Ansia,agitazione
Salve.Sono un ragazzo che vi scrive per un problema che ho da piu di 1 anno.In pratica non riesco a stare fermo e immobile un secondo.Sto sempre in uno stato di agitazione(se cosi si puo definire).Quando sono seduto ad esempio muovo di continuo le mani oppure faccio schioccare le dita,le sbatto contro un tavolo o un muro a ritmo(tipo seguendo una canzoncina). Tutto questo per non sentire una cosa:il mio battito cardiaco. Infatti se sto immobile riesco a percepirlo molto bene. Se ad esempio mi chiedessero di contare i miei battiti al minuto non ci sarebbe bisogno di mettere le dita al polso,riesco a percepirlo benissimo da fermo,e questa cosa mi da un fastidio e mi provoca un ansia enorme. Ho gia chiesto altri consulti su questo sito nella sezione cardiologia ma mi hanno sempre risposto che il mio è un problema d'ansia. Oltre a questo sono anche fortemente ipocondriaco da molti anni. All inizio era solo un po di paura per le malattie piu gravi e ho lasciato perdere,ma nell ultimo anno la cosa è peggiorata molto tanto che credo di essere caduto anche in depressione. Per esempio negli ultimi 10 mesi ho fatto 3 visite specialistiche(risultate tutte negative) e sono corso i ospedale una volta con la paura di avere un infarto. Ora vorrei sapere se il fatto di percepire il mio battito cosi forte puo essere un fatto d'ansia e se si come posso levare questa sensazione di dosso.
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Salve,
inanzitutto vorrei premettere che l'aumento della pressione arteriosa e quindi la tachicardia, la sensazione di "avere il cuore in gola" è molto comune nei problemi d'ansia ma non solo.
La parola ansia deriva dal latino "angere" che significa "stringere" e comunica molto bene la sensazione vissuta da chi ne soffre.
Ciò che interessa è proprio la sensazione vissuta, prima, durante e dopo le manifestazioni che lei ritiene invalidanti. Si sente costretto o sente di esplodere? Esiste uno stimolo aversivo, un pericolo o le manifestazioni avvengono casualmente?
Quello che posso dirle è che al fine di liberarsi di una difficoltà persistente e che ritiene invalidante con tutte le sue manifestazioni (ascolto del cuore, tachicardia, movimenti corporei, ipocondria) dovrebbe approfondire la genesi del problema, intanto per capire "cos'è" e poter formulare un'ipotesi diagnostica e infine lavorarci su.
Ci sarebbero molte aree da approfondire che questo mezzo online non permette: come lei interpreta queste difficoltà, la sua storia personale, cosa ritiene invalidante, cosa pensa in merito a quello che lei definisce "ansia", l'ipocondria, quando e come è iniziato tutto, insomma il perchè del disagio.
Per questo, non mi permetterei mai di dare un'etichetta all'insieme dei suoi sintomi, solo ed esclusivamente attraverso un breve racconto su un forum, ma piuttosto la invito a rivolegersi ad uno psicologo con il quale affrontare, in un setting privato, tutte ciò che lei ritiene importante al fine di raggiungere la serenità, liberandosi di ciò che con fastidio incessante influenza la sua qualità di vita.
Saluti cordiali
inanzitutto vorrei premettere che l'aumento della pressione arteriosa e quindi la tachicardia, la sensazione di "avere il cuore in gola" è molto comune nei problemi d'ansia ma non solo.
La parola ansia deriva dal latino "angere" che significa "stringere" e comunica molto bene la sensazione vissuta da chi ne soffre.
Ciò che interessa è proprio la sensazione vissuta, prima, durante e dopo le manifestazioni che lei ritiene invalidanti. Si sente costretto o sente di esplodere? Esiste uno stimolo aversivo, un pericolo o le manifestazioni avvengono casualmente?
Quello che posso dirle è che al fine di liberarsi di una difficoltà persistente e che ritiene invalidante con tutte le sue manifestazioni (ascolto del cuore, tachicardia, movimenti corporei, ipocondria) dovrebbe approfondire la genesi del problema, intanto per capire "cos'è" e poter formulare un'ipotesi diagnostica e infine lavorarci su.
Ci sarebbero molte aree da approfondire che questo mezzo online non permette: come lei interpreta queste difficoltà, la sua storia personale, cosa ritiene invalidante, cosa pensa in merito a quello che lei definisce "ansia", l'ipocondria, quando e come è iniziato tutto, insomma il perchè del disagio.
Per questo, non mi permetterei mai di dare un'etichetta all'insieme dei suoi sintomi, solo ed esclusivamente attraverso un breve racconto su un forum, ma piuttosto la invito a rivolegersi ad uno psicologo con il quale affrontare, in un setting privato, tutte ciò che lei ritiene importante al fine di raggiungere la serenità, liberandosi di ciò che con fastidio incessante influenza la sua qualità di vita.
Saluti cordiali
Dr. Gambino Giulio - Psicologo Palermo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 09/09/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.