Soffro di binge eating?
Salve,
ho 21 anni, lievemente obeso. La mia anamnesi:
fin da piccolo sono stato un po' golosone, soprattutto coi dolci. Intorno ai dieci anni ho iniziato a rubare cibo da casa per mangiare dolci. Crescendo, questa abitudine è diventata sempre di più un motivo di contrasto fra me e mia madre tale da crearmi enorme disagio e aumentare la mia tendenza. Crescendo, la mia abitudine a mangiare dolci di nascosto ha aumentato la sua intensità (parlo in termini di quantità ingerita negli anfratti di tempo in cui ero solo). Mia madre a 15 anni mi convinse ad andare da una nutrizionista che mi prescrisse una dieta con la quale dimagrii ben 10 kg. Venne l'estate e li rimisi, ma fondamentalmente questa abitudine ad abbuffarmi di nascosto come un ladro si era attenuata per poi tornare. A 17 anni ho fatto un ricovero ospedaliero per esami medici completi poiché a 16 anni ho scoperto di essere un soggetto iperteso. Lì la dietista mi prescrisse una dieta non troppo restrittiva per le quantità quanto per la qualità delle cose da poter mangiare. Tornato dall'ospedale, restrinsi sempre di più la dieta e iniziai a fare jogging in maniera intensa e con buoni risultati. Andavo a correre 3 volte a settimana (a volte 4) bruciando ogni seduta una media di 900 kcal e mangiando quotidianamente solo verdure (e a pranzo e a cena). Dimagrii quasi 30 kg. Ad un certo punto, con la fine dell'estate, dovetti finirla. In questa dieta ricordo che quando mi trovavo a delle feste o comunque in circostanze di banchetto mi davo alla pazza gioia per poi correre qualche km in più. Finito lo sport e la dieta, in due anni (2015-2017) ho ripreso tutti i kg persi e in questo periodo, da qualche mese, dopo la rottura con la mia ragazza (con cui poi mi son rimesso assieme), essendo d'umore molto molto tetro, ho ricominciato a mangiare di nuovo a sbafo, comprando spesso anche cose al market per 'sedute' di abbuffate soprattutto quando sono solo in casa. Mangio durante il giorno tantissimo o in poco tempo una quantità di cibo e arrivo sempre a sentirmi pienissimo e quasi nauseato. Oggi ad esempio ho speso 8 euro al market e mi sono riempito di gelati (4) e nutella con pane, esagerando anche a pranzo (due panini e la pasta) e a cena (un panino e mezzo).
Detto questo, aggiungo che in questo periodo sono inferocito con la mia famiglia e d'umore molto torbido perché insoddisfatto della mia vita di semplice studente dipendente da altre persone. Inoltre oggi ho litigato con la mia ragazza e la lontananza ha reso la giornata intollerabile, tanto che, come ho detto, ad un certo punto sono sceso a comprare cibo. Aggiungo inoltre che nella mia infanzia mio padre è stato molto duro con me, tanto che ancora oggi io mi sento molto disprezzato da lui e ci ho avuto dei litigi un anno fa molto molto duri in cui lo accusavo di non essere un buon padre e del fatto che il suo metodo educativo si basasse sulle botte. Amo tantissimo la mia ragazza e credo di essere dipendente psicologicamente da lei.
ho 21 anni, lievemente obeso. La mia anamnesi:
fin da piccolo sono stato un po' golosone, soprattutto coi dolci. Intorno ai dieci anni ho iniziato a rubare cibo da casa per mangiare dolci. Crescendo, questa abitudine è diventata sempre di più un motivo di contrasto fra me e mia madre tale da crearmi enorme disagio e aumentare la mia tendenza. Crescendo, la mia abitudine a mangiare dolci di nascosto ha aumentato la sua intensità (parlo in termini di quantità ingerita negli anfratti di tempo in cui ero solo). Mia madre a 15 anni mi convinse ad andare da una nutrizionista che mi prescrisse una dieta con la quale dimagrii ben 10 kg. Venne l'estate e li rimisi, ma fondamentalmente questa abitudine ad abbuffarmi di nascosto come un ladro si era attenuata per poi tornare. A 17 anni ho fatto un ricovero ospedaliero per esami medici completi poiché a 16 anni ho scoperto di essere un soggetto iperteso. Lì la dietista mi prescrisse una dieta non troppo restrittiva per le quantità quanto per la qualità delle cose da poter mangiare. Tornato dall'ospedale, restrinsi sempre di più la dieta e iniziai a fare jogging in maniera intensa e con buoni risultati. Andavo a correre 3 volte a settimana (a volte 4) bruciando ogni seduta una media di 900 kcal e mangiando quotidianamente solo verdure (e a pranzo e a cena). Dimagrii quasi 30 kg. Ad un certo punto, con la fine dell'estate, dovetti finirla. In questa dieta ricordo che quando mi trovavo a delle feste o comunque in circostanze di banchetto mi davo alla pazza gioia per poi correre qualche km in più. Finito lo sport e la dieta, in due anni (2015-2017) ho ripreso tutti i kg persi e in questo periodo, da qualche mese, dopo la rottura con la mia ragazza (con cui poi mi son rimesso assieme), essendo d'umore molto molto tetro, ho ricominciato a mangiare di nuovo a sbafo, comprando spesso anche cose al market per 'sedute' di abbuffate soprattutto quando sono solo in casa. Mangio durante il giorno tantissimo o in poco tempo una quantità di cibo e arrivo sempre a sentirmi pienissimo e quasi nauseato. Oggi ad esempio ho speso 8 euro al market e mi sono riempito di gelati (4) e nutella con pane, esagerando anche a pranzo (due panini e la pasta) e a cena (un panino e mezzo).
Detto questo, aggiungo che in questo periodo sono inferocito con la mia famiglia e d'umore molto torbido perché insoddisfatto della mia vita di semplice studente dipendente da altre persone. Inoltre oggi ho litigato con la mia ragazza e la lontananza ha reso la giornata intollerabile, tanto che, come ho detto, ad un certo punto sono sceso a comprare cibo. Aggiungo inoltre che nella mia infanzia mio padre è stato molto duro con me, tanto che ancora oggi io mi sento molto disprezzato da lui e ci ho avuto dei litigi un anno fa molto molto duri in cui lo accusavo di non essere un buon padre e del fatto che il suo metodo educativo si basasse sulle botte. Amo tantissimo la mia ragazza e credo di essere dipendente psicologicamente da lei.
[#1]
Gentile utente,
da qui non possiamo fare diagnosi seppur con le informazioni che ci fornisce. La fase psicodiagnostica è accurata, attenta e occorre un dialogo/relazione in carne ed ossa tra paziente e specialista psicologo o psichiatra.
Questo vale anche per un eventuale bing eating.
Quindi, se desidera iniziare a prendersi cura di se stesso in un modo che non consideri solo il fisico come portatore del disagio (se presente un Binge Eating non è solo con un nutrizionista che risolverà il suo disagio) contatti la sede AIDAP (associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso) più vicina a casa sua per essere orientato al meglio verso una diagnosi e un percorso terapeutico plurispecialistico (psicoterapeuta, psichiatra, endocrinologo, nutrizionista etc) mirato alla risoluzione del problema.
https://www.aidap.org/centri-aidap/
Cordiali saluti
da qui non possiamo fare diagnosi seppur con le informazioni che ci fornisce. La fase psicodiagnostica è accurata, attenta e occorre un dialogo/relazione in carne ed ossa tra paziente e specialista psicologo o psichiatra.
Questo vale anche per un eventuale bing eating.
Quindi, se desidera iniziare a prendersi cura di se stesso in un modo che non consideri solo il fisico come portatore del disagio (se presente un Binge Eating non è solo con un nutrizionista che risolverà il suo disagio) contatti la sede AIDAP (associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso) più vicina a casa sua per essere orientato al meglio verso una diagnosi e un percorso terapeutico plurispecialistico (psicoterapeuta, psichiatra, endocrinologo, nutrizionista etc) mirato alla risoluzione del problema.
https://www.aidap.org/centri-aidap/
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Gentile utente,
a completamento Le segnalo che lo stesso Servizio Sanitario Nazionale ha istituito già da alcuni anni
i "Centri per la cura dei disturbi alimentari" a carattere polispecialistico
di cui potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Se clicca sulla bibliografia dell'articolo linkato
in "Centri nazionali per la cura dei disturbi alimentari"
potrà vedere che nella Sua regione ci sono almeno 6 sedi, di cui la principale agganciata all'Università.
Tale riferimento garantisce la serietà scientifica degli interventi.
E' possibile accedervi pagando unicamente il ticket,
o nulla se esente.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
a completamento Le segnalo che lo stesso Servizio Sanitario Nazionale ha istituito già da alcuni anni
i "Centri per la cura dei disturbi alimentari" a carattere polispecialistico
di cui potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Se clicca sulla bibliografia dell'articolo linkato
in "Centri nazionali per la cura dei disturbi alimentari"
potrà vedere che nella Sua regione ci sono almeno 6 sedi, di cui la principale agganciata all'Università.
Tale riferimento garantisce la serietà scientifica degli interventi.
E' possibile accedervi pagando unicamente il ticket,
o nulla se esente.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 03/08/2018.
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