ansia e ossessioni

Salve,
Sono un uomo di 37 anni con problemi di forte ansia e ossessioni.
Ho sempre avuto grossi problemi ad interagire con il sesso femminile.
Circa 15 anni fa iniziai ad accusare forti crisi d'ansia che infine sfociarono in una depressione. Mi curai sia tramite sedute psicoterapiche sia tramite antidepressivi.
Da quella volta sono stato seguito da diversi psicoterapeuti e trattato con piscofarmaci senza mai eliminare definitivamente la mia problematica ansiogena.

Da quando sto con la mia attuale ragazza (9 anni) che è diventata mia moglie da poco, le mie ansie sono di molto svanite.
Per lei ho provato sempre una grande affinità di valori e mi ha sempre aiutato a combattere le mie problematiche ma non ho mai provato una sufficiente attrazione fisica. Le nostre relazioni intime sono sempre state sporadiche e poco soddisfacenti ma davamo la colpa di queste appunto alle mie problematiche ansiose.

Nel frattempo ho sviluppato forti ossessioni verso le altre ragazze che mi fanno sia sentire in colpa per quello che stavo pensando sia in dubbio se la relazione dovesse finire.
In questi 9 anni ho vissuto abbastanza bene ma a pochi mesi dal matrimonio ho accusato un crollo psicologico con forte ansia raccontando infine a lei di queste mie problematiche.
Ci siamo lasciati per una settimana e ho accusato una forte depressione.

Lei è tornata da me proponendomi di affrontare assieme questi problemi pensando fosse solo ansia da evento cosa che io ho sempre rimarcato non lo fosse e che appunto soffrivo di altri disturbi quali quelli già esposti.
Sotto consiglio sia del mio psichiatra sia del mio psicoterapeuta e con grandissime difficoltà ci siamo sposati (non avevo altre possibilità: o così o ci saremmo lasciati definitivamente).
Il consiglio medico era quello di procedere, con il tempo e il lavoro psicoterapico avrei apprezzato il suo fisico e le ossessioni sarebbero svanite così come l'ansia.

Dopo 2 mesi dal matrimonio non vedo miglioramenti, continuo ad essere ossessionato quotidianamente, la nostra relazione è a pezzi. Soffro di ansia e di crisi di pianto interrogandomi continuamente se la ns relazione avrà mai un futuro. Al contempo per fortuna mangio e dormo regolarmente.

Sono seguito settimanalmente da uno psicoterapeuta, lo psichiatra mi ha prescritto (da quando ebbi il crollo) 20 mg di daparox e Minias all'occorrenza quando l'ansia mi pervade (cioè praticamente tutto il giorno, quindi è facile assuma almeno 10 gocce di Minias al giorno).
Più volte ho chiesto allo psichiatra un aumento dei farmaci perchè non riesco a gestire la situazione ma lui me lo ha sempre negato indicandomi che ulteriori medicine non avrebbero fatto altro che addormentarmi.
Vi chiedo cortesemente un parere medico sulla mia situazione, la dose del farmaco è adeguata?
Il mio pensiero è che fintanto che non avrò un pò di pace non riuscirò a gestire sia le mie problematiche sia a comprendere se la relazione può continuare.

Grazie
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

sento importante il suo racconto, comunica il desiderio e la responsabilità di affrontare alcune difficoltà che condizionano la sua vita.

Mi sono infatti chiesto se sente che ci sono aspetti importanti di sé, che vorrebbe affrontare nel modo dovuto. Ad esempio, nelle sue parole mi sembra emergere che siano forse rimasti ancora irrisolti alcuni problemi con il sesso femminile. È allora importante che possa guardare dentro di sé e affrontare questi problemi.

Con sua moglie sente un affetto importante, purtuttavia sembra sottolineare che questo non sia sufficiente. Manca una componente sessuale, forse emotiva anche.

Non so se vive il suo rapporto relazionale come un rassicurante ancoraggio, in cui però sente in qualche modo di non riuscire a esprimere se stesso. Restano infatti pensieri verso altre ragazze, non so se dobbiamo chiamarle ossessioni o se, invece, sono i suoi desideri che parlano e le chiedono di essere ascoltati.

Quest'ultimo punto dev'essere particolarmente approfondito, ho l'impressione che lei patologizzi molto la sua persona. Ci troviamo online, quindi la mia è solo una suggestione.
È importante che riconosca i suoi desideri. A volte questo non avviene, perché magari abbiamo alcune paure ad esempio, ci sentiamo molto colpevoli e rischiamo di sentirci impotenti e, alla fine, di annullare noi stessi. Bisogna quindi fermarsi su questo tema ed affrontarlo dal vivo, lo sento cruciale, affinché lei possa rivitalizzare se stesso senza più mortificarsi.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno dottori,

Riprendo il discorso a mesi di distanza raccontando quello che poi è successo.

Le ossessioni non sono diminuite, anzi hanno avuto sempre più forza impedendomi di vivere normalmente (andare al lavoro sereno, uscire con gli amici) e sono entrato in una forte depressione.

Dopo 8 mesi con il Daparox, visti i risultati nulli, lo psichiatra mi ha prescritto il mutabon antidepressivo 2 compresse al giorno poi passate a 3 perchè anche in questo caso gli effetti erano vani. L'aumento della dose non ha avuto effetto, le ossessioni erano sempre presenti, la depressione sempre più forte.

Non riuscendo più a stare con mia moglie, una settimana fa le ho chiesto un periodo di pausa e subito dopo sono ricaduto in uno stato ansioso fortissimo, penso che senza di lei non riuscirò a fare più nulla, che perderò il lavoro e che vivrò per strada con l'unica soluzione del suicidio.

Ho provato a far tornare a casa mia moglie ma non ne vuole sentire.
Sono tornato a casa dei miei genitori per avere vicino delle persone care che possano un minimo aiutarmi

Da una settimana lo psichiatra mi ha nuovamente cambiato farmaco prescrivendomi la Quetapina 50mg 4 compresse al giorno ma anche queste non hanno alcun effetto.

L'ho sentito oggi, concordiamo sul fatto che sono resistente ai farmaci (tra l'altro nessuno di questi farmaci mi ha mai provocato alcun effetto collaterale) e l'unica soluzione è tornare nuovamente ai serotoninergici attendendo ancora alcuni giorni con la Quetapina.

Sinceramente sono terrorizzato dalla mia attuale situazione.

Vado al lavoro ma non riesco a fare nulla perchè continuamente con la mente a pensare il mio futuro nefasto. Per calmarmi devo prendere 3 volte al giorno 10 gocce di Minias (nonostante sia un farmaco per facilitare il sonno, lo psichiatra me lo ha prescritto per il suo forte effetto sedativo).

Lo psichiatra dice che la mia guarigione, nonostante aiutata dai farmaci, deve prima di tutto partire dalla mia volontà. La psicoterapia iniziata 2 anni e 1/2 fa non funziona.

Sto cercando di vedere gli amici e di stare con loro ma riesco unicamente a parlare della mia sofferenza.

Come potete vedere la situazione è tragica. Con lo psichiatra si sta pensando anche ad un eventuale ricovero in una clinica specializzata.

Vi prego cortesemente dei commenti sui farmaci fino ad ora
assunti e varie proposte perchè al momento mi vedo solo in un tunnel nero senza via d'uscita.

Grazie mille
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