Ansia-depressione-attacchi di panico
Buongiorno,
Sono un ragazzo di 26 anni, scrivo perchè sono disperato, circa 4 mesi e mezzo fa ho avuto un attacco di panico almeno come lo chiamo io (sensazione che da li a breve qualcosa di brutto potesse succedere).
Dopo quell'episodio ho effettuato un ECG, una radiografia dei polmoni e dello stomaco e non è uscito nulla.
Da li in poi è iniziato l'incubo, ho cominciato ad avere pensieri intrusivi riguardanti la possibilità di far del male alla mia famiglia, alla mia ragazza oppure dubbi sulla mia sessualità.
Sono in terapia da circa 2 mesi ma non vedo grossi miglioramenti e ieri abbiamo raggiunto l'apice quando dopo essermi lavato i denti e visto del sangue uscire dalle gengive (probabilmente ho una gengivite mai curata, almeno spero) ho avuto un attacco di panico veramente pesante e ho avuto tanta paura di morire, mi sono tranquillizzato con un lungo pianto ma avevo paura di andare a dormire perchè pensavo che non mi sarei mai più risvegliato.
Oggi la situazione è migliorata ma sono veramente scosso per tutto quello che è successo ieri e adesso ho veramente paura di morire.
Io non c'è la faccio più a vivere in questa situazione, ho bisogno di aiuto e non riesco a trovare giovamento da tutte le iniziative che ho preso per risolvere il problema.
Sono stato anche da uno psichiatria che mi ha prescritto Brintellix e Pregabalin ma non ho mai iniziato la cura perchè sono terrorizzato dagli effetti collaterali.
Considerate che mi trovo in un momento difficile della mia vita perchè vivo una storia a distanza da 3 anni (Io e la mia lei siamo entrambi di Napoli ma per lavoro io vivo a Roma e lei a Firenze e non riusciamo a trovare un lavoro soddisfacente per entrambi dopo i tanti sacrifici universitari e in più dopo la laurea io per un anno non sono riuscito a trovare lavoro e la cosa mi ha molto turbato e credo di non poter trovare altro lavoro se non trasferendomi a Milano).
Prima dell'attacco di panico per me era tutto giusto, sapevo che prima o poi sarei riuscito a conciliare le tre cose (Napoli perchè vorrei tornare giu, il lavoro e la mia ragazza) e non so se è veramente questa la causa del mio malessere, resta il fatto che io sto vivendo le mie giornate come se fossero le ultime e non so cosa fare, sono bloccato.
Come faccio a prendere una decisione serena se vivo in questo stato di prostrazione e frustrazione continua?
Vi prego datemi consigli o suggerimenti perchè sono veramente giù di corda dopo ieri e nonostante riesca a fare tutto quello che c'è da fare durante la giornata sono agitato triste e infelice.
Grazie mille
Sono un ragazzo di 26 anni, scrivo perchè sono disperato, circa 4 mesi e mezzo fa ho avuto un attacco di panico almeno come lo chiamo io (sensazione che da li a breve qualcosa di brutto potesse succedere).
Dopo quell'episodio ho effettuato un ECG, una radiografia dei polmoni e dello stomaco e non è uscito nulla.
Da li in poi è iniziato l'incubo, ho cominciato ad avere pensieri intrusivi riguardanti la possibilità di far del male alla mia famiglia, alla mia ragazza oppure dubbi sulla mia sessualità.
Sono in terapia da circa 2 mesi ma non vedo grossi miglioramenti e ieri abbiamo raggiunto l'apice quando dopo essermi lavato i denti e visto del sangue uscire dalle gengive (probabilmente ho una gengivite mai curata, almeno spero) ho avuto un attacco di panico veramente pesante e ho avuto tanta paura di morire, mi sono tranquillizzato con un lungo pianto ma avevo paura di andare a dormire perchè pensavo che non mi sarei mai più risvegliato.
Oggi la situazione è migliorata ma sono veramente scosso per tutto quello che è successo ieri e adesso ho veramente paura di morire.
Io non c'è la faccio più a vivere in questa situazione, ho bisogno di aiuto e non riesco a trovare giovamento da tutte le iniziative che ho preso per risolvere il problema.
Sono stato anche da uno psichiatria che mi ha prescritto Brintellix e Pregabalin ma non ho mai iniziato la cura perchè sono terrorizzato dagli effetti collaterali.
Considerate che mi trovo in un momento difficile della mia vita perchè vivo una storia a distanza da 3 anni (Io e la mia lei siamo entrambi di Napoli ma per lavoro io vivo a Roma e lei a Firenze e non riusciamo a trovare un lavoro soddisfacente per entrambi dopo i tanti sacrifici universitari e in più dopo la laurea io per un anno non sono riuscito a trovare lavoro e la cosa mi ha molto turbato e credo di non poter trovare altro lavoro se non trasferendomi a Milano).
Prima dell'attacco di panico per me era tutto giusto, sapevo che prima o poi sarei riuscito a conciliare le tre cose (Napoli perchè vorrei tornare giu, il lavoro e la mia ragazza) e non so se è veramente questa la causa del mio malessere, resta il fatto che io sto vivendo le mie giornate come se fossero le ultime e non so cosa fare, sono bloccato.
Come faccio a prendere una decisione serena se vivo in questo stato di prostrazione e frustrazione continua?
Vi prego datemi consigli o suggerimenti perchè sono veramente giù di corda dopo ieri e nonostante riesca a fare tutto quello che c'è da fare durante la giornata sono agitato triste e infelice.
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
"..Sono stato anche da uno psichiatria che mi ha prescritto Brintellix e Pregabalin ma non ho mai iniziato la cura perchè sono terrorizzato dagli effetti collaterali..."
I farmaci prescritti potranno forse anche avere effetti collaterali,
ma a fronte della bassa qualità di vita di cui Lei attualmente dispone,
perchè temporeggiare ulteriormente?
Lei sta già aiutandosi con la psicoterapia
"..Sono in terapia da circa 2 mesi.."
ma due mesi possono essere pochi.
Che indirizzo segue la Sua Psicologa - anche psicoterapeuta, vero?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
"..Sono stato anche da uno psichiatria che mi ha prescritto Brintellix e Pregabalin ma non ho mai iniziato la cura perchè sono terrorizzato dagli effetti collaterali..."
I farmaci prescritti potranno forse anche avere effetti collaterali,
ma a fronte della bassa qualità di vita di cui Lei attualmente dispone,
perchè temporeggiare ulteriormente?
Lei sta già aiutandosi con la psicoterapia
"..Sono in terapia da circa 2 mesi.."
ma due mesi possono essere pochi.
Che indirizzo segue la Sua Psicologa - anche psicoterapeuta, vero?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Io riesco sicuramente a fare le stesse attività che facevo prima dell'attacco. Il problema è che non mi sento mai sereno e ogni volta che penso di prendere i medicinali mi ripeto "E se poi va peggio?".
Non so che tipo di approccio stiamo seguendo (nel senso che non mi ha dato una definizione) so che la mia psicologa è una psicoterapeuta.
Mi rendo conto che magari 2 mesi sono pochi ma io sento che sto peggiorando piuttosto che migliorare.
Non so che tipo di approccio stiamo seguendo (nel senso che non mi ha dato una definizione) so che la mia psicologa è una psicoterapeuta.
Mi rendo conto che magari 2 mesi sono pochi ma io sento che sto peggiorando piuttosto che migliorare.
[#3]
"...ma io sento che sto peggiorando piuttosto che migliorare..."
Se GIA' sta peggiorando,
non ha senso la Sua domanda
"...mi ripeto "E se poi va peggio?"."..
rispetto ai farmaci.
Ma so che di fronte a certe resistenza nessun ragionamento risulta efficace.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Se GIA' sta peggiorando,
non ha senso la Sua domanda
"...mi ripeto "E se poi va peggio?"."..
rispetto ai farmaci.
Ma so che di fronte a certe resistenza nessun ragionamento risulta efficace.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#4]
Utente
Dottoressa grazie per le risposte, però mi dicevano che per approcciare a questi farmaci bisogna avere un grado di fiducia che vuoi per mie resistenze mentali vuoi per miei pregiudizi dovuti a questa storia (che io vivo come una sconfitta) non riesco ad avere.
Nonostante queste resistenze dovrei comunque provare a prenderli? E se quest ennesimo tentativo non funzionasse facendomi cadere ancora di più nello sconforto?
Nonostante queste resistenze dovrei comunque provare a prenderli? E se quest ennesimo tentativo non funzionasse facendomi cadere ancora di più nello sconforto?
[#5]
Una vita governata dalla paura (ben differente dalla prudenza) non è vita.
Se poi, dopo un congruo periodo concordato con lo Psichiatra,
quei framaci non funzionassero,
si cambiano.
In ogni caso a fronte di una prescrizione dopo visita specialistica di persona,
provare non nuoce calcolando "costi"-benefici.
Ed è una strada reversibile.
Parallelamente segua con impegno personale la Psicoterapia in corso, coltivando la fiducia verso la sua Psicologa psicoterapeuta.
L'abbinamento Le risulterà efficace:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1k visite dal 25/07/2018.
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