Borderline e memoria.
Ho trovato il vostro portale per puro caso e ho deciso di chiedervi un parere importante.
Da Gennaio ho ricevuto la diagnosi del disturbo borderline, attraversati periodi di intense crisi mi ritrovo adesso con un leggero equilibrio.
Per 22 anni ho assunto farmaci anti-epilettici come depakin e keppra, da due anni la cura è stata interrotta.
Nei periodi di intense crisi, ho abusato degli psicofarmaci che dovevo assumere, quali escitalopram e xanax.
Da circa 6-7 mesi è stata interrotta anche questa cura farmacologica, restando la psicoterapia a cadenza settimanale.
Vi scrivo per il grave problema che mi affligge, la perdita di memoria, la mancanza di concentrazione, il leggere anche una frase ma non riuscire ad avere una partecipazione attiva e ad assimilare e ricordare i concetti.
Ho già sperimentato due percorsi universitari, vissuti in modo distruttivo (essendo nel pieno delirio del mio disturbo).
Questo meccanismo di difesa mi porta a vivermi le situazioni sul momento e a non interiorizzare nulla, incluso lo studio.
I percorsi che avevo intrapreso erano di carattere economico, settore che detesto fortemente.
Amo il mondo del sociale, aiutare il prossimo affinché possa rinascere e amare la propria vita, per questo il mio sogno è quello di diventare educatrice.
Tuttavia, pur essendo avvenuti diversi cambiamenti, quali ad esempio un lavoretto saltuario, indipendenza affettiva, buona compagnie etc.
Questo deficit mi fa sentire frustrata e vivo lo studio in maniera così distruttiva per il semplice fatto che non ricordo nulla e cado nella disperazione e non mi sento pronta, come se dovessi creare basi più solide per non ritrovarmi a vomitare ogni giorno dallo stress.
Il rimuovere senza una selezione tutto ciò che faccio e che vivo crea in me un senso di grande impotenza, come se fossi al lutto del mio "io".
Ho 24 anni, e non voglio vivere di rimpianti.
Seguo un regime alimentare sano, sto in movimento, assumo integratori per la memoria ma è tutto vano.
Da Gennaio ho ricevuto la diagnosi del disturbo borderline, attraversati periodi di intense crisi mi ritrovo adesso con un leggero equilibrio.
Per 22 anni ho assunto farmaci anti-epilettici come depakin e keppra, da due anni la cura è stata interrotta.
Nei periodi di intense crisi, ho abusato degli psicofarmaci che dovevo assumere, quali escitalopram e xanax.
Da circa 6-7 mesi è stata interrotta anche questa cura farmacologica, restando la psicoterapia a cadenza settimanale.
Vi scrivo per il grave problema che mi affligge, la perdita di memoria, la mancanza di concentrazione, il leggere anche una frase ma non riuscire ad avere una partecipazione attiva e ad assimilare e ricordare i concetti.
Ho già sperimentato due percorsi universitari, vissuti in modo distruttivo (essendo nel pieno delirio del mio disturbo).
Questo meccanismo di difesa mi porta a vivermi le situazioni sul momento e a non interiorizzare nulla, incluso lo studio.
I percorsi che avevo intrapreso erano di carattere economico, settore che detesto fortemente.
Amo il mondo del sociale, aiutare il prossimo affinché possa rinascere e amare la propria vita, per questo il mio sogno è quello di diventare educatrice.
Tuttavia, pur essendo avvenuti diversi cambiamenti, quali ad esempio un lavoretto saltuario, indipendenza affettiva, buona compagnie etc.
Questo deficit mi fa sentire frustrata e vivo lo studio in maniera così distruttiva per il semplice fatto che non ricordo nulla e cado nella disperazione e non mi sento pronta, come se dovessi creare basi più solide per non ritrovarmi a vomitare ogni giorno dallo stress.
Il rimuovere senza una selezione tutto ciò che faccio e che vivo crea in me un senso di grande impotenza, come se fossi al lutto del mio "io".
Ho 24 anni, e non voglio vivere di rimpianti.
Seguo un regime alimentare sano, sto in movimento, assumo integratori per la memoria ma è tutto vano.
[#1]
Gentile ragazza,
molti studi hanno individuato come emozioni negative, stress elevato e vulnerabilità emotiva, interferiscono negativamente sul funzionamento della memoria in pazienti con disturbo Borderline di personalità.
Tuttavia,
considerando che le difficoltà mnestiche possono anche avere cause organiche e/o farmacologiche di pertinenza medica, le suggerisco di riferire al/alla sua/suo psicoterapeuta il disagio e valutare insieme la possibilità di un consulto medico al fine di valutare complessivamente questo deficit per il quale occorre verificare: intensità, frequenza e gravità e trovare soluzioni terapeutiche appropriate anche congiunte se occorre (psicoterapiche e mediche).
Intanto può avvalersi di questa lettura
http://www.stateofmind.it/2017/03/disturbo-borderline-attenzione/
molti studi hanno individuato come emozioni negative, stress elevato e vulnerabilità emotiva, interferiscono negativamente sul funzionamento della memoria in pazienti con disturbo Borderline di personalità.
Tuttavia,
considerando che le difficoltà mnestiche possono anche avere cause organiche e/o farmacologiche di pertinenza medica, le suggerisco di riferire al/alla sua/suo psicoterapeuta il disagio e valutare insieme la possibilità di un consulto medico al fine di valutare complessivamente questo deficit per il quale occorre verificare: intensità, frequenza e gravità e trovare soluzioni terapeutiche appropriate anche congiunte se occorre (psicoterapiche e mediche).
Intanto può avvalersi di questa lettura
http://www.stateofmind.it/2017/03/disturbo-borderline-attenzione/
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.4k visite dal 29/07/2018.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.