L'ansia sociale
Buonasera gentili dottori, cercherò di essere concisa nel mio chiedervi un parere. Sono una ragazza abbastanza giovane sotto i 30, con un impiego full time. Per questo impiego ho dovuto cambiare città relativamente da poco: mi piace, nessun problema, ma...non ho amici qui! La cosa non mi ferirebbe troppo (ho sempre socializzato poco...) se non fosse che tutti sul posto di lavoro sembrano appunto essere amici tra loro. Essenzialmente ci sono due gruppi abbastanza grossi e affiatati, e io non faccio parte di nessuno dei due: finchè si tratta di pranzi o cene di lavoro diciamo che sono "necessariamente" coinvolta almeno con uno, ma appena si tratta di uscire solo per divertimento non sono inclusa in nessuno dei loro piani. In più ne parlano davanti a me con scioltezza e questo non è piacevole. Io non ho idea di come includermi...in situazioni sociali passate ho sempre avuto degli appoggi (amici in comune), non ero sconosciuta a tutti: insomma, diciamocelo, di mia iniziativa non ho mai combinato nulla.
E' capitato che i colleghi mi buttassero lì frasette come "Oh, se vuoi puoi venire anche tu, eh!" - ma a me non suona come un invito, mi sembra un contentino...
L'unica volta che mi sembrava di aver ricevuto un invito sincero purtroppo è stato così inaspettato per me che mi sono paralizzata: non ricordo nemmeno cosa ho risposto, probabilmente ho farfugliato qualcosa come "Mh mh, OK". Se ci ripenso oggi mi sento un'idiota. Ho notato che mi capita anche a pranzo a volte: non capisco che qualcuno vuole essere carino con me e rispondo freddamente, poi ci ripenso tutto il giorno e mi sento di nuovo stupida. Vorrei saper rispondere cose come: "Va bene! Mi fate sapere voi?" o un più diretto "Non potete aggiungermi alle vostre chat di gruppo così rimango aggiornata anche io?". Ma davvero non mi viene, il cervello va in blackout proprio nel momento in cui devo essere assertiva. E ormai dopo qualche mese che sono nell'ufficio mi sale la paura che sia troppo tardi, che ormai sono stata etichettata come "quella asociale" o peggio "la snob" (nulla di più falso, penso che mi divertirei molto con loro...)
Nella mia ultima città (mi sono spostata più volte per lavoro) ho seguito una psicologa per diversi mesi a causa di questo mio sentirmi costantemente sola, e la sua diagnosi è stata "una leggera ansia sociale". Con "leggera" intendeva dire che nel mio caso non si poteva parlare di vera e propria patologia...eppure, io questa condizione comincio a sentirla quasi come invalidante.
Cosa c'è che non va in me? Per tutti sembra così naturale socializzare...
E' capitato che i colleghi mi buttassero lì frasette come "Oh, se vuoi puoi venire anche tu, eh!" - ma a me non suona come un invito, mi sembra un contentino...
L'unica volta che mi sembrava di aver ricevuto un invito sincero purtroppo è stato così inaspettato per me che mi sono paralizzata: non ricordo nemmeno cosa ho risposto, probabilmente ho farfugliato qualcosa come "Mh mh, OK". Se ci ripenso oggi mi sento un'idiota. Ho notato che mi capita anche a pranzo a volte: non capisco che qualcuno vuole essere carino con me e rispondo freddamente, poi ci ripenso tutto il giorno e mi sento di nuovo stupida. Vorrei saper rispondere cose come: "Va bene! Mi fate sapere voi?" o un più diretto "Non potete aggiungermi alle vostre chat di gruppo così rimango aggiornata anche io?". Ma davvero non mi viene, il cervello va in blackout proprio nel momento in cui devo essere assertiva. E ormai dopo qualche mese che sono nell'ufficio mi sale la paura che sia troppo tardi, che ormai sono stata etichettata come "quella asociale" o peggio "la snob" (nulla di più falso, penso che mi divertirei molto con loro...)
Nella mia ultima città (mi sono spostata più volte per lavoro) ho seguito una psicologa per diversi mesi a causa di questo mio sentirmi costantemente sola, e la sua diagnosi è stata "una leggera ansia sociale". Con "leggera" intendeva dire che nel mio caso non si poteva parlare di vera e propria patologia...eppure, io questa condizione comincio a sentirla quasi come invalidante.
Cosa c'è che non va in me? Per tutti sembra così naturale socializzare...
[#1]
Gentile ragazza,
cosa c'è che non va? Che purtroppo ti manca quel pizzico di coraggio per dire una frase molto banale ma essenziale che ti permetterebbe non solo di entrare a far parte del gruppo (una volta uscita con queste persone, poi devi comunque essere a tuo agio e divertirti), ma anche di non dare l'impressione di essere snob.
Questi aspetti sono molto importanti e collegati tra loro.
Prova a guardarti dall'esterno: che effetto fai agli altri quando rispondi ad un invito in modo incerto e quasi con disagio?
Oppure quando rifiuti perchè ti sembra un contentino?
Gli altri non sanno e non possono sapere che tu sei a disagio per ragioni tue e quindi potrebbero interpretare il tuo comportamento in un modo che è lontano dalle tue vere motivazioni.
Poi, per carità, potresti sempre proporre qualcosa tu...
Però vorrei che ti focalizzassi anche su cosa ti blocca (quello che all'inizio chiamavo "coraggio"). Fino a quando non affronterai concretamente la paura di fare questo passo, le cose non cambieranno.
Non so quali siano le tue convinzioni a riguardo, ma per prima cosa devi agire in maniera diversa da come stai facendo ora.
Cordiali saluti,
cosa c'è che non va? Che purtroppo ti manca quel pizzico di coraggio per dire una frase molto banale ma essenziale che ti permetterebbe non solo di entrare a far parte del gruppo (una volta uscita con queste persone, poi devi comunque essere a tuo agio e divertirti), ma anche di non dare l'impressione di essere snob.
Questi aspetti sono molto importanti e collegati tra loro.
Prova a guardarti dall'esterno: che effetto fai agli altri quando rispondi ad un invito in modo incerto e quasi con disagio?
Oppure quando rifiuti perchè ti sembra un contentino?
Gli altri non sanno e non possono sapere che tu sei a disagio per ragioni tue e quindi potrebbero interpretare il tuo comportamento in un modo che è lontano dalle tue vere motivazioni.
Poi, per carità, potresti sempre proporre qualcosa tu...
Però vorrei che ti focalizzassi anche su cosa ti blocca (quello che all'inizio chiamavo "coraggio"). Fino a quando non affronterai concretamente la paura di fare questo passo, le cose non cambieranno.
Non so quali siano le tue convinzioni a riguardo, ma per prima cosa devi agire in maniera diversa da come stai facendo ora.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa,
intanto la ringrazio della sua gentile risposta.
Non so precisamente perchè mi manchi il "coraggio". Io penso che il contatto umano non mi sia familiare e di conseguenza mi spaventi. In qualche modo, non penso di meritarlo, perchè tanto non saprei come gestirlo: penso siano cose che si imparano da piccoli, e io ormai sono troppo "vecchia". L'ultima versione di me davvero estroversa e sociale risale all'asilo ormai.
intanto la ringrazio della sua gentile risposta.
Non so precisamente perchè mi manchi il "coraggio". Io penso che il contatto umano non mi sia familiare e di conseguenza mi spaventi. In qualche modo, non penso di meritarlo, perchè tanto non saprei come gestirlo: penso siano cose che si imparano da piccoli, e io ormai sono troppo "vecchia". L'ultima versione di me davvero estroversa e sociale risale all'asilo ormai.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 08/09/2018.
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