Stati di ansia e angoscia, distacco dalla realtà

Gentili medici, chiedo un consulto per la mia situazione.
Sono una studentessa universitaria e fin da bambina ho problemi con l'ansia, spesso legata all'ambito sociale, che non si manifesta come uno stato continuo ma, non so se sia corretto dire così, a "intermittenza".
Spesso si presentava in maniera acuta a ridosso di eventi che mi spaventavano (per fare degli esempi banali, gli esami di maturità o una rappresentazione teatrale), con sintomi molto forti come nausea, vomito dovuto all'ansia, forte tremore e dissociazione dalla realtà, sintomi che però sparivano al termine dell'evento scatenante. Ho avuto, in passato in modo più acuto (ma tuttora si ripresentano), delle "compulsioni" che mi portavano a fare cose particolari come toccare un tot di volte qualcosa, utilizzare solo numeri pari (per, ad esempio, il volume della tv) e cose del genere; se non lo facevo andavo in paranoia, in un certo senso mi calmavano.

Oltre a questo, però, ho riscontrato problemi a livello di personalità, perché mi sono sempre sentita come se mi mancasse qualcosa, un equilibrio interno, e ho anche sempre avuto grossi problemi nelle relazioni interpersonali, al punto da aver trascorso diversi mesi chiusa in casa dopo la maturità e non aver mai avuto un ragazzo, né tantomeno momenti di intimità.
Quasi un anno fa nella mia vita personale è successa una cosa che mi ha causato un forte trauma emotivo, peggiorando la situazione. Ho fatto l'errore di reprimere il mio disagio e dolore per mesi, fingendo che andasse tutto bene, perché ero spaventata all'idea di restare indietro con l'università, non volevo che questa cosa mi impedisse di seguire i corsi e dare gli esami.
A partire da fine maggio fino a questo momento ho avuto un forte crollo mentale, perché il muro interiore che avevo creato per reprimere tutto è crollato e ho ricominciato ad avere una fortissima ansia, che poi si attenuava alternandosi ad angoscia e preoccupazione, a volte in momenti di rabbia.

In seguito a questo ho chiesto aiuto al medico di base, che mi ha indirizzato da uno psicologo dal quale al momento ho fatto due sedute (a breve la terza), e vista la persistenza dei sintomi mi hanno richiesto una consulenza psichiatrica che avverrà a breve. Inoltre mi ha prescritto lo Xanax in gocce 0,75 mg/ml da assumere al bisogno.

Non ho idea di cosa ci sia che non va in me, come informazioni che penso possano essere utili posso riferire che da bambina (anni dell'asilo) ho fatto psicomotricità in seguito ad altre problematiche (non parlavo, piangevo in continuazione e avevo comportamenti anomali).
Mi era anche stata fatta una presunta diagnosi di autismo, non confermata.

Per concludere, a settembre partirò per un Erasmus di circa 6 mesi in Spagna, non voglio rinunciare all'esperienza e vorrei sapere come potrei continuare la terapia pur essendo all'estero... avevo pensato ai consulti su Skype, ma non ho ancora trovato uno specialista nella zona che li effettui.
Vorrei anche sapere quale possibile disturbo potrei avere, anche se sono consapevole che magari queste informazioni sono poche per una diagnosi precisa.

Mi scuso per aver scritto così tanto e ringrazio in anticipo per eventuali risposte.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

prima che arrivi settembre
non resta che utilizzare al meglio e con il Suo maggiore impegno possibile
sia le sedute di Psicoterapia (il Suo Psicologo è anche psicoterapeuta, vero?)
sia la visita psichiatrica per una diagnosi (noi online non abbiamo questa possibilità) ed eventuali farmaci.

Talvolta le sedute possono essere proseguite via Skype,
ma sono utili all'interno di un rapporto terapeutico consolidato, a mio giudizio.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Ho effettuato il consulto psichiatrico e il responso è stato che nel mio caso non servono farmaci, bensì psicoterapia.
Io sono ben disposta a farla ma ho appena saputo che i consulti online sono vietati dall'ordine degli psicologi e la soluzione che mi è stata suggerita è di cercare in Spagna, ma secondo me non è una buona idea sia perché vorrei un percorso consolidato con un solo psicoterapeuta, sia perché non conosco bene la lingua e chiaramente riesco ad esprimere bene ciò che provo nella mia.
Mi chiedo, non esistono delle regole precise per queste situazioni? Non dico per forza consulti a questo punto, anche un supporto telefonico nel momento del bisogno... continuo a stare male e ho paura di non uscirne, mi sembra di essere entrata in un vortice di paranoia.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

"..un supporto telefonico nel momento del bisogno... "
non corrisponde ad una psicoterapia,
e serve veramente a poco, mi creda.

Vada sul sito del consolato e verifichi se nella Sua città (spagnola) ci sono psicologi psicoterapeuti ITALIANI, che eserciitano oltre che in spagnolo anche in italiano ovviamente.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
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