Rapporti con i parenti
Gentili Dottori,
Da circa un mese vivo una situazione pesante in casa di mia madre . Lavoro e risiedo tutto l'anno in un paese del nord Italia ma trascorro le vacanze estive nel mio paese d'origine del sud, insieme a mia madre. Un anno fa mio padre è morto.
Poiché la casa al mare è molto grande, mia madre ha pensato di invitare per tutta l'estate la famiglia di mio fratello. Quando me lo aveva accennato, io ebbi subito la sensazione che ci sarebbero stati problemi nella convivenza dato che mia cognata e di riflesso anche mio fratello hanno un modo di gestire le spese familiari molto diverse da quelle mie e di mia madre.
Ad esempio nella spesa, loro sono abituati a comprare troppo e soprattutto cibi a base di carne che noi non mangiamo. Io allora ho proposto di dividerci le spese e rimanere liberi di mangiare ognuno di noi quello che vogliamo. Per tutto il mese di luglio loro hanno accettato ciò anche se malvolentieri. . .
Qualche giorno fa, in seguito ad una discussione insieme agli altri fratelli per questioni di eredità, mio fratello mi ha attaccato verbalmente dicendomi che devo smetterla di essere superba, puntigliosa e che devo imparare a convivere perché quando si sta con gli altri si deve convivere tutto e basta.
Io questo non lo accetto: se io sono vegetariana e faccio una dieta ultraleggera cosi come fa mia madre, non vedo perché devo abituarmi a quelho che mangiano loro.
Da una settimana mi sento uno schifo, il fatto di essere ancora single a 45 anni, in quest'ultimo mese mi sembra essere diventato un peso a cui non trovo soluzione. È come se l' essere rimasta sola sia una punizione perché sono poco flessibile come vuol fare capire lui e sicuramente sua moglie che non mi sta simpaticissima.
Mi sembra anche di essere tornata peggio di quando ero adolescente e litigavo spesso con mio padre e sentivo quella voglia di scappare via e farmi una vita tutta mia.
In ambito lavorativo, come ho già scritto in una precente lettera, sono molto gratificata e amo tantissimo il mio lavoro d'insegnante. Solo in quel contesto sto molto bene . Ma per quanto riguarda il rapporto coi parenti stretti, se non fosse per il bellissimo legame con mia madre, chiuderei con una buona parte di loro. Durante l'anno non li penso mai, ho la mia vita e il fatto adesso di vivere assieme anche se per poco è un inferno per me. Mi sento additata e giudicata.
Mio fratello dopo la sfuriata sembra volere rimediare facendo il gentile e il simpatico, ma io sto davvero male e avrei voglia di urlare. Non riesco a perdonare e ad andare avanti.
Anche in passato ha avuto queste sfuriate con me per poi calmarsi.
È arrivato a dirmi che plagio nostra madre e prima del mio arrivo cioè fino ai primi di luglio andava tutto bene in casa .
Voglio precisare che anche mia madre non si aspettava questo tipo di convivenza e che secondo lei loro dovrebbero essere più riconoscenti e capire che in fondo sono ospiti e adattarsi a noi piuttosto.
Grazie dell'attenzione
Da circa un mese vivo una situazione pesante in casa di mia madre . Lavoro e risiedo tutto l'anno in un paese del nord Italia ma trascorro le vacanze estive nel mio paese d'origine del sud, insieme a mia madre. Un anno fa mio padre è morto.
Poiché la casa al mare è molto grande, mia madre ha pensato di invitare per tutta l'estate la famiglia di mio fratello. Quando me lo aveva accennato, io ebbi subito la sensazione che ci sarebbero stati problemi nella convivenza dato che mia cognata e di riflesso anche mio fratello hanno un modo di gestire le spese familiari molto diverse da quelle mie e di mia madre.
Ad esempio nella spesa, loro sono abituati a comprare troppo e soprattutto cibi a base di carne che noi non mangiamo. Io allora ho proposto di dividerci le spese e rimanere liberi di mangiare ognuno di noi quello che vogliamo. Per tutto il mese di luglio loro hanno accettato ciò anche se malvolentieri. . .
Qualche giorno fa, in seguito ad una discussione insieme agli altri fratelli per questioni di eredità, mio fratello mi ha attaccato verbalmente dicendomi che devo smetterla di essere superba, puntigliosa e che devo imparare a convivere perché quando si sta con gli altri si deve convivere tutto e basta.
Io questo non lo accetto: se io sono vegetariana e faccio una dieta ultraleggera cosi come fa mia madre, non vedo perché devo abituarmi a quelho che mangiano loro.
Da una settimana mi sento uno schifo, il fatto di essere ancora single a 45 anni, in quest'ultimo mese mi sembra essere diventato un peso a cui non trovo soluzione. È come se l' essere rimasta sola sia una punizione perché sono poco flessibile come vuol fare capire lui e sicuramente sua moglie che non mi sta simpaticissima.
Mi sembra anche di essere tornata peggio di quando ero adolescente e litigavo spesso con mio padre e sentivo quella voglia di scappare via e farmi una vita tutta mia.
In ambito lavorativo, come ho già scritto in una precente lettera, sono molto gratificata e amo tantissimo il mio lavoro d'insegnante. Solo in quel contesto sto molto bene . Ma per quanto riguarda il rapporto coi parenti stretti, se non fosse per il bellissimo legame con mia madre, chiuderei con una buona parte di loro. Durante l'anno non li penso mai, ho la mia vita e il fatto adesso di vivere assieme anche se per poco è un inferno per me. Mi sento additata e giudicata.
Mio fratello dopo la sfuriata sembra volere rimediare facendo il gentile e il simpatico, ma io sto davvero male e avrei voglia di urlare. Non riesco a perdonare e ad andare avanti.
Anche in passato ha avuto queste sfuriate con me per poi calmarsi.
È arrivato a dirmi che plagio nostra madre e prima del mio arrivo cioè fino ai primi di luglio andava tutto bene in casa .
Voglio precisare che anche mia madre non si aspettava questo tipo di convivenza e che secondo lei loro dovrebbero essere più riconoscenti e capire che in fondo sono ospiti e adattarsi a noi piuttosto.
Grazie dell'attenzione
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Gentile utente,
fin da ragazzini le liti tra fratelli non sono rare:
differenze di carattere,
di genere,
di abitudini..
Diventando grandi,
adulti,
ognuno si crea la propria vita,
fa delle scelte personali,
imposta l'esistenza come meglio crede.
E proprio per questo la convivenza - sia pure temporanea - tra membri della stessa famiglia
frequentemente risulta pesante e fonte di conflitti.
Lei forse si aspetta di noi qualche "saggio consiglio";
ma è veramente impossibile modificare tali relazioni consolidate nel tempo attraverso un consulto;
l'unica cosa sarebbe lasciare che ognuno viva a modo proprio,
ma poi c'è sempre qualcuno che osserva "Così non si è una famiglia"...
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 07/08/2018.
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