Studio e Concentrazione
Buongiorno, gentili medici.
Oggi avrei bisogno di un consulto riguardo un problema che mi sta generando un fortissimo disagio:
da circa un anno sono iscritto all'università di fisica. Questa materia l'ho sempre amata e riusvire in essa è sempre stato il mio sogno sin da ragazzino. Ebbene, a distanza di un anno non sono riuscito ad ottenere il benché minimo risultato, davvero nulla, nè un esame superato nonostante ci siano state molte occasioni, neppure ho passato il test d'ingresso (fortunatamente è possibile seguire le lezioni malgrado non lo si superi). Non ho particolari difficoltà nella materia, il motivo di tutto ciò è la mancamza di studio, e qui comincia il problema... Non riesco ad aprire quel dannato libro, comincio le giornate con l'intento di studiare, ma poi continuo a procrastinare fino alla sera, finché non concludo dicendomi che dall'indomani studierò seriamente, ma è un ciclo che sembra continuare all'infinito.. la spiegazione che danno i miei genitori è: "te ne freghi di studiare, sei un asino". Ora, a tratti mi viene di dar loro ragione, ma poi penso: perché dovrei fregarmene se si tratta di un ambito che amo? Tra l'altro, a fine giornata sto male con me stesso se non studio, e tutto questo stona con l'idea che io me ne infischi, se così fosse adesso sarei tranquillo, ed è evidentemente che non sia affatto così. Qualcosa non quadra, sono convinto che ci sia un qualche motivo meno evidente che causa questa situazione in me ed in molti altri ragazzi, una chiave che sblocchi il tutto... Forse voi medici che avete sviluppato una buona conoscenza, esperienza e sensibilità nell'ambito sapete aiutarmi. Infine aggiungo che a volte ho atteggiamenti leggermente ipocondriaci e una discreta dismorfofobia legata al mio pene che so gestire generalmente, ma che spesso minaccia la mia autostima, il tutto mi rende generalmente molto stressato. Spesso e volentieri mi ritrovo assonnato e spossato, come senza energie.. vi ho dato queste informazioni per sicurezza, nel caso possano aiutarvi a rispondermi. Gazie per l'attenzione e in anticipo per le vostre risposte..
Oggi avrei bisogno di un consulto riguardo un problema che mi sta generando un fortissimo disagio:
da circa un anno sono iscritto all'università di fisica. Questa materia l'ho sempre amata e riusvire in essa è sempre stato il mio sogno sin da ragazzino. Ebbene, a distanza di un anno non sono riuscito ad ottenere il benché minimo risultato, davvero nulla, nè un esame superato nonostante ci siano state molte occasioni, neppure ho passato il test d'ingresso (fortunatamente è possibile seguire le lezioni malgrado non lo si superi). Non ho particolari difficoltà nella materia, il motivo di tutto ciò è la mancamza di studio, e qui comincia il problema... Non riesco ad aprire quel dannato libro, comincio le giornate con l'intento di studiare, ma poi continuo a procrastinare fino alla sera, finché non concludo dicendomi che dall'indomani studierò seriamente, ma è un ciclo che sembra continuare all'infinito.. la spiegazione che danno i miei genitori è: "te ne freghi di studiare, sei un asino". Ora, a tratti mi viene di dar loro ragione, ma poi penso: perché dovrei fregarmene se si tratta di un ambito che amo? Tra l'altro, a fine giornata sto male con me stesso se non studio, e tutto questo stona con l'idea che io me ne infischi, se così fosse adesso sarei tranquillo, ed è evidentemente che non sia affatto così. Qualcosa non quadra, sono convinto che ci sia un qualche motivo meno evidente che causa questa situazione in me ed in molti altri ragazzi, una chiave che sblocchi il tutto... Forse voi medici che avete sviluppato una buona conoscenza, esperienza e sensibilità nell'ambito sapete aiutarmi. Infine aggiungo che a volte ho atteggiamenti leggermente ipocondriaci e una discreta dismorfofobia legata al mio pene che so gestire generalmente, ma che spesso minaccia la mia autostima, il tutto mi rende generalmente molto stressato. Spesso e volentieri mi ritrovo assonnato e spossato, come senza energie.. vi ho dato queste informazioni per sicurezza, nel caso possano aiutarvi a rispondermi. Gazie per l'attenzione e in anticipo per le vostre risposte..
[#1]
Gentile ragazzo,
come si trovava con lo studio, in particolare della fisica, alle superiori?
Cosa trova di diverso nello studio universitario?
Esiste comunque tutto un settore psicologico dei problemi riguardo lo studio per il quale può trovare anche dei libri su internet sui quali forse trovare qualche caso assimilabile al suo.
Ovviamente è consigliabile consultare uno psicologo psicoterapeuta.
cordiali saluti
come si trovava con lo studio, in particolare della fisica, alle superiori?
Cosa trova di diverso nello studio universitario?
Esiste comunque tutto un settore psicologico dei problemi riguardo lo studio per il quale può trovare anche dei libri su internet sui quali forse trovare qualche caso assimilabile al suo.
Ovviamente è consigliabile consultare uno psicologo psicoterapeuta.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
Grazie, dottoressa.
Con materie come matematica e fisica ho sempre avuto un buon "rapporto"..anche se nemmeno alle superiori ero solito studiare.. ho questa caratteristica sin da dopo la fine delle scuole medie, periodo fino al quale sono sempre stato, al contrario, uno dei più studiosi della classe.
Alle superiori non davo così peso al problema: dal momento che ho sempre preferito le materie scientifiche non mi pesava fare lo stretto indispensabile nelle materie principalmente umanistiche della mia scuola, cioè il Liceo Classico.
Delle differenze enormi tra la fisica di allora e quella di oggi ci sono, però. La fisica scolastica era molto approssimativa e poco dettagliata.. quella universitaria molto più minuziosa e piena di matematica, ma non mi pesa, perché già durante gli anni del liceo ero solito pormi problemi o riflettere autonomamente in maniera approfondita sugli argomenti trattati in classe, anche se in maniera solo, come dire, mentale, immaginativa, senza trasportare il tutto su carta usando le formalità del linguaggio algebrico. Forse proprio questo linguaggio, anche se non mi è del tutto nuovo, all'università si è più infittito e presenta sempre nuove caratteristiche da imparare o meccanismi con cui è necessario trovare una certa familiarità. Conunque sia credo che una minima difficoltà sia normale e niente di grave, soprattutto se superabile con un po' di pratica, quindi non credo che sia questo a portarmi al rifiuto che ho nei confronti dello studio.
Con materie come matematica e fisica ho sempre avuto un buon "rapporto"..anche se nemmeno alle superiori ero solito studiare.. ho questa caratteristica sin da dopo la fine delle scuole medie, periodo fino al quale sono sempre stato, al contrario, uno dei più studiosi della classe.
Alle superiori non davo così peso al problema: dal momento che ho sempre preferito le materie scientifiche non mi pesava fare lo stretto indispensabile nelle materie principalmente umanistiche della mia scuola, cioè il Liceo Classico.
Delle differenze enormi tra la fisica di allora e quella di oggi ci sono, però. La fisica scolastica era molto approssimativa e poco dettagliata.. quella universitaria molto più minuziosa e piena di matematica, ma non mi pesa, perché già durante gli anni del liceo ero solito pormi problemi o riflettere autonomamente in maniera approfondita sugli argomenti trattati in classe, anche se in maniera solo, come dire, mentale, immaginativa, senza trasportare il tutto su carta usando le formalità del linguaggio algebrico. Forse proprio questo linguaggio, anche se non mi è del tutto nuovo, all'università si è più infittito e presenta sempre nuove caratteristiche da imparare o meccanismi con cui è necessario trovare una certa familiarità. Conunque sia credo che una minima difficoltà sia normale e niente di grave, soprattutto se superabile con un po' di pratica, quindi non credo che sia questo a portarmi al rifiuto che ho nei confronti dello studio.
[#3]
Prego, come vede ha trovato comunque "differenze enormi tra la fisica di allora e quella di oggi"
Forse le avrebbe giovato fare il liceo scientifico, tenga comunque presente che anche chi ha fatto il liceo scientifico studiando poco e con risultati brillanti, se poi vuole riuscire in una facoltà impegnativa, come ad es. ingegneria, dovrà studiare assiduamente.
Il suo problema perciò sembra proprio l'assiduità. Uno psicoterapeuta potrebbe indagarlo maggiormente e aiutarla a risolverlo.
Forse le avrebbe giovato fare il liceo scientifico, tenga comunque presente che anche chi ha fatto il liceo scientifico studiando poco e con risultati brillanti, se poi vuole riuscire in una facoltà impegnativa, come ad es. ingegneria, dovrà studiare assiduamente.
Il suo problema perciò sembra proprio l'assiduità. Uno psicoterapeuta potrebbe indagarlo maggiormente e aiutarla a risolverlo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 957 visite dal 06/09/2018.
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