Depressione e desiderio sessuale
Buongiorno, vi scrivo per un consulto in quanto sto vivendo il periodo "peggiore" della mia vita. Sarò breve ma cercherò di darvi un quadro generale della situazione.
Ho una relazione da 3 anni, ci siamo innamorati subito e abbiamo bruciato le tappe andando dopo 4 mesi a vivere insieme.
Inizialmente per i primi due anni è andato tutto benissimo, siamo compatibili in ogni aspetto, amiamo le stesse cose, e credo di aver trovato una perla unica e rara. Sessualmente c'è intesa, anche se alcuni suoi problemi avevano iniziato a minarla un po', ma tutto sommato le cose comunque procedevano bene. Da 6 mesi a questa parte il buio da parte mia. 0 voglia, fastidio al solo suo avvicinarsi, se lo facciamo non provo nulla, solo del fastidio.
Premetto che questi 6 mesi sono stati tragici per me, li ho trascorsi in casa, piangendo quasi ogni giorno perché purtroppo (essendomi io trasferita nella sua città) non conosco, sebbene siano passati 3 anni, nessuno. Non lavoro, studio ma non frequento molto le lezioni.
Ho sempre pensato che questo calo drastico dell'interesse per il sesso (non pratico nemmeno più auto erotismo, perché non mi interessa nemmeno più!) fosse connesso a questa mia insoddisfazione generale di una vita senza amici, senza uno scopo..
Sono stata in cura da una psicoterapeuta, ma oltre che rendermi conto dell'effettivo problema depressivo che da sempre ha comunque caratterizzato il mio carattere (alternavo momenti di tristezza e serenità anche quando vivevo nella mia città), non ha portato grossi cambiamenti.
Mi sono sempre chiesta se la ricerca di un lavoro, un hobby, un pretesto come la palestra per conoscere qualcuno, un approccio diverso alla vita potrebbero pian piano migliorare quest'aspetto.
O se il mio corpo mi sta dicendo qualcosa che la mia mente non riesce ad accettare.
Sono 6 mesi che vivo ogni giorno logorarata dal pensiero, "forse siamo solo amici" / "tutto ciò che immagino, dalle cose più banali ecc.. Le immagino con lui".
Volevo un parere esterno, per quel poco che chiaramente una descrizione del genere può fornire.
Grazie.
Ho una relazione da 3 anni, ci siamo innamorati subito e abbiamo bruciato le tappe andando dopo 4 mesi a vivere insieme.
Inizialmente per i primi due anni è andato tutto benissimo, siamo compatibili in ogni aspetto, amiamo le stesse cose, e credo di aver trovato una perla unica e rara. Sessualmente c'è intesa, anche se alcuni suoi problemi avevano iniziato a minarla un po', ma tutto sommato le cose comunque procedevano bene. Da 6 mesi a questa parte il buio da parte mia. 0 voglia, fastidio al solo suo avvicinarsi, se lo facciamo non provo nulla, solo del fastidio.
Premetto che questi 6 mesi sono stati tragici per me, li ho trascorsi in casa, piangendo quasi ogni giorno perché purtroppo (essendomi io trasferita nella sua città) non conosco, sebbene siano passati 3 anni, nessuno. Non lavoro, studio ma non frequento molto le lezioni.
Ho sempre pensato che questo calo drastico dell'interesse per il sesso (non pratico nemmeno più auto erotismo, perché non mi interessa nemmeno più!) fosse connesso a questa mia insoddisfazione generale di una vita senza amici, senza uno scopo..
Sono stata in cura da una psicoterapeuta, ma oltre che rendermi conto dell'effettivo problema depressivo che da sempre ha comunque caratterizzato il mio carattere (alternavo momenti di tristezza e serenità anche quando vivevo nella mia città), non ha portato grossi cambiamenti.
Mi sono sempre chiesta se la ricerca di un lavoro, un hobby, un pretesto come la palestra per conoscere qualcuno, un approccio diverso alla vita potrebbero pian piano migliorare quest'aspetto.
O se il mio corpo mi sta dicendo qualcosa che la mia mente non riesce ad accettare.
Sono 6 mesi che vivo ogni giorno logorarata dal pensiero, "forse siamo solo amici" / "tutto ciò che immagino, dalle cose più banali ecc.. Le immagino con lui".
Volevo un parere esterno, per quel poco che chiaramente una descrizione del genere può fornire.
Grazie.
[#1]
Buon pomeriggio,
la riflessione che propone circa il suo malessere mi sembra importante. Sono sei mesi che sente un forte affaticamento, sottolineando un suo vissuto di malessere profondo e delicato. Sembra avanzare l'idea che lo stato d'animo di questi ultimi sei mesi abbia compromesso anche la qualità della sua coppia.
Potremmo dire che c'è da una parte una personale insoddisfazione che genera un malessere dentro di sé. Da un'altra parte c'è una distanza con il suo fidanzato, tanto che si domanda se è l'amore è finito.
Mi sento di porle alcune domande, se si sente di rispondere. Una riguarda i motivi per cui questa crisi che vive inizia sei mesi fa. Cosa è accaduto, secondo il suo sentire?
Una seconda domanda riguarda la sessualità con il suo fidanzato. Prima di questo periodo difficile, mi sembra di avere capito che ci fosse comunque qualcosa che creava piccole difficoltà, quando parla del fatto che "alcuni suoi problemi minavano la sessualità". Se la sentirebbe di accennare di più riguardo a questo aspetto?
Infine, dalle sue parole non ha un riscontro positivo del percorso con una psicoterapeuta. È stato un percorso prolungato, avete poi preso insieme la decisione di interromperlo?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
la riflessione che propone circa il suo malessere mi sembra importante. Sono sei mesi che sente un forte affaticamento, sottolineando un suo vissuto di malessere profondo e delicato. Sembra avanzare l'idea che lo stato d'animo di questi ultimi sei mesi abbia compromesso anche la qualità della sua coppia.
Potremmo dire che c'è da una parte una personale insoddisfazione che genera un malessere dentro di sé. Da un'altra parte c'è una distanza con il suo fidanzato, tanto che si domanda se è l'amore è finito.
Mi sento di porle alcune domande, se si sente di rispondere. Una riguarda i motivi per cui questa crisi che vive inizia sei mesi fa. Cosa è accaduto, secondo il suo sentire?
Una seconda domanda riguarda la sessualità con il suo fidanzato. Prima di questo periodo difficile, mi sembra di avere capito che ci fosse comunque qualcosa che creava piccole difficoltà, quando parla del fatto che "alcuni suoi problemi minavano la sessualità". Se la sentirebbe di accennare di più riguardo a questo aspetto?
Infine, dalle sue parole non ha un riscontro positivo del percorso con una psicoterapeuta. È stato un percorso prolungato, avete poi preso insieme la decisione di interromperlo?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dottor De Sanctis,
La ringrazio per la risposta e sono felice di rispondere alle sue domande.
Diciamo che un po' di insoddisfazione latente e leggera era presente nel rapporto dalla scorsa estate, ma non al punto di far sorgere dei dubbi come se lo amo ancora o no. Prima di settembre avevo un piccolo impegno lavorativo che mi occupava i pomeriggi, principalmente, poi avendo ripreso gli studi ho lasciato perdere e mi sono praticamente chiusa in casa perché essendo una perfezionista, il tempo che dedico allo studio non è mai abbastanza per me. Quindi le mie giornate erano: sveglia, studio svogliato e apatia per tutto il giorno. Sicuramente questo è stato riversato nella mia relazione.
Per quanto riguarda i problemi relativi alla nostra sessualità, diciamo che i rapporti erano un po' tutti uguali, e la durata era un po' breve, ma ho sempre pensato e risposto "non è un problema". Forse inconsciamente è diventato un problema vero, che mi ha fatto perdere qualsiasi desiderio e voglia.
La ringrazio per la risposta e sono felice di rispondere alle sue domande.
Diciamo che un po' di insoddisfazione latente e leggera era presente nel rapporto dalla scorsa estate, ma non al punto di far sorgere dei dubbi come se lo amo ancora o no. Prima di settembre avevo un piccolo impegno lavorativo che mi occupava i pomeriggi, principalmente, poi avendo ripreso gli studi ho lasciato perdere e mi sono praticamente chiusa in casa perché essendo una perfezionista, il tempo che dedico allo studio non è mai abbastanza per me. Quindi le mie giornate erano: sveglia, studio svogliato e apatia per tutto il giorno. Sicuramente questo è stato riversato nella mia relazione.
Per quanto riguarda i problemi relativi alla nostra sessualità, diciamo che i rapporti erano un po' tutti uguali, e la durata era un po' breve, ma ho sempre pensato e risposto "non è un problema". Forse inconsciamente è diventato un problema vero, che mi ha fatto perdere qualsiasi desiderio e voglia.
[#3]
Mi verrebbe da dire, leggendo le sue ultime parole, che ci siano aspetti importanti su cui fermarsi a riflettere sia a livello personale sia a livello relazionale.
A livello personale ci sono aspetti depressivi, sente di non avere un progetto, non vive un senso di appartenenza. Potremmo dire che non sente la vita nelle sue mani.
Sottolinea inoltre un perfezionismo, che potrebbe essere collegato agli aspetti depressivi, sebbene da qui io preferisca non avanzare ipotesi più precise su questi suoi vissuti interiori.
Senz'altro il lavoro è un aspetto essenziale e importanti sono le attività sportive e ludiche. Questo può aiutarla.
Può pertanto provare, verificando se la situazione migliori, anche se l'idea di approfondire il suo malessere interiormente potrebbe essere vantaggiosa. Lei stessa ammette di vivere un malessere depressivo da sempre, definendosi così caratterialmente, immagino come se sentisse la profondità di quelle radici.
A livello relazionale è possibile, come dice, che queste sue caratteristiche si riversino nella relazione. Sarebbe importante comprendere di più in proposito. Forse non si tratta soltanto di una sua tensione personale che può renderla nervosa, sfiduciata e poco disponibile. Possono esserci complessi elementi che devono essere tenuti in considerazione.
Quando accenna alla sessualità, ad esempio, dice di sentire monotonia e un'asincronia. Lui va per la sua strada che non corrisponde alla sua. Nonostante questi suoi vissuti, che sono importanti, sembra tuttavia non esprimere il suo sentire, i suoi desideri, se ho compreso bene. Non so se possiamo dire che li minimizza, senza dare loro il giusto valore.
In questo caso, una sua caratteristica profonda della sua personalità, entrerebbe nella dinamica di coppia, condizionandola.
Da questa postazione, non conoscendola, le lascio soltanto un'ulteriore suggestione con cui confrontarci. Mi sono chiesto se non ha osato aprire l'argomento in modo approfondito, ha preferito rimanere in ombra, magari per non urtare i sentimenti di lui o per non condizionarlo negativamente. Ma il sesso è una relazione e richiede un dialogo, non necessariamente fatto soltanto di parole. Ed è importante autorizzarsi a esserci.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
A livello personale ci sono aspetti depressivi, sente di non avere un progetto, non vive un senso di appartenenza. Potremmo dire che non sente la vita nelle sue mani.
Sottolinea inoltre un perfezionismo, che potrebbe essere collegato agli aspetti depressivi, sebbene da qui io preferisca non avanzare ipotesi più precise su questi suoi vissuti interiori.
Senz'altro il lavoro è un aspetto essenziale e importanti sono le attività sportive e ludiche. Questo può aiutarla.
Può pertanto provare, verificando se la situazione migliori, anche se l'idea di approfondire il suo malessere interiormente potrebbe essere vantaggiosa. Lei stessa ammette di vivere un malessere depressivo da sempre, definendosi così caratterialmente, immagino come se sentisse la profondità di quelle radici.
A livello relazionale è possibile, come dice, che queste sue caratteristiche si riversino nella relazione. Sarebbe importante comprendere di più in proposito. Forse non si tratta soltanto di una sua tensione personale che può renderla nervosa, sfiduciata e poco disponibile. Possono esserci complessi elementi che devono essere tenuti in considerazione.
Quando accenna alla sessualità, ad esempio, dice di sentire monotonia e un'asincronia. Lui va per la sua strada che non corrisponde alla sua. Nonostante questi suoi vissuti, che sono importanti, sembra tuttavia non esprimere il suo sentire, i suoi desideri, se ho compreso bene. Non so se possiamo dire che li minimizza, senza dare loro il giusto valore.
In questo caso, una sua caratteristica profonda della sua personalità, entrerebbe nella dinamica di coppia, condizionandola.
Da questa postazione, non conoscendola, le lascio soltanto un'ulteriore suggestione con cui confrontarci. Mi sono chiesto se non ha osato aprire l'argomento in modo approfondito, ha preferito rimanere in ombra, magari per non urtare i sentimenti di lui o per non condizionarlo negativamente. Ma il sesso è una relazione e richiede un dialogo, non necessariamente fatto soltanto di parole. Ed è importante autorizzarsi a esserci.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 31/07/2018.
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