Da quando ne avevo 24 soffro di attacchi di panico
Salve sono una ragazza di 32 anni. Da quando ne avevo 24 soffro di attacchi di panico. Sono in tipo molto ansioso ,sono in cura con daparox 20 mg. Ho avuto varie ricadute in questi anni, curate con la mia psicologa,ora stp di nuovo male,tutto iniziato da un attacco di diarrea ed ora mi ritrovo ogni giorno male perché quando arriva il momento di andare in bagno ho paura di stare male,stamattina ho avuto l'ennesimo attacco di panico,ho preso un xanax ma per un ora sono stata malissimo, ho avuto una forte scarica di diarrea e sintomi bruttissimi che non avevo da tempo; forti vampate difficoltà a respirare e stordimento. Ho paura di stare di nuovo male,ho due bimbe e vorrei avere la forza di far passare questi attacchi. Ho preso appuntamento di nuovo con la dottoressa ma nel frattempo vorrei un sostegno da voi, sicuramente soffro di colon irritabile ho sempre borbottii alla pancia e faccio molta aria,Non so se dipendi dall ansia ma non vivo piu bene. Non so se la mia ansia è collegata all'intestino ,cosa mi consigliate? Spero in un vostro aiuto
[#1]
Gentile utente,
L’ansia, quando vissuta in modo disfunzionale e quindi con difficoltà nella sua gestione, rappresenta la principale emozione che conduce a somatizzazioni gastrointestinali. Da anni infatti si parla di sistema nervoso enterico per definire come tra stomaco e intestino è presente 1/10 dei circa 86 miliardi di cellule neuronali presenti nel sistema nervoso centrale. Entrambi i sistemi nervosi: enterico e centrale lavorano in modo estremamente bidirezionale. Ecco perché sindromi psicologiche caratterizzate da emozioni spiacevoli e dolorose tendono ad avere ricadute negative su stomaco e colon, come alterazioni del microbiota enterico tendono a ripercuotersi negativamente su emozioni, pensieri e comportamento determinando un circolo vizioso che andrebbe gestito, “rotto”, mediante una terapia combinata che preveda un lavoro congiunto di
- terapia psicologica di pertinenza psicoterapeutica presso collega che si occupi di disturbi da somatizzazione;
- terapia nutrizionale di competenza di medico o biologo nutrizionista;
Con lo scopo di riequilibrare un sano funzionamento dell’asse mente-intestino.
Queste letture le potranno tornare utili:
http://www.stateofmind.it/2018/05/flora-batterica-comportamento/
https://sanifutura.it/medicina-e-diagnosi-quantistica/la-pancia-sente-comanda-piu-del-cervello/
http://www.iwatson.com/stress-ansia-e-sindrome-del-colon-irritabile/
Le chiedo:
•Lei ha diagnosi di attacchi di panico fatta da un/una collega psicologo clinico o da medico psichiatra?
•La diagnosi di IBS è una diagnosi di esclusione come avrà avuto modo di sapere attraverso le visite mediche che ha fatto. Mi chiedo: ha eseguito gli accertamenti medici per giungere alla diagnosi di intestino irritabile?
L’ansia, quando vissuta in modo disfunzionale e quindi con difficoltà nella sua gestione, rappresenta la principale emozione che conduce a somatizzazioni gastrointestinali. Da anni infatti si parla di sistema nervoso enterico per definire come tra stomaco e intestino è presente 1/10 dei circa 86 miliardi di cellule neuronali presenti nel sistema nervoso centrale. Entrambi i sistemi nervosi: enterico e centrale lavorano in modo estremamente bidirezionale. Ecco perché sindromi psicologiche caratterizzate da emozioni spiacevoli e dolorose tendono ad avere ricadute negative su stomaco e colon, come alterazioni del microbiota enterico tendono a ripercuotersi negativamente su emozioni, pensieri e comportamento determinando un circolo vizioso che andrebbe gestito, “rotto”, mediante una terapia combinata che preveda un lavoro congiunto di
- terapia psicologica di pertinenza psicoterapeutica presso collega che si occupi di disturbi da somatizzazione;
- terapia nutrizionale di competenza di medico o biologo nutrizionista;
Con lo scopo di riequilibrare un sano funzionamento dell’asse mente-intestino.
Queste letture le potranno tornare utili:
http://www.stateofmind.it/2018/05/flora-batterica-comportamento/
https://sanifutura.it/medicina-e-diagnosi-quantistica/la-pancia-sente-comanda-piu-del-cervello/
http://www.iwatson.com/stress-ansia-e-sindrome-del-colon-irritabile/
Le chiedo:
•Lei ha diagnosi di attacchi di panico fatta da un/una collega psicologo clinico o da medico psichiatra?
•La diagnosi di IBS è una diagnosi di esclusione come avrà avuto modo di sapere attraverso le visite mediche che ha fatto. Mi chiedo: ha eseguito gli accertamenti medici per giungere alla diagnosi di intestino irritabile?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta. Ho eseguito tempo fa una gastroscopia rilevando gastrite e reflusso. Sono in un cura con una psicologa per ansia e attacchi di panico da 6 anni con daparox 20 mg,ma ora da quando ho questi attacchi di diarrea ho di nuovo forti attacchi fi panico che curo al momento con xanax 0.25 . In questi gg andrò a visita di nuovo. Non ho mai fatto una colonscopia per paura. Ma tempo fa il mio gastroenterologo mi aveva detto di assumere valpinax perché diceva che ho lansia attaccata allo stomaco e intestino
[#5]
Bene.
Sarò sincero in scienza e coscienza:
6 di terapia sono tanti se non direttamente proporzionati al raggiungimento dell’obiettivo del benessere personale. Lei sta bene? Non mi pare da quello che scrive...
Quindi le suggerisco di rendersi attiva e riferire al medico psichiatra prescrittore della terapia farmacologica le sue necessità e il suo malessere al fine di analizzare insieme cosa ha impedito in tutto questo tempo di vedere i risultati sperati e valutare eventuali modifiche terapeutiche.
L’ansia come detto e scientificamente riconosciuto, è una variabile che incide negativamente sul corretto funzionamento gastrointestinale.
Tuttavia, come ben saprà, proprio perché l’intestino irritabile è una diagnosi che arriva quando sono stati esclusi fattori organici, probabilmente sarebbe il caso di seguire le indicazioni mediche circa la colonoscopia (ciò ovviamente dovrà essere valutato attentamente con il suo gastroenterologo).
“Evito di fare la colonscopia perché ho paura”. Questo prende il nome di evitamento. L’evitamento le mantiene l’ansia. Evito evito evito, ma sono sempre preoccupata. E in questo modo si aggiunge ansia su ansia. L’emozione dell’ansia viene esacerbata e mantenuta.
Una volta escluse, come penso e spero eziologie organiche ci sarà da seguire i suggerimenti avuti nella mia prima risposta.
Ci rifletta... anche confrontandosi serenamente con il gastroenterologo.
E se lo desidera ci faccia sapere.
In bocca al lupo!
Sarò sincero in scienza e coscienza:
6 di terapia sono tanti se non direttamente proporzionati al raggiungimento dell’obiettivo del benessere personale. Lei sta bene? Non mi pare da quello che scrive...
Quindi le suggerisco di rendersi attiva e riferire al medico psichiatra prescrittore della terapia farmacologica le sue necessità e il suo malessere al fine di analizzare insieme cosa ha impedito in tutto questo tempo di vedere i risultati sperati e valutare eventuali modifiche terapeutiche.
L’ansia come detto e scientificamente riconosciuto, è una variabile che incide negativamente sul corretto funzionamento gastrointestinale.
Tuttavia, come ben saprà, proprio perché l’intestino irritabile è una diagnosi che arriva quando sono stati esclusi fattori organici, probabilmente sarebbe il caso di seguire le indicazioni mediche circa la colonoscopia (ciò ovviamente dovrà essere valutato attentamente con il suo gastroenterologo).
“Evito di fare la colonscopia perché ho paura”. Questo prende il nome di evitamento. L’evitamento le mantiene l’ansia. Evito evito evito, ma sono sempre preoccupata. E in questo modo si aggiunge ansia su ansia. L’emozione dell’ansia viene esacerbata e mantenuta.
Una volta escluse, come penso e spero eziologie organiche ci sarà da seguire i suggerimenti avuti nella mia prima risposta.
Ci rifletta... anche confrontandosi serenamente con il gastroenterologo.
E se lo desidera ci faccia sapere.
In bocca al lupo!
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“devo farmi forza nell'affrontare questi odiosi attaccho di panico”
Da soli è abbastanza improbabile considerando anche i correlati somatici causati dall’ansia.
Si faccia aiutare. Prima per se stessa. Se starà bene lei, la relazione madre-figlie ne gioverà!
Da soli è abbastanza improbabile considerando anche i correlati somatici causati dall’ansia.
Si faccia aiutare. Prima per se stessa. Se starà bene lei, la relazione madre-figlie ne gioverà!
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 892 visite dal 24/07/2018.
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