Situazione molto difficoltosa

Salve, mi trovo in una situazione molto difficoltosa. Come avevo già scritto in passato su questo portale, ho 24 anni, e portato avanti fin'ora a stento l'università. Mi manca un anno per finire la triennale in ingegneria, quindi sono in ritardo di 2-3 anni rispetto ai normali tempi. Non sono sicuro di voler fare questo nella vita. Nell'anno appena trascorso non ho frequentato, chiudendomi in casa in preda ad ansia, depressione e soprattutto ossessioni. Ahimè non ho seguito per tempo il saggio consiglio ricevuto da voi su questo sito, cioè di affidarmi subito ad un terapeuta sistemico-relazionale per portarmi fuori da questa situazione. Me ne sono molto pentito, se potessi tornare indietro lo contatterei subito senza indugi, a quest'ora avrei già risolto i problemi. Nel frattempo in compenso il medico di base mi ha prescritto xanax, e ora i sintomi sono molto più sotto controllo, sono più lucido. Quello che manca è il tempo; vorrei schiarirmi le idee riguardo al cambiare facoltà o no, sperare che sia ancora possibile iscriversi da qualche parte... Ho bisogno di parlare con qualcuno di queste questioni ma non so con chi farlo. Con i miei genitori non mi trovo bene, con la mia psicoanalista il rapporto è incasinato. Mi demoralizzo tantissimo a pensare di perdere ancora un altro anno di vita (quanto è preziosa la vita!) e per questo vorrei usare al meglio i prossimi giorni per cercare di salvare il salvabile e "fare il miracolo". Non so neanche se contattare altri professionisti, di che orientamento e se effettivamente possano aiutarmi in qualche modo a schiarirmi le idee in tempi così brevi. Io comunque sono determinato. Avevo provato a sentire un mese fa una terapeuta cognitivo comportamentale e mi ha detto che ci sono i primi 4 colloqui di valutazione diagnostica, non so se questi primi colloqui possano essermi utili e ricontattarla. Tutte le volte che si va da uno psicologo è obbligatorio fare questa valutazione? Comunque una cosa è certa: devo parlare con qualcuno, altrimenti mi tornano i pensieri ossessivi. Sono sicuro che anche una discussione su questo sito può essermi utile, anche solo per sfogarmi.Ogni suggerimento è ben accetto, e posso fornire ulteriori dettagli su di me. A 24 anni si dovrebbe andare alla conquista del mondo e rinnovarlo con la propria gioia di vivere, non marcire in casa dei genitori come sto facendo adesso. Grazie se accetterete la mia richiesta.
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Dr.ssa Alessia D'Alterio Psicoterapeuta, Psicologo 13 2
Caro Utente,
lei afferma di essere attualmente in cura ma anche di avere con la sua analista un "rapporto incasinato". Che cosa intende con questo?
Sembra che lei esprima insoddisfazione per la scelta universitaria e forse vorrebbe cambiare.
A proposito di quelle che chiama ossessioni invece non è chiaro a cosa si riferisca.
Se la scelta di studiare ingegneria non le interessa davvero, è normale che si senta spossato all'idea di frequentare la facoltà: la materia non la appassiona, e quindi vive il tutto come un pesante dovere e un obbligo. Quando si avverte un senso di costrizione in tal senso, è difficile far funzionare qualcosa di per sè già così impegnativo com'è lo studio.
Infine non è chiaro cosa dovrebbe fare nei prossimi giorni per compiere un "miracolo". Forse si riferisce all'idea di sostenere qualche esame? Se così fosse sa anche che i risultati più sicuri si ottengono con costanza, e quindi cercare una soluzione rapida e magica in tal senso è una speranza a cui ci si può legare si, ma in maniera un pò instabile, mi sembra.
Un pò com'è per la cura terapeutica o il confronto che cerca. Forse ciò di cui ha davvero bisogno, prima di fare qualsiasi passo o di prendere in considerazione di farlo (ed eventualmente cadere), è un pò di chiarezza. Chiarezza su che cos'è che lei vuole davvero e cosa intende fare per ottenerlo.

Dr.ssa Alessia D'Alterio

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Utente
Utente
Mi scusi dottoressa, quando ho scritto il messaggio precedente ero molto agitato, cerco di essere più chiaro. Per miracolo intendevo riuscire a schiarirmi le idee riguardo al cambiare facoltà o no, e riuscire a sostenere eventuali test di ingresso se decidessi di cambiare, tutto questo in questi pochi giorni dato che l'inizio dell'università è alle porte. Più passano i giorni più mi sembra di capire che ingegneria non è la mia strada. Ora credo sia tardi per potersi iscrivere da qualche parte. sono molto abbattuto, perchè adesso anche l'anno 2018/2019 è buttato come il precedente. Vorrei trovare un modo di far fruttare quest'anno in qualche modo. Un'altra cosa che mi provoca molto dispiacere è la consapevolezza di essere stato fin adesso chiuso nel mio guscio: ho passato tutti gli anni dell università senza socializzare con nessuno, senza vivere tutto quello che offriva la vita da universitario a pieni polmoni (progetti in facoltà, eventi, conoscenza di persone nuove, andare a vivere in un altra città).Era un' opportunità fantastica, avrei dovuto usare gli anni dai 19 ai 24 per formarmi professionalmente e come persona. Mi sto mangiando veramente le mani per il tempo sprecato. Ho voglia di iniziare a vivere adesso ma mi sento fuori età per tutto, iniziare un'altro percorso di 5 anni di università è impegnativo, vorrei anche diventare un pò più indipendente e lasciare casa dei miei genitori, e questo comporterebbe trovarsi anche un lavoro. Sul lato sociale esco con gli stessi amici da 20 anni, non sono cattive persone, ma con loro mi sono sempre annoiato. Vorrei svoltare e cambiare vita, so di essere una persona molto dotata e che nella vita avrei potuto fare molte cose belle. Quando ho parlato di ossessioni intendevo che a un sacco di pensieri del tipo: "se mi laureo e mi trovo un bel lavoro bel retribuito condurrò una vita agiata e con il tempo dimenticherò quali sono le cose importanti della vita come l'amore e i rapporti umani", "se mi lascio coinvolgere in qualcosa, come un'innamoramento o qualche mio progetto per il futuro sono un' egoista, e non va bene" e molti altri pensieri difficili da tradurre in parole in questo momento (è l'una di notte). In generale ho paura di buttarmi nella vita e scoprire dove mi porterà, nonostante una parte di me lo desideri ardentemente. questa paura mi tiene fermo. Le emozioni mi fanno un pò paura e ho la sensazione di perdere il controllo. Il rapporto con l'analista è incasinato intendo che nell'ultimo anno chiudendomi in casa e uscendo solo per andare in seduta, arrivato in seduta stando malissimo, con la testa piena di pensieri che mi annebbiavano, e pieno di emozioni negative. Non si riusciva a lavorare su nulla, perdevo solo tempo e soldi. Ho la sensazione che lei non sappia più cosa fare con me. Non abbiamo mai avuto obiettivi chiari e il rapporto di alleanza che si sarebbe dovuto formare è molto debole. Spero possiate almeno un pò immedesimarmi nella mia situazione. Ho molte difficoltà a spiegare agli altri quello che ho dentro. Nonostante ciò scrivere è molto terapeutico per me, sto già un pò meglio. Grazie a chi mi proporrà ulteriori spunti di riflessioni, mi aiuta.
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Dr.ssa Alessia D'Alterio Psicoterapeuta, Psicologo 13 2
Caro Utente, in tal caso la sua definizione di "miracolo" sembra più raggiungibile di quello che pensa. Come le ho detto in precedenza mi sembra che lei abbia piuttosto bisogno innanzitutto di chiarirsi le idee. Se non sa cosa vuole sarà certamente più difficile arrivarci.
Questo sarebbe già un grande passo da compiere. Capire cosa, dove, come e quando.
Non si crucci nell'idea del tempo perso, o che potrà perdere. Cerchi di fare qualcosa oggi intanto. Il pensiero del passato e del futuro non la aiuterà a essere produttivo. Esiste solo il momento presente ed è quello che deve mettere a frutto.
Forse la aiuterebbe utilizzare uno schema giornaliero con degli obiettivi da seguire. Innazitutto metta nero su bianco le sue alternative e le valuti. Quando sarà arrivato a una scelta, potrebbe scrivere una lista con 5 obiettivi con una scadenza a breve o a lungo termine e i passi da attuare giornalmente per realizzarli.
Un grande obiettivo raggiunto consiste di piccoli passi quotidiani svolti per raggiungere quell'obiettivo.
Avere un obiettivo lavorativo o formativo, poi, non preclude la possibilità di avere anche una vita affettiva altrettanto soddisfacente.
Avere paura di un cambiamento è normale - non si sa come andrà quel qualcosa finchè non ci si "sporca le mani", ma credo che il maggior rischio che sta correndo in questo momento è quello di restare immobile nella situazione di stallo e rimpianto di cui sta soffrendo rimanendo fermo. Roosevelt diceva "fai una cosa ogni giorno che ti fa paura". E Martin Luther King "un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c'era nessuno".
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597


Gentile utente,

mi soffermo sulla psicoterapia.
Lei definisce "Analista" la Sua Psicoterapeuta. E' forse Psicologa psicoterapeuta ad iindirizzo analitico?

Cambiare persona ed indirizzo, dopo un anno caratterizzato da scarsi risultati, può essere una ipotesi valida;
Lei ci dice che "..Avevo provato a sentire un mese fa una terapeuta cognitivo comportamentale e mi ha detto che ci sono i primi 4 colloqui di valutazione diagnostica..", sì, è una procedura comune;
non pensi però che siano 4 sedute perse,
esse rappresentano già l'inizio del percorso, efficace fin da subito.

Tuttavia occorre anche che Lei stesso si chieda SE ha utilizzato appieno l'esperienza della psicoterapia,
se ha fatto tutto il possibile per trarre da essa il massimo giovamento per sè.
Quanto ha contribuito Lei nel costruire un "rapporto di alleanza debole"? Identificarne le cause significa partire con un altro "passo" in una nuova relazione terapeutica.
Le potrebbe essere utile questa lettura, proprio sul funzionamento ed efficacia della psicoterapia?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/