Insoddisfazione
Buongiorno Dottori,
vi scrivo per raccontarvi come mi sento e avere da voi qualche spunto di riflessione utile a cambiare il mio attuale stato emotivo.
Sono un ragazzo con una vita normale, un buon lavoro e qualche amico. Ho una famiglia che mi vuole bene e io cerco di farmi vedere sempre sicuro e soddisfatto. Nei fatti però non è così.
Ormai è da 3 anni che noon ho una relazione stabile. Da circa 8 mesi frequento una donna che inizialmente era sposata, ora non lo è più, ma la situazione mi crea comunque disagio per via dell'ambiente esterno particolarmente avverso.
Sono sempre stato molto attento ad apparire bene e il giudizio della gente mi condiziona da sempre. Inoltre c'è il suo ex che già una volta mi ha fatto una scenata e non vorrei ne facesse ancora.
Il fatto poi è che io di questa donna non sono innamorato o comunque non so di esserlo. Lei invece sì e, in qualche maniera, questa cosa è gratificante anche se mi sembra, a volte di accontentarmi.
In generale comunque non mi sento soddisfatto. Trovo sempre difetti nelle cose che faccio e tendo a sminuire i successi. E' come se fossi perennementi in attesa o alla ricerca di qualcosa o qualcuno che mi renda felice, anche se so per certo che certe condizioni non derivano dall'ambiente esterno.
Ho dentro di me l'esigenza di cambiare, di svoltare. Ma non so minimamente da dove partire e soprattutto dove andare. Risulto all'interno di un circolo vizioso che si autoalimenta, perché l'insoddisfazione porta a dare poca importanza a quello che faccio portandomi, anche nei rapporti, a logorare quello che mi circonda.
Vorrei riprendere in mano la mia vita, ma non so davvero da che parte guardare.
vi scrivo per raccontarvi come mi sento e avere da voi qualche spunto di riflessione utile a cambiare il mio attuale stato emotivo.
Sono un ragazzo con una vita normale, un buon lavoro e qualche amico. Ho una famiglia che mi vuole bene e io cerco di farmi vedere sempre sicuro e soddisfatto. Nei fatti però non è così.
Ormai è da 3 anni che noon ho una relazione stabile. Da circa 8 mesi frequento una donna che inizialmente era sposata, ora non lo è più, ma la situazione mi crea comunque disagio per via dell'ambiente esterno particolarmente avverso.
Sono sempre stato molto attento ad apparire bene e il giudizio della gente mi condiziona da sempre. Inoltre c'è il suo ex che già una volta mi ha fatto una scenata e non vorrei ne facesse ancora.
Il fatto poi è che io di questa donna non sono innamorato o comunque non so di esserlo. Lei invece sì e, in qualche maniera, questa cosa è gratificante anche se mi sembra, a volte di accontentarmi.
In generale comunque non mi sento soddisfatto. Trovo sempre difetti nelle cose che faccio e tendo a sminuire i successi. E' come se fossi perennementi in attesa o alla ricerca di qualcosa o qualcuno che mi renda felice, anche se so per certo che certe condizioni non derivano dall'ambiente esterno.
Ho dentro di me l'esigenza di cambiare, di svoltare. Ma non so minimamente da dove partire e soprattutto dove andare. Risulto all'interno di un circolo vizioso che si autoalimenta, perché l'insoddisfazione porta a dare poca importanza a quello che faccio portandomi, anche nei rapporti, a logorare quello che mi circonda.
Vorrei riprendere in mano la mia vita, ma non so davvero da che parte guardare.
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Gentile utente,
l'insoddisfazione da lei lamentata è indice di qualcosa che nella sua vita non va. ..anche se apparentemente sembra tutto ok..sembra vivere in uno stato di perenne dispiacere che le impedisce di godere degli aspetti positivi della sua vita.
quello che non va sembra essere la sua risposta emotiva alle situazioni e relazioni che la circondano...sembra avere difficoltà a provare emozioni forti..probabilmente occuparsi di come appare agli altri nel tempo le ha fatto perdere contatto con i suoi desideri e propositi piu' profondi. questa insoddisfazione è però un sintomo prezioso che la obbliga in qualche modo a mettersi in discussione... a produrre un cambiamento..
se non riesce da solo a comprendere i motivi di questo suo stato emotivo "perenne" e se questo interferisce con le relazioni intime forse é il caso di rivolgersi ad uno professionista per valutare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per andare a cercare le cause profonde del suo malessere. non ho abbastanza elementi e il mezzo di cui ci serviamo non e' adatto per avanzare ipotesi sulla sua condizione, ma per esempio tale disagio può avere luogo quando non siamo soddisfatti di ciò che siamo (paradossalmente nel suo caso), quando non accettiamo pienamente la nostra identità e le situazioni che a vario titolo viviamo quotidianamente.
l'invito è quello a cercare dentro se il desiderio e il piacere più che vivere una vita che piace agli altri.bisognerebbe chiedersi perché è cosi' importante il giudizio degli altri? Il luogo più adatto per questo lavoro è lo spazio di terapia.
spero di essere stata di aiuto
saluti
l'insoddisfazione da lei lamentata è indice di qualcosa che nella sua vita non va. ..anche se apparentemente sembra tutto ok..sembra vivere in uno stato di perenne dispiacere che le impedisce di godere degli aspetti positivi della sua vita.
quello che non va sembra essere la sua risposta emotiva alle situazioni e relazioni che la circondano...sembra avere difficoltà a provare emozioni forti..probabilmente occuparsi di come appare agli altri nel tempo le ha fatto perdere contatto con i suoi desideri e propositi piu' profondi. questa insoddisfazione è però un sintomo prezioso che la obbliga in qualche modo a mettersi in discussione... a produrre un cambiamento..
se non riesce da solo a comprendere i motivi di questo suo stato emotivo "perenne" e se questo interferisce con le relazioni intime forse é il caso di rivolgersi ad uno professionista per valutare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per andare a cercare le cause profonde del suo malessere. non ho abbastanza elementi e il mezzo di cui ci serviamo non e' adatto per avanzare ipotesi sulla sua condizione, ma per esempio tale disagio può avere luogo quando non siamo soddisfatti di ciò che siamo (paradossalmente nel suo caso), quando non accettiamo pienamente la nostra identità e le situazioni che a vario titolo viviamo quotidianamente.
l'invito è quello a cercare dentro se il desiderio e il piacere più che vivere una vita che piace agli altri.bisognerebbe chiedersi perché è cosi' importante il giudizio degli altri? Il luogo più adatto per questo lavoro è lo spazio di terapia.
spero di essere stata di aiuto
saluti
Dr.ssa Rosaria Nocera - Psicologo Psicoterapeuta
www.rosarianocera.it
www.facebook.com/nocera.psicoterapeutapalermo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 06/09/2018.
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