Spossatezza generale

Gentili dottori buonasera,
vorrei chiedere umilmente un parere. Soffro di ansia generalizzata da un po' di tempo. Oggi sono partito alla volta della Spagna e sono iniziati degli strani sintomi. Mentre cammino ho un senso di globale spossatezza e sbandamento, come se non riuscissi a mantenere l'equilibrio e mi sento rintontito. Ogni minimo spostamento è reso complicato da questo generale senso di spossatezza, che mi fa sentire estraneo a ciò che sto vivendo. Mi sento come se fossi distante dalla realtà e mi sento di impazzire, come se stessi per svenire. Non so bene come comportarmi essendo lontano dall'Italia. Voi cosa mi consigliate? Mi sento come se avessi la febbre, ma non ho la febbre(per paragonare il senso di spossatezza). Grazie mille in anticipo.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
gli sbandamenti e il senso di estraneità sono frequenti nei disturbi d'ansia.
Tenga inoltre presente che la lontananza da luoghi familiari in genere peggiora i sintomi dell'ansia.
Le consiglio di contattare medici e psicologi per vedere se riesce a tenere a bada i sintomi e di iniziare un percorso psicoterapeutico che risolva del tutto il problema.
La Terapia Breve, meglio se integrata, risolve i disturbi d'ansia solitamente in 2-3 mesi.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio per la risposta pronta. Da circa due mesi sono in cura con una psicoterapeuta, che però è fuori Italia,dunque mi sono rivolto qui per chiedervi informazioni. È logico che ne parlerò con lei, tramite messaggio, già a partire dalla prossima settimana. Non sapevo che la ansia si acutizzasse lontano bda luoghi ritenuti familiari, ma difatti usando ho poggiato piede qui in Spagna, è come se fosse iniziata una fortissima ansia in me, che però piano piano sta diminuendo, pur avendo questa dei picchi in certe situazioni. Sto, a tal proposito, cercando di lavorare sui miei pensieri, per riportare poi alla mia terapeuta il mio flusso di pensieri in quei momenti di acuta ansia. Ho notato poi un aumento delle mie extrasistoli, che sono iniziate da quando sono iniziati i miei attacchi di panico, circa cinque mesi fa. Ovviamente, da buon ansioso, ho effettuato due mesi fa esami completi cardiologici e non, ovviamente tutti negativi, che hanno evidenziato solo come la mia ansia trovi nel mio giovane cuore una valvola di sfogo. L'unica cosa è che queste sensazioni, le extra, mi danno una ansia bella grande. Lei ha qualche consiglio dottoressa, per mantenere l'equilibrio psichico? Il mio cardiologo mi disse testuali parole " i suoi sono classici sintomi ansiosi", riferendosi alle extra.
Grazie mille in anticipo.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Le consiglio di imparare ad es. gli esercizi di rilassamento e il respiro diaframmatico che è un respiro calmante. Sono ambedue utili in episodi di ansia acuta e, una volta appresi, è più facile probabilmente mantenere un più basso livello di attivazione.
Soprattutto però lei deve venire a capo della sua ansia attraverso la psicoterapia (per quanto riguarda i farmaci penso che sia già stato edotto o abbia ricevuto prescrizioni dal medico), perché la terapia psicologica è l'unica che può risolvere le cause inconsce scatenanti o predisponenti all'ansia.
L'attenzione ai pensieri coscienti è tipica degli approcci cognitivo-comportamentali. La terapia breve insegna tecniche efficaci in minor tempo che sono molto utilizzate, persino da altri approcci, contro i disturbi ansiosi.
Può trovare sul mio sito un paio di articoli sugli attacchi di panico che parlano anche in generale dell'ansia
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Utente
Utente
Dottoressa, la ringrazio per la attenzione e perdoni il disturbo. Con la mia terapeuta stiamo provando proprio questo approccio con la attenzione ai pensieri coscienti, ma non assumo farmaci, né cose simili. Dove potrei imparare queste tecniche di respirazione?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Penso dovrebbe essere la psicoterapeuta stessa a insegnarle.
Se la collega non le conosce, in alternativa so che molti organizzano corsi di respirazione, ma non so bene con quali contenuti e tecniche per cui dovrebbe prendere bene informazioni.
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Utente
Utente
Dottoressa, grazie mille e perdoni il disturbo, ma poiché la mia psicoterapeuta è fuori Italia fino alla prossima settimana,mi sto rivolgendo a voi. Oggi le segnalo che mi sono alzato con una fortissima ansia, localizzata al centro del petto, come se avessi un macigno in petto, poi passata però. Ora invece vorrei chiederle un parere su una paura che ho. Sono due giorni che ho difficoltà a deglutire sia liquidi sia cibo. Mangio tutto, ma con una dose di ansia abbastanza grande. A casa mi è capitato qualche volta, ma solo in condizioni nelle quali avevo una grande ansia, come quella che sto vivendo in questi giorni. So che si tratta di una impressione e che non mi succede nulla, ma tutte le mie paure sembrano acutizzate qui, fuori dall'Italia. Praticamente sono sempr con il cuore a mille, in tensione. Lei cosa mi consiglia per vincere questa paura di "deglutire"?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Le ho già risposto: nell'immediato potrebbe consultare un medico per farsi dare un ansiolitico o un calmante, oppure gestire l'ansia con il respiro diaframmatico.
Altre strategie rientrano nelle tecniche della Terapia Strategica Breve, per cui non è possibile illustrarle senza un pregresso rapporto professionale che le abbia già spiegate e introdotte.
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Utente
Utente
Dottoressa buongiorno. La tengo aggiornata sui miei progressi in termini di ansia "lontano da casa". Fortunatamente oggi ritornerò in italia, ma volevo portarle alla attenzione una strana sensazione. Ci sono dei momenti, specialmente di notte, in cui mi sembra di avere l'inconscio in "subbuglio", nel senso che mi sembra che quantità enormi di pensieri fluiscano nella mia mente senza alcun ordine. La cosa più strana è che sono pensieri risalenti a tutti i momenti della mia vita, come se fosse un calderone di pensieri che nei sogni trova la sua espressione, sogni nei quali tutti questi pensieri vengono fuori, uno dopo l'altro in maniera totalmennte incasinata. Lei cosa ne pensa, dottoressa?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Il sogno è un'espressione dell'inconscio, sicuramente la più ricca, elaborata e nello stesso tempo camuffata. Anche nel sogno opera una censura, meno rigida e stretta di quella operante nella veglia, ma pur sempre una censura che rende i contenuti dell'inconscio un po' mascherati e perciò non facilmente riconoscibili.
L'ansia non è altro che una paura inconscia. Se quest'ultima non viene neutralizzata è difficile venire a capo dei sintomi, se non impossibile.
Lo psicologo psicoterapeuta dovrebbe a mio avviso rendersi conto di quale sia la paura inconscia e agire di conseguenza, anche se non è necessario e probabilmente controindicato svelarla al paziente, soprattutto direttamente.
saluti