Maternità e senso di oppressione

Buongiorno,

sono una giovane donna di 32 anni, sposata da 3 anni. Dopo il matrimonio mio marito ha espresso il desiderio di avere un figlio, cosa che io non avevo mai desiderato nella mia vita onestamente. Ho una visione della donna molto diversa da quella delle mie coetanee... Non mi sono mai vista come madre ed il pensiero della gravidanza mi fa stare male. Sono in cura da una psicologa da circa 1 anno e mezzo, ma non è purtroppo riuscita ancora ad eliminare in me questo senso di oppresssione e tristezza che suscita in me il pensiero di una gravidanza.
Siamo riuscite a capire che tanto deriva da un trauma che ho subito quando avevo quasi 7 anni: mia madre stava morendo di parto alla nascita di mia sorella... e da allora associo l'idea di parto a quella della morte.
Da circa 8 mesi io e mio marito abbiamo smesso di prendere precauzioni, ma questo bambino in realtà non sembra voler arrivare. Da circa 3 mesi abbiamo iniziato ad usare stick per l'ovulazione e a cercare rapporti mirati, ma anche in questo caso non si vede alcun risultato.
Premetto che prima di prendere questa decisione molto dura per me, ho effettuato tutti gli esami clinici del caso: visita ginecologica, pap test, ecografia, esami del sangue, marker tiroide ed eco tiroide e tutto era perfettamente nella norma.
Mio marito al momento non ha ancora effettuato visite, a parte gli esami del sangue che erano anche in questo caso normalissimi.

Io mi rendo conto che durante i giorni dell'ovulazione sono nervosissima... Riesco a farmi venire coliche tanto da stare piegata in 2, tremare nel letto e non chiudere occhio per tutta la notte. L'altra notte ho persino sognato di essere incinta e di andare in coma profondo per mesi.
La mia psicologa ritiene che la causa della mia mancata gravidanza sia proprio questa mia ansia esagerata e che per i livelli di adrenalina che ho nel sangue, riescono in qualche modo a bloccare la gravidanza.
Ora io sto facendo un'altra malattia anche per questo... Da un lato non vorrei essere incinta per non essere un'incubatrice e non essere quella che tutta la società vorrebbe, dall'altra mi sento malata ed un fallimento anche in questo poichè non solo non ho una stabilità economica (nonostante una laurea magistrale a pieni voti ed esperienze anche all'estero), ma non riesco nemmeno in quello che sarebbe normale per una donna. Insomma, vivo un periodo in cui vorrei piangere tutti i giorni, mi sento uno schifo in tutto e fino a fine settembre non vedrò la mia psicologa perchè è in ferie.

Cosa posso fare? Grazie mille a chi saprà essermi anche minimamente d'aiuto.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

per molte donne oggi la scelta di una gravidanza è complessa e piena di ambivalenze:
proprio perchè non è più una via socialmente obbligata,
si può prendere la via che più ci piace:
avere o non avere figli.

Nel caso Suo tuttavia la ferita iniziale
- la madre morta di parto -
rende luttuosa tale eventualità
e la decisione della psicoterapia è adeguata (la Sua Psicologa è anche psicoterapeuta, auspico).

Cosa aggiungere per una persona che GIA' è seguita psicologicamente?
Che risulta strano che Suo marito non sia stato consigliato dal medico di base di eseguire lo spermiogramma.
Lei è molto centrata su di sè e sul proprio "funzionamento riproduttivo" fisico e mentale,
ma occorre NON dare per scontato che il marito sia perfettamente funzionante.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Mia madre fortunatamente non è morta, forse mi sono espressa male... L'hanno salvata per un pelo.
Però il trauma rimane, non riesco a non pensare che a rimetterci le penne potrei essere io.

La mia ginecologa ha ritenuto prematuro ogni altro esame al momento, dato che ha detto che per le coppie è normale metterci fino ad 1 anno/ 1 anno e mezzo per concepire. Chiaramente mi fido dei medici non essendo mia competenza.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

La ginecologa è la specialista della donna;
ma per l'uomo è competente l'andrologo,
per cui una visita andrologica preconcezionale è necessaria quanto quella ginecologica per la donna.
Provare per un anno,
se non si sa nemmeno se e quanti spermatozoi ci siano e quale sia la situazione riproduttiva maschile...

Questo lo dico a Suo vantaggio,
affinché non si senta responsabile di tutto.
I figli si fanno in due, e Lei possiede solo il 50% delle "azioni",
l'altro 50 è di Suo marito.
Nel caso manchino dati precisi riguardanti il corpo dei due,
si corre il rischio di cadere nella “psicologizzazione”
con l’effetto di deprimere maggiormente il Suo umore.

Le allego i dettagli sul consulto preconcezionale della donna,
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/475-il-consulto-preconcezionale-cosa-bisogna-fare-prima-di-programmare-una-gravidanza.html
e dell’uomo
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1391-l-interpretazione-dello-spermiogramma-ovvero-come-perdersi-in-calcoli-inutili.html

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#4]
Utente
Utente
Lei ha super ragione, il problema è che i medici non ritengono mai necessario fare indagini sull'uomo. Chiedono solamente il loro stato di salute e poi dicono di provarci senza stress (impossibile per me dato che ho una vita super stressata per tutto)... Avevo parlato anche con la dottoressa di famiglia e anche lei era stata dello stesso avviso... "ne riparliamo tra 1 anno se non riuscite a concepire". Capisco anche che uno non debba fissarsi e che debba prendere anche il lato romantico della cosa... Ma non sarebbe stato male a priori sapere se era tutto ok anche dall'altra parte: in caso di buone notizie uno sapeva che era solo una questione di tempo e stress e che prima o poi sarebbe successo. Così invece sto sempre a farmi mille domande. Perchè non si fa più prevenzione per l'uomo e non si informano i giovanotti italiani che sarebbe opportuno fare anche a loro i controlli?

Parte del mio stress difatti è anche dovuto a non sapere se ci sono ulteriori problemi che rendono difficile il concepimento... ed è come un cane che si morde la coda... perchè autoalimento comunque la mia ansia.

Diciamo che avevo deciso di lasciar passare questo periodo di vacanza per cercare di rilassarci (poichè avevo letto che la stanchezza può causare anche una cattiva produzione di spermatozoi e devo dire che di stanchezza qui ne abbiamo proprio tanta...) e se non dovesse andare bene fino a settembre, avrei proceduto con ulteriori visite per me e le prime per lui...

Però sono davvero stanca. Non so se riuscirò a rilassarmi...
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

sono davvero lieta che Lei abbia compreso il vero significato che intendevo farLe pervenire (online non si è mai certi di essere correttamente interpretati..) .
Concordo sulla assoluta necessità della visita preconcezionale anche per l'uomo;
tanti anni di impegno clinico sulla difficoltà a concepire, sull'infertilità e sulla PMA me lo hanno insegnato al di là delle teorie.

Per quanto riguarda il "qui e ora",
se Lei riesce (= si obbliga e costringe...) a farsi un breve priodo di "vacanza mentale",
questo sarebbe il meglio in assoluto che può fare per sè:
tenendo sempre il motore al massimo, alla fine si surriscalda e si blocca ... mi passi la metafora.

Quando avrà il tempo legga i due articoli linkati, dei Colleghi medici.

Saluti cari!
Carlamaria Brunialti
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