Fobia del cibo fuori casa

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni. Ho una fobia, per me molto brutta e quasi invalidante (o meglio, io cerco di combatterla il più possibile ma non sempre ci riesco). Stavo pensando di rivolgermi presto a uno psicologo, ma volevo fare qualcosa anche "nel concreto", prima del primo appuntamento con questo/a professionista.
La mia fobia è quella del cibo fuori casa, ma non sempre, solo quando è cucinato da altri, ad esempio al ristorante, e in quantità abbondanti. Per colazioni e merende infatti questa ansia non la ho. Premetto che soffro di allergie alimentari, non gravi e non per cibi indispensabili (lo dico, la frutta secca), ma che come sintomi mi danno proprio nausea e vomito... e quasi 3 anni fa ho sofferto di gastrite e reflusso importanti, per i quali ho anche perso peso, poi dovuti a un alimento che continuavo a mangiare e conteneva tracce di questa frutta.
Ora non ho più problemi di questo tipo, mangio di tutto digerendolo e il mio peso è perfettamente nella norma. Ma questo solo a casa, o fuori casa quando porto cibo preparato da me!! Fuori casa non riesco proprio, forse ho paura che il cibo contenga additivi che lo appesantiscono e che non mi facciano digerire quello che ho mangiato, oppure che contenga tracce di questa frutta secca. Fino a qualche anno fa non avevo questo problema, mangiavo tranquillamente. È tutto iniziato due anni fa, ero appena guarita da quella gastrite e sono andata a mangiare in un ristorante, ordinando un piatto che a me piace molto, e ho chiesto alla cameriera se era contenuto ciò a cui sono allergica, lei molto seccata mi ha risposto di no : il punto è che era contenuto invece (nella frittura), e non ho praticamente digerito, dopo mangiato ero in giro a passeggiare e ho dovuto mettercela tutta per non vomitare... alla fine non sono stata male, ho preso un antiemetico e poco a poco la nausea è passata.
Un semplice episodio spiacevole, ho detto io. Ma da quel momento è iniziata la fobia, quando devo uscire a mangiare comincio ad avere ansia (a volte purtroppo panico), tachicardia e soprattutto bolo isterico che mi rende difficile anche deglutire.. di conseguenza mangio poco (a volte però riesco a mangiare quasi tutto) a volte niente, mi è capitato di lasciare li l'intero piatto. Ho questa fobia anche a casa per i pranzi coi parenti, soprattutto i pranzi lunghi (es. Natale), ma lì riesco a mangiare di più perché la stragrande maggioranza delle volte li facciamo a casa mia. La paura è quella di non digerire, ma ormai è diventata anche paura di non mangiare e di fare brutte figure con gli altri, di non riuscire a deglutire e di vomitare, ma per l'ansia. A volte sento come se il cibo mi restasse fermo in gola, ma dopotutto mi si azzera anche la salivazione, è piuttosto comprensibile.
È una fobia molto invalidante, mi scoccia soprattutto passare per la difficile o la schizzinosa, quando non lo sono, non lo vorrei essere. Ho provato anche ad assumere antiemetici prima di mangiare fuori, qualcosa fanno ma l'ansia non la tolgono.
Non so cosa fare... temo che a lungo andare la mia vita, sociale e non, sarà molto limitata da questo aspetto. Vorrei tornare come ero pochi anni fa...
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei descrive molto bene come si è instaurata questa fobia, a partire dall'evento in cui è stata male: "...È tutto iniziato due anni fa, ero appena guarita da quella gastrite e sono andata a mangiare in un ristorante, ordinando un piatto che a me piace molto, e ho chiesto alla cameriera se era contenuto ciò a cui sono allergica, lei molto seccata mi ha risposto di no : il punto è che era contenuto invece (nella frittura), e non ho praticamente digerito, dopo mangiato ero in giro a passeggiare e ho dovuto mettercela tutta per non vomitare... alla fine non sono stata male..."

Le fobie nascono proprio da questa associazione con il ricordo di stare male e il terrore di poter stare nuovamente tanto male. Ecco che cosa porta ad evitare le stesse condizioni. Chiaramente dall'esterno le persone non lo sanno e c'è in effetti il rischio di essere fraintesi.

Le fobie si trattano molto bene e in tempi stretti in psicoterapia, non ci sono consigli o dritte che possiamo dare qui, perchè ogni prescrizione comportamentale deve essere adattata a quel paziente, non a caso.

Per queste ragioni suggerisco di contattare presto uno psicologo che sia anche psicoterapeuta, in modo da risolvere definitivamente un problema che non solo è invalidante ora, ma rischia anche di peggiorare se non trattato per tempo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Grazie mille per la risposta, dottoressa.
Mi sono già messa in contatto con uno psicoterapeuta, presto avrò il primo appuntamento... vorrei ottenere dei benefici.
Ultimamente questo problema mi sta facendo molto soffrire perché mi limita parecchio, mi sento come se avessi un grosso potenziale che non riesce a essere espresso. A me piace socializzare con le persone, avere tanti amici, mi piace persino mangiare (e a casa mia mangio davvero DI TUTTO). Nonostante mi renda conto dell'irrazionalità della mia paura, quando devo mangiare fuori è più forte di me, per quanto non ci pensi compaiono tutti i sintomi di ansia e panico. E mi scoccia perché non sono né una persona schizzinosa né una che non apprezza gli altri... è una mia reazione automatica.
Vorrei tornare quella di prima, la ragazza che socializzava, che usciva e che viaggiava senza problemi... e che ora non riesce!!
Voglio cambiare davvero, e spero che un percorso psicologico mi possa aiutare..
[#3]
Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Buongiorno, mi faccio risentire dopo un po' di tempo.
Ho iniziato un percorso psicologico, finora ho fatto un paio di sedute.. ma perdoni lo scetticismo (è la primissima volta nella mia vita che faccio una cosa del genere), ma finora si è trattato solo di conversare e di conoscersi, e nel concreto non ho ancora risolto nulla... è normale?
So che due sedute non bastano ovviamente, ma vorrei solo capire se può essere efficace questo percorso, soprattutto non vorrei stare anni in terapia dato che il panico lo provo solo in questa determinata situazione, mentre in altre situazioni magari oggettivamente più ansiogene sono tranquillissima!!!
Grazie e distinti saluti.
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