Depressione fine terapia

Ciao a tutti...da un mese ho finito il mio percorso di psicoterapia durato più di 10 anni.
Il distacco per me è stato difficile e sono palesemente in uno stato di depressione e vero proprio lutto...in questo momento inoltre la mia attività lavorativa è sospesa per il periodo estivo e questo aggrava ulteriormente le cose in quanto ho molto tempo per pensare...con conseguente risultato disastroso...non riesco ad uscire di casa ho delle paranoie a cui a volte credo e sono abbastanza ossessionata.
Il problema principale è che penso seriamente di provareme un affetto esagerato per il mio psicologo...(io sono una persona che non riesce ad esprimere i sentimenti ecc ecc...abbiamo lavorato su questo in terapia e lui ha sempre cercato di verbalizzare che tra noi ci fosse affetto dopo tanti anni ecc..ma io ho sempre faticato..) Nella parte finale della terapia lui era molto piu disponibile nell esprimere i suoi sentimenti di affetto niei miei confronti...cosa che mi ha un po' destabilizzato...non so perchè..ma evito di pensarci troppo....sono estremamente razionale e consapevole del rapporto terapeutico di quello che lui rappresenta per me...e vivo ogni slancio esagerato di questo affetto come dissacrante nei confronti di una relazione che per la sua funzione è perfetta. Sono quindi confusa non so cosa provo realmente per lui, vivo un conflitto, provo un amore esagerato ma so che è limitato e mi va anche bene (ma spesso mi trovo a pensare a dettagli che mi hanno infastidito di lui o cose che ha detto che lo possano rendere antipatico ai miei occhi di modo da poter agevolare un distacco...altre volte penso di avere un trasporto eccessivo) insomma non sono serena, soffro dannatamente e sono depressa...(sono una persona chiusa che fatica nella vita sociale...ora ho come un rifiuto per tutto)
Abbiamo parlato spesso della possibilità di mantenere un contatto al bisogno o qualche seduta una volta ogni tot. tempo, ma dopo tutti questi anni io non so davvero di cosa posso avere bisogno e non ho fatto nessuna scelta, non abbiamo preso nessun accordo per il futuro...(questo è uno dei miei grossi limiti in quanto non volevo prendere altri appuntamenti solo per paura della fine ma sentivo già dentro me che non avendo indicazioni precise in futuro potrei fare fatica a contattarlo... ) Iniziano qundi a sorgermi domande del tipo ma quando dovrei contattarlo...per quali motivazioni...per quali bisogni...sono estremamente confusa...ed è passato poco tempo mi rendo conto...ma quando allora potrò...prendere una decisione reazionale sganciata da un desiderio semplice di voler mantenere una relazione con lui perchè mi manca...e provo affetto per lui...secondo voi questo è normale? ho pensato che forse dovrei farmi aiutare da qualcuno a cui non sono cosi affezionata...sto cercando di superare questa sofferenza..ma non sto bene.
accetto volentieri qualche consiglio che mi aiuti a sbloccarmi da questa confusione.
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
Non spiega come si è declinata la fase di chiusura della terapia. Questa è una vera e propria fase nella quale il paziente è accompagnato verso il distacco, così da vivere l'inevitabile lutto in modo sopportabile, anche e soprattutto grazie alle nuove risorse e competenze acquisite.
La sensazione è che abbia bisogno ancora di affrontare dei temi non abbastanza elaborati, soprattutto riconducibili all'affettività.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Il discorso fine è complesso e piuttosto lungo...ma cercherò di fare un sunto ...
Credo che un avvenimento molto rilevante nella mia esistenza mi abbia dato la spinta per arrivare alla fine del percorso...oltre a questo che è stato discusso in terapia ciò che ha determinato la fine è sicuramente il fatto che non c'erano più aspetti di dipendenza e che ero ormai diventata in grado di fare da me....(ma io nonostante tutto non credo che avrei mai pensato di poter arrivare ad una fine...credo di fare una gran fatica a lasciare andare le cose...)
La fase fine è durata diversi mesi ed abbiamo lavorato sul mio modo di vedere la fine come un qualcosa di definitivo ecc ecc..credo di essere stata accompagnata adeguatamente...semplicemente con il mio modo di essere e fare non ho esposto tutto ciò che sentivo (o non riuscivo a sentire bene) e in effetti credo che lei abbia ragione...ho bisogno di elaborare ancora....
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
Forse può concedersi ancora un po' di terapia, proprio per curare quel modo di essere e di fare che non le dà convinzione e benessere.
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Grazie cose le risposte....ma mi sento terribilmente in imbarazzo a dover tornare in terapia ..non so