Da almeno dieci anni soffro di attaccchi di panico e stati ansiolitici che mi accompagnano in modo
Salve! Ho ventotto anni e da almeno dieci anni soffro di attaccchi di panico e stati ansiolitici che mi accompagnano in modo altalenante.
Ad oggi il mio stato sembra essere peggiorato: non riesco a camminare a piedi tra la folla che sembra che il rumore della città mi entri in testa prepotentemente; non posso più prendere il treno o l'autobus poichè questi luoghi chiusi e affollati che impediscono di muoversi liberamente mi fanno stare male; così come per il cinema, o il traffico o quando esco e sto in un locale che si affolla. Entrare in un centro commerciale è impossibile o se a volte ci vado mi mantengo nelle vicinanze delle uscite. Oramai vivo non pensando nemmeno alle vacanze.
A volte anche se sono a casa a guardare un film mi sento stare male. Ultimamente poi sento la sensazione di dover urlare e ciò acuisce i miei stati ansiosi!!!
Vorrei poterne uscire fuori, poter vivere come una persona normale ma non riesco ad accettare l'idea di dovermi curare con psicofarmaci o medicine del genere.
C'è un modo con il quale riuscirci senza assumere tali farmaci???
E ne uscirò davvero fuori???
Grazie.
Ad oggi il mio stato sembra essere peggiorato: non riesco a camminare a piedi tra la folla che sembra che il rumore della città mi entri in testa prepotentemente; non posso più prendere il treno o l'autobus poichè questi luoghi chiusi e affollati che impediscono di muoversi liberamente mi fanno stare male; così come per il cinema, o il traffico o quando esco e sto in un locale che si affolla. Entrare in un centro commerciale è impossibile o se a volte ci vado mi mantengo nelle vicinanze delle uscite. Oramai vivo non pensando nemmeno alle vacanze.
A volte anche se sono a casa a guardare un film mi sento stare male. Ultimamente poi sento la sensazione di dover urlare e ciò acuisce i miei stati ansiosi!!!
Vorrei poterne uscire fuori, poter vivere come una persona normale ma non riesco ad accettare l'idea di dovermi curare con psicofarmaci o medicine del genere.
C'è un modo con il quale riuscirci senza assumere tali farmaci???
E ne uscirò davvero fuori???
Grazie.
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Gentile Utente,
nell'articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
spiego quali sono le linee guida attuali (basate sui datti raccolti negli studi scientifici) per la cura dei disturbi d'ansia, che nell'ordine sarebbero:
1) psicoterapia cognitivo-comportamentale
2) farmacoterapia
3) auto-aiuto
Più strategie una persona utilizza, ovviamente, maggiori sono le probabilità di guarigione. COme vede non ci sono solo i farmaci, eppure mi sembra di capire che in questi 10 anni Lei non ha provato una psicoterapia cognitivo comportamentale, e forse nemmeno un gruppo di auto-aiuto
Quindi la prima cosa da fare sarebbe chiedersi: "cosa sono disposto a fare pur di curarmi?"
Io fossi in Lei non perderei altro tempo a pormi dei dubbi, anche perchè i sintomi agorafobici (es disagio in mezzo alle persone) tendono ad "accumularsi", col rischio che la persona si isoli sempre più.
Spero Lei decida di curarsi in modo concreto
nell'articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
spiego quali sono le linee guida attuali (basate sui datti raccolti negli studi scientifici) per la cura dei disturbi d'ansia, che nell'ordine sarebbero:
1) psicoterapia cognitivo-comportamentale
2) farmacoterapia
3) auto-aiuto
Più strategie una persona utilizza, ovviamente, maggiori sono le probabilità di guarigione. COme vede non ci sono solo i farmaci, eppure mi sembra di capire che in questi 10 anni Lei non ha provato una psicoterapia cognitivo comportamentale, e forse nemmeno un gruppo di auto-aiuto
Quindi la prima cosa da fare sarebbe chiedersi: "cosa sono disposto a fare pur di curarmi?"
Io fossi in Lei non perderei altro tempo a pormi dei dubbi, anche perchè i sintomi agorafobici (es disagio in mezzo alle persone) tendono ad "accumularsi", col rischio che la persona si isoli sempre più.
Spero Lei decida di curarsi in modo concreto
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 20/01/2009.
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