Non riuscire a perdonarsi di aver perso in una relazione amorosa
Salve. Circa un anno fa sono stata lasciata dall'uomo che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita.
La nostra relazione iniziò tre anni prima, in maniera non del tutto ortodossa. Iniziammo a frequentarci circa sei mesi dopo che lui aveva lasciato la sua precedente ragazza. Inizialmente non voleva impegnarsi con me, in quanto sosteneva che non sapeva se fosse riuscito a non tradirmi. Essendo stato 7 anni con la ragazza precedente, aveva voglia di divertirsi. Dopo circa 8 mesi di frequentazione, mi disse di essere innamorato di me a tal punto da voler rinunciare a chiunque altra. Da allora, la nostra storia fu favolosa.
Lui europeo ma non italiano, io vivevo nella sua nazione. Dopo circa 3 anni di relazione decidemmo, di comune accordo, che saremmo venuti a vivere in Italia. Affittammo una casa in una città anche a me sconosciuta, pronti a partire. Per farla breve, dopo sole due settimane dal nostro trasferimento, mi lasciò, sola, senza alcun preavviso. Dopo una settimana mi telefonò dicendo che era finita.
Dopo un mese circa scoprii che aveva una relazione parallela, e che sapeva già che non avrebbe mai vissuto in Italia da mesi, ancor prima che firmassimo il contratto di affitto. Mi ha lasciato con un bel fardello da pagare da sola, e tanto dispiacere.
Ho scoperto, inoltre, che mi aveva tradito innumerevoli volte, una di queste anche con una mia amica.
Qualche giorno fa, dopo quasi un anno dalla nostra rottura, ho scoperto che ha una nuova ragazza. Al momento, anche io ho un altro ragazzo. Sono innamorata di lui. Nonostante io non mi senta più come con il mio ex ("è l'uomo migliore del mondo, non potrei mai amare nessun altro, la mia vita senza di lui sarebbe insignificante, anche se manca da casa da un'ora, rivedendolo, sprizzo gioia da tutti i pori"), mi sento innamorata, e soprattutto, sono felice di stare con lui. Arrivare a questa conclusione con il mio attuale ragazzo è stato molto complicato, in quanto temevo che non sentendo le cose sopracitate tra parentesi, non fosse vero amore. Credo invece di aver capito ora che lo sia, ma solo in maniera diversa (colgo l'occasione anche per chiederLe: crede che sia arrivata alla conclusione giusta?)
Non mi sento gelosa in se per se della sua nuova ragazza, ma non riesco ad accettare di aver perso. Prima di tutto, sospetto che lei sia la ragazza della storia parallela. Ancora, temo invece che lei sia riuscita ad ottenere una relazione con lui prima di me: lei è dunque migliore di me. Soprattutto, temo con tutta me stessa che lei riuscirà dove io non ho potuto: renderlo un uomo migliore, che non la tradisce (come ha fatto con me e la sua ex precedente), che la porterà all'altare e le darà dei bambini. Tutto questo mi terrorizza.
Odio perdere, e non riesco ad accettare che qualcuno sia riuscito o possa riuscire dove io non ho potuto. Mi rende estremamente insicura.
Inoltre, perché tutta questa gelosia se sto con un'altra persona? Ciò vuol dire che non amo il mio ragazzo attuale?
La nostra relazione iniziò tre anni prima, in maniera non del tutto ortodossa. Iniziammo a frequentarci circa sei mesi dopo che lui aveva lasciato la sua precedente ragazza. Inizialmente non voleva impegnarsi con me, in quanto sosteneva che non sapeva se fosse riuscito a non tradirmi. Essendo stato 7 anni con la ragazza precedente, aveva voglia di divertirsi. Dopo circa 8 mesi di frequentazione, mi disse di essere innamorato di me a tal punto da voler rinunciare a chiunque altra. Da allora, la nostra storia fu favolosa.
Lui europeo ma non italiano, io vivevo nella sua nazione. Dopo circa 3 anni di relazione decidemmo, di comune accordo, che saremmo venuti a vivere in Italia. Affittammo una casa in una città anche a me sconosciuta, pronti a partire. Per farla breve, dopo sole due settimane dal nostro trasferimento, mi lasciò, sola, senza alcun preavviso. Dopo una settimana mi telefonò dicendo che era finita.
Dopo un mese circa scoprii che aveva una relazione parallela, e che sapeva già che non avrebbe mai vissuto in Italia da mesi, ancor prima che firmassimo il contratto di affitto. Mi ha lasciato con un bel fardello da pagare da sola, e tanto dispiacere.
Ho scoperto, inoltre, che mi aveva tradito innumerevoli volte, una di queste anche con una mia amica.
Qualche giorno fa, dopo quasi un anno dalla nostra rottura, ho scoperto che ha una nuova ragazza. Al momento, anche io ho un altro ragazzo. Sono innamorata di lui. Nonostante io non mi senta più come con il mio ex ("è l'uomo migliore del mondo, non potrei mai amare nessun altro, la mia vita senza di lui sarebbe insignificante, anche se manca da casa da un'ora, rivedendolo, sprizzo gioia da tutti i pori"), mi sento innamorata, e soprattutto, sono felice di stare con lui. Arrivare a questa conclusione con il mio attuale ragazzo è stato molto complicato, in quanto temevo che non sentendo le cose sopracitate tra parentesi, non fosse vero amore. Credo invece di aver capito ora che lo sia, ma solo in maniera diversa (colgo l'occasione anche per chiederLe: crede che sia arrivata alla conclusione giusta?)
Non mi sento gelosa in se per se della sua nuova ragazza, ma non riesco ad accettare di aver perso. Prima di tutto, sospetto che lei sia la ragazza della storia parallela. Ancora, temo invece che lei sia riuscita ad ottenere una relazione con lui prima di me: lei è dunque migliore di me. Soprattutto, temo con tutta me stessa che lei riuscirà dove io non ho potuto: renderlo un uomo migliore, che non la tradisce (come ha fatto con me e la sua ex precedente), che la porterà all'altare e le darà dei bambini. Tutto questo mi terrorizza.
Odio perdere, e non riesco ad accettare che qualcuno sia riuscito o possa riuscire dove io non ho potuto. Mi rende estremamente insicura.
Inoltre, perché tutta questa gelosia se sto con un'altra persona? Ciò vuol dire che non amo il mio ragazzo attuale?
[#1]
Gentile utente,
la sua storia precedente è importante menzionarla come una vicenda in cui, dato l'inizio "non del tutto ortodosso", come scrive, non poteva che avere una fine abbastanza prevedibile...
Un inizio in cui il partner le comunica che non vuole impegnarsi, perché sostiene di non essere certo della sua fedeltà in futuro, è il segnale di una storia che difficilmente può trasformarsi in qualcosa di impegnativo, che è quello di cui lei, al contrario del suo ex partner, è alla ricerca.
Ora è in una nuova storia. Mi pare di leggere che nulla dei segnali di scarso impegno precedente del partner siano presenti...
E' dunque importante che lei viva a pieno questa storia, è importante "sprizzare gioia da tutti i pori" quando lo rivede anche se non vi siete visti solo per un'ora, ma è altrettanto importante che non permetta a nessun partner in nessuna storia di far sì che la sua vita sia "insignificante senza di lui".
Prima di ogni altra cosa e ogni altra persona, si impegni a volersi bene per prima e prendersi cura di lei stessa.
Se e quando lo riterrà utile, si affidi a un eventuale intervento specialistico psicologico/psicoterapeutico per lavorare su di lei.
Nel frattempo, è molto, molto importante comprendere che nessuno può rendere migliore qualcun altro, a patto che sia questo stesso qualcuno a desiderare di essere migliore.
E' pertanto sempre, incondizionatamente fallimentare il proposito di riuscire a cambiare qualcuno.
Si concentri pertanto su se stessa e sulla sua nuova storia, che da quanto scrive sembrerebbe proprio non avere le stesse premesse e/o propositi precedenti.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
la sua storia precedente è importante menzionarla come una vicenda in cui, dato l'inizio "non del tutto ortodosso", come scrive, non poteva che avere una fine abbastanza prevedibile...
Un inizio in cui il partner le comunica che non vuole impegnarsi, perché sostiene di non essere certo della sua fedeltà in futuro, è il segnale di una storia che difficilmente può trasformarsi in qualcosa di impegnativo, che è quello di cui lei, al contrario del suo ex partner, è alla ricerca.
Ora è in una nuova storia. Mi pare di leggere che nulla dei segnali di scarso impegno precedente del partner siano presenti...
E' dunque importante che lei viva a pieno questa storia, è importante "sprizzare gioia da tutti i pori" quando lo rivede anche se non vi siete visti solo per un'ora, ma è altrettanto importante che non permetta a nessun partner in nessuna storia di far sì che la sua vita sia "insignificante senza di lui".
Prima di ogni altra cosa e ogni altra persona, si impegni a volersi bene per prima e prendersi cura di lei stessa.
Se e quando lo riterrà utile, si affidi a un eventuale intervento specialistico psicologico/psicoterapeutico per lavorare su di lei.
Nel frattempo, è molto, molto importante comprendere che nessuno può rendere migliore qualcun altro, a patto che sia questo stesso qualcuno a desiderare di essere migliore.
E' pertanto sempre, incondizionatamente fallimentare il proposito di riuscire a cambiare qualcuno.
Si concentri pertanto su se stessa e sulla sua nuova storia, che da quanto scrive sembrerebbe proprio non avere le stesse premesse e/o propositi precedenti.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
Dr.ssa Rossella Guerini
Psicologa, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca in Psicologia
Ordine degli Psicologi del Lazio n. 19295
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa Guerini,
Come lei ha ben compreso, nella mia relazione attuale non ci sono, appunto, state le premesse della mia storia precedente. Anzi, il mio attuale ragazzo ha mostrato interesse nell'impegnarsi con me sin da subito.
Purtroppo, il mio approccio verso le relazioni è sempre stato abbastanza deleterio: questa è la prima relazione che ho costruito senza dover rincorrere l'altro. Infatti, tendo ad innamorarmi perdutamente soltanto di quelli che sono stati una sfida, che è stato difficile rendere "miei", in quanto me li fa desiderare a tal punto da poi apprezzare sul serio la loro presenza (e la continuo ad apprezzare anche dopo anni).
Credo sia questo il motivo per cui non sprizzo gioia da tutti i pori alla vista del mio ragazzo attuale, e non credo che la mia vita senza di lui sarebbe insignificante. A questo punto però mi chiedo: questo rappresenta, secondo lei, un problema? O meglio, crede che perché con il mio attuale ragazzo non provo queste cose vuol dire che non lo amo (abbastanza)?
Provo altre cose con lui, e sono felice di condividere la mia vita con lui, ma semplicemente non lo metto su un piedistallo come ho fatto con il mio ex, e mi manca, ma non a tal punto da sentirmi male in sua assenza anche solo per un'ora.
Come lei ha ben compreso, nella mia relazione attuale non ci sono, appunto, state le premesse della mia storia precedente. Anzi, il mio attuale ragazzo ha mostrato interesse nell'impegnarsi con me sin da subito.
Purtroppo, il mio approccio verso le relazioni è sempre stato abbastanza deleterio: questa è la prima relazione che ho costruito senza dover rincorrere l'altro. Infatti, tendo ad innamorarmi perdutamente soltanto di quelli che sono stati una sfida, che è stato difficile rendere "miei", in quanto me li fa desiderare a tal punto da poi apprezzare sul serio la loro presenza (e la continuo ad apprezzare anche dopo anni).
Credo sia questo il motivo per cui non sprizzo gioia da tutti i pori alla vista del mio ragazzo attuale, e non credo che la mia vita senza di lui sarebbe insignificante. A questo punto però mi chiedo: questo rappresenta, secondo lei, un problema? O meglio, crede che perché con il mio attuale ragazzo non provo queste cose vuol dire che non lo amo (abbastanza)?
Provo altre cose con lui, e sono felice di condividere la mia vita con lui, ma semplicemente non lo metto su un piedistallo come ho fatto con il mio ex, e mi manca, ma non a tal punto da sentirmi male in sua assenza anche solo per un'ora.
[#3]
Gentile utente,
credo al contrario che per la prima volta si trova in una relazione molto più equilibrata ed è proprio a partire da tali premesse che è importante costruire.
In una relazione è importante che nessuno dei partner "stia sul piedistallo" rispetto all'altro. Al contrario, il rapporto è fatto di condivisione, di rispetto reciproco e del giusto equilibrio tra il desiderio di stare insieme -- e di mancarsi quando non si sta insieme -- e il desiderio di mantenere i rispettivi spazi individuali.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
credo al contrario che per la prima volta si trova in una relazione molto più equilibrata ed è proprio a partire da tali premesse che è importante costruire.
In una relazione è importante che nessuno dei partner "stia sul piedistallo" rispetto all'altro. Al contrario, il rapporto è fatto di condivisione, di rispetto reciproco e del giusto equilibrio tra il desiderio di stare insieme -- e di mancarsi quando non si sta insieme -- e il desiderio di mantenere i rispettivi spazi individuali.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Rossella Guerini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 16/08/2018.
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