossessionato dal suo pene, dal pene in generale o da queste misure, o se abbia chissà che cosa altro, ma non mi sembra del tutto normale...
Lui dice che sono fuori e che è normale tra fratelli. Gli ho suggerito di parlare con lo psicologo a scuola mi ha detto che sono scemo e che non c'è niente da dire.
Non so se e come dirlo ai miei. Loro stravedono per lui, ho anche paura che non mi credono, lui ha una ragazza è io no, finisce che sono strano io.
Fino a quando eravamo piccoli capitava spesso che andavamo per casa senza mutande. Poi quando è cominciato lo sviluppo non è più successo. Magari anche questo ha influenzato.
Mi piacerebbe sentire qualcosa da voi, per decidere che cosa fare.
Grazie
[#1]
Gentile ragazzo,
stai chiedendo un consulto per te o per tuo fratello?
Dal momento che ti senti a disagio quando tuo fratello oltrepassa il limite e tu dici di saperlo allontanare, perchè non farlo presente a tuo fratello? Ha 15 anni e comprende perfettamente se qualcosa ti mette a disagio, non ha un ritardo mentale.
Poi, però passi a parlare di lui e di ciò che a tuo dire è una problematica. E' quindi per lui che chiedi un consulto?
Cordiali saluti,
stai chiedendo un consulto per te o per tuo fratello?
Dal momento che ti senti a disagio quando tuo fratello oltrepassa il limite e tu dici di saperlo allontanare, perchè non farlo presente a tuo fratello? Ha 15 anni e comprende perfettamente se qualcosa ti mette a disagio, non ha un ritardo mentale.
Poi, però passi a parlare di lui e di ciò che a tuo dire è una problematica. E' quindi per lui che chiedi un consulto?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, ma francamente sono rimasto un po' spiazzato, soprattutto quando lei scrive "passi a parlare di lui e di ciò che a tuo dire è una problematica".
Magari sono strano io e magari è difficile dire che cosa è normale o no, ma mi sembra che dormire con la mano di mio fratello sul mio pacco sia una cosa strana.
Come le ho scritto, mi mette a disagio, ne ho parlato con lui e quando accade lo rimetto in riga.
Quello che mi chiedevo, però, era se lui ha bisogno di aiuto.
Sono rimasto male per la sua risposta, mi fa venire il dubbio che è sempre meglio farsi gli affari propri.
Forse ho sbagliato a scrivere qui.
Grazie lo stesso.
Magari sono strano io e magari è difficile dire che cosa è normale o no, ma mi sembra che dormire con la mano di mio fratello sul mio pacco sia una cosa strana.
Come le ho scritto, mi mette a disagio, ne ho parlato con lui e quando accade lo rimetto in riga.
Quello che mi chiedevo, però, era se lui ha bisogno di aiuto.
Sono rimasto male per la sua risposta, mi fa venire il dubbio che è sempre meglio farsi gli affari propri.
Forse ho sbagliato a scrivere qui.
Grazie lo stesso.
[#3]
Gentile ragazzo,
non ho capito se il problema per te sia che forse TUO FRATELLO ( e non tu) ha un problema con la sua ragazza; se TUO FRATELLO è ossessionato dal pene, se TUO FRATELLO è gay, ecc... A scanso di equivoci sono parole tue. Non capisco poi se tu e tuo fratello dormite nello stesso letto.
Se dici che sai metterlo al suo posto quando esagera, il problema è che lui lo rifà ugualmente, nonostante tutto? Ha un ritardo mentale o si tratta di un gioco che tu non gradisci? Gli hai mai parlato seriamente di questo comportamento inaccettabile per te?
Se non vuoi ricevere delle domande da parte di uno psicologo (e le domande servono per comprendere meglio la situazione), allora non sai che lo strumento principale che lo psicologo usa è il dialogo e che per comprendere una situazione è indispensabile porre delle domande. Ti aspetti forse una risposta preconfezionata? La risposta copia-incolla per tutti gli utenti non esiste, altrimenti non sarebbe necessario avere dall'altra parte un professionista.
Cordiali saluti,
non ho capito se il problema per te sia che forse TUO FRATELLO ( e non tu) ha un problema con la sua ragazza; se TUO FRATELLO è ossessionato dal pene, se TUO FRATELLO è gay, ecc... A scanso di equivoci sono parole tue. Non capisco poi se tu e tuo fratello dormite nello stesso letto.
Se dici che sai metterlo al suo posto quando esagera, il problema è che lui lo rifà ugualmente, nonostante tutto? Ha un ritardo mentale o si tratta di un gioco che tu non gradisci? Gli hai mai parlato seriamente di questo comportamento inaccettabile per te?
Se non vuoi ricevere delle domande da parte di uno psicologo (e le domande servono per comprendere meglio la situazione), allora non sai che lo strumento principale che lo psicologo usa è il dialogo e che per comprendere una situazione è indispensabile porre delle domande. Ti aspetti forse una risposta preconfezionata? La risposta copia-incolla per tutti gli utenti non esiste, altrimenti non sarebbe necessario avere dall'altra parte un professionista.
Cordiali saluti,
[#4]
Ex utente
Non mi aspetto una risposta copia incolla, ma mi aspetto di essere ascoltato con empatia e partecipazione, mi aspetto che il professionista faccia domande per approfondire, provare a capire, instaurare un dialogo costruttivo.
La mia richiesta di consulto voleva richiedere una opinione in merito a un comportamento di mio fratello che mi sembra non ordinario.
Ho voluto scrivere per capire se può avere bisogno di aiuto, se è un suo modo per chiederlo.
Ho scritto per lui, non per me.
È mio fratello, ci tengo a lui.
La questione non è se mi da fastidio, la questione è se mi aiutate a capire se è in difficoltà e se lo posso aiutare.
Mi ha dato fastidio che per due volte ha scritto se ha un ritardo mentale, mi ha dato fastidio che siccome ho 19 anni mi ha dato del tu e ha usato un tono come se non capissi nulla.
Non ho sentito nessuna comprensione da parte sua, non credo che in questo caso il dialogo si stia sviluppando bene.
La mia richiesta di consulto voleva richiedere una opinione in merito a un comportamento di mio fratello che mi sembra non ordinario.
Ho voluto scrivere per capire se può avere bisogno di aiuto, se è un suo modo per chiederlo.
Ho scritto per lui, non per me.
È mio fratello, ci tengo a lui.
La questione non è se mi da fastidio, la questione è se mi aiutate a capire se è in difficoltà e se lo posso aiutare.
Mi ha dato fastidio che per due volte ha scritto se ha un ritardo mentale, mi ha dato fastidio che siccome ho 19 anni mi ha dato del tu e ha usato un tono come se non capissi nulla.
Non ho sentito nessuna comprensione da parte sua, non credo che in questo caso il dialogo si stia sviluppando bene.
[#5]
Gentile ragazzo,
continuo a darti del tu perchè secondo me (ma credo di essere in ottima compagnia) dare del lei ad un ragazzo molto giovane di 19 anni è offensivo. Non so se i prof a scuola si rivolgono a te con il lei, ai miei tempi non accadeva. Non so se quando vai dal medico, egli si rivolge a te con il lei. Neppure questo accadeva quando io avevo la tua età. Non so se quando sei in giro ed entri in un bar, al cinema o in un negozio le persone si rivolgono a te con il lei. Ma mi piacerebbe conoscere, per curiosità professionale, il tuo concetto di empatia e partecipazione.
Ti ho domandato se tuo fratello ha un ritardo mentale perchè solitamente, quando si chiede a chicchessia di far cessare un comportamento non gradito, la persona sana per educazione e rispetto, ci accontenta.
A meno che non sia un contesto goliardico e due adolescenti stanno giocando (cosa che però dovrebbe essere accettata da entrambi). Questo è ciò che sostiene tuo fratello. Lo hai scritto tu sopra. Per lui è un gioco, normale tra fratelli.
E queste domande, da parte di una persona che ti vuole dare una risposta accurata, ti infastidiscono. Sarei curiosa di sapere che tipo di risposta potrebbe darti una persona che vuole aiutarti se prima non ha chiara la situazione e non può farti domande.
Nella tua prima richiesta poi descrivi accuratamente cosa fa tuo ragazzo con la sua ragazza, cosa gradisce, ecc... Per saperlo, immagino tu lo abbia ascoltato e ne abbiate parlato. Avete parlato di cose così intime (altrimenti tu non potresti saperlo) ma non rifletti su che cosa ti ha detto quando gli hai parlato del fatto che non gradisci i suoi comportamenti.
Perchè tu hai scritto (lo cito testualmente): "...Come le ho scritto, mi mette a disagio, ne ho parlato con lui e quando accade lo rimetto in riga."
Hai scritto che sei confuso e non c'è nulla di male in questo, ma almeno cerca di capire che le domande servono a te per poter riflettere e avere un quadro più chiaro.
Dici di aver scritto per tuo fratello, ma per tuo fratello tutto ciò non è un problema, giusto? Invece per te sì, tant'è che scrivi che ti mette a disagio il comportamento di tuo fratello.
Un lavoro psicologico attento, empatico e partecipato prevede normalmente di aiutare la persona a disagio a trovare strategie e soluzioni per uscire dal disagio. Ma non di aiutare chi non cerca nè chiede aiuto.
Saluti,
continuo a darti del tu perchè secondo me (ma credo di essere in ottima compagnia) dare del lei ad un ragazzo molto giovane di 19 anni è offensivo. Non so se i prof a scuola si rivolgono a te con il lei, ai miei tempi non accadeva. Non so se quando vai dal medico, egli si rivolge a te con il lei. Neppure questo accadeva quando io avevo la tua età. Non so se quando sei in giro ed entri in un bar, al cinema o in un negozio le persone si rivolgono a te con il lei. Ma mi piacerebbe conoscere, per curiosità professionale, il tuo concetto di empatia e partecipazione.
Ti ho domandato se tuo fratello ha un ritardo mentale perchè solitamente, quando si chiede a chicchessia di far cessare un comportamento non gradito, la persona sana per educazione e rispetto, ci accontenta.
A meno che non sia un contesto goliardico e due adolescenti stanno giocando (cosa che però dovrebbe essere accettata da entrambi). Questo è ciò che sostiene tuo fratello. Lo hai scritto tu sopra. Per lui è un gioco, normale tra fratelli.
E queste domande, da parte di una persona che ti vuole dare una risposta accurata, ti infastidiscono. Sarei curiosa di sapere che tipo di risposta potrebbe darti una persona che vuole aiutarti se prima non ha chiara la situazione e non può farti domande.
Nella tua prima richiesta poi descrivi accuratamente cosa fa tuo ragazzo con la sua ragazza, cosa gradisce, ecc... Per saperlo, immagino tu lo abbia ascoltato e ne abbiate parlato. Avete parlato di cose così intime (altrimenti tu non potresti saperlo) ma non rifletti su che cosa ti ha detto quando gli hai parlato del fatto che non gradisci i suoi comportamenti.
Perchè tu hai scritto (lo cito testualmente): "...Come le ho scritto, mi mette a disagio, ne ho parlato con lui e quando accade lo rimetto in riga."
Hai scritto che sei confuso e non c'è nulla di male in questo, ma almeno cerca di capire che le domande servono a te per poter riflettere e avere un quadro più chiaro.
Dici di aver scritto per tuo fratello, ma per tuo fratello tutto ciò non è un problema, giusto? Invece per te sì, tant'è che scrivi che ti mette a disagio il comportamento di tuo fratello.
Un lavoro psicologico attento, empatico e partecipato prevede normalmente di aiutare la persona a disagio a trovare strategie e soluzioni per uscire dal disagio. Ma non di aiutare chi non cerca nè chiede aiuto.
Saluti,
[#6]
Ex utente
Le chiedo scusa, ma mi sembra evidente che è difficile farmi capire.
Mio fratello non cerca e non chiede aiuto.
Anzi, dice che sono scemo io che lo voglio mandare dallo psicologo.
La mia domanda è, sulla base di quello che le ho raccontato, lui avrebbe bisogno di aiuto?
Il suo comportamento non è interpretabile come una richiesta di aiuto, anche se non lo chiede a parole?
Il mio disagio nasce dal fatto che non mi sembra normale quello che fa e mi preoccupo per lui.
Non sono a disagio perché mi vuole vedere nudo o mi tocca, sono a disagio perché lui ha il desiderio di fare queste cose e a me non sembrano normali.
Non gli ho mai detto di smettere perché mi da fastidio, ma perché mi sembra che non dovrebbe avere voglia di fare queste cose, ma che dovrebbe cercarne altre, per questo chiedo se secondo lei ha bisogno di aiuto.
Non sono affatto convinto che chi ha bisogno di aiuto lo chiede, potrebbe non averne il coraggio o non rendersi conto di avere bisogno.
Un'altra domanda che avevo fatto è: dovrei parlarne con i miei genitori, anche se lui non ha sentito il bisogno di farlo?
Lui non ha mai detto che per lui è un gioco, ma che secondo lui è normale che un fratello voglia fare queste. Lei concorda?
Non sono infastidito dalle sue domande, anzi. È solo che come le fa mi sembra sempre che voglia puntualizzare qualcosa, che io non ho capito oppure che ho sbagliato.
Quando scrivo empatia e partecipazione intendo un atteggiamento di ascolto accogliente. Qui mi sembra di essere in un'interrogazione in cui non solo sbaglio le risposte, ma anche le domande.
Non metto minimamente in dubbio la sua capacità professionale, ma mi sento sempre punzecchiato, invece che ascoltato e compreso.
Meno rigore e più sensibilità, tutto qui.
La ringrazio, comunque, per tutto il tempo che mi ha dedicato.
Mio fratello non cerca e non chiede aiuto.
Anzi, dice che sono scemo io che lo voglio mandare dallo psicologo.
La mia domanda è, sulla base di quello che le ho raccontato, lui avrebbe bisogno di aiuto?
Il suo comportamento non è interpretabile come una richiesta di aiuto, anche se non lo chiede a parole?
Il mio disagio nasce dal fatto che non mi sembra normale quello che fa e mi preoccupo per lui.
Non sono a disagio perché mi vuole vedere nudo o mi tocca, sono a disagio perché lui ha il desiderio di fare queste cose e a me non sembrano normali.
Non gli ho mai detto di smettere perché mi da fastidio, ma perché mi sembra che non dovrebbe avere voglia di fare queste cose, ma che dovrebbe cercarne altre, per questo chiedo se secondo lei ha bisogno di aiuto.
Non sono affatto convinto che chi ha bisogno di aiuto lo chiede, potrebbe non averne il coraggio o non rendersi conto di avere bisogno.
Un'altra domanda che avevo fatto è: dovrei parlarne con i miei genitori, anche se lui non ha sentito il bisogno di farlo?
Lui non ha mai detto che per lui è un gioco, ma che secondo lui è normale che un fratello voglia fare queste. Lei concorda?
Non sono infastidito dalle sue domande, anzi. È solo che come le fa mi sembra sempre che voglia puntualizzare qualcosa, che io non ho capito oppure che ho sbagliato.
Quando scrivo empatia e partecipazione intendo un atteggiamento di ascolto accogliente. Qui mi sembra di essere in un'interrogazione in cui non solo sbaglio le risposte, ma anche le domande.
Non metto minimamente in dubbio la sua capacità professionale, ma mi sento sempre punzecchiato, invece che ascoltato e compreso.
Meno rigore e più sensibilità, tutto qui.
La ringrazio, comunque, per tutto il tempo che mi ha dedicato.
[#7]
Gentile utente,
noi qui ci occupiamo di chi ci scrive e dei suoi disagi.
E dunque ci risulta difficile o impossibile rispondere relativamente a Suo fratello, che conosciamo solo per interposta persona (Lei).
Proviamo dunque a ri-centrarci su di Lei che ci scrive.
La cosa che ci si chiede è questa:
- Cosa prova e "sente" Lei dentro di sè - nelle Sue emozioni - quando questo "gioco" accade?
- Per quale motivo Lei scrivente si presta a questo "gioco"?
Infatti mentre Lei si chiede se è normale che *Suo fratello* voglia toccarLe il pene,
altrettanto noi ci chiediamo quale è la motivazione nell'eventuale lasciarselo toccare e perchè lo si permette.
Non si impressioni per le domande,
gli Psicologi le fanno per capire meglio:
- o i fatti narrati (tanto essendo più online)
- o il mondo interno del soggetto;
non certo per giudicare.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#8]
Ex utente
Gentile dottoressa Brunialti,
la ringrazio molto per le sue parole, che ha usato con delicatezza.
Grazie anche per il Lei, usato addirittura con la maiuscola. Non pretendevo tanto, ma mi ero sentito trattato come un ragazzino che non capisce niente.
In effetti non mi ero mai chiesto perché lo lascio fare. Ci ho pensato molto e credo per due motivi:
1. Non ho per niente un bel rapporto con il mio corpo e il pene è forse l'unica cosa che salverei, quindi non mi dispiace.
2. Non sono migliore in niente rispetto a mio fratello e avere una cosa che in qualche modo lui ricerca e ammira mi fa stare bene.
Non saprei descrivere bene le emozioni che provo, ma direi imbarazzo accompagnato da un sottile piacere.
Forse è proprio il piacere che mi ha dato da pensare, più che l'imbarazzo, mi ha fatto dubitare che qualcosa non va.
Ho avuto di gran lunga più intimità con mio fratello che con chiunque altro.
Mi sta un po' sull'anima perché lui è sempre ok e io no e forse questo rapporto un po' speciale che si è venuto a creare ci ha avvicinati molto. È una cosa solo nostra e lui ha scelto me per condividerla.
Tengo molto a lui e credo lui a me.
Forse sono io che devo andare dallo psicologo. Ho riletto le cose scritte e ho notato due cose, non che sono sorpreso.
Che non mi piaccio e non mi sento adeguato e che cerco di essere accettato.
Ho un problema con il peso e questo mi fa essere goffo e non attraente. Ho un problema con la volontà: ho mollato tutto sul cibo e ho preso un sacco di chili, ho mollato tutto con la scuola e ho perso tre anni, non ho mollato con le ragazze solo perché non ne ho mai avute.
Non mi cerca nessuno, solo mio fratello lo ha fatto.
I miei mi hanno sempre caricato la sua responsabilità con frasi del tipo: non fare questo perché altrimenti lo vuole fare anche tuo fratello e lui è più piccolo, devi dare il buon esempio. E poi è sempre finita che io non ci riuscivo e lui faceva bene. Se capitava che lui sbagliava, se la prendevano con me perché non lo avevo aiutato.
Per questa cosa del pene io ho anche paura che se viene fuori che c'è un problema poi sono io che dovevo dirlo o fare qualcosa.
Come mi dovrei comportare secondo lei?
Grazie ancora.
P.s. Grazie anche alla dottoressa Pileci, che mi ha risposto molte volte, ma con cui mi è stato difficile comunicare.
la ringrazio molto per le sue parole, che ha usato con delicatezza.
Grazie anche per il Lei, usato addirittura con la maiuscola. Non pretendevo tanto, ma mi ero sentito trattato come un ragazzino che non capisce niente.
In effetti non mi ero mai chiesto perché lo lascio fare. Ci ho pensato molto e credo per due motivi:
1. Non ho per niente un bel rapporto con il mio corpo e il pene è forse l'unica cosa che salverei, quindi non mi dispiace.
2. Non sono migliore in niente rispetto a mio fratello e avere una cosa che in qualche modo lui ricerca e ammira mi fa stare bene.
Non saprei descrivere bene le emozioni che provo, ma direi imbarazzo accompagnato da un sottile piacere.
Forse è proprio il piacere che mi ha dato da pensare, più che l'imbarazzo, mi ha fatto dubitare che qualcosa non va.
Ho avuto di gran lunga più intimità con mio fratello che con chiunque altro.
Mi sta un po' sull'anima perché lui è sempre ok e io no e forse questo rapporto un po' speciale che si è venuto a creare ci ha avvicinati molto. È una cosa solo nostra e lui ha scelto me per condividerla.
Tengo molto a lui e credo lui a me.
Forse sono io che devo andare dallo psicologo. Ho riletto le cose scritte e ho notato due cose, non che sono sorpreso.
Che non mi piaccio e non mi sento adeguato e che cerco di essere accettato.
Ho un problema con il peso e questo mi fa essere goffo e non attraente. Ho un problema con la volontà: ho mollato tutto sul cibo e ho preso un sacco di chili, ho mollato tutto con la scuola e ho perso tre anni, non ho mollato con le ragazze solo perché non ne ho mai avute.
Non mi cerca nessuno, solo mio fratello lo ha fatto.
I miei mi hanno sempre caricato la sua responsabilità con frasi del tipo: non fare questo perché altrimenti lo vuole fare anche tuo fratello e lui è più piccolo, devi dare il buon esempio. E poi è sempre finita che io non ci riuscivo e lui faceva bene. Se capitava che lui sbagliava, se la prendevano con me perché non lo avevo aiutato.
Per questa cosa del pene io ho anche paura che se viene fuori che c'è un problema poi sono io che dovevo dirlo o fare qualcosa.
Come mi dovrei comportare secondo lei?
Grazie ancora.
P.s. Grazie anche alla dottoressa Pileci, che mi ha risposto molte volte, ma con cui mi è stato difficile comunicare.
[#9]
Sono molto contenta che le mie domande ti abbiano stimolato a leggere e rileggere ciò che avevi scritto perchè immagino il dolore nel presentarsi in questo modo: "lui è quello ok e io lo sfigato.".
Ma se ti avessi scritto nella mia prima risposta che il problema vero è la tua bassa autostima, sono certa non l'avresti presa bene e non ti avrebbe neppure aiutato a diventare un po' più consapevole.
In prima battuta ti chiedevo se il consulto fosse per te, infatti tu ora concludi dicendo "Forse sono io che devo andare dallo psicologo. Ho riletto le cose scritte e ho notato due cose, non che sono sorpreso.
Che non mi piaccio e non mi sento adeguato e che cerco di essere accettato."
Non sono solita trattare le persone come deficienti perchè ho un profondo rispetto per le persone, altrimenti avrei anche scelto un altro lavoro. Se ti avessi trattato come un deficiente, non ti avrei neppure risposto, o ti avrei liquidato con una sola risposta, senza aiutarti ad essere nelle condizioni di arrivare al nocciolo del problema, come poi è successo.
Come vedi, le domande ti hanno aiutato, e prova a riflettere se il tuo sentirti punzecchiato e infastidito (e addiritturasentirsi come un deficiente, come hai scritto tu) per le mie domande non faccia invece parte del problema.
Hai scritto che con i tuoi genitori non ti sentiresti a tuo agio nel parlare di tuo fratello e che forse neppure ci crederebbero; di tutto ciò io non so nulla perchè chiaramente non conosco il tipo di relazione che c'è tra te e loro. Rifletterei su questo però.
Cordiali saluti,
Ma se ti avessi scritto nella mia prima risposta che il problema vero è la tua bassa autostima, sono certa non l'avresti presa bene e non ti avrebbe neppure aiutato a diventare un po' più consapevole.
In prima battuta ti chiedevo se il consulto fosse per te, infatti tu ora concludi dicendo "Forse sono io che devo andare dallo psicologo. Ho riletto le cose scritte e ho notato due cose, non che sono sorpreso.
Che non mi piaccio e non mi sento adeguato e che cerco di essere accettato."
Non sono solita trattare le persone come deficienti perchè ho un profondo rispetto per le persone, altrimenti avrei anche scelto un altro lavoro. Se ti avessi trattato come un deficiente, non ti avrei neppure risposto, o ti avrei liquidato con una sola risposta, senza aiutarti ad essere nelle condizioni di arrivare al nocciolo del problema, come poi è successo.
Come vedi, le domande ti hanno aiutato, e prova a riflettere se il tuo sentirti punzecchiato e infastidito (e addiritturasentirsi come un deficiente, come hai scritto tu) per le mie domande non faccia invece parte del problema.
Hai scritto che con i tuoi genitori non ti sentiresti a tuo agio nel parlare di tuo fratello e che forse neppure ci crederebbero; di tutto ciò io non so nulla perchè chiaramente non conosco il tipo di relazione che c'è tra te e loro. Rifletterei su questo però.
Cordiali saluti,
[#10]
Gentile ragazzo,
la Sua autoanalisi in #8 è lucida
e delinea una Sua situazione esistenziale caratterizzata da alcune carenze:
la coporeità, la scuola, la socialità, l'eccessiva responsabilizzazone e la scarsa esperienza sessuale,..
Tutto ciò concorre a rendere più "importante" l'essere cercato (da Suo fratello) e dunque più difficile tracciare gli opportuni confini.
In queste ultime parole c'è anche una risposta alla Sua domanda: "..Per questa cosa del pene ... Come mi dovrei comportare secondo lei?.. ",
Anche in questo caso Le consiglio di centrarsi su di sè, prima di pensare ai genitori,
decidendo di ristabilire i giusti confini di privacy per quanto riguarda i Suoi organi genitali.
Posso prevedere che non sia tanto semplice mettere degli STOP, posto che l'essere cercato valorizza la Sua parte - il pene - che è "..l'unica cosa che salverei..".
Ma neanche per Suo fratello sarà facile accettere il Suo NO, per motivi che noi qui non sappiamo.
"..Forse sono io che devo andare dallo psicologo..."
Sì, forse Lei sarebbe pronto anche per un percorso psicologico con uno Psicoterapeuta;
Potrebbe ipotizzare di partire dal concreto mettendo mano ai suoi problemi di peso corporeo
attraverso una metodologia di trattamento INTEGRATA, che comprende dunque Psicologo, Dietologo, Endocrinologo .. il tutto presso un unico Centro dell'Azienda Sanitaria (senza spesa, solo ticket).
Al proposito Le linko le ultime recentissime importanti novità:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2477-disturbi-alimentari-e-codice-lilla-al-pronto-soccorso-nuove-attenzioni-cliniche-e-familiari.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7804-codice-lilla-per-i-dca-e-gli-utenti-medicitalia-soffrono-di-dca.html
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#11]
Ex utente
I due link che mi ha inviato sono stati illuminanti.
Ho letto con molta attenzione.
Ho cercato tutti i nomi che non conoscevo e mi sembra di riconoscermi nel binge eating, anche se a questo punto mi viene il dubbio di non aver capito niente di me.
Ma forse non sono l'unico...
Credo che proverò a far leggere a mio fratello quello che c'è scritto per spiegargli la mia richiesta di stop.
La strada del pronto soccorso mi sembra la più facile da cominciare, spero che lui avrà voglia di accompagnarmi.
Mi sembra di aver dormito per anni ed essermi svegliato adesso.
Ho solo un grosso dubbio.
Il percorso integrato che dice mi servirebbe deve prevedere dei farmaci?
Conosco persone che fanno uso di antidepressivi e cose così, ma non è una strada che voglio per niente cominciare.
Se è così non faccio nulla.
Visto che sono maggiorenne non è obbligatorio coinvolgere i genitori vero? Posso decidere da solo?
Grazie se ha ancora voglia di rispondere.
Ho letto con molta attenzione.
Ho cercato tutti i nomi che non conoscevo e mi sembra di riconoscermi nel binge eating, anche se a questo punto mi viene il dubbio di non aver capito niente di me.
Ma forse non sono l'unico...
Credo che proverò a far leggere a mio fratello quello che c'è scritto per spiegargli la mia richiesta di stop.
La strada del pronto soccorso mi sembra la più facile da cominciare, spero che lui avrà voglia di accompagnarmi.
Mi sembra di aver dormito per anni ed essermi svegliato adesso.
Ho solo un grosso dubbio.
Il percorso integrato che dice mi servirebbe deve prevedere dei farmaci?
Conosco persone che fanno uso di antidepressivi e cose così, ma non è una strada che voglio per niente cominciare.
Se è così non faccio nulla.
Visto che sono maggiorenne non è obbligatorio coinvolgere i genitori vero? Posso decidere da solo?
Grazie se ha ancora voglia di rispondere.
[#12]
Gentile ragazzo,
sono contenta che le News abbiano suscitato il Suo interesse.
Aggiungo questa sul binge-eating:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
Riguardo alla Sua domanda relativa ai farmaci, l'eventuale opportunità di una cura farmacologica - a termine naturalmente - si evidenzia nel corso del percorso
a supporto integrato con tutto il resto: dieta mirata, psicoterapia, ecc..
Certamente se una persona ce la fa senza di essi,
non vengono prescritti farmaci.
Un appoggio attraverso la psicoterapia invece è (quasi) sempre previsto e permette di occuparsi degli aspetti irrisolti di sè, non solo alimentari.
Confermo la Sua autonomia nelle scelte inerenti alla salute, essendo Lei maggiorenne.
Importante:
l'alternativa al Pronto Soccorso è rappresentata dalla "Impegnativa" del Medico di base per il Centro DCA più vicino a casa Sua (mappa in http://www.disturbialimentarionline.it/mappa-dca ),
dove sarà fatta la diagnosi, concordato il piano terapeutico e la cura integrata.
Lei è sicuramente ancora in tempo per prendersi cura di sè,
per prendere in mano le redini della propria vita
utilizzando gli opportuni supporti.
Con pazienza e determinazione.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#13]
Ex utente
Ho seguito il suo consiglio e ho chiesto l'impegnativa al medico.
Ho anche parlato di tutto questo a mio fratello. Mi ha detto che non mi lascerà fare tutto da solo.
Mi ha detto che non aveva capito tutto questo. Mi ha detto che forse anche lui proverà a parlare con qualcuno. Mi ha confessato che ha avuto rapporti con altri ragazzi. Che non crede di essere gay, ma pensa che sono esperienze che possono aiutarlo ad accettare il suo pene.
Gli ho chiesto di non parlarne con i miei. Lui ha insistito per dirlo alla mamma, ma mi ha promesso che non lo farà.
Volevo chiedere ancora una cosa. A scuola sono in una classe nuova perché sono stato bocciato. C'è una ragazza che ha problemi di peso e istintivamente ci siamo avvicinati. Può essere una buona idea o sono solo problemi che si sommano?
Ho la seria paura di non farcela. Ieri sera mentre leggevo tutte queste cose e mi convinceva di dover fare qualcosa non ho resistito e ho divorato una quintalata di cibo.
A scuola mi sento già lo sfigato della classe, abbiamo fatto un lavoro di presentazione a gruppi e mi hanno scelto per ultimo. Cominciamo come al solito, gli insegnanti poi mi conoscono già e non si sono fatti mancare battutine su come andrà questo anno.
Pensa che diminuire di peso mi potrà dare una mano? Sono sempre stato grasso, non proprio come adesso e non so come è non esserlo.
Grazie di tutto, ma vorrei fare cento cose e sistemarle tutte in un minuto e invece mi sono messo a letto con la tv.
Come è difficile sopravvivere
Ho anche parlato di tutto questo a mio fratello. Mi ha detto che non mi lascerà fare tutto da solo.
Mi ha detto che non aveva capito tutto questo. Mi ha detto che forse anche lui proverà a parlare con qualcuno. Mi ha confessato che ha avuto rapporti con altri ragazzi. Che non crede di essere gay, ma pensa che sono esperienze che possono aiutarlo ad accettare il suo pene.
Gli ho chiesto di non parlarne con i miei. Lui ha insistito per dirlo alla mamma, ma mi ha promesso che non lo farà.
Volevo chiedere ancora una cosa. A scuola sono in una classe nuova perché sono stato bocciato. C'è una ragazza che ha problemi di peso e istintivamente ci siamo avvicinati. Può essere una buona idea o sono solo problemi che si sommano?
Ho la seria paura di non farcela. Ieri sera mentre leggevo tutte queste cose e mi convinceva di dover fare qualcosa non ho resistito e ho divorato una quintalata di cibo.
A scuola mi sento già lo sfigato della classe, abbiamo fatto un lavoro di presentazione a gruppi e mi hanno scelto per ultimo. Cominciamo come al solito, gli insegnanti poi mi conoscono già e non si sono fatti mancare battutine su come andrà questo anno.
Pensa che diminuire di peso mi potrà dare una mano? Sono sempre stato grasso, non proprio come adesso e non so come è non esserlo.
Grazie di tutto, ma vorrei fare cento cose e sistemarle tutte in un minuto e invece mi sono messo a letto con la tv.
Come è difficile sopravvivere
[#14]
Gentile ragazzo,
Sono proprio contenta che Lei abbia fatto l'impegnativa: è un primo passo molto molto importante e significativo.
Riguardo alla Sua domanda,
sono certa che NON essere grasso La aiuterà;
sia nella Sua considerazone di sè,
sia nella valutazione di chi La guarda.
Naturalmente per riuscire a dimagrire
oltre che la pazienza
è indispensabile anche sciogliere alcuni "nodi" interiori, quelli che fanno sì che sul cibo vengano scaricate le tensioni e i conflitti.
Riguardo alla Sua compagna di classe "cicciotta" anche lei,
ci potrebbe essere forse un aiuto reciproco, avendo entrambi Voi un problema comune
nel quale in genere ci si sente molto soli.
Mi faccia sapere il prosieguo dei vari aspetti, se Le fa piacere.
(NB.: Ho chiesto al Collega Andrologo una valutazione delle misure del pene per Suo fratello.
Lui consiglia una "Visita andrologica con valutazione anche dello sviluppo testicolare",
visita specialistica che Suo fratello potrà effettuare gratuitamente con la impegnativa del medico di base, proprio come ha fatto Lei.
A 15 anni può essere più che opportuno fare una valutazione,
si è ancora in tempo per rimediare, se il caso.)
Dott. Brunialti
[#15]
Ex utente
Sono ancora in attesa di fare la visita, ma ho bisogno di chiedere un consiglio.
Mi è successo che ho fatto molta amicizia con la mia nuova compagna di classe, anche lei in sovrappeso.
Siamo usciti spesso, anche da soli. Credo che lei mi abbia fatto capire che vorrebbe andare anche oltre.
Sabato eravamo soli a casa sua e lei era molto coccolosa. Io ero combattuto tra due sentimenti opposti.
Da un lato le sue coccole mi hanno provocato una erezione e avrei desiderato andare avanti, anche perché sono ancora vergine e non ho mai avuto occasione di farlo.
Dall'altro lato ero terrorizzato che lei si accorgesse dell'erezione perché sto bene con lei, ma non riesco a provare una attrazione fisica per lei e poi sono estremamente imbarazzato dal mio corpo.
Ho la cellulite sulle gambe e sulla pancia e sono in sovrappeso e non sopporto di farmi vedere. Non sono andato neanche al mare.
Credo che più passa il tempo e più le cose andranno avanti e non so come fare.
Vorrei che la prima volta fosse diverso, ma ho paura che se aspetto la donna della mia vita e di essere magro morirò vergine.
Mio fratello, tanto per cambiare, mi dice che sono scemo, che sono tutte esperienze.
La cosa che più mi saventa è l'idea di spogliarmi. Ho paura della sua reazione e di rovinare tutto.
Questa cosa mi sta facendo agitare molto e invece di perdere peso continuo a aggiungere chili.
Un'altra cosa che mi fa stare male è che abbiamo spesso studiato insieme e in due verifiche lei è andata bene e io male. Io potevo usare le mappe perché sono DSA, ma non le ho usate perché non volevo farglielo vedere. Ho paura che mi consideri uno scemo.
Sono in difficoltà e ho bisogno di un consiglio.
Grazie
Mi è successo che ho fatto molta amicizia con la mia nuova compagna di classe, anche lei in sovrappeso.
Siamo usciti spesso, anche da soli. Credo che lei mi abbia fatto capire che vorrebbe andare anche oltre.
Sabato eravamo soli a casa sua e lei era molto coccolosa. Io ero combattuto tra due sentimenti opposti.
Da un lato le sue coccole mi hanno provocato una erezione e avrei desiderato andare avanti, anche perché sono ancora vergine e non ho mai avuto occasione di farlo.
Dall'altro lato ero terrorizzato che lei si accorgesse dell'erezione perché sto bene con lei, ma non riesco a provare una attrazione fisica per lei e poi sono estremamente imbarazzato dal mio corpo.
Ho la cellulite sulle gambe e sulla pancia e sono in sovrappeso e non sopporto di farmi vedere. Non sono andato neanche al mare.
Credo che più passa il tempo e più le cose andranno avanti e non so come fare.
Vorrei che la prima volta fosse diverso, ma ho paura che se aspetto la donna della mia vita e di essere magro morirò vergine.
Mio fratello, tanto per cambiare, mi dice che sono scemo, che sono tutte esperienze.
La cosa che più mi saventa è l'idea di spogliarmi. Ho paura della sua reazione e di rovinare tutto.
Questa cosa mi sta facendo agitare molto e invece di perdere peso continuo a aggiungere chili.
Un'altra cosa che mi fa stare male è che abbiamo spesso studiato insieme e in due verifiche lei è andata bene e io male. Io potevo usare le mappe perché sono DSA, ma non le ho usate perché non volevo farglielo vedere. Ho paura che mi consideri uno scemo.
Sono in difficoltà e ho bisogno di un consiglio.
Grazie
[#16]
Gentile ragazzo,
quanta strada fatta dal primo messaggio inviatoci.
Ora si parla di una relazione fuori dall'ambito familiare;
cioè dell'essersi messo - con una Sua coetanea - "in relazione":
di studio insieme,
affettiva,
sessuale.
Riguardo a questo ultima:
- "ero terrorizzato che lei si accorgesse dell'erezione perché sto bene con lei",
la "lei" potrebbe esserne contenta; anche lei potrebbe avere problemi di autostima legati al sovrappeso; la Sua erezione potrebbe rappresentare un "complimento", non crede?
- "..non riesco a provare una attrazione fisica per lei.."
il Suo corpo testimonia il contrario.
- "e poi sono estremamente imbarazzato dal mio corpo. Ho la cellulite.."
E altrettanto la ragazza, immagino. Si figuri che le donne, anche se magre, possono avere ugualmente la cellulite..
Vorrei dirLe che se si crea la situazione sessuale che Lei teme
può anche NON scappare, bensì stare nella situazione vedendo cosa accade. Certo nulla che assomigli alla .. pena di morte.
Lasci fare ai Suoi sentimenti, al Suo corpo, al contesto.
Non è un esame; forse la Sua ragazza è simile a Lei (vergine? spaventata? desiderosa di un passo avanti?).
N.B.:
Eviti di confrontarsi con Suo fratello "sul sessuale":
- si tratta della SUA vita (sessuale), anche se in parte condivisa con lui;
- lui non è il Suo maestro, ha 15 anni;
- anche lui potrebbe avere dei problemi (che dovrebbe peraltro affrontare finchè in tempo, #14).
Cordiale ciao.
Dott. Brunialti
quanta strada fatta dal primo messaggio inviatoci.
Ora si parla di una relazione fuori dall'ambito familiare;
cioè dell'essersi messo - con una Sua coetanea - "in relazione":
di studio insieme,
affettiva,
sessuale.
Riguardo a questo ultima:
- "ero terrorizzato che lei si accorgesse dell'erezione perché sto bene con lei",
la "lei" potrebbe esserne contenta; anche lei potrebbe avere problemi di autostima legati al sovrappeso; la Sua erezione potrebbe rappresentare un "complimento", non crede?
- "..non riesco a provare una attrazione fisica per lei.."
il Suo corpo testimonia il contrario.
- "e poi sono estremamente imbarazzato dal mio corpo. Ho la cellulite.."
E altrettanto la ragazza, immagino. Si figuri che le donne, anche se magre, possono avere ugualmente la cellulite..
Vorrei dirLe che se si crea la situazione sessuale che Lei teme
può anche NON scappare, bensì stare nella situazione vedendo cosa accade. Certo nulla che assomigli alla .. pena di morte.
Lasci fare ai Suoi sentimenti, al Suo corpo, al contesto.
Non è un esame; forse la Sua ragazza è simile a Lei (vergine? spaventata? desiderosa di un passo avanti?).
N.B.:
Eviti di confrontarsi con Suo fratello "sul sessuale":
- si tratta della SUA vita (sessuale), anche se in parte condivisa con lui;
- lui non è il Suo maestro, ha 15 anni;
- anche lui potrebbe avere dei problemi (che dovrebbe peraltro affrontare finchè in tempo, #14).
Cordiale ciao.
Dott. Brunialti
[#17]
Ex utente
Ieri è andata malissimo. Lei era sola a casa come spesso capita e allora ci siamo visti per un film. Sul divano le cose sono quasi subito andate in una direzione diversa dal film.
Lei ha cominciato a baciarmi e io sono andato in erezione quasi subito. Lei si è accorta e ha continuato a baciarmi. Siamo andati avanti per un po' poi le ho chiesto se voleva che mi mettessi il preservativo.
Lei mi ha detto di si, ma che preferiva farlo lei. In pratica l'ho aperto e stavo per tirare fuori il pene per farmelo mettere, ma non sono riuscito a trattenermi e sono venuto nella tuta.
Lei non si è accorta subito e quando è andata a toccare si è accorta che stavo perdendo l'erezione ed ero tutto bagnato.
Volevo morire...sono scappato, senza dire una parola.
Lei mi ha seguito e mi ha detto che non era un problema, potevamo riprovare.
Io volevo sparire, smaterializzarmi, ma sono rimasto.
Abbiamo guardato il film, con grande imbarazzo, avevo anche la tuta sporca.
Dopo circa un paio d'ore lei è tornata all'attacco e ha cominciato a toccarmi.
È andata avanti un bel po', ma non sono più riuscito ad andare in erezione.
Alla fine ci siamo arresi.
Quando sono andato via non ero in me, mi sono ucciso di hamburger e birra, non so quanti. Questa notte sono stato malissimo e ho vomitato un sacco di volte. Ora sono a letto e mi gira la testa. Non ce la faccio ad andare a scuola. Non posso incontrarla.
Come al solito ho rovinato tutto, quando mi ricapita che è lei che vuole farlo?
Mio fratello credo abbia capito e non mi ha chiesto niente.
Spero che lei non lo racconti. Le sue amiche le chiederanno sicuramente. Già mi danno contro perché sono strabocciato, come dicono loro e anche in questo anno non ho cominciato bene. Avevo anche provato a cominciare a studiare, ma sono andato male lo stesso. Quando è il momento mi si confonde tutto.
E poi questa cosa che io ho le mappe mi fa sentire scemo. I vecchi compagni mi prendevano in giro, mi dicevano che i miei compiti erano per mongoli e che con le mappe li avrebbe fatti chiunque e io invece no. Questo anno non le uso per nessun motivo.
Adesso ho scoperto che non sono capace neanche a fare l'amore.
Perché qualcuno dovrebbe volermi?
Mi sa che ha ragione mia madre che dice che se non mi do una svegliata non combino nulla.
Sono triste
Lei ha cominciato a baciarmi e io sono andato in erezione quasi subito. Lei si è accorta e ha continuato a baciarmi. Siamo andati avanti per un po' poi le ho chiesto se voleva che mi mettessi il preservativo.
Lei mi ha detto di si, ma che preferiva farlo lei. In pratica l'ho aperto e stavo per tirare fuori il pene per farmelo mettere, ma non sono riuscito a trattenermi e sono venuto nella tuta.
Lei non si è accorta subito e quando è andata a toccare si è accorta che stavo perdendo l'erezione ed ero tutto bagnato.
Volevo morire...sono scappato, senza dire una parola.
Lei mi ha seguito e mi ha detto che non era un problema, potevamo riprovare.
Io volevo sparire, smaterializzarmi, ma sono rimasto.
Abbiamo guardato il film, con grande imbarazzo, avevo anche la tuta sporca.
Dopo circa un paio d'ore lei è tornata all'attacco e ha cominciato a toccarmi.
È andata avanti un bel po', ma non sono più riuscito ad andare in erezione.
Alla fine ci siamo arresi.
Quando sono andato via non ero in me, mi sono ucciso di hamburger e birra, non so quanti. Questa notte sono stato malissimo e ho vomitato un sacco di volte. Ora sono a letto e mi gira la testa. Non ce la faccio ad andare a scuola. Non posso incontrarla.
Come al solito ho rovinato tutto, quando mi ricapita che è lei che vuole farlo?
Mio fratello credo abbia capito e non mi ha chiesto niente.
Spero che lei non lo racconti. Le sue amiche le chiederanno sicuramente. Già mi danno contro perché sono strabocciato, come dicono loro e anche in questo anno non ho cominciato bene. Avevo anche provato a cominciare a studiare, ma sono andato male lo stesso. Quando è il momento mi si confonde tutto.
E poi questa cosa che io ho le mappe mi fa sentire scemo. I vecchi compagni mi prendevano in giro, mi dicevano che i miei compiti erano per mongoli e che con le mappe li avrebbe fatti chiunque e io invece no. Questo anno non le uso per nessun motivo.
Adesso ho scoperto che non sono capace neanche a fare l'amore.
Perché qualcuno dovrebbe volermi?
Mi sa che ha ragione mia madre che dice che se non mi do una svegliata non combino nulla.
Sono triste
[#18]
Gentile utente,
è possibile che le prime volte vada così,
un po' troppo ... rapidamente.
Ma cosa Le ha detto la ragazza?:
"..che non era un problema, potevamo riprovare...".
Magari dopo qualche giorno.
Anche riguardo alle mappe:
quale è il problema?
Se i Suoi precedenti compagni La prendevano in giro,
perchè farsi nuovamente bocciare
per evitare ciò?
C'è chi ha gli occhiali, e chi le mappe...
Non sarà certo fuggendo: dalla ragazza, dall'andare a scuola, dalle mappe,
che risolverà le cose.
Capisco molto bene che Lei abbia tanti sospesi:
col corpo,
con la sessualità,
col cibo,
con la scuola.
...
Potrebbe iniziare a prenderli in mano per risolverli; non crede?
Ha solo 19 anni, e gran parte della vita davanti. Ce la può fare!
Quanti giorni Le mancano per l'appuntamento di persona con lo Psy?
Ciao.
Dott. Brunialti
è possibile che le prime volte vada così,
un po' troppo ... rapidamente.
Ma cosa Le ha detto la ragazza?:
"..che non era un problema, potevamo riprovare...".
Magari dopo qualche giorno.
Anche riguardo alle mappe:
quale è il problema?
Se i Suoi precedenti compagni La prendevano in giro,
perchè farsi nuovamente bocciare
per evitare ciò?
C'è chi ha gli occhiali, e chi le mappe...
Non sarà certo fuggendo: dalla ragazza, dall'andare a scuola, dalle mappe,
che risolverà le cose.
Capisco molto bene che Lei abbia tanti sospesi:
col corpo,
con la sessualità,
col cibo,
con la scuola.
...
Potrebbe iniziare a prenderli in mano per risolverli; non crede?
Ha solo 19 anni, e gran parte della vita davanti. Ce la può fare!
Quanti giorni Le mancano per l'appuntamento di persona con lo Psy?
Ciao.
Dott. Brunialti
[#19]
Ex utente
Dopo la scuola è venuta a trovarmi. Mi ha detto che dopo come sono andato via ieri si era preoccupata che ero assente.
Ha detto che aveva voglia di vedermi.
Mi ha detto che anche per lei è la prima volta e che magari non è stata brava e non mi ha aiutato.
Mi ha detto che vuole ancora farlo.
Forse non ho rovinato tutto.
Per le mappe ha ragione lei, dovrei usarle, ma non è facile essere sempre quello diverso, più debole, che non ce la fa. Mi pesa tanto.
Non c'è una cosa che so fare bene, in cui sono bravo. Neanche la patente mi hanno ancora dato, a guidare me la cavo, ma non riesco a passare la teoria.
Lo scorso anno non avevo la sufficienza neanche in ginnastica.
Volevo chiederle perché mi ha detto di non confrontarmi con mio fratello sul sessuale. Per me è l'unica persona con cui posso parlare. È vero che forse ho assecondato troppo alcune sue voglie, ma è anche l'unica persona che ho. È più piccolo, ma mi è sempre stato avanti in tutto. Mi ha anche raggiunto a scuola, ormai facciamo la stessa classe.
Oggi ho provato a farmi mettere il preservativo da lui. Avevo bisogno di fare pratica. Non è per niente facile. Oggi non sto tanto bene, ma devo dire che appena ho smesso di stimolarmi ho perso l'erezione.
Mi ha detto che secondo lui ieri ho sbagliato perché quando ero in erezione ho continuato a baciarla un bel po' e che quando mi sono deciso era tardi. Secondo lui ho trovato un modo per non spogliarmi. Praticamente lei ha solo intravisto il pene nei boxer.
Avrei bisogno di riuscire in qualcosa, ho il morale a terra.
Domani mi interroga anche di storia per recuperare la verifica, ma faccio fatica e tenere la testa sul libro.
Ha detto che aveva voglia di vedermi.
Mi ha detto che anche per lei è la prima volta e che magari non è stata brava e non mi ha aiutato.
Mi ha detto che vuole ancora farlo.
Forse non ho rovinato tutto.
Per le mappe ha ragione lei, dovrei usarle, ma non è facile essere sempre quello diverso, più debole, che non ce la fa. Mi pesa tanto.
Non c'è una cosa che so fare bene, in cui sono bravo. Neanche la patente mi hanno ancora dato, a guidare me la cavo, ma non riesco a passare la teoria.
Lo scorso anno non avevo la sufficienza neanche in ginnastica.
Volevo chiederle perché mi ha detto di non confrontarmi con mio fratello sul sessuale. Per me è l'unica persona con cui posso parlare. È vero che forse ho assecondato troppo alcune sue voglie, ma è anche l'unica persona che ho. È più piccolo, ma mi è sempre stato avanti in tutto. Mi ha anche raggiunto a scuola, ormai facciamo la stessa classe.
Oggi ho provato a farmi mettere il preservativo da lui. Avevo bisogno di fare pratica. Non è per niente facile. Oggi non sto tanto bene, ma devo dire che appena ho smesso di stimolarmi ho perso l'erezione.
Mi ha detto che secondo lui ieri ho sbagliato perché quando ero in erezione ho continuato a baciarla un bel po' e che quando mi sono deciso era tardi. Secondo lui ho trovato un modo per non spogliarmi. Praticamente lei ha solo intravisto il pene nei boxer.
Avrei bisogno di riuscire in qualcosa, ho il morale a terra.
Domani mi interroga anche di storia per recuperare la verifica, ma faccio fatica e tenere la testa sul libro.
[#20]
Gentile utente,
mi dice:
"..Volevo chiederle perché mi ha detto di non confrontarmi con mio fratello sul sessuale. .."
Rispondo:
Perchè andare al "corso di recupero" da un fratello 15ENNE?
Cosa Le potrà dire di così saggio? di mostrare solo il pene, ad esempio, e non il corpo? Di non baciare troppo a lungo, ad esempio?
Chi mai Le dirà che:
la prima cosa da fare assieme ad una ragazza NON è indossare il preservativo? cioé NON è un rapporto sessuale penetrativo? Che se si inizia con la fretta di "recuperare il tempo perduto in verginità"
la cilecca è dietro l'angolo?
Questo Le direbbe uno specialista competente...
Tuttavia Lei non ha risposto alla mia domanda in #18:
"Quanti giorni Le mancano per l'appuntamento di persona con lo Psy?", e questo mi impensierisce;
perchè LI' potrebbe trovare un aiuto competente, sia dal punto di vista della sessualità che delle abbuffate e peso corporeo.
Finchè ritiene che Suo fratello sia "..Per me è l'unica persona con cui posso parlare..." non se ne esce e Lei non troverà soluzioni valide, temo. Purtroppo. E a me ciò dispiace, come si sarà accorto dalle numerose domande-risposte intercorse qui, numericamente ben al di sopra delle consuetudini del sito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
mi dice:
"..Volevo chiederle perché mi ha detto di non confrontarmi con mio fratello sul sessuale. .."
Rispondo:
Perchè andare al "corso di recupero" da un fratello 15ENNE?
Cosa Le potrà dire di così saggio? di mostrare solo il pene, ad esempio, e non il corpo? Di non baciare troppo a lungo, ad esempio?
Chi mai Le dirà che:
la prima cosa da fare assieme ad una ragazza NON è indossare il preservativo? cioé NON è un rapporto sessuale penetrativo? Che se si inizia con la fretta di "recuperare il tempo perduto in verginità"
la cilecca è dietro l'angolo?
Questo Le direbbe uno specialista competente...
Tuttavia Lei non ha risposto alla mia domanda in #18:
"Quanti giorni Le mancano per l'appuntamento di persona con lo Psy?", e questo mi impensierisce;
perchè LI' potrebbe trovare un aiuto competente, sia dal punto di vista della sessualità che delle abbuffate e peso corporeo.
Finchè ritiene che Suo fratello sia "..Per me è l'unica persona con cui posso parlare..." non se ne esce e Lei non troverà soluzioni valide, temo. Purtroppo. E a me ciò dispiace, come si sarà accorto dalle numerose domande-risposte intercorse qui, numericamente ben al di sopra delle consuetudini del sito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#21]
Ex utente
Mi scusi se non ho risposto. Ho appuntamento con il dottore il 18 ottobre.
La ringrazio molto per tutte le risposte che mi ha dato, ha scritto molto e mi ha dedicato tanto tempo.
Anche se non avevo ancora letto la sua ultima risposta ieri non mi sono messo il preservativo. Ci siamo toccati e baciati molto. Ho avuto una bellissima erezione, ma abbiamo deciso di fare con calma. Ha tolto molta ansia a tutti e due. Sono anche stato senza la maglietta. Non è stato bello né facile, ma sono sopravvissuto.
A scuola l'interrogazione di storia non è andata bene, ma il prof me la farà recuperare.
Quanto a mio fratello, a modo suo è saggio, ma sono convinto che l'incontro con lo specialista mi serve.
Se vuole la aggiornerò. Mi piacerebbe se avesse il suo modo dolce di fare, anche se è un uomo.
Grazie ancora per tutto.
La ringrazio molto per tutte le risposte che mi ha dato, ha scritto molto e mi ha dedicato tanto tempo.
Anche se non avevo ancora letto la sua ultima risposta ieri non mi sono messo il preservativo. Ci siamo toccati e baciati molto. Ho avuto una bellissima erezione, ma abbiamo deciso di fare con calma. Ha tolto molta ansia a tutti e due. Sono anche stato senza la maglietta. Non è stato bello né facile, ma sono sopravvissuto.
A scuola l'interrogazione di storia non è andata bene, ma il prof me la farà recuperare.
Quanto a mio fratello, a modo suo è saggio, ma sono convinto che l'incontro con lo specialista mi serve.
Se vuole la aggiornerò. Mi piacerebbe se avesse il suo modo dolce di fare, anche se è un uomo.
Grazie ancora per tutto.
[#22]
Gentile ragazzo,
Molto bello per ieri (a parte l'interrogazione, ma c'è rimedio..):
- "..abbiamo deciso di fare con calma. Ha tolto molta ansia a tutti e due..".
- "Sono anche stato senza la maglietta. Non è stato bello né facile, ma sono sopravvissuto."
Sono certa che Lei è in grado di trovare alcune risposte dentro di sè
se si ascolta con attenzione e se mette da parte certi modi di pensare che vanno per la maggiore:
ognuno di noi ha i propri tempi e modi, e sembra che con la Sua compagna ci sia un desiderio reciproco di sintonizzazione anche riflessiva.
Mi fa molto piacere se qui ha trovato un luogo e un modo per "rimettere in movimento" il Suo percorso evolutivo:
quando rileggerà di seguito tutti i passaggi del consulto, si accorgerà di come - in breve tempo - Lei è passato da "Mio fratello mi tocca il pene" a "(la ragazza) ha detto che aveva voglia di vedermi." - "Forse non ho rovinato tutto".
"..l'incontro con lo specialista mi serve. Se vuole la aggiornerò.."
Concordo sull'importanza dell'incontro con lo/la Psicologo/a,
tanto più ora che ha iniziato a parlare di sè ed è diventato quindi più sciolto e "competente" nel farlo.
Certamente mi farà piacere l' "aggiornamento" dopo il consulto "di persona" .
Cortesemente apra un nuovo Consulto però,
dato che in questo abbiamo sforato alla grande il numero di repliche previsto ... :)
Un cordiale ciao.
Dott. Brunialti
Molto bello per ieri (a parte l'interrogazione, ma c'è rimedio..):
- "..abbiamo deciso di fare con calma. Ha tolto molta ansia a tutti e due..".
- "Sono anche stato senza la maglietta. Non è stato bello né facile, ma sono sopravvissuto."
Sono certa che Lei è in grado di trovare alcune risposte dentro di sè
se si ascolta con attenzione e se mette da parte certi modi di pensare che vanno per la maggiore:
ognuno di noi ha i propri tempi e modi, e sembra che con la Sua compagna ci sia un desiderio reciproco di sintonizzazione anche riflessiva.
Mi fa molto piacere se qui ha trovato un luogo e un modo per "rimettere in movimento" il Suo percorso evolutivo:
quando rileggerà di seguito tutti i passaggi del consulto, si accorgerà di come - in breve tempo - Lei è passato da "Mio fratello mi tocca il pene" a "(la ragazza) ha detto che aveva voglia di vedermi." - "Forse non ho rovinato tutto".
"..l'incontro con lo specialista mi serve. Se vuole la aggiornerò.."
Concordo sull'importanza dell'incontro con lo/la Psicologo/a,
tanto più ora che ha iniziato a parlare di sè ed è diventato quindi più sciolto e "competente" nel farlo.
Certamente mi farà piacere l' "aggiornamento" dopo il consulto "di persona" .
Cortesemente apra un nuovo Consulto però,
dato che in questo abbiamo sforato alla grande il numero di repliche previsto ... :)
Un cordiale ciao.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 22 risposte e 129.9k visite dal 10/09/2018.
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