Instabilità emotiva e rabbia
Gentili dottori, buongiorno.
Sono una ragazza di 18 anni e penso che il titolo esprima bene il mio problema. Sono sempre stata una persona molto sensibile, ma questa sensibilità è da un po' di tempo che ha cominciato a prendere il sopravvento. Vivo e sento ogni cosa come se passasse prima di tutto da un megafono e non so se è questo che mi provoca anche sbalzi di umore molto rapidi e continui.
È da quasi un anno che sono "bulimica". Adesso penso al cibo un po' di meno, perché tutta la mia energia è concentrata sulla rabbia. Chiunque mi conosca potrebbe pensare che non sia una ragazza irascibile, anzi, controllata e tranquilla, eppure mi arrabbio facilmente e, per non farlo vedere, la chiudo tutta dentro, finendo di fare così anche con qualsiasi altra emozione. Di conseguenza la mia tranquillità non è realmente calma, ma solo freddezza.
Ho iniziato a riavere episodi bulimici quando utilizzavo il vomito per riuscire a gestire delle emozioni troppo forti, che siano state rabbia, frustrazione o senso di colpa. Dal vomito poi sono passata al bruciarmi lievemente, al tagliarmi o a dare pugni al muro. Spesso ho degli attacchi di iperventilazione, mi tremano le gambe, vedo tutto sfocato. Per fortuna nessuno ha mai visto questi momenti, perché prima che accadano li riesco a trattenere fino ad arrivare in un luogo appartato. Penso spesso al fatto che sono una persona cattiva, perché spesso quando sono arrabbiata immagino di picchiare le persone. Ho smesso di raccontare questo tipo di problemi alle mie amiche; lo avevo già fatto e si stavano per allontanare – o almeno io l'ho percepito così – non voglio che succeda per davvero. Non voglio restare da sola con me stessa.
In famiglia la situazione è tranquilla, forse un po' troppo, mi vogliono bene, eppure non riesco a non sentirmi delusa dalla freddezza caratteriale di mio padre e da mia sorella maggiore che quando litiga con i miei genitori, anche se apparentemente non c'entro nulla, non fa altro che dare la colpa a me per qualsiasi cosa e questo aumenta solo il fatto che io stessa mi dia la colpa per tutto. Mia sorella ormai è diventata un punto fisso, ogni volta che la vedo mi irrito o vado nel panico, è come se fosse un promemoria del mio fallimento.
Non ho mai parlato con i miei genitori di queste cose solo perché la mia è una di quelle famiglie in cui il massimo modo per affrontare un problema è il silenzio, fingi che non ci sia e non ci sarà.
Ho sempre biasimato l'adolescenza per questa mia instabilità, tutti gli adolescenti sono instabili, non hanno la minima idea di chi sono o di cosa vogliono dalla vita. Ma ho paura che questi miei atteggiamenti mi stiano controllando. A scuola mi dicono che sono una delle ragazze più intelligenti della classe, ma sono piena di alti e bassi. E forse è proprio così. Mi sento solo così stupida a provare e scrivere queste cose!
Cosa posso fare per sentirmi meglio? Per non essere più così lunatica?
Vi ringrazio molto per aver letto e vi auguro una buona giornata.
Sono una ragazza di 18 anni e penso che il titolo esprima bene il mio problema. Sono sempre stata una persona molto sensibile, ma questa sensibilità è da un po' di tempo che ha cominciato a prendere il sopravvento. Vivo e sento ogni cosa come se passasse prima di tutto da un megafono e non so se è questo che mi provoca anche sbalzi di umore molto rapidi e continui.
È da quasi un anno che sono "bulimica". Adesso penso al cibo un po' di meno, perché tutta la mia energia è concentrata sulla rabbia. Chiunque mi conosca potrebbe pensare che non sia una ragazza irascibile, anzi, controllata e tranquilla, eppure mi arrabbio facilmente e, per non farlo vedere, la chiudo tutta dentro, finendo di fare così anche con qualsiasi altra emozione. Di conseguenza la mia tranquillità non è realmente calma, ma solo freddezza.
Ho iniziato a riavere episodi bulimici quando utilizzavo il vomito per riuscire a gestire delle emozioni troppo forti, che siano state rabbia, frustrazione o senso di colpa. Dal vomito poi sono passata al bruciarmi lievemente, al tagliarmi o a dare pugni al muro. Spesso ho degli attacchi di iperventilazione, mi tremano le gambe, vedo tutto sfocato. Per fortuna nessuno ha mai visto questi momenti, perché prima che accadano li riesco a trattenere fino ad arrivare in un luogo appartato. Penso spesso al fatto che sono una persona cattiva, perché spesso quando sono arrabbiata immagino di picchiare le persone. Ho smesso di raccontare questo tipo di problemi alle mie amiche; lo avevo già fatto e si stavano per allontanare – o almeno io l'ho percepito così – non voglio che succeda per davvero. Non voglio restare da sola con me stessa.
In famiglia la situazione è tranquilla, forse un po' troppo, mi vogliono bene, eppure non riesco a non sentirmi delusa dalla freddezza caratteriale di mio padre e da mia sorella maggiore che quando litiga con i miei genitori, anche se apparentemente non c'entro nulla, non fa altro che dare la colpa a me per qualsiasi cosa e questo aumenta solo il fatto che io stessa mi dia la colpa per tutto. Mia sorella ormai è diventata un punto fisso, ogni volta che la vedo mi irrito o vado nel panico, è come se fosse un promemoria del mio fallimento.
Non ho mai parlato con i miei genitori di queste cose solo perché la mia è una di quelle famiglie in cui il massimo modo per affrontare un problema è il silenzio, fingi che non ci sia e non ci sarà.
Ho sempre biasimato l'adolescenza per questa mia instabilità, tutti gli adolescenti sono instabili, non hanno la minima idea di chi sono o di cosa vogliono dalla vita. Ma ho paura che questi miei atteggiamenti mi stiano controllando. A scuola mi dicono che sono una delle ragazze più intelligenti della classe, ma sono piena di alti e bassi. E forse è proprio così. Mi sento solo così stupida a provare e scrivere queste cose!
Cosa posso fare per sentirmi meglio? Per non essere più così lunatica?
Vi ringrazio molto per aver letto e vi auguro una buona giornata.
[#1]
Gentile ragazza,
Non si tratta di essere “lunatica” o meno,
Verosimilmente, in quello che racconta, è presente una difficoltà di consapevolezza e regolazione emotiva.
Le serve l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta. Può recarsi autonomamente al consultorio a lei più congeniale e prenotare una consulenza specialistica con un/una collega.
Legga questo intanto
http://www.stateofmind.it/2016/01/regolazione-emotiva-benessere-psicologico/
Cordiali saluti
Non si tratta di essere “lunatica” o meno,
Verosimilmente, in quello che racconta, è presente una difficoltà di consapevolezza e regolazione emotiva.
Le serve l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta. Può recarsi autonomamente al consultorio a lei più congeniale e prenotare una consulenza specialistica con un/una collega.
Legga questo intanto
http://www.stateofmind.it/2016/01/regolazione-emotiva-benessere-psicologico/
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 01/08/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.