Disturbi psichici
Buongiorno. Ho 20 anni. Ho iniziato una psicoterapia quasi un anno fa. Mi sembra di non aver ricevuto il giusto affetto e sostegno dai miei genitori con i quali mi sono scontrato per i più disparati motivi negli anni scorsi. Nonostante questo mi sono sempre impegnato per ciò che credevo fosse giusto fare, come a scuola. Sono sempre stato una persona molto insicura e sensibile. Ogni periodo della mia vita ha avuto dei problemi particolari. Quasi sempre si è trattato di cosa pensassero le persone di me. Ho sempre avuto paura di non essere accettato. Inoltre a partire dal liceo ho avuto una serie di fissazioni di vario genere, spesso aggressive o sessuali. Niente che abbia a che fare con la pedofilia. Due esempi. Nel primo caso i primi anni di liceo mi venivano in mente immagini di me che facevo del male alla gente. Nel secondo caso, per un certo periodo mi compariva alla mente l'immagine di me che baciavo un ragazzo a seconda di quale maschio incontrassi durante la giornata. Non sono gay. Nel primo caso questa fissazione la subisco ancora ma ormai solo in periodi di stress diventa abbastanza intensa. La seconda fissazione è completamente sparita. Ne ho avuto veramente tante, di vario genere. A Gennaio ho passato un periodo di sonno eccessivo durante cui ho avuto paura di qualsiasi cosa. Soprattutto di ipotetiche torture che potrò subire in futuro. Dopo questo periodo ho scelto che strada professionale percorrere nella mia vita. Ho sempre pensato molto su ogni minima decisione e quando ho incominciato a prepararmi per il test passavo più tempo a pensare se fosse giusta o meno la mia scelta piuttosto che a lavorarci su. Dopo aver dato il test sono partito per una lunga vacanza. E qui è emerso il terzo tipo di fissazioni che ho avuto in questi anni: c'è una parte di me che mi vuole sacrificato agli altri esseri viventi. Questa parte emerge nei momenti di felicità per ricordarmi che c'è chi soffre e io ho il dovere di aiutarli, che non ho il diritto alla felicità. Qualsiasi cosa voglia fare devo costantemente sapere se sto facendo giusto o sbagliato. Sono tornato a casa stanco. In tutte queste situazioni particolari è arrivato un punto in cui ho saputo vincere razionalmente queste fissazioni, abbandonandole. Non mi è affatto impossibile essere felice, stare bene con le persone e mi sono dimostrato che posso anche rispettare dei programmi che mi faccio. Nelle situazioni di stress ho difficoltà a mantenere la lucidità sulle mie scelte e condizioni di vita, mi sembra di essere fuori dal mondo e incappo in queste fissazioni. Non sono fissazioni croniche, sono a intermittenza, spesso sono presenti finché do loro attenzione e sono teso, se mi rilasso e lascio andare, diminuiscono sensibilmente. Ultimamente però la parte "capro espiatorio per il mondo" sta raggiungendo livelli impensabili. Dormo poche ore per questo. Sono sintomi di un qualche disturbo psichico o di un difetto neurologico? Perché ho queste cose? Grazie.
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Gentile utente,
considerato che ha iniziato la psicoterapia un anno fa,
come mai sente il bisogno di scrivere a noi?
Forse non ritiene efficace la terapia?
Forse cerca un secondo parere?
La terapia è tuttora in corso?
Le sedute che frequenza hanno?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
considerato che ha iniziato la psicoterapia un anno fa,
come mai sente il bisogno di scrivere a noi?
Forse non ritiene efficace la terapia?
Forse cerca un secondo parere?
La terapia è tuttora in corso?
Le sedute che frequenza hanno?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 817 visite dal 20/08/2018.
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