Mancanza d'amore
Salve,
Sono un ragazzo di 26,
Scrivo per capire cosa ce che non va in me,
Sento il bisogno estremo di avere una relazione con una ragazza.
Non sono un ragazzo che ha molte immagini femminili nella vita come amiche ecc..
A causa di un abuso estremo di cannabinoidi (15 anni d'uso) alla sera non riesco ad uscire, le poche volte che esco con uno o massimo due amici è solo per andare a mangiare nei fast food oppure per andare nei centri commerciali.
Questa è una fase di fobia sociale credo dovuta all'uso di sostanze euforiche ma il problema sorge quando vedo una qualsiasi ragazza che mi attrae oppure due fidanzati, anche solo a guardarli ci sto male, sento dentro di me un malessere molto molto pesante a pensare che non l'avrò mai una relazione.
A tal punto da deprimermi pesantemente e sentire un vuoto intenso dentro di me.
Mi sento come se il mio destino è di rimanere solo nella vita.
Ho avuto una relazione 2 anni fa con una ragazza che ha durato circa 1 anno e pochi mesi e abitava distante da me, ci sentivamo solo tramite cellulare, non so se l'amavo o era solo infatuazione ma mi ero legato tantissimo, ero ossessionato da lei a tal punto di stare male ed essere geloso quando non ci scrivevamo e l'aspettavo che tornasse a casa fino a tarda notte per sentirla. La cosa non era corrisposta da parte sua, si, era legata ma non come me e quindi ho dovuto chiudere la relazione.
Dopo un po ho avuto altre 2 relazioni di breve durata con ragazze del posto e anche quelle finite in litigi.
Mi capitano foto di loro sotto gli occhi oppure anche vederle online sui i social network e la cosa mi urta tantissimo, mi restano in mente e mi scatenano rimpianti e rancore anche se cosciente del fatto che ormai la storie sono passate da tempo. Ma è come se fosse finita da ieri. Non sò se queste relazioni finite male siano la causa del mio malessere ma non riesco a non deprimermi guardando una donna che mi piace e a non pensare al mio futuro per certo..solo.
Ringrazio per il lavoro che svolgete,
Spero sia stato chiaro.
Daniele
Sono un ragazzo di 26,
Scrivo per capire cosa ce che non va in me,
Sento il bisogno estremo di avere una relazione con una ragazza.
Non sono un ragazzo che ha molte immagini femminili nella vita come amiche ecc..
A causa di un abuso estremo di cannabinoidi (15 anni d'uso) alla sera non riesco ad uscire, le poche volte che esco con uno o massimo due amici è solo per andare a mangiare nei fast food oppure per andare nei centri commerciali.
Questa è una fase di fobia sociale credo dovuta all'uso di sostanze euforiche ma il problema sorge quando vedo una qualsiasi ragazza che mi attrae oppure due fidanzati, anche solo a guardarli ci sto male, sento dentro di me un malessere molto molto pesante a pensare che non l'avrò mai una relazione.
A tal punto da deprimermi pesantemente e sentire un vuoto intenso dentro di me.
Mi sento come se il mio destino è di rimanere solo nella vita.
Ho avuto una relazione 2 anni fa con una ragazza che ha durato circa 1 anno e pochi mesi e abitava distante da me, ci sentivamo solo tramite cellulare, non so se l'amavo o era solo infatuazione ma mi ero legato tantissimo, ero ossessionato da lei a tal punto di stare male ed essere geloso quando non ci scrivevamo e l'aspettavo che tornasse a casa fino a tarda notte per sentirla. La cosa non era corrisposta da parte sua, si, era legata ma non come me e quindi ho dovuto chiudere la relazione.
Dopo un po ho avuto altre 2 relazioni di breve durata con ragazze del posto e anche quelle finite in litigi.
Mi capitano foto di loro sotto gli occhi oppure anche vederle online sui i social network e la cosa mi urta tantissimo, mi restano in mente e mi scatenano rimpianti e rancore anche se cosciente del fatto che ormai la storie sono passate da tempo. Ma è come se fosse finita da ieri. Non sò se queste relazioni finite male siano la causa del mio malessere ma non riesco a non deprimermi guardando una donna che mi piace e a non pensare al mio futuro per certo..solo.
Ringrazio per il lavoro che svolgete,
Spero sia stato chiaro.
Daniele
[#1]
Gentile Utente,
intanto per prima cosa farei una valutazione diretta, per capire meglio il ruolo delle sostanze assunte. Non è possibile, infatti, etichettare un disagio con "fobia sociale", senza che ci siano dei precisi criteri e che sia diagnosticato dal medico o dallo psicologo.
Però nella consulenza sarebbe opportuno anche approfondire le Sue convinzioni piuttosto pessimiste. Dirsi e pensare che per Lei non c'è futuro non fa altro che alimentare la bassa autostima, il disagio e anche un certo comportamento che inevitabilmente non sarà vincente. Mi domando se quei litigi di cui fa cenno non siano legati anche ad insicurezze e ansie che possono essere alimentate da tali idee.
Per prima cosa, quindi, se le cose stanno così come ipotizziamo, è opportuno spezzare questa dinamica.
Cordiali saluti,
intanto per prima cosa farei una valutazione diretta, per capire meglio il ruolo delle sostanze assunte. Non è possibile, infatti, etichettare un disagio con "fobia sociale", senza che ci siano dei precisi criteri e che sia diagnosticato dal medico o dallo psicologo.
Però nella consulenza sarebbe opportuno anche approfondire le Sue convinzioni piuttosto pessimiste. Dirsi e pensare che per Lei non c'è futuro non fa altro che alimentare la bassa autostima, il disagio e anche un certo comportamento che inevitabilmente non sarà vincente. Mi domando se quei litigi di cui fa cenno non siano legati anche ad insicurezze e ansie che possono essere alimentate da tali idee.
Per prima cosa, quindi, se le cose stanno così come ipotizziamo, è opportuno spezzare questa dinamica.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Si ha ragione infatti è un mio pensiero la storia della fobia sociale.
Il primo litigio è successo perché una sera ero molto ubriaco e sono venuto a sapere da lei che andava a letto con un altro e praticamente mi sono incavolato un bel po fino a sbroccare in mezzo alla strada alle 3 di notte con lei, scusi il termine.
Il secondo litigio è stato per mancanza di fiducia e me ne sono reso conto dopo perché cercavo rassicurazioni dalla ragazza e spesso gli dicevo frasi del tipo "mi raccomando se ce qualsiasi cosa che non va o che ti da fastidio di me dimmelo non tenermelo nascosto perche mi fai del male" con tutta la mia buona volontà e calma ma era come se fossi convinto che non mi diceva le cose per non farmi stare male e avergli chiesto chi è che gli aveva scritto ad un messaggio che le avevano mandato alle 7 di mattina lei giustamente mi ha risposto di farmi i cavoli miei ed abbiamo litigato per poi chiudere.
Non mi fidavo anche se volevo.
Il ruolo della marijuana la usavo letteralmente per vivere, non parlavo con nessuno se non ce l'avevo, non facevo musica, non mangiavo, non facevo propio niente se non stare steso sul letto a piangere e a cercare un modo per comprarla.
Ora molte di queste cose sono passate ma non il fatto di stare in camera mia sentendomi in colpa per non farmi vedere da nessuno se non dal mio miglior amico e solo al drive..
Comunque la ringrazio per il suo tempo, vedrò di farmi vedere da una specialista in zona.
Saluti
Il primo litigio è successo perché una sera ero molto ubriaco e sono venuto a sapere da lei che andava a letto con un altro e praticamente mi sono incavolato un bel po fino a sbroccare in mezzo alla strada alle 3 di notte con lei, scusi il termine.
Il secondo litigio è stato per mancanza di fiducia e me ne sono reso conto dopo perché cercavo rassicurazioni dalla ragazza e spesso gli dicevo frasi del tipo "mi raccomando se ce qualsiasi cosa che non va o che ti da fastidio di me dimmelo non tenermelo nascosto perche mi fai del male" con tutta la mia buona volontà e calma ma era come se fossi convinto che non mi diceva le cose per non farmi stare male e avergli chiesto chi è che gli aveva scritto ad un messaggio che le avevano mandato alle 7 di mattina lei giustamente mi ha risposto di farmi i cavoli miei ed abbiamo litigato per poi chiudere.
Non mi fidavo anche se volevo.
Il ruolo della marijuana la usavo letteralmente per vivere, non parlavo con nessuno se non ce l'avevo, non facevo musica, non mangiavo, non facevo propio niente se non stare steso sul letto a piangere e a cercare un modo per comprarla.
Ora molte di queste cose sono passate ma non il fatto di stare in camera mia sentendomi in colpa per non farmi vedere da nessuno se non dal mio miglior amico e solo al drive..
Comunque la ringrazio per il suo tempo, vedrò di farmi vedere da una specialista in zona.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 762 visite dal 30/07/2018.
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