Problemi di scarsa autostima, insicurezza alavoro
Buongiorno a tutti,
ho quasi 30 anni ed in questo periodo mi sento molto vulnerabile perchè il mio contratto di lavoro (una sostituzione maternità) è prossimo alla scadenza e mi ritrovo ancora una volta alla ricerca. Ho una magistrale in nutrizione e finora ho sempre cercato di lavorare in un'azienda.
Ma il problema non è solo il pezzo di carta, il problema sono anche io.
Sono perennemente dubbiosa su tutto, con una scarsa autostima da sempre...penso sempre di non valere nulla, sono io la prima a non fidarmi di me stessa, mentre guardo sempre con ammirazione gli altri, la loro vita, perchè con la loro bravura si sono costruiti quello di cui oggi godono: un lavoro, una casa, una famiglia....io non ho nulla di tutto questo. So che confrontarsi con gli altri è un modo per buttarsi ancora più giù, ma purtroppo quando mi guardo indietro e mi domando cosa sia stata in grado di costruire, la mia risposta si fa attendere, perchè sinceramente io non vedo nulla. Oggi ho soltanto il lavoro che mi riempie la giornata e lo sto perdendo senza possibilità di rinnovo...già sto facendo colloqui ma ancora non si muove nulla.. Il problema però è che io non mi sento mai soddisfatta. Non mi sono mai sentita all'altezza di questo lavoro. Eppure mi piace, davvero mi piacerebbe diventare brava, essere una professionista, è un lavoro particolare e non semplice, non ci si può improvvisare, però noto che a volte ho delle difficoltà, mentre vedo tutti i miei colleghi sempre sul pezzo, sempre brillanti, che hanno una mente elastica, che sanno cosa fare o dire. Io no. Talvolta non so come comportarmi, mi sento impacciata e mi mancano anche delle conoscenze tecniche per il lavoro che svolgo, perchè non è un lavoro esattamente in linea con i miei studi e poi perchè si sa che l'università odierna dà solo tante nozioni e nient'altro.
Quando faccio un errore, anche stupido, mi sento mortificata all'ennesima potenza e rimugino sul mio errore per tutto il resto della giornata. Penso che anche i miei colleghi non mi stimino un granchè. Sono anche arrivata a pensare che questa non è la mia strada, che quando qualcuno fa quello per cui è portato, le cose dovrebbero venire quasi spontanee, senza tutte queste difficoltà. Però purtroppo non ho un piano B, questo è quello che ho studiato, non so neppure individuare cosa davvero mi appassionerebbe. In passato, sono stata anni in cura da psicologi perchè avevo attacchi d'ansia molto violenti con vomito fin dalla mattina. Poi con il tempo ho capito che un pò erano dovuti al mio carattere: sono una persona molto sensibile che amplifica tutto, ed un pò alla mia infanzia non serena, perchè i miei genitori litigavano di continuo alzando la voce e mio padre beveva. Comunque sia, non voglio dilungarmi troppo sulla mia infanzia, sento di avere questo enorme problema di autostima ed insicurezza sulle mie capacità che non mi fa vivere bene.
Vi chiedo un aiuto o suggerimento per poter essere più sicura di me e non sentirmi sempre diversa.
Grazie
ho quasi 30 anni ed in questo periodo mi sento molto vulnerabile perchè il mio contratto di lavoro (una sostituzione maternità) è prossimo alla scadenza e mi ritrovo ancora una volta alla ricerca. Ho una magistrale in nutrizione e finora ho sempre cercato di lavorare in un'azienda.
Ma il problema non è solo il pezzo di carta, il problema sono anche io.
Sono perennemente dubbiosa su tutto, con una scarsa autostima da sempre...penso sempre di non valere nulla, sono io la prima a non fidarmi di me stessa, mentre guardo sempre con ammirazione gli altri, la loro vita, perchè con la loro bravura si sono costruiti quello di cui oggi godono: un lavoro, una casa, una famiglia....io non ho nulla di tutto questo. So che confrontarsi con gli altri è un modo per buttarsi ancora più giù, ma purtroppo quando mi guardo indietro e mi domando cosa sia stata in grado di costruire, la mia risposta si fa attendere, perchè sinceramente io non vedo nulla. Oggi ho soltanto il lavoro che mi riempie la giornata e lo sto perdendo senza possibilità di rinnovo...già sto facendo colloqui ma ancora non si muove nulla.. Il problema però è che io non mi sento mai soddisfatta. Non mi sono mai sentita all'altezza di questo lavoro. Eppure mi piace, davvero mi piacerebbe diventare brava, essere una professionista, è un lavoro particolare e non semplice, non ci si può improvvisare, però noto che a volte ho delle difficoltà, mentre vedo tutti i miei colleghi sempre sul pezzo, sempre brillanti, che hanno una mente elastica, che sanno cosa fare o dire. Io no. Talvolta non so come comportarmi, mi sento impacciata e mi mancano anche delle conoscenze tecniche per il lavoro che svolgo, perchè non è un lavoro esattamente in linea con i miei studi e poi perchè si sa che l'università odierna dà solo tante nozioni e nient'altro.
Quando faccio un errore, anche stupido, mi sento mortificata all'ennesima potenza e rimugino sul mio errore per tutto il resto della giornata. Penso che anche i miei colleghi non mi stimino un granchè. Sono anche arrivata a pensare che questa non è la mia strada, che quando qualcuno fa quello per cui è portato, le cose dovrebbero venire quasi spontanee, senza tutte queste difficoltà. Però purtroppo non ho un piano B, questo è quello che ho studiato, non so neppure individuare cosa davvero mi appassionerebbe. In passato, sono stata anni in cura da psicologi perchè avevo attacchi d'ansia molto violenti con vomito fin dalla mattina. Poi con il tempo ho capito che un pò erano dovuti al mio carattere: sono una persona molto sensibile che amplifica tutto, ed un pò alla mia infanzia non serena, perchè i miei genitori litigavano di continuo alzando la voce e mio padre beveva. Comunque sia, non voglio dilungarmi troppo sulla mia infanzia, sento di avere questo enorme problema di autostima ed insicurezza sulle mie capacità che non mi fa vivere bene.
Vi chiedo un aiuto o suggerimento per poter essere più sicura di me e non sentirmi sempre diversa.
Grazie
[#1]
Cara utente
Descrive molto bene la Sua situazione di grande sofferenza. Quando si ha a che fare con il lavoro, in questo periodo storico, è effettivamente un ostacolo obiettivo la crisi e la carenza di lavoro.
L'unica cosa su cui poter lavorare, in questi casi, è su se stessi. Da un lato possono esserci manovre di strategia professionale, per esempio seguire corsi per migliorare il curriculum e dare il massimo nei colloqui; dall'altro lato c'è il lavoro sulla propria persona, che è un qualcosa che è alla base di tutto: autostima, autoefficacia percepita, sicurezza in sé, voglia di spendersi all'esterno e di ambire a qualcosa di meglio nella propria vita. Uno tra gli strumenti è proprio la psicoterapia. Posso chiederLe che tipo di percorso avete svolto insieme ai colleghi?
Un saluto cordiale e buona giornata.
Descrive molto bene la Sua situazione di grande sofferenza. Quando si ha a che fare con il lavoro, in questo periodo storico, è effettivamente un ostacolo obiettivo la crisi e la carenza di lavoro.
L'unica cosa su cui poter lavorare, in questi casi, è su se stessi. Da un lato possono esserci manovre di strategia professionale, per esempio seguire corsi per migliorare il curriculum e dare il massimo nei colloqui; dall'altro lato c'è il lavoro sulla propria persona, che è un qualcosa che è alla base di tutto: autostima, autoefficacia percepita, sicurezza in sé, voglia di spendersi all'esterno e di ambire a qualcosa di meglio nella propria vita. Uno tra gli strumenti è proprio la psicoterapia. Posso chiederLe che tipo di percorso avete svolto insieme ai colleghi?
Un saluto cordiale e buona giornata.
Dott. Adriano Carità
Psicologo, psicoterapeuta
Perfezionato in Psicologia Clinica, Counselling e mindfulness
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Carità, scusi il ritardo nella risposta ma, avendo finito di lavorare, questo è stato ed è un periodo un particolare. Sono stata in terapia per moltissimo tempo, anni. Da quando avevo 19 anni ho iniziato ad avere invalidanti problemi d'ansia con vomito. Tutto cominciò il primo giorno di università...io di solito sono una persona un pò ansiosa nei confronti dei cambiamenti, ma mentre tutte le altre volte l'ansia l'avevo al mattino e poi durante la giornata passata, quella volta no. Ricordo mi durò per circa una settimana, in cui non riuscivo a mangiare letteralmente, avevo pensieri negativi e appena aprivo gli occhi vomitavo. La psicoterapia che ho svolto è stata di tipo cognitivo prima e poi cognitivo comportamentale. Sono riuscita a stare meglio, dopo anni, quando il mio storico ex fidanzato mi ha lasciato, dopo 9 anni, ed io in quel momento ho sentito che c'ero solo io, che tutto dipendeva da me, e poi ho avuto il coraggio di andarmene di casa che per me era diventata una gabbia. Lì ho iniziato a stare meglio. Gli attacchi di ansia sono spariti. Però mi porto dietro questa scarsa autostima e sento di non aver trovato la mia strada.
[#3]
Utente
Cioè: cosa so fare? Cosa voglio fare? Non lo so...sento che anche il lavoro in azienda mi sta stretto. Contratti brevi, sei considerata un numero, tutta la giornata a lavoro e pochissimo tempo per te stessa. Per cosa? Io lo scorso anno ho vissuto letteralmente per il lavoro. So che ho una grande confusione mentale e mi piacerebbe che mi aiutaste a fare chiarezza. Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 28/07/2018.
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